L’identità dell’embrione umano: una questione decisiva ASL Salerno 1 in collaborazione con Centro Diocesano di Cultura Bioetica (Nocera-Sarno) Comitato etico ASL Salerno 1 Corso ECM: Bioetica, sessualità e procreazione umana II giornata – 29.4.2004 Sessualità e procreazione umana (I) Sala Convegni Ospedale “Umberto I”, Nocera Inferiore (SA) L’identità dell’embrione umano: una questione decisiva Dario Sacchini MD PhD Facoltà di Medicina e Chirurgia “Agostino Gemelli” Istituto di Bioetica Università Cattolica S. Cuore - Roma
Qualche premessa metodologica… Provare a superare la mera logica della contrapposizione, pur rilevando la cogenza del dibattito “Togliere le parentesi” Gli strumenti: L’esperienza La ragione
L'embrione umano segno di “contraddizione” Da un lato: il fine dell’intervento di fecondazione in vitro, per dare un “figlio” ad una coppia un piccolo paziente, su cui fare diagnosi (pre-impianto) e attuare terapie, seppure sperimentali Dall’altro: oggetto disponibile, destinato alla distruzione in vista del bene di terzi: per permettere ad altri di nascere, di essere curati (cellule staminali), di acquisire dati sperimentali (progresso della scienza) La necessità di definire uno statuto dell’embrione umano
La domanda di fondo: chi o che cosa è l’embrione umano?
Lo statuto biologico dell’embrione umano
Diverse prospettive da cui considerare lo statuto dell'embrione umano STATUTO BIOLOGICO STATUTO ANTROPOLOGICO STATUTO ETICO STATUTO GIURIDICO STATUTO TEOLOGICO
Lo statuto biologico La fecondazione 1. I PROTAGONISTI Spermatozoo Oocita
L’adesione spermatozoica alla superficie ovocitaria
Attraversamento della zona radiata Lo statuto biologico La fecondazione 2. Le tappe Attraversamento della zona radiata Riconoscimento specie-specifico e legame con la zona pellucida Reazione acrosomiale e fusione delle membrane
Penetrazione della zona pellucida Singamia (punto di non ritorno) Lo statuto biologico L’inizio dell’embrione Penetrazione della zona pellucida Singamia (punto di non ritorno) Nascita di una nuova cellula: da ovocita a zigote o embrione unicellulare) sistema unico con identità specifica ed orientamento verso uno sviluppo determinato Attivazione dell’oocita Avvicinamento dei due pronuclei (3-6h) Cariogamia (nuovo genoma) (15h)
Lo statuto biologico Il nuovo genoma Contiene l’informazione essenziale e permanente per la graduale, autonoma realizzazione dello sviluppo morfogenetico Tutte le fasi della morfogenesi dipendono dall’espressione dei geni propri dell’embrione (interazione con ambiente cellulare ed extracellulare) Regola e dirige il processo di sviluppo grazie all’espressione coordinata e gerarchicamente ordinata di migliaia di geni (geni regolatori: di posizione, selezione, realizzatori) Determina l’appartenenza dello zigote alla specie umana e la sua singolarità individuale o identità
Lo statuto biologico La vita embrionale (Dal 2° al 5° giorno dalla fecondazione) Inizio segmentazione 8-32 cellule: Morula (2°- 4° giorno) 64-128 cellule: Blastocisti (5° giorno)
Lo statuto biologico La vita embrionale
Lo statuto biologico La vita embrionale
Lo statuto biologico La vita embrionale Dalla blastocisti al disco embrionale 6°-7°giorno ---> inizio del processo dell’impianto; 14° giorno --> formazione della stria primitiva (si definisce il disegno generale del corpo, punto di inizio del modellamento dei differenti organi e tessuti) Dal disco embrionale al feto 4° settimana ---> organogenesi ed inizio circolazione 5° settimana ---> strutture primitive cuore, cervello, tratti polmonari gastroenterici ed urinari inizio differenziazione sessuale 6° settimana ---> primordi degli arti 7° settimana ---> forma del corpo completa 9° settimana ---> maturazione ed accrescimento organismico
Lo statuto biologico I dati della embriologia e della genetica: una sintesi L’interazione tra due sistemi cellulari differentemente e teleologicamente programmati (ovocita e spermatozoo) dà origine a: Un nuovo sistema, non somma dei due sottosistemi ma sistema combinato che opera come una nuova unità (one-cell embryo), intrinsecamente determinata a raggiungere la sua specifica forma terminale (unitotalità) Un nuovo genoma, che è centro biologico e struttura coordinante della nuova unità. Informazione essenziale e permanente per la graduale e autonoma realizzazione di un disegno-progetto ben definito
CARATTERI E CAPACITA’ EMBRIONALI Lo statuto biologico I dati della embriologia e della genetica: una sintesi CARATTERI E CAPACITA’ EMBRIONALI Identità genetica Autonomia biologica Capacità dialogica Induzione dell’assenza di rigetto nella madre Capacità di moltiplicarsi Capacità di differenziarsi
Lo statuto biologico Le proprietà biologiche dello sviluppo embrionale Coordinazione Il susseguirsi di attività molecolari e e cellulari sotto la guida dell’informazione del genoma e di segnali che si originano dalla interazione entro l’embrione stesso e tra questo e il suo ambiente Continuità Il nuovo ciclo vitale iniziato alla fertilizzazione procede senza interruzione, se le condizioni richieste sono soddisfatte. I singoli eventi appaiono ovviamente successivi ma il processo è continuo, è sempre lo stesso individuo Gradualità Passaggio da forme e funzionalità più semplici a quelle più complesse, fino a raggiungere la forma finale, durante il quale l’embrione mantiene la sua propria identità e individualità
Lo statuto biologico dell'embrione umano "Una volta che [il processo] è iniziato, non c'è frazione particolare del processo di sviluppo che sia più importante dell'altra: tutte sono parti di un processo continuo [...] Perciò, da un punto di vista biologico, non si può identificare un singolo stadio nello sviluppo dell'embrione al di là del quale l'embrione in vitro non dovrebbe essere mantenuto in vita. […]” (Rapporto Warnock, 1984, cap. XI)
Lo statuto biologico dell'embrione umano "Lo scienziato, come costruttore dei modelli della realtà percepita, è giustificato nel definire che cosa è vita e che cosa è umano, e nel concludere che entro questo modello concettuale scientifico, l'uovo fertilizzato di un essere umano è in se stesso una vita umana" (Zack, Science 213, 4, 1981)
Consiglio d'Europa RACCOMANDAZIONE N. 1100/1989 PUNTO 7 «[...] l'embrione umano, pur sviluppandosi in fasi successive indicate con definizioni differenti (zigote, morula, blastula, embrione pre-impianto, embrione, feto) manifesta comunque una differenziazione progressiva del suo organismo, e tuttavia mantiene continuamente la propria identità biologica e genetica».
Consiglio d'Europa RACCOMANDAZIONE N. 1046/1986 PUNTO 5 «[...] fin dalla fecondazione dell'ovulo la vita umana si sviluppa in modo continuo, sicché non si possono fare distinzioni durante le prime fasi del suo sviluppo e si rivela quindi necessaria una definizione dello statuto biologico dell'embrione umano».
Lo statuto biologico dell’embrione umano La conclusione in una logica biologica: Dalla fusione dei gameti una “nuova” cellula umana, dotata di una nuova struttura informazionale, inizia ad operare come una unità individuale che tende alla completa espressione della sua dotazione genetica fino alla formazione di un individuo umano completo Questa “nuova cellula” è un “nuovo individuo umano” che inizia il suo processo vitale e gradualmente si sviluppa attuando le sue potenzialità, secondo un piano unificatore intrinseco
Lo statuto antropologico dell’embrione umano
Persona umana. Concetto storicamente: di matrice culturale cristiana Lo statuto antropologico Il richiamo alla persona umana ed al suo significato Fino ad oggi: “spartiacque” tra l’umano e il non umano, fra il lecito e l’illecito Oggi, ripensamento del concetto: FUNZIONALISTICO-ATTUALISTICA: chi possiede determinate qualità o funzioni ---> teorie diverse SOSTANZIALISTA (o del personalismo ontologico): chi ha natura umana (individua substantia rationalis naturae [Boezio]), in cui si possono distinguere qualità prime, sostanziali, e qualità seconde, accidentali Persona umana. Concetto storicamente: di matrice culturale cristiana assunto laicamente nel termine individuo esprime titolarità di diritti
Lo statuto antropologico La visione funzionalistico-attualistica In base ad alcune caratteristiche biologiche: L’INDIVIDUALITA’ (non divisum in se, sed divisum a quolibet alio) 1. La teoria della CARIOGAMIA 2. La t. della GEMELLAZIONE 3. La t. dell’IMPIANTO 4. La FORMAZIONE DELLA STRIA PRIMITIVA La PRESENZA DELL’ATTIVITA’ CEREBRALE (parallelismo con la morte cerebrale)
RISPOSTE ALLE OBIEZIONI ALL’INDIVIDUALITA’ DELLO ZIGOTE/1 Teoria della cariogamia: poiché per la ricombinazione del patrimonio genetico paterno e materno sono necessarie almeno 21 ore dalla fecondazione, in questo arco di tempo non si è ancora di fronte ad un individuo umano. Risposta: fin dalla singamia il processo è continuo, autonomo, graduale ed irreversibile e la formazione del nuovo genoma fa parte di queste tappe.
RISPOSTE ALLE OBIEZIONI ALL’INDIVIDUALITA’ DELLO ZIGOTE/2 Totipotenza cellulare: la presenza di cellule totipotenti (capaci di dare origine ad un nuovo individuo quando fossero separate dall’embrione) nelle prime fasi dello sviluppo embrionale, porta a negare l’individualità dell’embrione precoce che viene considerato come un aggregato di “individui in potenza” e lo zigote come una cellula indeterminata. Risposta: la totipotenza non si oppone alla individualità, perché non significa indeterminazione ma capacità di eseguire un piano di sviluppo secondo un determinato programma; ogni cellula, qualunque sia la sua potenzialità è coinvolta in un ordinato, unico e coordinato processo.
RISPOSTE ALLE OBIEZIONI ALL’INDIVIDUALITA’ DELLO ZIGOTE/3 Teoria della gemellanza monozigotica: l’embrione non può essere considerato un individuo umano perché è possibile che si verifichi la gemellazione monozigote (l’embrione precoce avrebbe quindi la capacità di diventare due individui) Risposta: pur tenuto conto della rarità del fenomeno (0,4-1% delle gravidanze spontanee), da un primo essere umano che continua il suo sviluppo si origina un secondo essere umano con un suo percorso autonomo ed indipendente (esempio dei due gemelli uno con sindrome di Down e l’altro sano)
RISPOSTE ALLE OBIEZIONI ALL’INDIVIDUALITA’ DELLO ZIGOTE/4 Formazione della stria primitiva (pre-embrione): fino al 14° g. dalla fecondazione avverrebbe una semplice preparazione dei sistemi protettivi e nutritivi (derivati dal trofoblasto) per le necessità dell’embrione QUINDI non ci sarebbe presenza di un individuo/embrione ma di un pre-embrione. Con la comparsa della stria primitiva nel disco embrionale si può parlare di sviluppo embrionale. Risposta: il disco embrionale deriva dalla differenziazione dell’embrioblasto. Trofoblasto ed embrioblasto derivano entrambi dallo zigote e procedono nello sviluppo come un tutto secondo le istruzioni del genoma. A tutt’oggi nessun trattato di embriologia ha assunto il concetto di pre-embrione… "Coloro che stanno introducendo il termine pre-embrione nel vocabolario sanno molto bene che questo tipo di ricerca è di fatto un contenzioso [...] Essi manipolano le parole per polarizzare una discussione etica“ (Davies, Nature 208, 32, 1986)
RISPOSTE ALLE OBIEZIONI ALL’INDIVIDUALITA’ DELLO ZIGOTE/5.1 Formazione sistema nervoso centrale: nessun embrione umano può ritenersi un individuo umano fino alla formazione del sistema nervoso centrale perché esso è il centro critico di unità del soggetto umano, è condizione per l’esercizio della razionalità e per la percezione del piacere/dolore. Così come si fa riferimento alla morte cerebrale totale per diagnosticare la morte di un individuo allo stesso modo si può individuare l’inizio dell’esistenza umana con la formazione del sistema nervoso centrale
RISPOSTE ALLE OBIEZIONI ALL’INDIVIDUALITA’ DELLO ZIGOTE/5.2 Risposta: il processo di sviluppo richiede una graduale organizzazione anche delle strutture nervose e del cervello; l’unità di questo sviluppo è garantita dall’informazione contenuta nel genoma. Il parallelismo tra morte cerebrale e nascita cerebrale non regge perché la morte cerebrale è cessazione immediata, permanente, irreversibile e patologica dell’unità dell’organismo, mentre l’inizio dell’attività cerebrale è caratterizzata dall’aumento progressivo, continuo, ordinato di una intensa interrelazione neurologica tra cellule, tessuti ed organi.
Il piano non biologico delle obiezioni alle conclusioni della biologia…
Lo statuto antropologico La visione funzionalistico-attualistica In base ad alcune caratteristiche psico-sociali: TEORIE MONOFATTORIALI: La razionalità Il comportamento e la relazione costitutivi Il riconoscimento della immagine umana L’intenzione di procreare TEORIE MULTIFATTORIALI: P. SINGER (1989): autocontrollo, senso del passato, senso del futuro, relazionalità, comunicazione e curiosità G. DENNET(1988): razionalità, coscienza, autocoscienza, reciprocità, comunicazione verbale H.T. ENGELHARDT (1991): appartenenza alla comunità morale e capacità di elaborare un giudizio morale (persone, non ancora persone, non più persone)
persone esseri non esseri umani umani Lo statuto antropologico Funzionalismo: non sovrapponibilità fra esseri umani e persone umane esseri non umani esseri umani persone
la persona non si identifica sempre con l'essere umano Lo statuto antropologico La visione funzionalistico-attualista della persona Persona: Concetto astratto definito da un elenco di proprietà e funzioni non necessariamente dell'essere umano Conseguenze: la persona non si identifica sempre con l'essere umano è persona quell'essere umano, e non, che manifesti caratteri e capacità arbitrariamente fissate, prescindendo dalla sua natura ontologica L’interpretazione funzionalistico-attualistica riduce la persona alle sue funzioni e non fa differenza tra essenza e attività
Lo statuto antropologico La visione sostanzialista o del personalismo ontologico OGNI INDIVIDUO UMANO E’ PERSONA (Come un individuo umano non sarebbe persona?) OGNI PERSONA UMANA HA NATURA UMANA: senza negare la rilevanza della soggettività e della coscienza viene posto a fondamento della stessa soggettività un’esistenza ed un’essenza costituita nell’unità corpo-spirito
Lo statuto antropologico Sostanzialismo: sovrapponibilità fra esseri umani e persone umane = persone
Lo statuto antropologico dell’embrione: una conclusione “provocatoria” (A. Pessina) Non esiste alcun problema dello statuto antropologico dell’embrione umano…, perché non esiste l’embrione in sé! Ciò che si chiama embrione è una fase dello sviluppo di un determinato vivente e quindi l’embrione umano è “umano” Lo statuto ontologico dell’uomo in embrione è appunto quello di essere uomo, così come il gatto in embrione è gatto Il vero problema è, allora, se tutti gli esseri umani sono persone, perché solo le persone vengono considerate degne di rispetto
Lo statuto etico dell’embrione umano
Dallo statuto antropologico allo statuto etico COME VA TRATTATA LA PERSONA? Chi è persona va sempre tutelata e protetta (viceversa, chi non è persona può anche non essere tutelata e protetta allo stesso livello) Diverse modalità e tipologie di rispetto: Diritti “prima facie” Tutela: Graduale Tuzioristica: difesa della vita fisica e dell’integrità genetica fin dal concepimento, promozione della salute
Dallo statuto biologico allo statuto giuridico “[…] Tuttavia si è convenuto che questa era un’area nella quale doveva essere presa qualche precisa decisione, al fine di acquietare la preoccupazione del pubblico […] Nonostante la nostra divisione su questo punto, la maggioranza di noi raccomanda che la legislazione dovrebbe concedere che la ricerca possa essere condotta su qualsiasi embrione ottenuto mediante fecondazione in vitro, qualunque ne sia la provenienza, fino al termine del 14^ giorno” (Rapporto Warnock, 1984, cap. XI)