L’ATTIVITÀ MOTORIA INCIDE IN TUTTA LA PERSONALITÀ DELL’ALLIEVO

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Transcript della presentazione:

LE CAPACITÀ COORDINATIVE APPUNTI DI ATLETICA LE CAPACITÀ COORDINATIVE A cura di Maria Luisa Fancello

L’ATTIVITÀ MOTORIA INCIDE IN TUTTA LA PERSONALITÀ DELL’ALLIEVO AREA EMOTIVO AFFETTIVA AREA MORALE SOCIALE AREA CORPOREA AREA INTELLETTIVA

LA COORDINAZIONE MOTORIA Coordinare significa: “… ordinare insieme vari elementi in modo da costruire un tutto organico conforme, al fine che si intende raggiungere”. (Zanichelli, 1994 – Vocabolario della lingua italiana, di M. Zingarelli).

Esser coordinati, da un punto di vista motorio, significa: realizzare un determinato gesto con una precisa e giusta sequenza di impulsi nervosi che determinano l’intervento dei soli muscoli utili al movimento e con una corretta sinergia tra muscoli antagonisti ed agonisti.

LA COORDINAZIONE Secondo Starosta: “Esercizi più complessi, che coinvolgono più parti del corpo e muscoli, richiedono un alto livello di coordinazione, quindi una perfetta armonia di movimenti nello spazio e nel tempo. Questa armonia di movimenti viene chiamata coordinazione del movimento”.

L’apparato che presiede alla coordinazione è il sistema nervoso. La coordinazione si basa sulla capacità di ricezione, di elaborazione delle informazioni e di progettazione delle risposte motorie.

Flessibilità o mobilità articolare Capacità motorie Cap. Coordinative Cap. Condizionali Cap. apprendim. motorio Cap. di direz. e controllo motorio Cap. di adattamento e trasformazione Forza Resistenza Rapidità Permettono di organizzare e regolare il movimento, dipendono dal sistema nervoso e dagli organi sensoriali. Determinate dal grado di sviluppo e dalla efficienza dei sistemi energetici e metabolici dell’organismo. Flessibilità o mobilità articolare

CAPACITÀ COORDINATIVE GENERALI CAPACITÀ COORDINATIVE CAPACITÀ COORDINATIVE SPECIALI K. Meinel identifica tre capacità coordinative generali: la capacità di apprendimento motorio; la capacità di controllo motorio; la capacità di adattamento e trasformazione. Esse costituiscono i requisiti motori individuali e sono strettamente interdipendenti fra loro.

CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO MOTORIO È “la capacità che si manifesta per l’apprendimento di nuovi movimenti”. Senza la capacità di apprendere movimenti, di memorizzare quanto appreso e di richiamarlo a seconda della situazione, qualsiasi capacità di controllo o di adattamento e trasformazione non ha senso. Per prima cosa si deve sapere cosa deve essere fatto e solo dopo si pongono i problemi dell’esecuzione e della sua forma. In sintesi, la capacità di apprendimento motorio si basa soprattutto sui meccanismi: di ricezione; di elaborazione; di immagazzinamento delle informazioni.

CAPACITÀ DI CONTROLLO MOTORIO È “la capacità di controllare il movimento in fase esecutiva, rispettando i parametri ritmici, spaziali e temporali, al fine di perseguire il programma d’azione prefissato”.

CAPACITÀ DI ADATTAMENTO E TRASFORMAZIONE DEI MOVIMENTI È “la capacità modificare il movimento, adattandolo o trasformandolo, in rapporto all’improvviso variare delle condizioni esterne o interne, senza pregiudicare la riuscita del risultato previsto”.

Disponibilità ad un nuovo apprendimento Capacità di trasformazione e adattamento motorio Capacità di controllo motorio Capacità di apprendimento motorio Legame di interdipendenza delle capacità coordinative generali.

PROPOSTE METODOLOGICHE Ricercare un’attività multilaterale (ampia gamma di proposte). Ricorrere a proposte didattiche gratificanti (per i più piccoli si possono individuare esercizi giocosi). Utilizzare mezzi e strumenti idonei (piccoli e grandi attrezzi, oggetti di riporto, ecc. al fine di stimolare la fantasia e l’interesse). Ricercare un progressivo e graduale incremento di difficoltà.

EVOLUZIONE DELLE CAPACITÀ COORDINATIVE Lo sviluppo più intenso delle capacità coordinative è nel periodo d’età che va dai 4 agli 11/12 anni (P. Hirtz). Lo sviluppo più intenso delle capacità coordinative riflette la costante maturazione del S.N.C. L’età che va dagli 8 ai 12 anni è denominata “l’età d’oro o magica” della motricità; è la fase delle migliori capacità d’apprendimento motorio. Gli scarsi progressi nelle prestazioni motorie in età post-puberale sono spesso determinate da basi mancanti nel perfezionamento coordinativo della prima età scolare. La natura sviluppa le capacità coordinative fino ad un certo punto, il successivo sviluppo è stimolato da continue esperienze motorie.

CAPACITA’ DI ACCOPPIAMENTO E COMBINAZIONE DEI MOVIMENTI È la seguente: “capacità di coordinare fra loro segmenti corporei e serie di movimenti che si svolgono nel tempo e nello spazio”. Il fine è quello di compiere un movimento fluido, armonioso e ritmico.

SVILUPPO DELLE CAPACITÀ DI COMBINAZIONE DEI MOVIMENTI Questa capacità influenza in maniera notevole: la strutturazione spazio-temporale; il consolidamento della dominanza laterale; l’acquisizione delle varie attività grafiche e manuali; le tecniche specifiche riguardanti gli sport individuali e di squadra.

Questa capacità si manifesta: nelle varie attività motorie della vita quotidiana; nella ginnastica artistica; nell’aerobica; nel pattinaggio artistico; nei vari “fondamentali” dei giochi sportivi e degli sport individuali.

ESERCITAZIONI DIDATTICHE Esercizi a corpo libero dalle varie posizioni. Andature. Salti. Volteggi. Combinazioni di movimenti della ginnastica artistica, aerobica, danza, ecc. Fondamentali degli sport di squadra e degli sport individuali.

COMBINAZIONE DEI MOVIMENTI Dalla posizione in piedi, saltellare divaricando e riunendo gli arti inferiori (sia sul piano sagittale che frontale). Dalla posizione in piedi, divaricare ed incrociare le gambe sia davanti che indietro. Camminando o correndo lateralmente, effettuare dei passi incrociati.

A coppie, palleggiare ed effettuare la schiacciata. Effettuare lo stop di piede e tirare in porta.

Effettuare il salto in alto frontale, laterale o tipo Fosbury. A coppie, effettuare dei passaggi con la palla e tirare a canestro.

CAPACITÀ DI ORIENTAMENTO SPAZIO-TEMPORALE Consiste nella… “capacità di variare e controllare i movimenti del corpo nello spazio e nel tempo in relazione a spazi d’azione ben definiti”.

La capacità di orientamento spazio-temporale è fondamentale nelle seguenti discipline: giochi sportivi; ginnastica artistica; danza; pattinaggio artistico; sport di combattimento; lancio del disco e martello, ecc. apprendimenti scolastici (scrittura e lettura).

La capacità spazio-temporale è correlata: alle capacità d’equilibrio; alle capacità di ritmo; alle capacità di accoppiamento e combinazione di movimenti.

PROPOSTE METODOLOGICHE Esplorare e conoscere le diverse parti del corpo Esplorare e conoscere l’ambiente circostante Eliminare certi tipi di informazione (per esempio eliminare l’informazione visiva) Effettuare mutamenti nei limiti spaziali (dimensioni ridotte o più grandi dei campi di gioco, ecc.) Complicare le regole nell’effettuazione di giochi e di esercitazioni

ESERCIZI PER L’ORIENTAMENTO E LA FUNZIONE SPAZIALE: Esercizi impostati sulla corsa: Corsa avanti, dietro-laterale. Corsa ad ombra (esercizio a coppie: correre a dx, sx, avanti, dietro di…) Corsa sulle linee o dentro le linee. Corsa nei labirinti (percorsi aperti). Riferimenti topologici Destra-sinistra Avanti-dietro Sopra-sotto Dentro-fuori Esercizi sulla manipolazione: Lanciare-palleggiare-tirare: A destra-sinistra, verso l’alto-basso, Dall’alto-basso verso avanti-dietro, Colpire alto-basso. Sviluppo percorsi: Traiettorie a slalom (dx-sx), passaggio ostacoli (sopra-sotto), aggiramento ostacoli (avanti-dietro), superamento cerchi (dentro-fuori). Giochi di movimento a squadre: orientamento verso l’attrezzo usato, verso i compagni, verso gli avversari (giochi a rincorrere, giochi a colpire con la palla, giochi di passaggio, giochi a rubar palla, giochi a schivare, ecc.)

ESERCITAZIONI DIDATTICHE A determinati segnali dell'insegnante, i ragazzi camminano o corrono andando a destra, a sinistra, indietro, avanti. Gli allievi sono di fronte ad un tappeto, ad un determinato segnale dell'insegnante si devono mettere sotto, saltare sopra, disporsi a destra o a sinistra del tappeto. Gli allievi corrono in fila, l'insegnante impugna una bacchetta ed ordina di passare sopra o sotto.

Camminare o correre in uno spazio più ristretto senza scontrarsi. Correre liberamente in uno spazio grande senza scontrarsi. Camminare o correre in uno spazio più ristretto senza scontrarsi.

L'insegnante batte le mani o fischia: gli allievi, con gli occhi bendati, avanzano verso il punto da cui proviene il suono. Gli allievi corrono liberamente (da soli, in gruppo, a coppie) e devono cercare di trovarsi dopo un minuto vicino all'insegnante.

LA CAPACITÀ DI REAZIONE “La capacità di reazione, più conosciuta come prontezza di riflessi, riguarda la reazione a stimoli che comportano azioni motorie rapide e corrette”.

Essa dipende soprattutto dalle caratteristiche del sistema nervoso centrale, che percepisce lo stimolo ed elabora la risposta necessaria. Tra il segnale di percezione ed il segnale di azione vi è un momento detto “tempo di latenza” in cui non vi è azione, esso dipende dalle dalle capacità delle strutture centrali nervose di riconoscere velocemente lo stimolo ed elaborare immediatamente la risposta.

Lo stimolo può essere: visivo (relativo ad informazioni provenienti da movimenti dell’insegnante, degli avversari, della palla o di altri attrezzi); cinestetico (relativo alle sensazioni date dai movimenti dei muscoli nello svolgimento di attività motorie); tattile (relativo a quei processi motori che avvengono in contatto immediato con l’ambiente, per esempio oggetti, persone, ecc. Le reazioni possono essere semplici e complesse.

L’evoluzione della rapidità La fase sensibile (o momento d’oro) dello sviluppo della rapidità è particolarmente marcata fra i 7 ed i 13 anni circa (tale parere è condiviso da numerosi studiosi). La rapidità di reazione si sviluppa nel corso di tutta l’età evolutiva, con stasi nella pubertà, toccando il picco fra i 18 ed i 25 anni, con una netta diversità fra i sessi, per poi decadere. La massima frequenza di movimenti ha un grande impulso fra i 7-12 anni, senza particolari differenziazioni fra i sessi; nel periodo puberale le ragazze presentano una capacità addirittura superiore a quella dei ragazzi. Dopo la pubertà si rompe l’equilibrio fra i sessi a tutto vantaggio dei maschi. La capacità di corsa veloce segue un incremento costante dai 7 anni in avanti per entrambi i sessi, con una diversificazione a partire dai 13-14 anni a favore dei maschi. Questa capacità ha stretti legami con i fattori coordinativi e con quelli condizionali (di forza veloce).

INDICAZIONI METODOLOGICHE Per lo sviluppo della capacità di reazione è necessario effettuare esercitazioni che migliorino la rapidità delle risposte motorie (rispondendo il più velocemente possibile ad uno stimolo): diminuire il tempo di reazione (limitando la possibilità di preidentificazione del segnale); aumentare le varianti del segnale (cambiando continuamente gli stimoli, interessando sensi diversi; introdurre fattori di disturbo nella lettura dei segnali.

LO SVILUPPO DELLA VELOCITÁ DI REAZIONE Reazioni di partenza da posizioni diverse Piccoli giochi di movimento Staffette Partenze specifiche “tipo gara” (dà buoni risultati, utilizzare stimoli acustici tipo partenze con sparo, battute di mani, ecc.).

ESERCITAZIONI DIDATTICHE Correre piano, ad un determinato segnale dell'insegnante correre più veloce. Passaggio del testimone da un allievo all'altro. Scattare al lancio della palla contro il muro.

FORME GIOCOSE Rubabandiera. Giorno e notte.

L’EQUILIBRIO È la… “capacità di mantenere il corpo in condizioni di equilibrio e di ristabilire, in situazioni motorie di spostamento, tale condizione”.

Ogni volta che si ha la sensazione di instabilità, si manifesta questa capacità. Quando l’individuo si trova, per una qualsiasi causa, fuori dal normale appiombo, rischia di perdere l’equilibrio e quindi di cadere.

L’equilibrio è assicurato da meccanismi fisiologici piuttosto complessi, legati alle funzioni: del labirinto vestibolare e del cervelletto; alle attività dei recettori visivi; degli esterocettori e dei propriocettori situati nei muscoli e nelle articolazioni.

A livello dell’apparato vestibolare vi sono recettori sensoriali dai quali partono impulsi che informano i centri nervosi superiori sulla posizione del corpo e dei suoi segmenti nello spazio. La funzione del cervelletto è molto importante, per quanto riguarda l’equilibrio posturale (distribuzione del tono fra i vari distretti muscolari). L’equilibrio statico e dinamico dipendono da condizioni genetiche ed ambientali.

L’EVOLUZIONE DELL’EQUILIBRIO Fin da piccolo l’individuo deve essere stimolato al miglioramento dell’equilibrio in modo polivalente e progressivo; questa capacità deve essere stimolata anche da adulti; l’equilibrio, come tutte le funzioni nervose, matura in senso cefalo-caudale (ossia dalla radice di un arto verso l’estremità libera); il processo di mielinizzazione dei nervi motori si completa verso i tre anni (controllo più adeguato della motricità); per l’educazione dell’equilibrio l’età migliore è tra gli otto e i dodici anni; la capacità d’equilibrio decade rapidamente soprattutto nelle prestazioni di elevata acrobazia, se non è allenata; dopo i trenta anni la qualità decade ancora di più (regressione della funzionalità del sistema nervoso); lo sviluppo dell’equilibrio ed una corretta educazione posturale porteranno ad avere un miglior controllo del corpo; tutto ciò potrà prevenire atteggiamenti viziati e scorretti del busto e degli arti inferiori.

L’equilibrio nei suoi aspetti. STATICO DINAMICO STATICO-DINAMICO DI VOLO Mantenere o ristabilire l’equilibrio in una posizione di quiete relativa o nel corso di spostamenti molto lenti. Mantenere o ripristinare l’equilibrio nel corso di spostamenti ampi e/o rapidi. Equilibrio nel corso di spostamenti in cui si ricerca anche il mantenimento di un adeguato e costante controllo posturale. Ricerca di un equilibrato controllo posturale nelle fasi aeree. Analizzatore cinestetico e tattile-pressorio, in parte vestibolare e visivo. Analizzatore vestibolare coadiuvato dal cinestetico, dal tattile-pressorio e dal visivo. Insieme degli analizzatori dei precedenti esempi. Analizzatore vestibolare e ottico. Esempi: posizioni statiche con appoggio mono podalico, sia al suolo che su base alta; verticale ritta o a tre appoggi. andature e traslocazioni su attrezzi con superficie d’appoggio ristretta o mobile; corse variate. traslocazioni al suolo o su base alta con trasporto di oggetti mantenuti in equilibrio stabile (sul capo, in mano). salti in basso; salti con rincorsa con superamento di ostacoli; rimbalzi al mini trampolino. L’equilibrio nei suoi aspetti.

ESERCIZI PER L’EQUILIBRIO Esercizi a corpo libero: stazione eretta (bipodalica, monopodalica) stazione ginocchio stazione seduta decubito laterale N.B. prevalenti esercitazioni in equilibrio statico Esercizi sulla corsa: vedi esercizi per l’orientamento corsa sui grandi attrezzi (panchette, panche, trave d’equilibrio corsa + arresti + cambi direzione corsa + salto + arresto + cambi direzione corsa + salto sugli attrezzi N.B. prevalente esercitazione per equilibrio dinamico Esercizi sul salto: salto in basso tuffo salto in lungo-alto percorsi specifici N.B. prevalente esercitazione per equilibrio di volo Esercizi agli attrezzi specifici: ceppi di Bauman panca svedese trave di equilibrio asse di equilibrio Variabili Realizzazione di percorsi specifici Esecuzione combinata con esercizi della palla: lancio-ripresa, palleggio, passaggio-tiro, manipolazioni al volo Esecuzione combinata a manipolazioni di piccoli attrezzi: cerchi, bacchette, clavette, funicelle Applicazioni ludiche Esercitazioni a coppie: gare di opposizione e di lotta, gare di equilibrio a tempo. Staffette a squadre sui percorsi specifici, staffette di trasporto su percorsi specifici. Giochi di movimento: a rincorrere, a colpire-schivare (stimolazione dell’equilibrio dinamico e dei fondamentali di padronanza dello spazio: cambi direzione, arresti, finte).

ESERCITAZIONI DIDATTICHE Sollevarsi sulla punta dei piedi. Dalla posizione in piedi, andare in appoggio monopodalico. Dalla posizione seduti, sollevare le gambe. Dalla posizione in ginocchio, sollevare le gambe. Dalla posizione in piedi, elevare una gamba in fuori. Prona orizzontale.

ESERCITAZIONI DIDATTICHE Capovolta avanti. Capovolta indietro. Ruota sulle braccia.

ESERCITAZIONI DIDATTICHE Pattinare Equilibrio sul piano basculante. Sciare. Andare sullo skateboard. Andare in bicicletta. Traslocazione sull'asse di equilibrio.

LA CAPACITÀ DI RITMO Consiste nella… “…capacità di organizzare nel tempo e nello spazio i movimenti”, indicando con precisione la durata, la velocità, l’intensità e le pause”.

Il ritmo è una speciale e peculiare qualità del movimento umano; è importante per l’apprendimento di tutte le attività motorie e sportive e per il miglioramento della coordinazione motoria. Il ritmo può essere stabilito dall’esterno (ritmo oggettivo) o dall’interno (ritmo soggettivo). Il ritmo imposto si manifesta principalmente in forma acustica (fischietto, battito delle mani, metronomo, registratore), ma può essere anche ottico (una lampadina). Con il ritmo si esprimono movimenti più armoniosi, meno dispendiosi e più precisi. Il ritmo interno (proprio) dipende in larga misura dalle proprietà del sistema nervoso centrale. La base della ritmizzazione del movimento è costituita dall’elaborazione dell’informazione acustica, ottica e cinestetica.

INDICAZIONI METODOLOGICHE E DIDATTICHE Riconoscere e riprodurre i ritmi dei vari movimenti. Adeguare i propri movimenti in rapporto ad un ritmo imposto dall’insegnante (battuta di mani, del tamburello, ecc.) Variare il ritmo mentre si effettuano esercizi (aumentandolo o diminuendolo). Variare le distanze nello svolgimento di esercizi con l’uso di piccoli attrezzi: cerchi, ostacoli, tappeti, ecc.

ESERCIZI PER IL RITMO Esercizi impostati sulla corsa Ritmi di corsa (variazioni). Ritmi complessi sulle andature preatletiche. Variazioni Aggiustamento ritmico su supporto sonoro e/o musicale. Adeguamento al ritmo collettivo. Accentuazione dei tempi forti. Passaggio dal ritmo soggettivo al ritmo imposto (oggettivo). Esercizi sulle manipolazioni Ritmo di palleggio. Palleggio veloce-lento. Esercizi sui saltelli Ritmo dei saltelli (variazioni esecutive). Combinazione di saltelli. Utilizzo della funicella. Esercizi a corpo libero Ritmo esecutivo (variazioni). Composizioni coreografiche. Sviluppo di percorsi per il ritmo Percorsi su cerchi disposti al suolo. Percorsi su funicelle disposte al suolo. Percorsi su ostacoli. Variabili Regolarmente spaziati. Irregolarmente spaziati.

ESERCITAZIONI DIDATTICHE Scoperta del ritmo del cuore. Saltare con la corda, sul posto o in avanzamento.

Salire e scendere su una panca, saltellando a piedi pari o in modo alternato, variando il ritmo. Disporre cinque ostacoli a distanza fissa (per esempio a sei metri), ma in ordine crescente di altezza.