Gli strumenti operativi:la riunione E’ uno strumento che utilizza il lavoro in gruppo, quindi lo scambio comunicativo e il processo di sviluppo del gruppo, come mezzo per conseguire obiettivi di cambiamento.
La funzione del gruppo Il gruppo risponde al bisogno inalienabile dell’uomo di vivere in relazione con l’altro, con gli altri, di socializzare, di sentire di appartenere attraverso questo raggruppamento umano al tessuto sociale del contesto di vita. Il gruppo è basilare per lo sviluppo sociale della persona , e la famiglia rappresenta il primo gruppo sociale nel cui ambito la persona matura le capacità e le modalità per rispondere all’esigenza di vita e sociali. E.Samory
Gruppi di lavoro/organizzazione Senza l’apporto dei gruppi di lavoro nessuna organizzazione potrebbe funzionare, come esplicita Gallino, perché sono i gruppi “a tessere la trama dei rapporti sociotecnici indispensabili a reggere l’organizzazione, a dare orientamento ed efficacia all’azione individuale, a risolvere problemi irrisolvibili per l’individuo, affrontando quelli non previsti né prevedibili dalla direzione” (1993, Dizionario di sociologia, Utet, Torino, p. 331)
Tipologie di gruppi Tra i numerosi contributi relativi allo studio dei gruppi di lavoro, si segnala la tipologia proposta da George e Jones (1999), così articolata: Gruppi di lavoro stabili o équipes (definiti nei settori dell’organizzazione): fanno riferimento ad un responsabile e rappresentano lo strumento organizzativo normalmente dedicato alla ripartizione dei compiti e delle attività utili a raggiungere gli obiettivi; Task forces (costituiti ad hoc per uno specifico obiettivo): sono temporanei e formati da lavoratori che sono chiamati a lavorare insieme per risolvere un problema o per gestire un progetto specifico; Team (per compiti particolarmente complessi): presuppongono un elevato livello di competenza e di interdipendenza e cooperazione tra i membri che li compongono, compreso il responsabile; Team autogestiti (massima autonomia per raggiungimento obiettivo): presentano le stesse caratteristiche del gruppo precedente ed hanno un livello di autonomia decisionale più elevato Elena Allegri – Espanet Conference, Milano, 29 settembre-1 ottobre 2011
La riunione come strumento di conoscenza e intervento nelle seguenti situazioni: Con gli utenti:nei confronti dei quali si pone in atto sia un processo di aiuto attraverso il gruppo, sia interventi estemporanei legati a una contingenza (ad es riunioni di informazione); Con altri interlocutori: che costituiscono spesso una risorsa rispetto al processo d’aiuto, (ad es gruppi di volontariato,membri di cooperative, gruppi di opinione); Con altri operatori: come strumento di collaborazione (gruppi mono o pluridisciplinari)
La riunione con gli utenti L’A.S. utilizza la riunione come strumento di conoscenza e di intervento nel processo d’aiuto, quando: L’utente si presenta come gruppo naturale o gruppo già costituito avendo una domanda o un problema in comune; Un determinato problema concerne più persone ed è possibile riunirle per affrontarlo in comune; Un lavoro comune ad altri e , soprattutto lo scambio e il processo di sviluppo del gruppo favoriscono la soluzione di un problema individuale sia come capacità di prendere decisioni sia come maturazione personale e sociale
Il lavoro di gruppo come metodo professionale degli aa.ss*. Nasce negli USA negli attorno agli anni ’20 per fronteggiare il problema educativo e riabilitativo presente nella popolazione a causa della eterogeneità conseguente a una forte mobilità economica e sociale. Viene adottato in Italia solo attorno agli anni 50/60 *avente principi ed obiettivi suoi particolari, differenziati da quelli di altre attività (es. psicoterapia o altro)
Gli obiettivi del lavoro di gruppo con gli utenti Si distinguono sostanzialmente due tipi di riunioni: Quelle di gruppi orientati al compito (task oriented) volti quindi alla comprensione e alla presa di decisione rispetto ad un problema; Quelle di gruppi orientati alla crescita personale (growth oriented) attraverso lo sviluppo di capacità e potenzialità che emergono nel rapporto con gli altri e svolgendo attività comuni ad altri.
La riunione con altri interlocutori Il lavoro sul territorio pone l’operatore a contatto con numerosi interlocutori (stakeholders: cittadini, associazioni di categoria, gruppi professionali, gruppi di volontariato etc) che sono chiamati a concorrere ai processi di programmazione e valutazione delle politiche sociali.
La riunione con gruppi mono professionali Attraverso la capacità di socializzare le informazioni si perseguono i seguenti obiettivi: - Programmare ed organizzare servizi e prestazioni omogenee sia nella finalità che nella qualità. Il superamento delle diversità d’impostazione, partendo da un lavoro di chiarificazione iniziale, è di fondamentale importanza; - Programmare riunioni di verifica periodica sull’efficienza e sull’efficacia dei servizi offerti.
I gruppi interprofessionali o équipes Il termine équipe, derivato dal verbo équiper, che anticamente significava <<imbarcarsi>>, definisce un gruppo di lavoro, ossia un gruppo formale di persone che collaborano nello stesso settore di attività e hanno un fine comune (Sarchielli, 1997) Il dizionario definisce èquipe <<un gruppo di persone operanti insieme per uno stesso fine>>.
L’èquipe o gruppo di lavoro Il termine èquipe contiene al suo interno: un’idea di gruppo; uno scopo comune; un’idea di organizzazione (i ruoli); un’idea di cooperazione; uno spazio comune.
Caratteristiche delle équipes E’ sempre l’istituzione che con atto formale stabilisce: la nascita dell’équipe, gli operatori che la compongono, i compiti che le sono affidati; Le équipes non sono gruppi omogenei: c’è l’ass sociale, lo psicologo, l’educatore, il medico, lo psichiatra…dunque più linguaggi, più culture, più competenze e soprattutto più idee attorno al compito e alle strategie con cui deve essere affrontato; In ogni gruppo si muovono tendenze emotive molto forti che possono ostacolare il processo di sviluppo del gruppo verso il compito; La possibilità di un gruppo o équipe di poter prendere consapevolezza rispetto alle proprie tendenze emotive, alle proprie difficoltà, resistenze, può essere favorita dalla funzione del coordinatore che ha il compito di facilitare la comunicazione, ridistribuirla e segnalare difficoltà e resistenze (il coordinatore deve porsi in una posizione decentrata rispetto al gruppo per poter svolgere le sue funzioni: non è possibile per il coordinatore essere membro del gruppo che sta coordinando);