PROGRAMMA DEL CORSO La solidarietà come struttura sociale fondamentale

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Celebrazione della Prima Confessione
Advertisements

Deus caritas est Dio è amore (1 Giovanni 4).
PROGRAMMA DEL CORSO I. La solidarietà come struttura sociale fondamentale II. Le virtù fondamentali delletica sociale: lamore... III.... e la giustizia.
Dalla mia croce alla tua solitudine
Corso di formazione Centro di Ascolto Diocesi Nardò-Gallipoli
Il pessimismo Le vie della liberazione dal dolore
POESIE E FRASI DI DI NATALE.
Dialogando con il Padre nostro.
“Nessuno ha amore più grande di
Per te … tutto il bene del mio cuore!.
Le preghiere del mattino
Papa Francesco ha introdotto la preghiera mariana dell Angelus in Piazza San Pietro nella XIII Domenica del Tempo Ordinario /c 30 giugno 2013.
Chattando con il Signore
“Gesù è con noi”. Gesù è ciò che “accade” quando Dio parla senza intermediari all’uomo. (J.Sulivan) Giovanni 1, di Natale A Autrice: Asun Gutiérrez.
Presenta. Presenta Dio è Amore Volume tre Qui ti dono il mio messaggio più importante ti rivelo il mio Nome la mia Essenza il mio Essere Avanza con.
Per tutti gli amici. Per voi che siete AMICI così speciali
Annunceremo Che TU.
a Colui che hanno trafitto
terzo incontro: liberi di servire
Padre nostro PER RAGAZZI Preghiamo insieme come Gesù ci ha insegnato
Percorso di preparazione al matrimonio. Il sacramento del Matrimonio
L’AMORE DI DIO È IN MEZZO A NOI
L'ascolto della parola di Dio e il suo approfondimento meditativo;
SCUOLA TEORICO-PRATICA DI DIREZIONE SPIRITUALE
PADRE NOSTRO CHE SEI NEI CIELI Gesù ci fa conoscere Dio.
Ho bisogno d’incontrarti nel mio cuore, di trovare te di stare insieme a te
Ufficio catechistico Vairano Scalo 14 Dicembre 2011 Secondo incontro a cura di don Angelo Testa.
Il Signore è vicino a quanti lo invocano
Percorso di preparazione al matrimonio. La fede
Parola di Vita Febbraio 2009
Trinità: il Dio vivo dell’amore.
8.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell Angelus dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo nella XX Domenica del Tempo Ordinario.
8.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana del Regina Cæli dal Palazzo Apostolico di piazza san Pietro nella IV b domenica di Pasqua.
10.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell Angelus Dal Palazzo Apostolico di Piazza San Pietro nella II Domenica dopo Natale.
Sul rotolo del libro di me è scritto di compiere il tuo volere
CERCO IL TUO VOLTO Preghiera davanti alla Sindone
9.00 Allelúia, allelúia. Éxcita, Dómine, Allelúia, allelúia. Suscita, o Signore, poténtiam tuam, et veni, la tua potenza e vieni,
9.00.
11.00.
AMARE DIO E GLI UOMINI ! B E L L A N O T I Z I A
Mese della Vergine Maria
Pregare...? Io pregare?.
Parola di Vita Aprile 2014.
Dio ha posto la sua dimora…
Matrimonio: vocazione all’amore
9.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di piazza san Pietro nella Festa del Battesimo di Gesù.
9.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di Piazza San Pietro nella XXXI Domenica del Tempo.
9.00.
9.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo nella XX a domenica del Tempo Ordinario.
Vieni, o Spirito Santo, dentro di me, nel mio cuore e nella mia intelligenza. Accordami la Tua intelligenza, perché io possa conoscere il Padre nel.
Gli Angeli Gli uomini L’eternità. PRIMA LEZIONE.
PROGRAMMA DEL CORSO La solidarietà come struttura sociale fondamentale
Osanna al figlio di Davide!.
Ti racconto la croce Lo sguardo di Gesù verso i suoi discepoli.
Ti racconto la croce Gli incontri di Gesù sulla via della croce.
In coena Domini Parrocchia “Madonna di Pompei”
Preghiamo La via CRUCIS.
Ascoltiamo il “Canto degli uccelli” (popolare catalana)
Ti racconto la croce Lo sguardo degli uomini verso Gesù.
Inno di lode a Dio. Inno di lode a Dio GESU’ TU SEI UN AMICO DAVVERO SPECIALE LA DOMENICA MATTINA HAI SEMPRE UN SACCO DI COSE BELLE DA DIRE PROPRIO.
In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Pensieri di Giovanni Paolo II (seconda parte) Transizione manuale.
Esercizi spirituali 2015 Con quale emozione sono arrivato?
Quando mi corico la sera
DIO NON E’ UNA RELIGIONE MA UNA RELAZIONE
1 Nella Speranza siamo stati salvati…. 2 La redenzione ci è offerta nel senso che ci è stata donata la speranza, una speranza in virtù della quale noi.
C’ERA UNA VOLTA… C’era una volta un uomo, uno qualunque, che dopo un lungo peregrinare si trovò vicino al baratro del “fine vita”. Al di là il buio…
«Se qualcuno vuol venire dietro a me» (Marco 8,34-38) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale
DEUSCARITASEST Prima Enciclica di Benedetto XVI transizione manuale.
Transcript della presentazione:

PROGRAMMA DEL CORSO La solidarietà come struttura sociale fondamentale Le virtù fondamentali dell’etica sociale: l’amore... ... e la giustizia Le comunità fondamentali: il matrimonio e la famiglia... ... e lo stato Problematiche particolari: la responsabilità nei confronti dei beni personali del prossimo... ...la responsabilità nel campo economico-sociale... la responsabilità nei confronti dei beni ambientali.

II. VIRTÙ FONDAMENTALI DELL’ETICA SOCIALE: L’AMORE I tre elementi dell’amore Intenzionalità dell’amore Dio è amore Riflessioni etiche

Homo homini naturaliter amicus “Per tutti gli uomini è naturale amarsi a vicenda, come testimoniato – tra l’altro – dal fatto che per una sorta di impulso naturale l’uomo viene in soccorso di qualunque altro uomo in necessità, anche se sconosciuto, per esempio richiamandolo se ha sbagliato strada, sollevandolo se è caduto, ecc., come se ogni uomo fosse per natura familiare ed amico di ogni altro uomo”. Tommaso d’Aquino, Summa contra Gentiles, III, c. 117, 6.

Concettualizzare l’inspiegabile “Eppure, paradossalmente, proprio la filosofia, e solo essa, può mettere in evidenza i motivi teorici di fondo per i quali sia l’umana vita affettiva, sia l’originalità alla quale ciascuno è chiamato, sono quasi-inspiegabili per l’umano sapere: e sono difficilmente, e limitatamente, comunicabili ad altri […]. I nostri affetti, il nostro amore (o anche l’odio), e lo sviluppo pieno di una personalità umana, possono essere infatti tanto vari, rigogliosi ed originali, da emergere al di là delle nostre stesse, umane, concettualizzazioni. Eppure è utilissimo, per ciascuno di noi, chiarirsi le idee in proposito: almeno in quanto questo può contribuire a rafforzare […] la propria libertà vera”. (F. RIVETTI BARBÒ)

Uso, abuso – Univoco, equivoco “Si parla di amor di patria, di amore per la professione, di amore tra amici, di amore per il lavoro, di amore tra genitori e figli, tra fratelli e familiari, dell’amore per il prossimo e dell’amore per Dio”. Benedetto XVI, Lettera enciclica Deus caritas est (25.12.2005), n. 2. “Love is just a four letter word”. Bob Dylan per Joan Baez

Esemplificazioni Amore naturale Amore per un’attività Amore e accoppiamento tra cani Amore e accoppiamento tra umani Amore per un posto Amore per una persona

Bisogno e apprezzamento Piaceri che sono tali solo se preceduti da un intenso desiderio Verbi al passato Relativi ad una condizione Piaceri che risultano tali in se stessi, anche improvvisamente Verbi al presente Oggettivi

A. Amore di bisogno (1) Dura quanto il bisogno, si spegne non appena il bisogno è appagato. L’amore di bisogno non è cattivo… … non è meramente animale… … non è essenzialmente egoistico. “Non posso vivere senza di te”; “Signore, salvaci!”.

A. Amore di bisogno (2) “So bene che chi prova questo «amore di bisogno» può avere dei buoni motivi per cercare di sopprimerlo o di mortificarlo, ma l’esserne del tutto privi è un marchio che di solito contraddistingue il freddo egoista. Dal momento che il nostro bisogno degli altri è reale («Non è bene de l’uomo sia solo»), il venir meno, nella nostra coscienza, del senso di questo bisogno che si esprime attraverso l’«amore di bisogno» – in altre parole, la convinzione, ingannevole, che sia bene per noi stare da soli – è un brutto sintomo spirituale, proprio come l’inappetenza è un cattivo sintomo sotto il profilo medico, perché l’uomo ha veramente bisogno del cibo”. (C. S. Lewis)

A. Amore di bisogno (3) Per la durata: Tra esseri umani: Con Dio: bisogni permanenti o ricorrenti; confluenza in altri affetti; rottura. Con Dio: la sua capacità infinita Nostro bisogno inesauribile

B. Amore di apprezzamento Il bello “in sé” ( e non solo “per me”)  “Come ha creato l’uomo e la donna, Dio ha fatto l’eroe e il poeta o l’oratore. Questi nulla può fare di quel che fa l’altro; può soltanto ammirarlo, amarlo e rallegrarsi di lui. Non è tuttavia meno felice dell’altro; perché l’eroe è, per così dire, il meglio del suo essere, la parte che egli ama, beato di non esserlo egli stesso, affinché il suo amore sia fatto di ammirazione. Il poeta è il genio della rimembranza; nulla egli può, che non sia ricordare; nulla se non ammirare ciò che fu già compiuto. Non cava nulla da se stesso, ma è geloso custode di quanto gli è stato affidato. Segue la scelta del suo cuore; quando abbia trovato l’oggetto della sua ricerca, va di porta in porta coi suoi canti e i suoi discorsi, perché tutti condividano la sua ammirazione per l’eroe e ne siano, come lui, fieri” (S. KIERKEGAARD).

C. Amore di dono (1) Apprezzamento che causa l’affetto e apprezzamento causato dall’affetto. “Colui che ama, che si dona all’amato nel suo amare, non ha in alcun modo la coscienza di una rinuncia di sé. Al contrario, egli diventa più se stesso in questa donazione; vive in modo più pieno e più proprio, la sua profonda vita privata è più vigile e esistenzialmente compiuta”. D. von Hildebrand

C. Amore di dono (2) Spiegazioni insufficienti: Simpatia e compassione Emozionale: non ancora dono, non necessariamente dono Risposta al fascino della bellezza altrui Riduzione dell’amore di dono all’amore di apprezzamento

C. Amore di dono (3) La relazione precede e fonda la percezione della bellezza altrui. L’amore, come fenomeno originario, si fonda sulla relazione, ossia sul modo in cui un soggetto si rapporta ad un altro soggetto e – al limite – anche ad una cosa particolarmente significativa (il paese natio, la patria, un oggetto simbolico, ecc.).

Il mondo dell’“esso” e la rappresentazione Verbi transitivi – rapporto a un oggetto Qualcosa che accade nel soggetto Accumulare sapere – utilizzare Conoscenza categoriale (scientifica) dell’oggetto

Il mondo del “tu” e la relazione Esclusività del “tu” (non categorizzabile) Resta solo la relazione come categoria dell’essere

«Meritevole di compassione è colui che lascia non detta la parola fondamentale, ma infelice colui che, al contrario, la interpella con un concetto o con una formula come se fossero il suo nome!». M. Buber, “Io e tu”

«Non è un lui o una lei, limitato da altri lui e lei, punto circoscritto dallo spazio e dal tempo nella rete del mondo; e neanche un modo di essere, sperimentabile, descrivibile, fascio leggero di qualità definite. Ma, senza prossimità e senza divisioni, egli è tu e riempie la volta del cielo» M. Buber, “Io e tu”

due mondi per l’uomo Mondo dell’esso oggettivato in una trama di rapporti connessi nello spazio e nel tempo, estraneo all’uomo stesso sul quale è possibile avere delle conoscenze confrontabili con quelle di altri uomini. Mondo del tu inoggettivato, privo di connessione spazio-temporale, intimo all’uomo («anima della mia anima»), nei confronti del quale l’uomo è solo e non può intendersi con altri uomini

b. Amore e relazione (1) «L’atto essenziale, che in questo caso fonda l’immediatezza, viene comunemente compreso sentimentalmente e quindi frainteso. Dei sentimenti accompagnano il fatto metafisico e metapsichico dell’amore, ma non lo determinano; e i sentimenti che lo accompagnano possono essere di natura molto diversa. Il sentimento di Gesù verso l’indemoniato è diverso dal sentimento verso il suo discepolo prediletto; ma l’amore è uno solo. I sentimenti si “hanno”, l’amore accade. I sentimenti dimorano nell’uomo; ma l’uomo dimora nel suo amore» M. Buber, “Io e Tu”

Porta con sé una costellazione di sentimenti “Ahi come mal mi governasti, amore! Perché seco dovea sì dolce affetto recar tanto desio, tanto dolore? E non sereno, e non intero e schietto, anzi pien di travaglio e di lamento a cor mi discendea tanto diletto? Dimmi, tenero core, or che spavento, che angoscia era la tua fra quel pensiero presso al qual t’era noia ogni contento?” (G. Leopardi)

Patria dell’ossimoro “O cauterio soave! O deliziosa piaga! O dolce mano! O tocco delicato, che sa di vita eterna e i debiti ripaga! La morte in vita, uccidendo, hai cambiato” (s. Giovanni della Croce – trad. mia)

Passioni contrastanti “Odio ed amo. Come ciò avvenga, forse ti chiederai; io non lo so, ma sento che così accade e questo è il mio tormento” (Catullo – trad. mia)

Non è un sentimento “L’amore non è soltanto un sentimento. I sentimenti vanno e vengono. Il sentimento può essere una meravigliosa scintilla iniziale, ma non è la totalità dell’amore. […]. È proprio della maturità dell’amore coinvolgere tutte le potenzialità dell’uomo ed includere, per così dire, l’uomo nella sua interezza […], chiama in causa anche la nostra volontà e il nostro intelletto” . BENEDETTO XVI, Deus Caritas est, n. 17

Le intenzioni dell’amore Intentio benevolentiae Intentio unionis

«Il singolare interesse per l’altro, racchiuso nell’amore, si ripercuote in questa relazione fino alla costituzione di un legame anche formale, di tipo completamente nuovo. Solo qui possiamo parlare di unione, dunque di un grado totalmente nuovo di partecipazione all’altra persona, un trascendente estendersi nell’interno della sua sfera (…). Lo sguardo reciproco dell’amore costituisce lo specifico legame-io-tu». D. von Hildebrand, Metaphysik der Gemeinschaft.

Modi originari di relazione Modo “noi” Una terza cosa costituisce la ragione dello stare insieme Si cammina fianco a fianco, perciò non ci si guarda negli occhi Modo “io-tu” L’altro è l’unica ragione dello stare insieme Si tende all’unificazione

Dio è amore Amore sponsale Amore di amicizia Richiedono il dono reciproco Ricerca dell’equilibrio… … e noia! Esigenza di infinito Dio non sopprime, suscita!

Ma i nostri amori non sono Dio! “I nostri «amori dono» hanno davvero una somiglianza con Dio, e in misura tanto maggiore quanto più il dono è fatto senza riserve e pregiudiziali. Quanto hanno saputo dire i poeti a questo proposito è vero: la gioia, l’energia, la pazienza, la prontezza al perdono che caratterizzano questi affetti altruistici, la loro preoccupazione per il bene della persona amata, tutto questo costituisce uno specchio della vita divina, e si impone alla nostra venerazione. In sua presenza abbiamo ragione a ringraziare il Signore «che ha dato all’uomo un tale potere». Siamo dunque nel pieno rispetto della verità e dell’evidenza quan¬do affermiamo che chi ama intensamente è «vicino» a Dio” . (C. S. Lewis)

Vicinanza di somiglianza o di accostamento? “I nostri «amori dono» hanno davvero una somiglianza con Dio, e in misura tanto maggiore quanto più il dono è fatto senza riserve e pregiudiziali. Quanto hanno saputo dire i poeti a questo proposito è vero: la gioia, l’energia, la pazienza, la prontezza al perdono che caratterizzano questi affetti altruistici, la loro preoccupazione per il bene della persona amata, tutto questo costituisce uno specchio della vita divina, e si impone alla nostra venerazione. In sua presenza abbiamo ragione a ringraziare il Signore «che ha dato all’uomo un tale potere». Siamo dunque nel pieno rispetto della verità e dell’evidenza quando affermiamo che chi ama intensamente è «vicino» a Dio” . (C. S. Lewis)

3. Riflessioni etiche Necessità dell’amore Senso di una legge dell’amore Spontaneità e scelta Indicativo della solidarietà – imperativo dell’amore Atto e habitus

Amore di Dio «La storia d’amore tra Dio e l’uomo consiste appunto nel fatto che questa comunione di volontà cresce in comunione di pensiero e di sentimento e, così, il nostro volere e la volontà di Dio coincidono sempre di più: la volontà di Dio non è più per me una volontà estranea, che i comandamenti mi impongono dall’esterno, ma è la mia stessa volontà, in base all’esperienza che, di fatto, Dio è più intimo a me di quanto lo sia io stesso . Allora cresce l’abbandono in Dio e Dio diventa la nostra gioia (cfr Sal 73 [72], 23-28)». Bendedetto XVI, DCE, 17

Amore del prossimo Si rivela così possibile l’amore del prossimo nel senso enunciato dalla Bibbia, da Gesù. Esso consiste appunto nel fatto che io amo, in Dio e con Dio, anche la persona che non gradisco o neanche conosco. Questo può realizzarsi solo a partire dall’intimo incontro con Dio, un incontro che è diventato comunione di volontà arrivando fino a toccare il sentimento. Allora imparo a guardare quest’altra persona non più soltanto con i miei occhi e con i miei sentimenti, ma secondo la prospettiva di Gesù Cristo” . Benedetto XVI, DCE, 18