L’ evoluzione dei viventi ….. Le teorie evolutive: un percorso storico. Le prove e i documenti a favore dell’ evoluzione. Martina Cristini 1°F
IL CREAZIONISMO Nella prima metà del settecento lo svedese Carl von Linné sviluppò un sistema in grado di mettere ordine nei precedenti tentativi di classificazione dei viventi. Linneo basò la sua teoria sulla NOMENCLATURA BINOMIALE che consiste nell’ osservare le strutture presenti negli animali e nei vegetali e confrontarle con quelle di organismi simili. Linneo infine credeva nel CREAZIONISMO, ovvero credere che l uomo e gli animali venivano creati da Dio.
I FOSSILI Intorno al 700 e 800 è avvenuto il ritrovamento dei fossili, ovvero resti o impronte più o meno modificati di organismi vissuti nel passato. Cuvier dopo molti studi si convinse che la terra fosse stata periodicamente sottoposta a delle grandi catastrofi e propose la teoria delle catastrofi naturali o CATASTROFISMO.
LAMARCK Lamarck elaborò una classificazione dei viventi nella quale le specie animali venivano ordinate secondo criteri di complessità via via crescente. Lui sosteneva che in tutti gli esseri viventi era presente una “spinta” che tendeva a rendere gli organismi più adatti alle nuove necessità e tale spinta era determinata dall’ ambiente e Lamarck utilizzò come esempio della sua tesi la giraffa
LYELL Intorno alla metà dell’Ottocento, molti scienziati cominciavano a mettere seriamente in discussione le teorie catastrofiste, soprattutto nel campo della geologia. L’ idea gradualistica di Lyell, chiamata uniformismo, si contrapponevano così alla vecchia visione catastrofica di Cuvier. La selezione naturale quindi è il meccanismo fondamentale mediante cui avvengono i processi evolutivi: le specie animali e vegetali subiscono cambiamenti con il passare del tempo perché l’ ambiente tende a selezionare gli individui più adatti e a sfavorire gli altri.
IL CAMBIAMENTO DEGLI ANIMALI NEL TEMPO Talvolta la documentazione fossile ci fornisce anche la possibilità di ricostruire la storia di una specie. Infatti è stata possibile la ricostruzione della storia dell’ evoluzione del cavallo. I primi cavalli appartenevano a una specie chiamata Hyracotherium: essi avevano la taglia di una volpe e una testa piuttosto corta. In un periodo successivo comparsero i Hyracotherium e vivevano in posti piuttosto asciutti. Infine comparve l’ Hyracotherium che si nutriva di foglie tenere e dura erba di prateria.
ANOLOGIE E DIFFERENZE DELLE SPECIE Darwin e Wallace erano rimasti colpiti dalla distribuzione geografica delle diverse specie di organismi. Darwin durante il suo viaggio, aveva notato una notevole somiglianza tra le specie animali e vegetali che vivevano sulle isole Galapagos e quelle che si trovavano sulle terre vicine . Egli notò inoltre che la maggior parte degli organismi era simile, non uguale, a quelli che popolavano le coste vicine e infine Darwin durante il suo viaggio raccolse numerosi esemplari di fringuelli.
SOMIGLIANZE TRA GLI EMBRIONI La teoria dell’ evoluzione permette di capire come mai gli embrioni di animali appartenenti a gruppi molto diversi si assomigliano durante la prima fase di sviluppo infatti una caratteristica comune tra i vertebrati è la presenza di branchie. Il fatto che strutture così diverse derivino da organi embrionali tanto simili è una testimonianza del fatto che tutti i vertebrati discendono da un antenato comune.
LA VARIABILITà DEI CARATTERI Osservando le specie di animali e di piante coltivate, si possono rilevare diversi cambiamenti indotti dall’ azione dell’ uomo nel corso del tempo . Infatti gli agricoltori, i giardinieri e gli allevatori ottengono le variazioni desiderate tramite la SELEZIONE ARTIFICIALE e questo è possibile operando sulla variabilità dei caratteri.
EVOLUZIONE DELLA SPECIE UMANA L’insieme degli esseri viventi che popolano attualmente la Terra è il risultato di una lunga evoluzione. Noi esseri umani siamo dei mammiferi placentati appartenenti all’ ordine dei primati. A differenza degli altri mammiferi, i primati possiedono unghie al posto degli artigli, polpastrelli sensibili, pollice e alluce opponibili, la loro resina consente la visione a colori e il cervello è più grande rispetto alle dimensioni corporee.
CARATTERISTICHE CHE DIFFERENZIANO GLI UOMINI DALLE SCIMMIE. Per usare u criterio di classificazione più semplice, gli scienziati tendono a chiamare ominoidei l’ insieme delle scimmie antropomorfe e dei membri della famiglia umana. Quest’ultimi in particolare, sia appartengono alle specie di australopitechi sia a quelle del genere HOMO, sono detti invece ominidi; attualmente l’unico rappresentante di ominide è l’uomo moderno, appartenente al genere HOMO SAPIENS.
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