IL DECADENTISMO Quando e dove nasce? Il termine décadents nasce in FRANCIA negli anni ’80 del XIX secolo ed è utilizzato per indicare in senso negativo degli artisti anticonformisti (= contro le idee e i comportamenti imposti dalla società) che, con la loro vita sregolata e con le loro opere innovative (che esprimono lo smarrimento delle coscienze e la crisi dei valori), sono ritenuti scandalosi dal pubblico borghese. Nel 1886 viene creata la rivista Le Décadent, che dà un’accezione positiva al termine. Negli anni successivi, dunque alla fine dell’800, le nuove idee si diffondono in tutta Europa.
La poesia di Baudelaire è importante punto di riferimento per le esperienze “decadenti”. I poeti decadenti sanno di vivere in un’età di passaggio, di trasformazione e di crisi e vogliono approfondirne gli aspetti. Rifiutano la società, i costumi imposti dal “perbenismo” borghese. Cercano tutto ciò che esalti il proprio io, esasperando l’introspezione (=analisi psicologica di se stessi e dei vari stati d’animo). L’arte è MEZZO DI CONOSCENZA e permette di sfuggire alle condizioni di vita spesso misere e consente di conoscere la sfera istintiva dell’uomo.
L’ESTETISMO È una caratteristica della cultura decadente ed ESALTA L’ARTE COME ESPERIENZA ASSOLUTA, cioè come valore superiore ad ogni altro. Il culto dell’arte e della bellezza si manifesta anche nel lusso, nell’eleganza, negli ornamenti. La vita stessa va vissuta come un’opera d’arte. In Italia esponente dell’estetismo fu GABRIELE D’ANNUNZIO (1863-1938) e centro principale divenne Roma, dove fiorirono nuove riviste e luoghi di incontri (come il “Caffè Greco” di via Condotti). La poetica di D. si ispira ai poeti decadenti europei ma questi influssi vengono quasi fusi in un’arte originale basata sulla sperimentazione creativa (varietà metrica e linguistica).
L’Estetismo di D’Annunzio comporta atteggiamenti opposti: Da un lato grande attenzione agli effetti da provocare nel pubblico e gusto dello spettacolo, dall’altro disprezzo della folla, del volgo. Da un lato ossessione per il negativo, dall’altro voglia di vitalità. Come supera queste contraddizioni? Grazie alle teoria del superuomo del filosofo tedesco Nietzsche. Indica un tipo di uomo nuovo caratterizzato da una piena affermazione delle sue facoltà animali e istintuali. Questo concetto di superuomo in Nietzsche porta ad una ricerca di una vita libera da ogni schiavitù da idee o valori considerati falsi e repressivi della libertà umana. In D. il destino degli uomini superiori sfocia nella potenza conquistatrice; l’esteta diventa una sorta di eroe, l’artista deve guidare l’umanità alla scoperta degli aspetti più segreti della realtà.