PSICOLOGIA DELLA SALUTE

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Transcript della presentazione:

PSICOLOGIA DELLA SALUTE  OBIETTIVO DEL NOSTRO CORSO: Osservare e analizzare i processi psicologici e psicosociali che presiedono all’assunzione di comportamenti e pratiche aventi implicazioni per la salute.   Questo approccio, che oggi può sembrare quasi banale, è invece relativamente recente (ultimi 25 anni) ed è divenuto evidente in seguito: 1.     All’affermarsi del modello biopsicosociale sulla salute che riconduce all'interazione dinamica tra fattori biologici, sociali/culturali e psicologici le cause delle condizioni di salute/malattia

2.     Alla crescente consapevolezza della molteplicità dei significati assunti dai termini salute e malattia sia a livello scientifico, che del senso comune.   3.     Il merito principale della psicologia della salute consiste nell'aver riconosciuto e dimostrato l'importanza degli stili di vita e dello stress psicosociale nella morbilità e nella mortalità, elaborando una serie di modelli e paradigmi che aiutano a comprendere le variabili (personali/soggettive e ambientali) responsabili degli effetti di questi fattori sulla salute.

1.     La salute, così come le malattie e le disabilità, non esistono nel vuoto sociale, ma si inseriscono in contesti relazionali, sociali e culturali, nelle opinioni dei professionisti e della gente comune, interagiscono con i valori, le tradizioni, le immagini. Un ruolo di primo piano è svolto dalle credenze e dagli atteggiamenti degli individui, ma anche dalle rappresentazioni inerenti la condizione dello star bene e dello star male (vedere Muraro?) condivise all'interno dei vari gruppi sociali. La psicologia della salute ha approfondito l'analisi della dimensione soggettiva dell'esperienza della salute/benessere e malattia.   2.     Oltre a offrire delle spiegazioni teoriche sui tipi di abitudini dannose e gli effetti che producono sulla salute, le ricerche psicologiche e psicosociali contribuiscono a chiarire come sia possibile prevenirne gli effetti, fornendo informazioni preziose per la progettazione degli interventi di prevenzione e di promozione della salute. (opuscolo e pubblic. Attegg. Culturali degli ins. Nei confr. Delle bevande alcoliche).

PSICOLOGIA DELLA SALUTE: AREE DI RICERCA E DI INTERVENTO Cenni storici Il modello biopsicosociale Le prospettive sulla salute Comportamenti di salute e stili di vita “sani” La gestione della malattia CENNI STORICI La storia come disciplina specifica è breve, anche se ha radici lontane. anni '50 e '60 si inizia a enfatizzare la relazione tra malattia fisica e aspetti di vita stressanti anni ’70 si riconosce la salute come bene individuale, ma anche collettivo e si sottolinea oltre la fase curativa, anche quella preventiva. Si ricercano nuovi rapporti tra individuo, gruppi e sistema sanitario. Rapido sviluppo a livello delle istituzioni in USA e in Europa 1979 nasce la 38^ sezione dell’APA (American Psychological Association) col titolo “Psicologia della salute”, il cui primo presidente propone la prima definizione della disciplina:

DEFINIZIONE UFFICIALE DI PSICOLOGIA DELLA SALUTE “La psicologia della salute è l’insieme dei contributi specifici (scientifici, professionali, formativi) della disciplina psicologica alla promozione e al mantenimento alla salute, alla prevenzione e al trattamento della malattia e all’ identificazione dei correlati eziologici, diagnostici della salute, della malattia e delle disfunzioni associate. Un ulteriore obiettivo consiste nel- l’analisi e miglioramento del sistema di cura della salute e nella elabora-zione delle politiche della salute” Matarazzo, 1980

Quindi, la psicologia della salute si interroga sui fattori cognitivi, emozio-nali, comportamentali e sociali connessi alla malattia, che modulano il decorso, condizionandone la gestione e regolandone l’impatto sulla vita della persona. Si occupa di tutto questo, ma anche di quello che accade dopo l’insorgenza di uno stato di malattia più o meno grave. Quindi, mentre la medicina odierna, sempre più specialistica, si occupa della malattia considerandola oggettivamente, l’interesse della psicologia è rivolto all’interazione tra malattia (o meglio, processo patologico) e individuo.  

Come mai tale rapido e diffuso sviluppo? IN EUROPA E ITALIA 1986 a Tilburg: I^ Conferenza europea annuale di Psicologia della Salute promossa dalla ESHP da allora: rapido sviluppo tramite Congressi, manuali e riviste specializzate, programmi di formazione specifica, master, corsi di perfezionamento e di specializzazione post-lauream, dottorato di ricerca, insegnamento universitario, ecc. 1997: nasce la Società Italiana di Psicologia della Salute e la Rivista “Psicologia della Salu- te” (1998) Come mai tale rapido e diffuso sviluppo?

dello Sviluppo della Psicologia della Salute Principali Cause dello Sviluppo della Psicologia della Salute (Maes, 1989) Spesa sanitaria eccessiva: per cui “è meglio prevenire che curare” per diminuire i fattori di rischio e agire sui comportamenti associati ad essi Impulso della Psicologia moderna: - i suoi metodi di intervento efficaci e i suoi approcci scien- tifici applicabili all’ambito della salute. - Maggiore consapevolezza del ruolo dei fattori psicologi- co/comportamentali sulla malattia. - Sviluppo delle neuroscienze. - Trasformazioni socioculturali che smorzano il riduzioni- smo del modello biomedico per valorizzzare la com- plessità delle interdipendenze tra i vari livelli di analisi Cambiamento delle cause principali di mortalità: - all’inizio ‘900: ancora le malattie infettive - oggi: le malattie croniche (malattie cardiache, neoplasie, disturbi cerebrovascolari e incidenti, situazioni dovute a comportamenti non sani, come abuso di sostanze psicoattive, alimen- tazione sbagliata, vita stressante, non uso delle cinture, ecc.)

TORTA

QUALE POSIZIONE HA OGGI LA PSICOLOGIA DELLA SALUTE IN ITALIA?? Posizioni molto diversificate che rivelano: una ricchezza di contenuti proliferazione di forme vecchie e nuove di applicazioni della psicologia ai temi della salute Auspicio di Zani e Cicognani: privilegiare la promozione della salute, intesa come benessere complessivo della persona nel suo contesto socioecologico COSA SI STA FACENDO??

Auspicio di Zani e Cicognani: VERSO QUALI DIREZIONI ? ? ? (Amerio, 1993) Autonomizzazione rispetto al modello medico tradizionale Ampliamento dall’ottica individuale al sociale Attenzione all’intervento dello psicologo nel settore della salute e della prevenzione Critiche Scarsità di studi nell’ambito della * in generale, della qualità dei servizi e dei modelli di prevenzione e promozione della salute Questo si riflette sulla mancata: - individuazione dei bisogni legati alla salute - progettazione degli interventi - promozione dello sviluppo - miglioramento dei servizi - monitoraggio e verifica dei risultati degli interventi P.S. Diversamente, gli USA e molti paesi europei (Gran Bretagna) continuano ancora ad enfa- tizzare il momento della cura, malattia e stili di vita, con una forte impronta pragmatica Auspicio di Zani e Cicognani: cercare di privilegiare la promozione della salute, intesa come benessere complessivo della persona nel suo contesto socioecologico COSA SI STA FACENDO??

CONCETTO DI SALUTE Di difficile definizione: in genere viene definito per negazione (“salute come assenza di malattia”). Per la maggior parte delle persone “star bene” = semplicemente non essere malato. Parlare di salute come assenza di malattia significa però: 1.  Eliminare la persona da questo processo: La malattia è qualcosa che si subisce e rispetto alla quale nulla si può fare!! 2.    Non ammettere l’esistenza di segni di processi patologici.   COME SUPERARE QUESTA POSIZIONE RIDUZIONISTA?

TRADIZIONALE MODELLO MEDICO DI SALUTE Ogni malattia ha una causa biologica primaria, oggettivamente identificabile (=deviazione dalla norma di variabili biologiche misurabili) Nella diagnosi non entrano i fattori comportamentali e socio-psicologici, che vengono spiegati con processi biochimici e neurofisiologici disturbati e non come cause potenziali di malattia. Conseguenze di tale concezione: - concede poco spazio all’azione preventiva (volta a ridurre l’incidenza delle malattie croniche tramite cambiamenti nelle credenze, atteggiamenti e comportamenti relativi alla salute) - enfatizza il potere attivo degli operatori sanitari, promuovendo una posizione passiva nel paziente. - fornisce una visione riduzionistica = i fenomeni complessi derivano da 1 singolo principio primario - implica un dualismo mente/corpo: per cui il mentale viene separato dal somatico

MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE DI SALUTE (Engel, 1977) E’ un modello integrativo, basato sulla teoria generale dei sistemi, che superando il ridu- zionismo e il dualismo del tradizionale modello medico, sostiene che alla base delle alte- razioni della salute ci sia un’ interazione dinamica di più fattori. Sulla base di questo, la diagnosi medica va a considerare l’interazione degli aspetti biologici/psicologici/sociali nel valutare lo stato di salute e prescrivere la terapia In tale modello si enfatizza, pertanto (Bertini, 1988): - sia la specificità dei livelli di analisi della complessità dell’organismo - sia l’interdipendenza o l’integrazione tra i livelli. Si approfondisce il livello psicologico e sociale Ci si orienta sulla salute globale della persona nel suo ambiente Si enfatizza di + la promozione della salute (intesa come realizzazione di sé ed esplorazione del nuovo) che la prevenzione della malattia Si tiene conto delle necessità di interazione o integrazione tra i vari livelli di analisi (=interdisciplinarietà) e i diversi ruoli professionali (=multiprofessionalità) QUAL E’ L’ATTUALE SITUAZIONE ??

 SITUAZIONE ATTUALE Il passaggio fra il modello tradizionale medico e quello bio-psico-sociale è ancora in corso ed è spesso problematico, a causa di: - carenza di adeguate metodologie - scarsa chiarezza concettuale nell’articolare i diversi livelli. il modello biopsicosociale è storicamente importante per avere sollevato il problema della comples-sità della salute, dando vigore alla pluralità di voci emergenti dalla psicologia e sociologia accanto alla biologia (Bertini, 1999) Il modello biopsicosociale, al di là delle intenzioni, tende a scadere nel generico: invece di una co-evoluzione interattiva dei vari livelli (biologico, psicologico e sociale) della con-dotta, si assiste spesso a una mancata relazione fra di loro (ad es. il rapporto tra “stili di vita” e “rischi per la sa- lute” nelle cardiopatie vede attivati soprattutto i modelli biologici, meno quelli sociali e quelli psi- cologici rimangono periferici, volti a manipolare con qualche strategia le condotte persuadendo le persone ad evitare rischi) (Romano, 1999)

CONSEGUENZE DEL MODELLO BIOPSICOSOCIALE psiche e corpo sono indivisibili (i malesseri fisici si ripercuotono sulla psiche e viceversa) SI sottolinea il carattere dinamico del rapporto fra individuo e ambiente (sottolineando l’instabilità di tale rapporto). Un individuo viene considerato: - “sano”: quando è in armonia con il proprio ambiente interiore ed esteriore - “malato”: quando prevale la disarmonia. Viene messa in evidenza l’influenza sullo stato di salute di fattori ambien-tali e sociali (fame, disoccupazione, emarginazione, stress, inquinamento ecc.) La “salute”, quindi, non è solo il benessere derivante dal buon funzionamento dell’organismo, ma è il risultato dell’interazione dell’ambiente con l’indivi-duo.

“Equilibrio” significa benessere fisico, assenza di fatica, benessere psicologico, buone relazioni con gli altri. L’equilibrio quindi non s’inscrive in un codice esclusivamente organico, ma si definisce anche in relazione agli aspetti psicosociali della vita dell’individuo: la salute, in questo senso, diventa il modo di relazione dell’individuo con l’ambiente. Se torniamo alla definizione dell’OMS, ……., possiamo considerare che questa definizione è teorica e ideale, onnicomprensiva, e sicuramente irraggiungibile. Il valore storico di questo modello sta nell’aver sollevato il problema della complessità della salute…..

Le tendenze attuali della psic. della salute: Orientamento culturale attuale della psicologia della salute “è di privilegiare la pista della promozione della salute, intesa come benessere complessivo della persona nel suo contesto socio-ecologico” Le tendenze attuali della psic. della salute: 1.     Autonomizzazione rispetto al modello medico; 2.     Allargamento dell’ottica dall’individuale al sociale; 3.     intersezione tra l’operare dello psicologo e le politiche nel settore della salute e della prevenzione.  

CONCETTO DI “SOCIALE” “ Il modello biomedico non solo richiede che la malattia sia trattata come un’entità indipendente dal comportamento sociale, ma pretende anche che le deviazioni comportamentali siano spiegate sulla base di processi somatici (biochimici e neurofisiologici) disturbati …” (Engel, 1977) Nel modello bio-psico-sociale di Engel (1977) gli aspetti “sociali” della salute sono intesi come: - norme sociali di comportamento (es. la norma di fumare o meno) - pressioni a cambiare il proprio comportamento (es. le aspettative del gruppo dei pari o della famiglia) - valore sociale della salute (es. se la salute è un bene positivo o meno) - classe sociale - appartenenza etnica - altre variabili sociodemografiche (es. il lavoro).

Nell’ottica della promozione della salute, viene sempre di più sottolineata l’importan-za del contesto sociale e culturale, e quindi della disuguaglianza per quanto riguarda la salute, tra i gruppi sociali. Da qui l’attenzione per le politiche della salute. Si tratta cioè di un “sociale” considerato come “sfondo” e influenza degli altri sul comportamento del singolo che fa riferimento a una posizione della psicologia a ispirazione socio-cognitiva dove il “sociale” è considerato come contesto esterno rispetto all’individuo, visto come colui che conosce ed elabora le informazioni, le valuta, prende decisioni ecc. Non è un “sociale” che partecipa alla costruzione della conoscenza o che si foca- lizza sulle interazioni fra individuo e ambiente in una prospettiva dinamica, come quella sostenuta dal socio-costruttivismo che potrebbe meglio comprendere le relazioni tra i livelli, valorizzando l’aspetto globale e integrativo del modello bio- psico-sociale.

Nel costruire nuovi modelli e paradigmi, il ruolo del sociale è importante, sostiene AMERIO (1993): - sia per determinare le possibilità e le modalità con cui il soggetto cerca di far fron- te alla malattia e ai problemi quotidiani, - sia sul piano eziologico, nella produzione stessa dello stress e della eventuale patologia psichica e fisica, - sia come luogo di risorse terapeutiche e preventive, sotto forma di sistemi di so- stegno sociale e di espressioni auto-aiuto. Marks (1996), un sociocostruttivista, propone una psicologia della salute nel contesto collocata in un ambito sociopolitico allargato la quale consente di analizzare la natura del benessere: - sia nell’ottica di una “salute malata”, - sia nella prospettiva della salute nel contesto sociale e culturale. Questo implica che la psicologia della salute si occuperà: - sia gli aspetti emotivi, cognitivi, motivazionali e comportamentali individuali, - sia dei livelli più allargati (famiglia, gruppo, società, cultura e nazione) - sia dei comportamenti ed esperienze di salute nel contesto dei fattori strutturali, di politica economica e sociale.

SALUTE e MALATTIA Negli eventi stressanti ATTEGGIAMENTI E CREDENZE SULLA SALUTE COMPORTAMENTI E STILI DI VITA Quali sono queste credenze? Perché le persone attuano comportamenti a rischio? Come contrastare o ridurre le abitudini dannose? Negli eventi stressanti (es. lutto, malattia, incidente ecc.) l’impatto sull’individuo dipende da: Tipo di eventi Tipo di processi fisiologici (es. risposta immunitaria) Capacità di fronteggiare la situazione (=coping) la quale dipende, a sua volta, da Interpretazione grado di sostegno sociale dell’evento stressante dell’ambiente (amici, famiglia ecc.)

MOLTE DEFINIZIONI A CAUSA DI MOLTEPLICI PROSPETTIVE SALUTE e MALATTIA: quale definizione ??? MOLTE DEFINIZIONI A CAUSA DI MOLTEPLICI PROSPETTIVE (Gochman, 1988) COESISTENZA DI SIMILI E DIVERSE DEFINIZIONI E RAPPRESENTAZIONI SCIENTI-FICHE E PROFANE che intervengono a: - strutturare atteggiamenti – modificare comportamenti – definire rapporti operatori/utenti MOLTEPLICITA’ DI DEFINIZIONI LEGATE AGLI AMBITI SCIENTIFICI O PROFESSIO-NALI es. la medicina enfatizza la patologia la psicologia enfatizza aspetti di percezione, sentimenti di benessere, equilibrio PLURALITA’ DI PROSPETTIVE ENTRO CIASCUNA DISCIPLINA O PROFESSIONE Es. in campo sociologico: Malattia = “disfunzione” di un equilibrio sociale (approccio “funzionalista”) Malattia = rottura dell’interazione sociale e rischio di etichettamento (approccio “interazionista”)

“STATO DI BENESSERE FISICO, MENTALE E SOCIALE CONSAPEVOLEZZA DI CONSIDERARE ALMENO 3 DIMENSIONI: 1. assenza di sintomi (bio-) 2. sentimento di benessere (psico-) 3. capacità di agire (socio-culturale) “STATO DI BENESSERE FISICO, MENTALE E SOCIALE E NON SOLO ASSENZA DI MALATTIA O INFERMITA’ “ (Definizione della OMS) VARIETA’ DEI FENOMENI SCELTI COME PUNTI FOCALI - continuum o dicotomia? - Assenza di malattia o stato positivo in sé? - validità relativa delle definizioni scientifiche rispetto a quelle fenomenologiche e popolari ESISTENZA SIMULTANEA DI DIVERSI SISTEMI DI PRATICHE SANITARIE che rifletto-no il rapporto culturale di una data società fra: - medicina scientifica - medicina popolare - medicina alternativa - pratiche di sanità pubblica

La ricerca presente e futura non vuole arrivare a precisare in modo “definitivo” i concetti di salute/malattia, bensì individuare… quali definizioni o culture in una data popolazione quali sono i significati attribuiti alla salute/malattia/cure - come questi significati vengono costruiti socialmente - quale rapporto hanno con le rappresentazioni scientifiche professionali - come queste differenze incidono su: - interazione medico/paziente - la compliance dei pazienti alle cure - la partecipazione ai programmi di prevenzione e promozione

Risultati di una ricerca Italiana degli anni ’80 nel campo delle tendenze culturali nell’ambito della salute (Bosio, 1991) affermazione della salute come attività volta al perseguimento del benessere sul piano dei valori ciò sosteneva la triade: efficienza/bellezza/ /mantenimento del benessere tale credenza ha guidato, anche se non sempre linearmente, certi comportamenti: - maggiore cura del corpo con maggiori pratiche igienico-cosmetiche ma non facendo attività sportiva o motoria

Risultati di una successiva ricerca degli anni ’90 nel campo delle tendenze culturali nell’ambito della salute (Bosio, 1993) Individuazione di alcuni “stili” di culture. STILE COSTRUTTO MULTIVARIATO IN GRADO DI IDENTIFICARE E DESCRIVERE L’INSIEME DELLE RAPPRESENTAZIONI E AZIONI DI GRUPPI SOCIALI OMO- GENEI SULLE DIMENSIONI CONSIDERATE Tali stili vennero inseriti in una mappa a 2 assi: a) percezione del proprio stato di salute (benessere  malessere/problemi) b) livello di investimento sulla salute (iniziativa  inerzia)

Asse a): stile “sport e benessere” (giovani meschi sportivi, curati nell’aspetto, poco preoccupati per la salute) al polo opposto: stile “disagi e controlli medici” (anziani di bassa istruzione, con molti disturbi, uso di farmaci, attenti all’alimentazione, medico- dipendenti) Asse b): stile “problemi e risposte” (donne con alta istruzione, preoccupate per l’efficienza fisica, attive, curate nell’aspetto esteriore) stile “salute e bellezza” (giovani con istruzione elevata, con strategie per aumentarre il benessere psicofisico e l’estetica, usando anche prodotti non medicinali) stile “deproblematizzazione” (anziani, con istruzione bassa, buona salute, sdrammatizzazione dei disturbi, delega al medico dei problemi gravi) stile “logorio e trascuratezza” (donne, spesso con doppio lavoro, poco attente al corpo per salute o per estetica, rassegnate, senza iniziative per migliorare la propria condizione) PLURALITA’ DI CULTURE DELLA SALUTE APPARTENENTI A CATEGORIE SOCIALI SPECIFICHE CON APPROCCI PECULIARI NEL MODO DI PENSARE RISULTATI UTILI PER LA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI IN AMBITO SANITARIO

FATTORI INFLUENZANTI LA SALUTE Quali sono i comportamenti e le abitudini salutari e dannose per la salute ? COMPORTAMENTI DI SALUTE (Gochman, 1988) le AZIONI, intese come “fare” (es. dieta) o “non fare” (es. non fumare) gli EVENTI MENTALI o le SENSAZIONI Quali le determinananti dei comportamenti di salute? Elementi cognitivi (credenze, aspettative, motivazioni, valori, percezioni) Caratteristiche di personalità, compresi gli stati affettivi ed emotivi Modelli comportamentali (=azioni e abitudini relative al mantenimento e al miglioramento della salute) Tali determinanti sono influenzate da: Famiglia Gruppo dei pari Gruppi di riferimento e reti sociali Organizzazione sanitaria Aspetti culturali specifici di ogni società

FATTORI AGENTI COME DETERMINANTI DELLA SALUTE (Whitehead, 1995 e Marks, 1996) Possiamo rappresentarli con una struttura con al centro: gli INDIVIDUI (sesso, età e fattori ereditari) Circondati da 4 livelli di variabili che li influenzano: Stili di vita individuali (= insieme di pratiche e modelli comportamentali durevoli) Influenze sociali e della comunità Condizioni di vita e di lavoro Condizioni generali socioeconomiche, culturali e ambientali Sono tutte le determinanti della salute in generale che spiegano i comportamenti dei singoli e dei gruppi

IN REALTA’, NON E’ COSI’ !!!! COME MAI TUTTO QUESTO??? GLI INDIVIDUI POSSONO ATTIVARE DEI COMPORTAMENTI POSITIVI DI SALUTE, FACENTI PARTE DI UNO STILE GENERALE DI VITA CHE RIFLETTE LA LORO CAPACITA’ DI: Anticipare i problemi Prevenire la morbilità e la mortalità, e Attivarsi per fronteggiare attivamente i problemi IN REALTA’, NON E’ COSI’ !!!! Principali comportamenti patogeni degli italiani: Sedentarietà (65%  malattie cardiovascolari) Sovrappeso (41%  ipertensione) Alcool (10%  cirrosi) Fumo (30%  tumore) COME MAI TUTTO QUESTO??? Infruttuosi gli studi per comprendere: Come le persone organizzano le loro opinioni sulla salute e I loro comportamenti per proteggere la loro salute E’ necessario capire i processi di persuasione e di cambiamento di atteggiamenti e modificare i comportamenti dannosi per la salute … Vediamo ora alcune ricerche

Progetto The Alameda Study (Belloc e Breslow, 1972) Ricerca longitudinale in piccola Comunità della Contea di Alameda (California) sugli indici di mortalità dal 1965 al 1983 Scopo iniziale: Misurare la salute in base alla definiziome OMS Strumenti: alcuni indici che misurano vari aspetti del benessere Risultati: alcune abitudini “sane” possono influenzare lo stato di salute presente e hanno conseguenze future (salute, mortalità) - dormire 7-8 ore - fare colazione ogni giorno - mangiare mai o di rado tra i pasti - attività fisica regolare - uso adeguato o nullo di alcool - non fumare - mantenimento del peso ideale

Analisi del benessere sociale Follow-up 1970, 1974, 1982 Minori erano le abitudini seguite e maggiore rischio di morte nei 5 anni dopo Era la somma delle abitudini che risultava significativa Analisi del benessere sociale (“il grado in cui gli individui erano membri attivi della loro comunità”) (Renne, 1974) Indici di indagine: Istruzione Stabilità lavorativa Soddisfazione coniugale Indice di socievolezza (numero e frequenza di amici intimi) Grado di coinvolgimento nellla comunità (politico, religioso, sindacale, professionale, ricreativo) Risultati: Indice di benessere era > negli adulti che nei giovani Tra i Non cgt: era > nelle donne Tra le etnie: era > nei bianchi rispetto alle altre etnie

INDICE DI RETE SOCIALE Status coniugale (Berkman e Syme, 1979) Status coniugale Numero e frequenza di contatti con amici e parenti Essere membro di una chiesa Partecipazione a gruppi formali e informali Risultati (follow-up del 1974): la presenza di una componente poteva compensare l’assenza di altre ad es. l’indice di mortalità dei non cgt con molti amici simile ai cgt con pochi amici Risultati (follow-up del 1982): i legami sociali erano predittori significativi dello stato di salute anche dei > 70 enni

PERCHE’ E’ IMPORTANTE TALE INDAGINE ? Produce CAMBIAMENTI nella popolazione verso l’adozione di abitudini di vita più sane Le 7 abitudini di Alemada suggeriscono che uno “stile di vita più modera-to” porta a un buono stato di salute, - non solo in termini biologici, ma anche - psicosociali, culturali, socioeconomici, oggetto di ricerca attuale

LA GESTIONE DELLA MALATTIA La psicologia della salute si occupa anche della malattia. Come ci rappresentiamo lo stato di malattia e di infermità? Quali comportamenti attiviamo quando avvertiamo dei sintomi? Quali strategie usiamo per fronteggiare le difficoltà associate a: - insorgenza di una malattia (es. diagnosi)? - gestione di una malattia cronica? - dolore? - adattamento a particolari malattie di diversa gravità e durata?

Notevole importanza interazione individuo-ambiente Adler e Matthews (1994) hanno osservato che i temi più comuni sono stati: Chi diventa malato? Perché ci si ammala? Chi guarisce tra i malati e perché? Come si può prevenire la malattia? Come si promuove la guarigione? Tale studio è avvenuto tenendo conto di: caratteristiche individuali, predisponenti a una malattia (es. cancro, malattie endo- crine, malattie cardiovascolari) fattori legati all’ambiente sociale Notevole importanza interazione individuo-ambiente

Le disposizioni personali possono predisporre alla vulnerabilità a specifici fattori ambientali che sono causa di malattia Le variabili ambientali e personali possono influenzare l’insorgere di una malattia tramite i meccanismi fisiologici (es. reattività cardiovascolare allo stress, capacità immunologica) Esiti di salute sono legati a sostegno sociale, ostilità disposizionale e stress lavorativo La percezione soggettiva di una situazione come stressante è più importante nell’incidere sullo stato di salute della semplice esposizione agli eventi stressanti (Baum e Posluszny, 1999)

Modello relazione stress/coping di Lazarus e Folkman CONCETTO DI STRESS Ha Influenzato molto gli studi sulla relazione fra: - richieste dell’ambiente - percezione soggettiva - valutazione delle richieste - uso di strategie di coping in situazioni di stress “COPING” ? (cap. 3) STRATEGIE CON CUI AFFRONTIAMO LE SITUAZIONI POTENZIALMENTE STRESSANTI Modello relazione stress/coping di Lazarus e Folkman (1984) considera stress = un insieme di processi che implicano transazioni fra individuo e ambiente Lo si percepisce perché sentiamo una discrepanza tra: richieste poste dalla situazione risorse a disposizione per fronteggiarla

COME SI REAGISCE AGLI EVENTI MINACCIOSI? Individuo è agente attivo che influenza l’impatto degli eventi stressanti tramite strategie emotive, cognitive e comportamentali Il processo di coping consiste in una duplice valutazione della situazione stressante: - stabilirne il significato e il probabile effetto sul benessere - verificare gli effetti delle risposte sulla base dei cambiamenti avve- nuti nelle condizioni interne ed esterne Diversi STILI DI COPING: Centrato sul problema o strumentale (si cerca di modificare la situazione) Centrato sulle emozioni o palliativo (cerca di ridurre le emozioni negative) Orientato all’evitamento (impegno in attività sostitutive) COME SI REAGISCE AGLI EVENTI MINACCIOSI? Es. esordio di una grave malattia (cancro)

TEORIA DELL’ADATTAMENTO COGNITIVO (Taylor, 1983; Taylor e Lobel, 1989) RICERCA DI SIGNIFICATO (“Perché mi è successo?”) TENTATIVO DI MANTENERE IL CONTROLLO SULL’EVENTO E SULLA PROPRIA VITA (“Cosa fare per impedire che riaccada o per gestire la malattia?) SFORZO DI POTENZIARE L’AUTOSTIMA TRAMITE IL CONFRONTO CON ALTRI. (ad es. confronto verso il basso) Spesso tali credenze sono ILLUSORIE: Le cause del tumore non sono chiare Il controllo personale sulla malattia è limitato Tali illusioni sono, comunque, utili per attivare strategie funzionali di coping

il benessere è legato a fattori sociocontestuali: COME GESTIRE POSITIVAMENTE UNA GRAVE MALATTIA (es. Cancro) ? (Albanesi, 1999) Se i processi cognitivi di ridefinizione del significato non si attivano, il benessere è legato a fattori sociocontestuali: es. i comportamenti di sostegno dei familiari a livello emotivo, affetti- vo e informativo… … facilitano strategie di coping dei pz oncologici, aiutandoli a: - ridefinire il significato attribuito alla situazione, oppure - modificare le risposte emotive alla situazione

COME SU AFFRONTA UNA MALATTIA CRONICA ? (cancro, diabete, artrite ecc.) DUE TENDENZE IN LETTERATURA I TRATTI, GRAVITA’ E VISIBILITA’ DI UNA MALATTIA INFLUENZANO IL FUNZIONAMENTO PSICOSOCIALE ??? SI NO la reazione è differenziata la reazione è uniforme (McAnarney, 1985) (Cassileth, Lusk e Strouse, 1984)

COME LE PERSONE GESTISCONO LE LORO RISORSE DI COPING DI FRONTE A UNA MALATTIA CRONICA ? (cancro, diabete, artrite ecc.) RISORSE DI COPING: CURE MEDICHE SOSTEGNO SOCIALE (famiglia, amici, colleghi, gruppi di auto-aiuto) Se si rompe il rapporto con gli operatori sanitari, il sistema informale diventa molto importante

Il sociale è infatti il luogo della cura e della prevenzione anche a livello dei servizi, delle istituzioni, delle politiche che sono volte alla tutela della salute in senso lato.   Nel contesto della promozione della salute, la salute viene considerata meno come uno stato astratto e più come la capacità di realizzare il potenziale della singola persona e di rispondere positivamente alle sfide dell’ambiente. In questi termini la salute viene vista come una risorsa per la vita di ogni giorno e non come l’obiettivo della vita; si tratta di un concetto positivo che mette in evidenza le risorse sociali e personali, oltre che le capacità fisiche.

Il sociale è infatti il luogo della cura e della prevenzione anche a livello dei servizi, delle istituzioni, delle politiche che sono volte alla tutela della salute in senso lato.   Nel contesto della promozione della salute, la salute viene considerata meno come uno stato astratto e più come la capacità di realizzare il potenziale della singola persona e di rispondere positivamente alle sfide dell’ambiente. In questi termini la salute viene vista come una risorsa per la vita di ogni giorno e non come l’obiettivo della vita; si tratta di un concetto positivo che mette in evidenza le risorse sociali e personali, oltre che le capacità fisiche.

Il sociale è infatti il luogo della cura e della prevenzione anche a livello dei servizi, delle istituzioni, delle politiche che sono volte alla tutela della salute in senso lato.   Nel contesto della promozione della salute, la salute viene considerata meno come uno stato astratto e più come la capacità di realizzare il potenziale della singola persona e di rispondere positivamente alle sfide dell’ambiente. In questi termini la salute viene vista come una risorsa per la vita di ogni giorno e non come l’obiettivo della vita; si tratta di un concetto positivo che mette in evidenza le risorse sociali e personali, oltre che le capacità fisiche.

Se ripartiamo dal significato dei termini:   Da qui tutti gli interventi di prevenzione, promozione, educazione alla salute, tesi a mantenere in qualche modo lo stato di salute. Se ripartiamo dal significato dei termini:         Prevenzione (pre-venio: arrivo prima), si colloca in una dimensione temporale di tipo lineare. Intervenire prima che si instauri un determinato processo patologico (es. prev secondaria alla tossicodipendenza).         Promozione (pro-muovo: andare verso). In questo senso gli ostacoli che trovo sul cammino fanno parte del cammino stesso. Non c’è più l’ansia dell’arrivare prima.

Quindi da un lato l’educazione e la promozione della salute come processi di apprendimento che possono essere facilitati da un’azione educativa che stimola e si coordina con processi di azione sociale volti alla creazione di ambienti favorevoli. Dall’altra parte la prevenzione e l’educazione sanitaria.   Tutto questo significa anche passare dalla centralità della malattia ad una focalizzazione sulla salute. Non si parla di campi contrapposti (bene/male), ma l’emergere della promozione della salute va interpretato come il segno del maturare dell’esigenza di nuovi orientamenti che sono comunque e sempre fra loro complementari.