GOCCE DI PIOGGIA dejacovo@libero.it
Lacrime, che occhi non hanno mai versato, sono le gocce di pioggia che scivolano sui vetri della finestra chiusa della tua stanza, rincorrendosi formano strani ghirigori.
Intanto, una voce sale dal silenzio dell’anima, sempre più sola, sperduta in un deserto senza confini.
Gli aghi del pino in giardino stillano perle d’argento, quali grani di un interminabile Rosario, senza far rumore, si lasciano cadere sulla soffice erba verde.
Cosa mi trattiene ancora qui..? forse quella debole luce che rischiara, come tremula fiammella, il poco spazio che mi gira intorno e che non riesce a darmi neppure un po’ di calore..?
Provo ad interrogare il cuore che mi dica: il perché e il come… la risposta non arriva o non sento, aspettavo una conferma… di un tuo ritorno.
In lontananza, timidi raggi di sole perforando le nubi accennano un indeciso arcobaleno.
Poi… uno squarcio maggiore di nubi libera più tanta luce del sole, l’arcobaleno si ravviva e il cielo… è un tripudio di colori.
Tale visione mi rincuora e mi rinfranca mi par di ricordare: che porti gioia, oppure sarà… forse, la speranza, che sia quel ponte che porti fino te.
Come vorrei seguire quella via vedere qualcosa di diverso scoprire infine dove va’ a finire una meraviglia dell’universo.
Progettazione e testo: ( L’Arcobaleno ) F. De Jacovo Immagini: Proprie Musica: G. Marradi Quest’ultima slide è dal Web