Responsabile Settore Giovanile – Miniarbitri Giovanni Attard

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Luca Ercoli- Bruna Peraboni
Advertisements

Emanuele Bartolozzi La formazione della personalità e l’immagine di sè tra reale e ideale Empoli Convegno Psicologia Alimentazione e Sport, 14 maggio.
Il counselling e la comunicazione con i genitori
CLASSIFICAZIONE JOHNSON & JOHNSON
I MIEI DIECI OBIETTIVI COME DIRIGENTE SCOLASTICO
Anno scolastico 2010/2011 SPORT a Scuola
CARDUCCI ALTRE SINGOLE OSSERVAZIONI GENERALI ALTRE OSSERVAZIONI SONO DIPONIBILI RELATIVAMENTE AD OGNI SINGOLA CLASSE.
Imparare a conoscere Venire in possesso degli strumenti stessi della conoscenza. Ampliamento dei saperi Imparare ad imparare.
Lo sguardo dell’altro Riflessioni sul lavoro di Home Visiting
Convegno Nazionale A.V.U.L.S.S., San Giovanni Rotondo, 18-19/11/2006
CORSO HT TEST Principi per migliorare lefficacia del proprio management.
Relazione daiuto Esperto (Docente) che supporti lallievo nello svolgimento del percorso di apprendimento Esperto (Docente) che supporti lallievo.
“STAR BENE MANGIANDO” UN PERCORSO FORMATIVO DI EDUCAZIONE ALLA CULTURA ALIMENTARE Anno scolastico 2007/08 Dott.ssa N. Fascella Dott.ssa G. Cinà Cinà-Fascella.
Progetto PERGAMON Sviluppo delle competenze della PA locale a sostegno della progettazione integrata PERCORSO FORMATIVO DELLA PROVINCIA DI LECCE “Il ruolo.
A P R E N D I M T O APPRENDIMENTO.
Motivazione allo studio e successo scolastico
L’ATTIVITA’ DIDATTICA
Il colloquio : l’arte del dialogo
Listruttore miniarbitri durante il visionamento delle gare giovanili 2010.
Chi ama educa 24 aprile 2010 laboratorio.
La scuola promotrice di salute
Riunione con i genitori
Che cosa rappresenta per me il momento del circle time …
I vigenti programmi degli ITC prevedono che i lavori di classe siano finalizzati a valorizzare il metodo scientifico e il pensiero operativo.
LA SOC. COOP. SOC. “SPAZIO BAMBINI” in ATI con LA SOC. COOP. SOC
La mia autostima.
COS’E’ LA PSICOLOGIA DELLO SPORT?
PROGETTO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA
LA PARTECIPAZIONE NELLA SCUOLA DELLAUTONOMIA RIFLESSIONI Per una partecipazione consapevole (mezzo) per costruire percorsi (azioni) per il successo formativo.
5°C.D. – classi quinte – A.S. 2008/09. IL GRUPPO CLASSE.
Il Progetto Riabilitativo Individualizzato
APPRENDIMENTO COOPERATIVO
Tre fasi nello studio Pre-lettura: ci si chiarisce gli obiettivi dello studio rispetto ai criteri di valutazione dell’apprendimento Lettura: raccolta di.
Lintelligenza emotiva Capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivare noi stessi, e di gestire positivamente le nostre.
Progetto di educazione sociale e affettiva dai 3 ai 18 anni
Scuola Media Statale di Calolziocorte (Lecco)
“MAMMA HO PRESO 5!” Voti e valutazioni tra i banchi di scuola
La valutazione Che cosa Come.
Traduzione e adattamento a cura di Claudio Cucco, 2007 “WE AT BMW” IL MODELLO “ASSOCIATE” E “LEADERSHIP” Information on the BMW Group, May 2002,
dalle abilità alle competenze
Dott.ssa Laura Bellomo A.S
Le teoriche del nursing
Schede di etero-percezione sulla competenza comunicativa Torino, 15 marzo 2007 a cura di: Dott.ssa Patrizia Belluzzo 1 PROGETTO EQUAL WEBFEM IT: MENTORING.
Il gruppo Le idee teoriche sul come “essere gruppo” e “sentirsi gruppo” sono in realtà dentro quello che noi facciamo, dentro la nostra esperienza. Per.
1 L’Allenatore n Quale ruolo n Quale tipo di intervento n Quando e perché.
RUOLI E FUNZIONI DELL’ALLENATORE TECNICO EDUCATORE ORGANIZZATORE LEADER ATTIVITA’ TECNICO-PRATICHE STUDIO AGGIORNAMENTO E PERFEZIONAMENTO COOPERAZIONE.
Sono un bambino e ho bisogno di……..
SALUTE Uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non
Genitori Efficaci: …….verso l’autonomia che ci rende sicuri
COMPETENZE E DISABILITÁ
Perché alcuni bambini non funzionano come gli altri?
Giornata per i CDAVx - 19 aprile Torreglia.
DOCENTI NEOASSUNTI GESTIONE DELLA CLASSE E DELLE PROBLEMATICHE
DAL GRUPPO ALLA SQUADRA Come creare coesione agonistica
Competenze emotive nel miglioramento della relazione interpersonale Lucia Cucciarelli Ricercatrice Life Long Learning Progetti Europei IRRE ER 2004 Lucia.
Unità di apprendimento
prof.ssa Giovanna Mirra
STRATEGIE D’INSEGNAMENTO
Il cooperative learning
I pari come tutors? Riflessioni sul progetto MOF:
48° C. D. “Madre Claudia Russo”di Napoli “A piccoli passi verso… la qualità “ DS Prof.ssa Rosa SecciaRQ Teresa Pedone.
Comunicazione come relazione
Caratteristiche a sostegno del successo di un’impresa.
Scuola delle competenze, alleanza educativa tra genitori e insegnanti Prof.ssa Floriana Falcinelli.
Presentazione Life skills relazionali Gioia Mavi gen 2016.
La scuola che fa crescere Grottammare 03 marzo 2016 Classe sperimentale: 1B Itis IIS meccatronica IIS Osimo –Castelfidardo Insegnanti: Moroni Barbara (matematica)
lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune.
Come costruire uno staff tecnico per avviarsi verso l’alto livello TORINO 23/06/2012 Massimo Mascioletti.
Cosa mi posso aspettare dagli altri A cura di: Renato Tomasella Cosa considero per scegliere A B “IL FUTURO SCOLASTICO… PROFESSIONALE” Aiutare i ragazzi.
CODICE DELL’AUTOREGOLAZIONE DELLO SPORT Lavoro di Rebecca Lizzos e di Irene Esposito.
Transcript della presentazione:

Responsabile Settore Giovanile – Miniarbitri Giovanni Attard Comitato Italiano Arbitri Settore Giovanile - Miniarbitri Presidente Nazionale C.I.A. Giovanni Garibotti Responsabile Settore Giovanile – Miniarbitri Giovanni Attard A cura di: Componente Naz.le Comm.ne Settore Giovanile - Miniarbitri Dott.sa Barbara Bononi Torino, marzo 2007

EDUCATORE …… QUALI QUALITÀ Assertivo Motivato a raggiungere il successo Consapevole di sè Intelligente Persuasivo Flessibile Crea un ambiente favorevole Ottimista Empatico Responsabile Incrementa le abilità

“COMPITI E COMPETENZE DELL’ISTRUTTORE MINIARBITRI” Mantenere alta la motivazione e l’entusiasmo Rinforzare l’autostima determinante per: Capacità decisionale Capacità di controllo emotivo (impatto con la partita, con il pubblico) Fiducia in sé e nelle proprie capacità Essere competente: consente di agire in maniera esperta ed efficace

“COMPITI E COMPETENZE DELL’ISTRUTTORE MINIARBITRI” Capacità di relazione Capacità di motivare Accogliere e soddisfare i bisogni Strutturare un ambiente adeguato Incoraggiare ad essere attivi Favorire la natura personale dell’apprendimento Riconoscere e tollerare l’errore Rispetto ed accettazione

SAPER MOTIVARE: elementi indispensabili COMPETENZA: imparare a migliorare le proprie abilità DIVERTIMENTO: interesse, azione e sfida AFFILIAZIONE: stare con gli altri SQUADRA: essere parte di un gruppo e di una squadra COMPETERE: gareggiare avendo successo

SAPER MOTIVARE: cause dell’abbandono MANCANZA DI DIVERTIMENTO: noia MANCANZA DI SUCCESSO DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE STRESS DA COMPETIZIONE ANSIA NELLA FASE PREAGONISTICA ASSENZA DI APPOGGIO DA PARTE DEI GENITORI INCOMPRENSIONE DA PARTE DELL’ISTRUTTORE

“I PROBLEMI INERENTI ALL’ETÀ DEI PARTECIPANTI” Discontinuità nell’impegno Paura di essere se stessi Insicurezza nell’esprimere i propri pensieri La paura di essere visti come anonimi Ricerca costante di un equilibrio interno Conflitto con l’autorità e le persone che la incarnano

IN SINTESI L’ISTRUTTORE MINIARBITRO È CAPACE DI …. Osservare Ascoltare Comunicare Utilizzare metodi adatti Riflettere Sorridere

CAMBIANDO IL MODO DI FARE LE COSE ABITUALI, PERMETTIAMO CHE UN UOMO NUOVO CRESCA DENTRO DI NOI