Variabili casuali a più dimensioni

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Metodi Quantitativi per Economia, Finanza e Management Lezione n°4 Analisi bivariata. Analisi di connessione, correlazione e di dipendenza in media.
Advertisements

Le distribuzioni di probabilità continue
Metodi Quantitativi per Economia, Finanza e Management Lezione n°6.
2. Introduzione alla probabilità
Come organizzare i dati per un'analisi statistica al computer?
Rappresentazione tabellare dei dati
Intervalli di confidenza
La teoria di portafoglio: cap.7-9
1 2. Introduzione alla probabilità Definizioni preliminari: Prova: è un esperimento il cui esito è aleatorio Spazio degli eventi elementari : è linsieme.
Fondamenti della Misurazione
Analisi dei dati per i disegni ad un fattore
Analisi di covarianza L'analisi di covarianza è un'analisi a metà strada tra l'analisi di varianza e l'analisi di regressione. Nell'analisi di covarianza.
ANALISI DELLA COVARIANZA
Metodi Quantitativi per Economia, Finanza e Management Lezione n°6.
Metodi Quantitativi per Economia, Finanza e Management Lezione n°7.
Popolazione, campione, parametri e stimatori
Esercizio 1 In una indagine statistica si vuole rilevare il numero di cellulari posseduti dagli studenti iscritti alla facoltà di economia. Si dica: -
VARIABILI DOPPIE: UN ESEMPIO
VARIABILI ALEATORIE Sono presentate di seguito le nozioni di:
Inferenza statistica per un singolo campione
INFERENZA NEL MODELLO DI REGRESSIONE LINEARE MULTIPLA (parte 1)
Processi Aleatori : Introduzione – Parte I
Matematica e statistica Versione didascalica: parte 8 Sito web del corso Docente: Prof. Sergio Invernizzi, Università di Trieste
Appunti di inferenza per farmacisti
Corso di biomatematica Lezione 3: Distribuzioni di probabilità continue Davide Grandi.
Funzioni di densità (o di probabilità) congiunte.
Lezioni per Insegnanti mod 4 Prof. Giovanni Raho 1 I metodi della ricerca sociale Corso S. I. S. S Mod. 4.
Analisi bivariata Passiamo allo studio delle relazioni tra variabili
Popolazione campione Y - variabile casuale y - valori argomentali Frequenza relativa: Estrazione Densità della classe i-esima: Lezione 1.
Teoria degli errori.
Introduzione Statistica descrittiva Si occupa dellanalisi dei dati osservati. Si basa su indicatori statistici (di posizione, di variazione, di concentrazione,
Tecniche descrittive Utilizzano modelli matematici per semplificare le relazioni fra le variabili in studio Il fine è la descrizione semplificata del fenomeno.
La ricerca delle relazioni tra fenomeni
Unità 7 Test parametrici ☐ Test t di Student ☐ Analisi della varianza ad una via ☐ Confronti multipli.
Unità 2 Distribuzioni di probabilità Misure di localizzazione Misure di variabilità Asimmetria e curtosi.
Simone Mosca & Daniele Zucchini 4Bi.
STATISTICA La statistica è la scienza che ha come fine lo studio quantitativo e qualitativo di un "collettivo". Studia i modi (descritti attraverso formule.
Cap. 15 Caso, probabilità e variabili casuali Cioè gli ingredienti matematici per fare buona inferenza statistica.
Obbiettivo L’obiettivo non è più utilizzare il campione per costruire un valore o un intervallo di valori ragionevolmente sostituibili all’ignoto parametro.
Metodi Quantitativi per Economia, Finanza e Management Lezione n°5 Analisi Bivariata I° Parte.
Statistica La statistica è
Regressione Lineare parte 2 Corso di Misure Meccaniche e Termiche David Vetturi.
Corso di Analisi Statistica per le Imprese Cross tabulation e relazioni tra variabili Prof. L. Neri a.a
PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI:
La statistica.
La verifica d’ipotesi Docente Dott. Nappo Daniela
Domande riepilogative per l’esame
Accenni di analisi monovariata e bivariata
Strumenti statistici in Excell
IL CAMPIONE.
redditività var. continua classi di redditività ( < 0 ; >= 0)
Test basati su due campioni Test Chi - quadro
Metodi Quantitativi per Economia, Finanza e Management Lezione n°5.
Master in Neuropsicologia ClinicaElementi di Statistica I 24 maggio / 25 Variabile casuale: variabile i cui valori non possono essere esattamente.
Def : uno stimatore è una statistica T n le cui determinazioni servono a fornire delle stime del parametro ignoto  della v.c. X in cui sono state effettuate.
REGRESSIONE LINEARE Relazione tra una o più variabili risposta e una o più variabili esplicative, al fine di costruire una regola decisionale che permetta.
Master in Neuropsicologia ClinicaElementi di Statistica I 17 maggio / 23 Analisi bivariata Per ogni unità statistica si considerano congiuntamente.
Metodi Quantitativi per Economia, Finanza e Management Lezione n°7.
Intervalli di confidenza
Esercizio 1. Quesiti esercizio 1 Distribuzione congiunta: dalla definizione di distribuzione condizionale.
Elaborazione statistica di dati
ANALISI E INTERPRETAZIONE DATI
TRATTAMENTO STATISTICO DEI DATI ANALITICI
analisi bidimensionale #2
Elementi di teoria delle probabilità
DIPENDENZA STATISTICA TRA DUE CARATTERI Per una stessa collettività può essere interessante studiare più caratteri presenti contemporaneamente in ogni.
1 LA STATISTICA DESCRITTIVA Docente prof.sa Laura Mercuri.
Analisi delle osservazioni
Classi di addettiF >2504 La seguente tabella riporta la distribuzione di 100 aziende per classi di addetti. a.Si calcoli:
Variabili casuali a più dimensioni
Transcript della presentazione:

Variabili casuali a più dimensioni Capita talvolta di osservare su una stessa unità statistica due o più caratteristiche. per esempio (xi,yj) Per rappresentare il numero delle volte in cui le diverse modalità si presentano si impiegano le tabelle a più entrate (tabella a doppia entrata nel caso di 2 caratteristiche )

Tabella a doppia entrata Consideriamo un fenomeno casuale che si presenti con due caratteristiche X ed Y rispettivamente, ciascuno dei quali presenta valori discreti con n e m occorrenze Possiamo dunque costruire una tabella dove per ogni caratteristica xi ed yj rilevata congiuntamente viene riportata la frequenza (assoluta) congiunta, cioè il numero di volte Nij con cui si sono presentate contemporaneamente le due caratteristiche.

Tabella a doppia entrata frequenza congiunta relativa

Variabile casuale a più dimensioni continua Analogamente a quanto visto per una variabile casuale a più dimensioni discreta si può pensare ad una variabile casuale a più dimensioni continua. Siano X e Y le due caratteristiche. La funzione densità di probabilità e la funzione di probabilità cumulativa assumeranno dunque le forme di:

Distribuzioni marginali A questo punto ha senso chiedersi come si distribuisce la caratteristica X indipendentemente dai valori assunti dalla caratteristica Y e viceversa. Nel caso discreto si ha: Mentre nel caso continuo:

viene chiamata media della variabile casuale doppia Le distribuzioni marginali si presentano come delle variabili casuali ad una dimensione e dunque è possibile calcolare la media di X e di Y semplicemente con: e nel caso continuo: viene chiamata media della variabile casuale doppia

Varianza e covarianza Analogamente a quanto visto per la media è possibile calcolare la varianza delle distribuzioni marginali di X e di Y con: e nel caso continuo:

(matrice di) covarianza Varianza e covarianza Per la variabile casuale nel suo complesso è possibile calcolare la quantità e nel caso continuo: viene chiamata (matrice di) covarianza La quantità

Distribuzioni condizionate Analogamente a quanto visto per la definizione di probabilità condizionata, ha senso chiedersi come si distribuisce la caratteristica X fissato un ben determinato valore della caratteristica Y e viceversa. Quindi si ha:

Regressione La distribuzione di X condizionata ad Y è una variabile casuale con argomento x che dipende da un “parametro” y. Di questa variabile casuale posso calcolare la media che è data da: E viceversa

Variabile casuale funzione di variabile casuale Analogamente a quanto visto per le variabili casuali ad una dimensione è interessante considerare una variabile casuale Y (ad m dimensioni) funzione di una variabile casuale X (ad n dimensioni), cioè:

Variabile casuale funzione di variabile casuale In alcuni casi semplici è possibile calcolare la distribuzione di Y nota quella di X, tuttavia, sotto alcune condizioni particolari è possibile pervenire ad una stima di media e (matrice di ) covarianza di Y. Siano le relazioni Y=g(X) “morbide”, cioè si possano pensare come sviluppo in serie troncate al termine del primo ordine; Siano tutte le Xi ben concentrate attorno alla media.

Media Allora è possibile calcolare la media di Y nel seguente modo:

Covarianza “Legge di propagazione della Covarianza” E la matrice di covarianza può essere calcolare nel seguente modo: “Legge di propagazione della Covarianza”

Jacobiano