«Non vergognarti della testimonianza da rendere al Signore nostro»

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«Non vergognarti della testimonianza da rendere al Signore nostro»
Transcript della presentazione:

«Non vergognarti della testimonianza da rendere al Signore nostro» Il Padrino e la Madrina

La scelta Quali sono le motivazioni che spingono a chiedere di fare (o di essere) il padrino o la madrina? Che peso hanno le considerazioni sociali, o quelle di parentela o di amicizia, o dell'ambizione, o…? Possiamo credere che lo Spirito di Dio può suggerire la proposta del padrino?

C’è un cristiano ideale? Probabilmente no! ma… Se crediamo che Dio ha suggerito quel padrino o quella madrina non perché è l’ideale, il migliore... o perché possiede chissà quali doti... … perché non pensare che Dio vuole dare a chi si assume quel compito una opportunità di crescita? Quando Dio sceglie qualcuno per affidargli un compito, è perché vuole dargli qualcosa! Egli vuole comunicargli qualcosa della sua Vita, trasformarlo, renderlo capace con la Sua Grazia.

Dio ci vuole arricchire, ci vuole rendere strumenti visibili del suo amore invisibile. Accettare questo servizio significa prima di tutto accettare di convertirsi, e la prima cosa necessaria è accogliere lo Spirito Santo in ciascuno di noi. Il Signore, con la richiesta di essere padrino-madrina, vuole prima riordinare la nostra vita di fede. Accettare questo compito è esprimere la volontà di iniziare una avventura, un percorso di riscoperta di noi stessi, della nostra fede e del nostro rapporto con Dio.

Essere padrino è un compito «ecclesiale» Viene dato perché si fa parte della Chiesa. Il padrino , in origine, era scelto dalla comunità cristiana e dato come fratello maggiore al nuovo battezzato o cresimato, perché questi non fosse abbandonato a se stesso. Egli aveva il compito di aiutarlo a discernere la Volontà di Dio nelle sue scelte e decisioni, di incoraggiarlo nelle difficoltà che la fede ancora giovane avrebbe potuto incontrare.

Alla Cresima, il padrino o la madrina appoggia la sua mano sulla spalla destra del cresimando: è il partecipare all'imposizione delle mani del Vescovo, il tipico gesto con cui viene trasmesso lo Spirito Santo. I padrini sono, come i catechisti, degli accompagnatori e modelli di riferimento dei propri ragazzi e non comparse cerimoniali per un momento.

Il compito dei padrini si concretizza nel presentare con la loro vita un po' di fede, di speranza, di carità, che sono il frutto dello Spirito Santo in noi.  uomini di fede Credo, mi fido di Dio e mi affido a Lui, cerco la sua Volontà. La fede è una ricchezza che fa capire la vita come un dono di Dio sempre nuovo. uomini di speranza Spero, guardo il presente, la storia con occhio diverso. Ho la certezza che questa storia è orientata verso il Regno di Dio e agisco perché questo sia sempre più evidente. Per questo opero per la pace, la giustizia, per la comunione e l’unità. uomini di carità Amo! Gli altri sono più importanti di me stesso, per loro vale la pena spendere le mie energie, impegnare le mie qualità, senza aver bisogno di un ritorno, di una reciprocità. L’amore è gratuito dono di se stessi.

Le disposizioni e gli orientamenti della Chiesa per la scelta dei padrini sono indicati dal Codice di Diritto Canonico. La scelta del padrino spetta al catecumeno stesso, ai genitori o al parroco. I genitori non possono essere padrini perché il ruolo dei padrini è diverso. É opportuno che il padrino della cresima sia lo stesso del battesimo per sottolineare la continuità tra i sacramenti. Il padrino sia cattolico, abbia già ricevuto la confermazione e l’eucaristia, dovrà avere compiuto i sedici anni di età e condurre una vita conforme alla fede e al compito che si assume. I genitori dovranno preoccuparsi di scegliere una persona la cui vita sia coerente con la pienezza di testimonianza che deve dare al ragazzo. Dovrà essere un cristiano che partecipa con regolarità all’eucaristia domenicale e alla vita della parrocchia, in modo da essere di esempio al ragazzo e di poterlo incoraggiare e sostenere a diventare lui stesso membro attivo della comunità cristiana. Alla luce di questo criterio non possono svolgere il compito di padrini coloro che si trovano in situazioni matrimoniali irregolari, al di là delle disposizioni soggettive dei singoli, queste impediscono oggettivamente quella pienezza di testimonianza cristiana che il compito di padrino esige.