LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

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Transcript della presentazione:

LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Seconda metà del 1700

Premessa La situazione nelle campagne Nel corso del Settecento in Europa si assiste ad una forte crescita della popolazione (+60%) che significa maggior domanda di prodotti alimentari e quindi necessità di rivoluzionare la produzione agricola tradizionale. In Gran Bretagna si assiste ad un insieme di provvedimenti per far fronte alle nuove necessità: ESTENSIONE DELL’ARATIVO: molti terreni che un tempo erano lasciati incolti, a disposizione del bestiame e dei contadini più poveri, vengono recintati (Enclosures Act) e destinati alla coltivazione di privati. I contadini più poveri sono costretti a trovare lavoro come salariati o a lasciare le campagne) APPLICAZIONE DI NUOVE TECNICHE: rotazioni quadriennali con destinazione di una parte a foraggio per il bestiame Varietà di colture Offerta di manodopera Attrezzi più moderni

In Inghilterra – ultimi 20 anni del ‘700 NASCE L’INDUSTRIA MODERNA Si devono però distinguere: 1° RIVOLUZIONE INDUSTRIALE : seconda metà del Settecento, settore tessile e siderurgico – carbone e macchina a vapore. 2° RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: seconda metà dell’Ottocento, elettricità, chimica e petrolio 3° RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: seconda metà del Novecento, elettronica ed informatica.

Perché in Gran Bretagna? Ricchezza di materie prime: CARBONE Ricchezza di risorse finanziarie da investire, provenienti dai commerci e dall’agricoltura. Avanguardia negli studi tecnici e scientifici Clima sociale e leggi favorevoli, grazie al governo costituzionale che favorisce la libertà e lo sviluppo.

1° Rivoluzione industriale Dalla forza e abilità umane si passa alle macchine, alimentate dall’energia dell’acqua e poi del motore a vapore. Le prime attività ad essere meccanizzate sono quelle tessili (grande aumento della domanda di tessuti per l’aumento della popolazione) Il vapore viene applicato poi al settore siderurgico per alimentare gli altiforni. Aumenta la produzione di ferro e ghisa con i quali vengono prodotte le prime rotaie e le macchine stesse nonché utensili per l’agricoltura.

VAPORE La vera rivoluzione 1769 James Watt inventa la macchina a vapore che sostituisce l’antica ruota idraulica utilizzata fin da Medioevo. 1803 l’americano Robert Fulton applica la macchina a vapore al battello. 1814 lo scozzese George Stephenson inventa la prima locomotiva a vapore.

La fabbrica: nuova organizzazione del lavoro L’uomo si deve adeguare alla macchina e si specializza in un’unica fase del lavoro. Nascono due nuove figure sociali, l’imprenditore e l’operaio. Questione sociale: problemi sociali legati al nuovo sistema produttivo: orari di lavoro estenuanti, manodopera femminile ed infantile a basso costo, mancanza di igiene e sicurezza, alienazione.

Nuovo paesaggio industriale Villaggi/quartieri operai. Aumento della popolazione delle città conseguenti problemi di igiene e ordine pubblico.

Conseguenze della Rivoluzione Aumento considerevole della produzione di beni e di quindi allargamento dei consumi ai ceti meno abbienti della popolazione; Crisi del lavoro artigianale e nascita di un nuovo modo di produrre basato sulla divisione del lavoro; Formazione di nuove classi sociali, gli operai di fabbrica e la borghesia industriale; Formazione delle nuove città e trasformazione degli agricoltori in operai; Diffusione dei prodotti industriali in mercati sempre più vasti, anche grazie allo sviluppo di nuovi mezzi di trasporto come la ferrovia. Abbassamento dei salari, e conseguente gravissima condizione di miseria  della classe lavoratrice. Condizioni di lavoro degli operai erano molto difficili e a volte drammatiche con aumento degli infortuni. Sfruttamento  di donne e bambini, assunti di preferenza perché potevano essere pagati con salari ridotti.

L’estrazione del carbone Scavare nelle miniere profonde era un lavoro duro e pericoloso e durante il periodo di espansione dell'industria, le persone venivano impiegate specificatamente per questo. Questi scavatori viaggiavano da un pozzo ad un altro aprendo nuove miniere per i proprietari. Sin dall'inizio dello sfruttamento delle miniere in profondità, le persone avevano non solo bisogno di scendere e risalire, ma anche di riportare alla superficie il carbone. Nei più semplici metodi di estrazione, il carbone e le persone venivano issate dal pozzo usando inefficienti e inaffidabili metodi come la forza dell'acqua o dei cavalli. Il motore a vapore, alimentato dal carbone del pozzo, era un sistema veloce e affidabile per portare i vagoncini carichi di carbone in superficie. I carichi più pesanti potevano essere portati dentro e fuori dalla miniera e anche pozzi più profondi potevano essere sfruttati. Prima che i pony venissero utilizzati per il trasporto del carbone, donne e bambini spingevano e tiravano il carbone su slitte o carrelli fino alla cima della galleria.

Incidenti Cavare il carbone è sempre stato un lavoro pericoloso e si è assistito spesso a grandi disastri nella storia. Nelle miniere di carbone le probabilità di esplosione sono altissime, per la combinazione di tre elementi: il carbone, appunto, il metano e l’aria. Dove c’è carbone, infatti, c’è metano. A contatto con l’aria, quest’ultimo forma una miscela gassosa che si può infiammare con un’energia ridicola, pari a quella sviluppata dalla caduta di un ago su una superficie metallica. Basta questo contatto per provocare una scintilla. La combustione in volume chiuso, com’è appunto l’ambiente della miniera, crea un aumento di pressione molto pericoloso. Non è la prima volta, purtroppo, che assistiamo a fatti del genere. In Europa ricordiamo il disastroso episodio avvenuto a Marcinelle in Belgio l’8 agosto del 1956. Ma per quanto riguarda Paesi come la Cina e la Russia non serve andare così indietro nel tempo, ogni anno ci sono migliaia di morti bianche in miniera. Paesi in cui si verificano più di frequente questi avvenimenti sono quelli in cui le attività estrattive sono una risorsa economica rilevante e le misure di sicurezza sono scarse. Le miniere di carbone cinesi sono considerate tra le più pericolose al mondo. A febbraio 2005, un incidente verificatosi nella miniera di Sunjiawan, a Fuxin, provocò 215 vittime. Nello Shaanxi, l'esplosione nella miniera di Chenjiashan, il 28 novembre 2004, causò 166 morti. Nel 2006, secondo cifre ufficiali, oltre 4.700 persone hanno perso la vita in incidenti in miniera, ma secondo le organizzazioni di categoria le vittime ogni anno sarebbero 20.000 in tutto il paese. Dall' inizio del 2007, oltre duemila persone sono morte in incidenti nelle miniere di carbone in Cina.

Nella storia Monongah, West Virginia, USA

Marcinelle, Belgio La tragedia della miniera di Marcinelle, dopo quella della miniera di Monongah in West Virginia, è la più grande della storia dell'emigrazione italiana. A causa di un errore umano, l'8 agosto 1956 il Belgio venne scosso da una tragedia senza precedenti, un incendio scoppiato in uno dei pozzi della miniera di carbon fossile del Bois du Cazier, causò la morte di 262 persone di dodici diverse nazionalità, soprattutto italiane, 136 vittime, poi belghe, 95; fu una tragedia agghiacciante, i minatori rimasero senza via di scampo, soffocati dalle esalazioni di gas. Le operazioni di salvataggio furono disperate fino al 23 agosto quando uno dei soccorritori pronunciò in italiano: "Tutti cadaveri!“ In quegli anni partirono per il Belgio 140'000 lavoratori italiani, 18.000 donne e 29.000 bambini.

Marcinelle