RUT LA STRANIERA a cura di: Antonella Anghinoni e Silvia Franceschini © Silvia Franceschini, 2010.

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RUT LA STRANIERA a cura di: Antonella Anghinoni e Silvia Franceschini © Silvia Franceschini, 2010

Il libro di Rut A Rut è dedicato un intero Libro della Bibbia Nella tradizione ebraica, il libro di Rut entrerà tra le cinque Meghillot, cioè i Rotoli, opere bibliche particolarmente care alla liturgia sinagogale (gli altri testi sono il Cantico, le Lamentazioni, Qohelet ed Ester). Nella Bibbia ebraica si trova negli scritti, subito dopo Proverbi; nella LXX, Rut segue Giudici La Meghillat Rut, in sinagoga, è letta nella festa di Pentecoste, il tempo della raccolta dell’orzo narrato nel testo rimanda alla festa delle Settimane I 4 capitoli del Libro sono come degli atti che iniziano e finiscono, e ogni capitolo ha un verbo dominante che si ripete: 1) Tornare = 12 volte 2) Spigolare = 12 volte 3) Riscattare = 7 volte 4) Riscattare = 15 volte, Generare = 12 volte, Nome = 7 volte

XIV sec., Naomi, Rut e Booz, miniatura da Biblia Historiale, Parigi, Londra, British Library

Rut: significato dei nomi Rut, un nome di difficile decifrazione: derivante forse dalla radice ebraica “vedere” o forse “riempire”; potrebbe essere anche una contrazione di re’ut, “compagna”, “amica”. Forse più suggestiva è l’ipotesi che Rut derivi da rwh, “essere irrigato a sazietà”, “riempire” d’acqua e per metafora, “essere colmo di beni”, uno dei termini usati dai profeti per indicare la benedizione del Signore nei confronti del suo popolo In realtà, Rut era una straniera, originaria di Moab, e aveva sposato un emigrante ebreo, dal nome emblematico, Maclon “essere ammalato”, “debole”, “malattia” Orpa: “colei che mostra la nuca, colei che si allontana” Noemi/Naomi: “mia diletta” Mari: “mia amarezza”; Mara “l’amara” Booz: “con forza/vigore”. Bo’az è il nome di una della colonne del tempio di Salomone, la colonna di sinistra Obed: “servo del Signore” Elimelek: “il mio Dio è re”. C’è ironia, infatti, quest’uomo che riconosce come re il suo Dio, lascia la terra d’Israele dove il suo Dio regna. Nel nome è contenuta una verità del Libro, in che modo Dio è re Chilion: “essere esaurito”, “stanco”, “essere alla fine”, “consunzione”

1872, Webb, Rut e Noemi, coll. Priv.

Rut: una vedova straniera Rut, è straniera, la moabita che, rimasta vedova di un israelita profugo, è sollecitata dalla suocera per tre volte a tornare dal suo popolo, alla «casa di sua madre», ma lei declina l’invito Non si tratta solo di un andare insieme, ma anche di abbracciare la stessa vita, lo stesso destino di popolo, la stessa fede. E il fine di una donna, a quei tempi, era solo uno: trovare riposo in casa di un marito Rut rimane, abbandonando quello che era lo scopo della sua vita, e va nella terra di YHWH. Proprio i Moabiti che erano esclusi dal culto di YHWH devono a Rut di aver spezzato questo limite Rut è una donna dotata di una fedeltà tenace, indistruttibile, determinata, ha un animo inflessibile La storia di Rut, intrecciata a quella di Noemi, è raccontata in maniera avvincente ed è, indubbiamente, il più bell’elogio della donna straniera nella Bibbia È l’unico testo in cui si racconta un’amicizia tra due donne (per gli uomini vedi 1Sam 18-20: amicizia tra Davide e Gionata), il tema dell’amicizia nella Bibbia non è sviluppato, ma quando se ne parla i testi sono commoventi Rut parte come Abramo e come Abramo segna un nuovo inizio

1886, Merle Hugues, Rut, Bristol, Art Museum

… e Rut si attaccò a lei … … E si alzò lei e le sue nuore e tornò dai campi di Moab, perché aveva ascoltato nelle steppe di Moab che YHWH aveva visitato il suo popolo per dare loro pane E uscì da quel luogo in cui si trovava e le sue due nuore con lei. E si incamminarono nella via per ritornare al paese di Giuda. E Noemi disse alle due sue nuore: «Andate, tornate, ciascuna a casa di sua madre. Usi YHWH bontà con voi, così come ne avete usata con i morti e con me. Dia YHWH a voi e troviate riposo ciascuna nella casa del proprio marito». E le baciò e alzarono la voce e piansero. E le dissero: «Ritorneremo con te dal tuo popolo». E Noemi disse: «Tornate figlie mie, perché vi incamminate con me? Forse ho ancora figli nel mio ventre e saranno per voi da mariti? Tornate figlie mie, andate, poiché sono diventata vecchia per essere per un uomo. Se dicessi: ne ho speranza e se anche avessi un marito questa notte e anche partorissi figli, vorreste voi aspettare che diventino grandi, per questo rimarreste sole senza maritarvi? No, figlie mie, perché sono piena di amarezza molto più di voi perché è uscita contro di me la mano di YHWH». E alzarono la loro voce e piansero a lungo. E Orpa baciò sua suocera e invece Rut si attaccò/aderì a lei… (Rut 1,6-14)

1795 Blake, Noemi Orpa e Rut, Victoria and Albert Museum, Londra

Rut: farsi vicina … Allora Noemi le disse: «Ecco, tua cognata è tornata al suo popolo e ai suoi dei; torna indietro anche tu, come tua cognata». Disse Rut: «Non insistere con me perché ti abbandoni e torni indietro senza di te. Perché dove tu andrai io andrò, dove pernotterai, pernotterò; il tuo popolo sarà il mio popolo, il tuo Dio il mio Dio. Dove morirai morirò e là sarò sepolta. Così faccia YHWH a me e così aggiunga, perché la morte dividerà me da te». E vide che essa si era intestardita (voleva fortemente) per andare con lei e smise di parlare (cessò di insistere) con lei. E si incamminarono loro due fino a che entrarono a Betlemme. E fu, nel loro arrivare a Betlemme, tutta la città si interessò di loro. E dissero: “ È proprio Noemi?”… (Rut 1,15-19) Noemi è l’ebrea che conosce Dio e gli dà la colpa di ciò che le è successo. Rut è Moabita e dice: il tuo Dio sarà il mio Dio La sofferenza induce Noemi anche a dare una lettura disperata della sua esistenza, chiamatemi Mara, questa è la mia vita Orpà anche lei torna alla casa della madre, è un ritorno, ma senza cambiamento, è un ritorno in un contesto di sicurezza, non è un progresso nel percorso individuale. Ci sono dei ritorni nella nostra vita che sono regressivi, che vanno sorvegliati

1960, Chagall, Noemi e le nuore, litografia, Nizza, Musée National Message Biblique Marc Chagall

Rut: alleanza e relazione Il Libro ci mostra cosa vuol dire mettere in pratica l’alleanza: i diversi personaggi compiono l’alleanza, anzi ognuno va anche al di là di quello che è richiesto. Non è un caso che questo Libro sia centrato sulle donne, che sono quelle più vulnerabili, senza diritti nella comunità dell’alleanza, soprattutto se vedove e straniere Queste donne sono mosse da chesed, amore, misericordia, fedeltà, è un termine dell’alleanza. Non solo agiscono mosse da chesed, ma la promuovono attorno a sé, vedi Rut con Noemi, promuove energie e risorse tanto che la suocera circondata da chesed comincia ad attivarsi. Il Libro contiene una profezia, nel senso che c’è un’alleanza con tutti quelli che se pur stranieri si avvicinano a Dio facendo delle scelte di compagnia a livello umano, non ancora a partire dalla fede. C’è una promessa, c’è un’alleanza per tutti quelli che sono disposti ad essere vicini Nel primo capitolo c’è già tutta la ricchezza della personalità di Rut, in un condensato della sua esperienza umana piena di dolore: vedovanza, solitudine, vuoto di figli e poi una nuova separazione: sua suocera che ha deciso di fare ritorno al paese d’origine. Con la suocera scomparirebbe anche l’unica traccia tangibile dell’uomo che ha amato, forse anche per questo vuole seguirla. Al di là di tutto, Dio continua a visitare il suo popolo, per dare il pane dell’amore. Basta solo tornare, compiere il cammino fino a Betlemme, la casa del pane. Parte anche Rut, dopo lunghe insistenze, fedelmente attaccata alla suocera Noemi, quasi ostinata nel voler incontrare la terra, la gente, il Dio che erano stati di suo marito dal di dentro di queste due donne nasce un’esigenza irrefrenabile di muoversi. La vita offre sempre un ritorno, una speranza, una luce

2001, Naomi Spiers, Rut e Noemi

La vedova che “aderisce” I verbi più importanti che si ripetono quasi come ritornelli di un unico canto d’amore sono: tornare e andare; verbi poi tenerissimi come piangere, alzare la voce, baciare; verbi più tristi come abbandonare, separare. Noemi si alza, e prende in mano la situazione e fa un discorso realistico e sapiente alle nuore. Noemi manifesta un certo disinteresse, Orpà si mostra quindi di buon senso, invece Rut aderì a lei. Il verbo dbq ha due connotazioni importanti: di carattere sessuale (Gen 2 usato per l’unione fisica tra uomo e donna); è un verbo di alleanza. Come avviene con una cintura che aderisce ai fianchi (Ger 13,11); o con la pelle che ricopre e avvolge le ossa (Sal 102,6; Gb 19,20); o con la lingua che tocca il palato e non se ne distacca in un contatto che non permette neppure un soffio, una sillaba (Sal 137,6; Gb 29,10; Ez 3,26). Il salmista usa questo verbo nel cantare il suo amore per Dio, la sua sete, la sua ricerca assidua e tenace (Sal 62,9: a te si stringe l’anima mia). L’adesione di Rut a Noemi, la sua decisione di seguirla, di stare con lei ha queste caratteristiche, forse fuori moda perché troppo impegnative Non insistere con me: Rut mostra la sua decisione irrevocabile con un’espressione forte, un verbo che oscilla, nel suo significato, tra l’incontro fortuito (Es 5,20; 23,4) e il colpo deliberatamente inferto (Es 5,3; Gdc 8,21). È un farsi incontro insistente, assillante, ripetuto, che diventa un toccarsi, un fondersi, come tra due confini che sono contigui e non si distinguono più (Gs 16,7; 17,10). Noemi e Rut sono un solo comune cammino verso la terra promessa, insistere, a questo punto, è superfluo, anzi disturba

1994, Darlene Slavujac, Rut e Noemi

Il viaggio insieme Se altra cosa che la morte mi separerà da te: ecco la dichiarazione serena e trasparente dell’alleanza tra queste due donne. Rut dice che solo la morte potrà spezzare il loro vincolo di fedeltà, disperdere il carico di amore, di affetto e venerazione reciproca accumulato e custodito con cura nel passare dei giorni La vide così decisa: Noemi sembra davvero stupita della decisione quasi irragionevole e ostinata di Rut. Questo verbo esprime forza, robustezza, decisione, coraggio, saldezza, ma anche fretta. È lo stesso verbo che Dio pronuncia quando invita Giosuè a non avere paura e ad essere pronto per entrare nella terra promessa (Dt 31,6-7; Gs 1,6.7.9). Anche Rut è pronta per il grande passaggio, per l’ingresso nella terra dell’amore, dove scorre latte e miele, dove c’è pane in abbondanza, perché lì abita Dio Fecero il viaggio insieme fino a Betlemme: ormai non c’è più bisogno di parole, basta il silenzio, perché tutto è pronto per il cammino insieme. Ed entrano a Betlemme, penetrano nella terra, e facendo questo diventano loro stesse terra nuova, terra abbondante capace di accogliere, di lasciare entrare, di ricevere la visita di Dio

1876-77, Rooke Thomas Matthews, Storia di Rut, Londra, Tate Gallery

Rut: sotto le ali di Dio … I tuoi occhi siano sul campo che mieteranno e andrai dietro ad esse. Forse non ho comandato ai ragazzi di non molestarti? Quando/Se avrai sete allora andrai ai secchi e berrai da ciò che i ragazzi attingeranno». E cadde sul proprio volto e si prostrò a terra. E disse a lui: «Perché ho trovato grazia ai tuoi occhi così che tu mi guardi con benevolenza/per riconoscermi, mentre io sono straniera?». E Booz rispose e disse a lei: «Mi è stato riferito in dettaglio tutto ciò che hai fatto a tua suocera dopo la morte del tuo uomo: hai lasciato tuo padre e tua madre e la terra della tua nascita e sei andata verso un popolo che non conoscevi ieri e l’altro ieri. YHWH ricompensi/adempia il tuo operato e la tua ricompensa sia piena da parte di YHWH Dio d’Israele, sotto le cui ali sei venuta a cercare rifugio». E lei disse: «Che io possa trovare grazia ai tuoi occhi mio signore, perché tu mi hai consolata e perché hai parlato al cuore della tua serva e io non sono nemmeno come una delle tue serve» … (Rut 2,9-13)

1960, Marc Chagall, Rut incontra Booz, litografia, Nizza, Musée National Message Biblique Marc Chagall

Rut: un figlio per Noemi … E le donne dissero a Noemi: «Benedetto YHWH che non ha fatto mancare a te un riscattatore oggi. Sarà proclamato il suo nome in Israele ed egli sarà per te come uno che fa ritornare la vita/il respiro e per sostenere la tua vecchiaia, perché tua nuora che ti ama ha partorito lui, lei che è buona per te più di sette figli (maschi)». E Noemi prese il bambino e lo pose sul suo grembo e fu per lui come una nutrice. E le vicine dettero a lui nome dicendo: «Fu partorito un figlio a Noemi!». E chiamarono il nome di lui Obed. Lui fu padre di Iesse, padre di Davide. E queste sono le generazioni di Perez: Perez fece partorire Chezron; E Chezron fece partorire Ram; E Ram fece partorire Amminadab; E Amminadab fece partorire Nacson; e Nacson fece partorire Salmon. E Salmon fece partorire Booz; E Booz fece partorire Obed; E Obed fece partorire Iesse E Iesse fece partorire Davide … (Rut 4,14-22)

1880, Solomon, Rut Naomi e Obed, coll. Priv. 1860, Levy, Rut Naomi e Obed, coll. Priv.