Seconda legge: il raggio che unisce il Sole ad un pianeta (raggio vettore) copre aree uguali in tempi uguali. http://www.gpmeneghin.com/schede/fisica/keplero.htm
Terza legge: il quadrato dei tempi (espressi in anni) necessari ai pianeti per percorrere l’intera orbita intorno al Sole (periodo di rivoluzione) è proporzionale al cubo del semiasse maggiore dell’orbita (ossia della distanza media dal Sole, indicata in milioni di Km). Più semplicemente questa legge dice che quanto più un pianeta è lontano dal Sole tanto più la sua velocità di rivoluzione è minore.
Newton e la legge di Gravitazione Universale Le leggi di Keplero ci aiutano a capire, in termini matematici, come si muovono i pianeti intorno al Sole, ma nulla ci dicono sul perché si mantengono in questa orbita, rivoluzione dopo rivoluzione. Newton fu il primo ad intuire l’esistenza di una forza di attrazione (esercitata dal Sole, ma anche dai pianeti).
Due corpi si attirano con una forza di intensità direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza (d). F = forza di attrazione gravitazionale; G = costante di gravitazione; m e M = masse dei corpi; d = distanza dei corpi.