TEORIA DELLE PLACCHE ANDREA RIEMMA MEDHI SERROUK YASIN HAVIAR

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TEORIA DELLE PLACCHE ANDREA RIEMMA MEDHI SERROUK YASIN HAVIAR MARTINA INCERTI 2^ N – Gruppo 6

BIODIVERSITA’ La Teoria delle placche si collega alla biodiversità tramite un concetto: la distribuzione degli organismi sulle terre emerse. Come esempio di questo collegamento prendiamo in considerazione una delle prove di Alfred Wegener (prove paleontologiche), espositore della Teoria delle placche.

TEORIA DELLE PLACCHE Secondo la teoria della deriva dei continenti, enunciata da Alfred Wegener, oltre 200 milioni di anni fa (durante il Permiano, periodo terminale del Paleozoico) la Terra presentava un unico continente: la Pangea.

LE PROVE: Wegener supportò la sua teoria con numerose prove: prove geologiche prove paleontologiche prove paleoclimatiche

PROVE GEOLOGICHE L’osservazione della continuità delle rocce che formano i continenti sui lati dell’Oceano Atlantico. Esempio: le formazioni rocciose del Brasile e dell’Africa centro -occidentale sono della stessa natura e della stessa età.

PROVE PALEONTOLOGICHE In continenti attualmente lontani sono stati ritrovati fossili di stessi organismi terrestri. Esempio le felci del genere Glossopteris, ritrovate in America del Sud, Africa, India, Antartide e Australia.

PROVE PALEOCLIMATICHE Nelle rocce ritrovate in America del Sud, Africa, India e Australia, Wegener dimostrò che questi continenti erano stati ricoperti, nel Paleozoico, da una calotta glaciale, quindi erano molto più a sud rispetto alla loro posizione attuale.

LA TERRA La Terra è formata da: Crosta Mantello Nucleo (solido e liquido)

LA CROSTA La Crosta Terrestre è uno degli involucri concentrici di cui è costituita la Terra: per la precisione si intende lo strato più esterno della Terra solida.

IL MANTELLO E IL NUCLEO Il mantello terrestre è uno degli strati concentrici che costituiscono la Terra: è uno strato solido, a viscosità molto elevata, compreso tra la crosta e il nucleo. Il nucleo terrestre  è il più interno degli strati concentrici in cui è suddivisa la Terra, caratterizzato da un'alta densità e separato dal mantello  dalla discontinuità di Gutenberg.

I MOTI CONVETTIVI La convezione è un tipo di trasporto causato da una diversa pressione e dalla forza di gravità, assente nei solidi e trascurabile per i fluidi molto viscosi, caratterizzato da moti di circolazione interni al fluido. I moti convettivi sono il motore del movimento delle placche terrestri.

I MOTI CONVETTIVI Come esempio si può immaginare un sistema isolato dall'esterno, con due corpi a diverse temperature, quello più freddo in alto e quello più caldo in basso, separati da acqua: siccome l'acqua calda tende a salire e quella fredda a scendere (per la diversa densità) si avrà un moto convettivo per cui nella zona centrale l'acqua essendosi riscaldata a contatto col corpo caldo, sale verso l'alto.

MOTI CONVETTIVI NELLA TERRA La parte superiore del mantello (astenosfera), è parzialmente fusa e si comporta come un liquido che si deforma con estrema lentezza. Le differenze di temperatura causano dei movimenti, detti moti convettivi. La parte profonda del mantello è a contatto con il nucleo (3000°C). la parte più esterna è a contatto con la crosta che è fredda. Il mantello è un liquido che presenta temperature diverse in parti diverse, pertanto è sede di moti convettivi.

I MARGINI I margini sono: Margini Divergenti Margini Convergenti Margini Trascorrenti

MARGINI DIVERGENTI Nel caso dei margini divergenti, le placche interessate si muovono allontanandosi a vicenda e lo spazio che viene a formarsi fra loro viene riempito da nuovo materiale effusivo proveniente dal mantello.

MARGINI CONVERGENTI Quando una placca oceanica molto densa e quindi parecchio pesante si scontra con una continentale meno densa, quella oceanica solitamente scende in profondità, al di sotto di quella continentale. Per esempio la placca di Nazca viene subdotta dalla placca del sud America.

MARGINI TRASCORRENTI I margini trascorrenti sono caratterizzati da un movimento definito destro o sinistro di una placca contro un'altra.

FINE