L’uomo pensava tra sé:
“Se fossi vissuto in Palestina ai tempi di Gesù, non avrei nel cuore questi continui dubbi!
Ascolterei dalla sua viva voce la buona novella,
vedrei con i miei occhi le anfore con l’acqua tramutata in vino,
i pani moltiplicati; i pani moltiplicati;
mi fermerei sbigottito davanti al cieco nato che acquista la vista,
vedrei la donna che sfiora la veste di Gesù e viene sanata
e quella bambina, la figlia di Giairo, risuscitata;
insomma, le mie perplessità si dissolverebbero e la mia fede diverrebbe finalmente salda…” insomma, le mie perplessità si dissolverebbero e la mia fede diverrebbe finalmente salda…”
Una voce lo interruppe: “Ricordi - disse - la parabola del del ricco epulone e del povero Lazzaro?”
“Dove pensi che ti saresti trovato quando tutti gridavano “crucifige”?
E quando Gesù agonizzava?
L’uomo vide se stesso mescolato tra quella folla urlante che derideva il Salvatore del mondo