Verso la condizione postumana

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Transcript della presentazione:

Verso la condizione postumana L’oltreuomo Verso la condizione postumana Lanfranco Gianesin

Transumanismo Il transumanismo (o transumanesimo) è un movimento libertario radicale formato da scienziati, giuristi, filosofi e attivisti dei diritti civili che intende preparare l’opinione pubblica all’«inevitabile» applicazione all’uomo di tecniche in grado di modificare le caratteristiche che associamo all’umanità. In questo contesto non c’è più distinzione tra uomini, esseri postumani, cyborg, animali, intelligenze artificiali.

Transumanisti. Ecco cosa dicono di sé: I transumanisti ritengono che con l’accelerazione del progresso tecnologico e dell’esplorazione scientifica, siamo ormai in procinto di iniziare una nuova fase nella storia dell’umanità. Nel prossimo futuro, dovremo confrontarci con l’intelligenza artificiale. Nuovi tipi di strumenti cognitivi combineranno l’intelligenza artificiale con nuove tecnologie di interfaccia fra computer ed esseri umani.

Transumanisti. Ecco cosa dicono di sé: La nanotecnologia molecolare ha il potenziale di creare risorse abbondanti per tutti e di ottenere il controllo delle reazioni biochimiche che hanno luogo nel nostro corpo, permettendo di conseguenza l’eliminazione di scarsità e malattia. Grazie alla riorganizzazione dei centri neurali del piacere e/o attraverso prodotti farmacologici, potremo godere di un più vario panorama di emozioni, di sensazioni, di felicita’ continua e di quotidiane esperienze esilaranti. (Cfr. http://www.transumanisti.it/2_articolo.asp?id=11&nomeCat=Nozioni+generali)

Proviamo a capire Tra gli scopi c’è dunque la «progettazione del paradiso» o «miglioramento del benessere emozionale». Una specie di «gioia perpetua» indotta chimicamente da droghe in grado di produrre «livelli di benessere estatico» che vanno oltre i limiti della normale esperienza umana.

Proviamo a capire Ne parlava già Timothy Leary, il guru dell’età psichedelica, considerato tra gli ispiratori del transumanismo assieme a Nietzsche, Huxley, Ayn Rand e Richard Dawkins.

Altri scopi Allungare drasticamente la vita umana in attesa di scoprire il segreto dell’immortalità. Progettare i bambini. Ora che i segreti del genoma sono a portata di mano, elettronica, nanotecnologie e soprattutto ingegneria genetica ci introdurrano all’«umano post-darwiniano», potenziato da impianti neuronali, organi artificiali, genoma manipolato.

In sintesi Prima di tutto viene la volontà di potenza e il benessere dell’individuo. L’uomo ha il dovere di autotrascendersi. E’ il destino che gli è imposto dall’intelligenza. Parole d’ordine: manipolazione genetica, eugenetica, bioingegneria, nanotecnologie, interfaccia uomo-computer, sostituire la realtà concreta con quella virtuale… Bisogna combattere contro «l’oscurantismo monoteistico».

Il giudizio di Jean Baudrillard Inseguire il sogno di sconfiggere la morte in realtà significa invertire il «progresso»: così l’umanità regredirebbe al piano dei virus. “I primi esseri erano immortali. Fu solo grazie al raggiungimento della capacità di morire, ottenuta a costo di dure lotte, che siamo divenuti ciò che siamo oggi. […] Siamo passati, a poco a poco, dalla continuità assoluta che determinava la suddivisione dell’identico – nei batteri – verso la possibilità della nascita e della morte. In termini evolutivi, gli esseri mortali e distinti individualmente hanno sconfitto, sopravvivendo, ma non alla morte [individuale], l’indifferenziato immortale”.

Il giudizio di Peter SloterdijK “Si sta formando un complesso medico-farmaceutico-biotecnico nel quale gli affari s’intrecciano con grosse illusioni vitali. La cultura dell’essere in salute, le illusioni di immunità e le illusioni di longevità stanno diventando surrogati della religione”.

Il giudizio di Francis Fukuyama Nel corso di molti degli ultimi decenni è nato uno strano movimento di liberazione nel mondo progredito. Le sue crociate mirano molto più in alto di quanto non facciano i propugnatori di campagne sui diritti civili, delle femministe o dei difensori dei diritti dei gay. Non vogliono niente di meno che liberare la razza umana dai propri vincoli biologici: dal punto di vista dei transumanisti, gli esseri umani devono sottrarre il proprio destino biologico dal processo cieco di variazione casuale e di adattamento dell'evoluzione e portare la specie a uno stadio successivo.

Anche se i rapidi progressi della biotecnologia ci lasciano spesso un senso di vago disagio, la minaccia intellettuale o morale che rappresentano non è facile da identificare. Dopo tutto, la razza umana è un insieme confuso abbastanza triste, con le nostre malattie ostinate, i limiti fisici e la brevità della vita. Aggiungete le gelosie, la violenza e le ansie costanti dell'umanità e il progetto dei transumanisti comincia a sembrare assolutamente ragionevole. Se fosse tecnologicamente possibile, perché non dovremmo voler essere superiori alla nostra specie attuale?

L'apparente ragionevolezza del progetto, specialmente se considerato in piccoli miglioramenti, costituisce già una parte del suo pericolo. Ma è possibile che noi ci serviremo a piccoli bocconi delle offerte tentatrici della biotecnologia senza renderci conto che esse hanno uno spaventoso costo morale. La prima vittima del transumanismo potrebbe essere l'uguaglianza.

La Dichiarazione di Indipendenza degli Usa dice che « tutti gli uomini sono creati uguali ». Alla base di questa idea dell'uguaglianza dei diritti c'è il credo secondo cui tutti possediamo un'essenza umana che oscura differenze manifeste quali il colore della pelle, la bellezza e persino l'intelligenza. Questa essenza, e l'idea che gli individui possiedano dunque un valore intrinseco, è al centro del liberalismo politico. Ma modificare questa essenza è il nucleo del progetto transumanista.

Se cominciamo a trasformarci in qualcosa di superiore, quali diritti rivendicheranno queste creature migliorate [i postumani] e quali diritti possiederanno in confronto a quelli lasciati indietro? [che nel film Gattaca sono chiamati “non adatti”]. Se alcuni vanno avanti, potranno gli altri permettersi di non seguirli? Queste domande sono abbastanza inquietanti all'interno delle società ricche e sviluppate. Aggiungete le implicazioni per i cittadini dei Paesi più poveri del mondo, per i quali le meraviglie della biotecnologia rimarranno probabilmente irraggiungibili, e la minaccia all'idea di uguaglianza diventa ancora più forte.

I sostenitori del transumanismo pensano di capire ciò che costituisce un buon essere umano e sono contenti di lasciare indietro gli esseri limitati, mortali, naturali che vedono intorno a sé, a favore di qualcosa di migliore. Ma capiscono veramente i valori umani più importanti?

Grazie ai nostri difetti, noi esseri umani siamo il prodotto miracolosamente complesso di un lungo processo evolutivo, un prodotto la cui interezza è molto più della somma delle nostre parti. Le nostre caratteristiche buone sono intimamente collegate a quelle cattive: se non fossimo violenti e aggressivi, non saremmo in grado di difenderci; se non avessimo sentimenti di esclusività non saremmo leali con coloro che ci sono vicini; se non provassimo mai la gelosia, non proveremmo mai l'amore.

Persino la nostra mortalità gioca una funzione critica nel consentire alla nostra specie nel suo insieme di sopravvivere e di adattarsi. Modificare una sola delle nostre caratteristiche- chiave implica la modifica di un insieme complesso e interconnesso di qualità e noi non saremo mai in grado di prevedere il risultato finale. Nessuno sa quali possibilità tecnologiche emergeranno dall'automodificazione umana.

Ma possiamo già vedere la tentazione di una sfida prometeica nel modo in cui prescriviamo farmaci per incidere sul comportamento e la personalità dei nostri figli. Il movimento ambientalista ci ha insegnato l'umiltà e il rispetto per l'integrità della natura non umana. Abbiamo bisogno di una simile umiltà per quanto riguarda la nostra natura umana. Se non la svilupperemo presto, potremmo invitare i transumanisti a deturpare l'umanità con i loro bulldozer genetici e i loro centri commerciali psicotropici.

Una sfida per il terzo millennio Il rapporto tra tecnoscienze e bioetica. Per “tecnoscienze” si intendono quelle scienze applicate nelle quali si realizza una sorta di circolarità fra il momento conoscitivo e quello tecnico-sperimentale. Sono esempi di tecnoscienze l’ingegneria genetica e la tecnologia dei trapianti, per le quali è evidente che l’applicazione risulta premessa necessaria per il progresso conoscitivo, con la conseguenza che la realizzazione di ciò che è possibile fare diventa necessaria, se non funzionale, allo sviluppo della scienza.

Una sfida per il terzo millennio La “bioetica” è una riflessione poliedrica (interdisciplinare) sulla realtà della vita e sulla responsabilità che la riguarda. Il rischio di considerare l’uomo semplicemente una macchina.

Sei disposto a sottoscrivere questo principio base? La persona, questa persona qui, qualsiasi persona: ha una dignità inalienabile (vale per quello che è, non per quello che ha o che fa), è un valore assoluto (Kant direbbe: è un fine, non un mezzo); perciò la sua vita è inviolabile in qualsiasi fase, indisponibile a manipolazioni arbitrarie.