A cura di Mattia Pastore

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“sul mio regno il sole non tramonta mai”
Transcript della presentazione:

A cura di Mattia Pastore

“sul mio regno il sole non tramonta mai” Carlo V d'Asburgo nacque a Gand il 24 febbraio 1500 e morì a Cuacos de Yuste il 21 settembre 1558; fu re di Spagna e Sovrano del Sacro Romano Impero. Figlio di Filippo “il Bello” d‘Asburgo e di Giovanna di Castiglia, detta "la Pazza”, Carlo contrasse un solo matrimonio, l'11 marzo 1526 con la cugina Isabella del Portogallo dalla quale ebbe sei figli. .. ed ebbe anche sette figli illegittimi! Isabella del Portogallo Fu una delle più importanti figure della Storia d'Europa, padrone di un impero talmente vasto ed esteso su tre continenti, che lo indusse ad affermare: “sul mio regno il sole non tramonta mai”

Nell'anno 1496, Massimiliano I d'Asburgo, Arciduca d'Austria e Imperatore del Sacro Romano Impero, fece in modo che il proprio figlio ed erede al trono, Filippo sposasse Giovanna di Castiglia, figlia dei cattolicissimi sovrani di Spagna Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia. Da questa unione, oltre a Carlo, nacquero altri cinque figli: Eleonora, Isabella, Ferdinando, Maria e Caterina. Carlo ereditò un grandissimo impero, seppure aiutato da una serie di fortunate circostanze..

L’ALBERO GENEALOGICO Tutti gli eredi dei nonni materni morirono molto presto e nel 1504, con la morte della Regina Isabella, sua figlia Giovanna, madre di Carlo, divenne l'erede di tutti i beni di Castiglia. Nel 1506 morì anche Filippo, padre di Carlo, per cui, quest'ultimo, all'età di soli sei anni, si trovò ad essere il potenziale erede non solo dei beni di Castiglia, ma anche di quelli d'Austria e di Borgogna. Nel 1516, morì il nonno materno Re Ferdinando d'Aragona e Carlo, a soli sedici anni, ereditò anche il trono d'Aragona, concentrando nelle sue mani tutta la Spagna: divenne Re di Spagna con il nome di Carlo I. Nel 1519, infine, morì il nonno paterno Massimiliano I: Carlo, a soli diciannove anni, divenne anche re d'Austria ed erede dei possedimenti di Borgognona.

I POSSEDIMENTI EREDITATI

L’IMPERO DI CARLO V Il 28 giugno 1519, nella città di Francoforte, Carlo fu eletto Imperatore del Sacro Romano Impero, prevalendo sull'altro candidato alla corona imperiale, Francesco I, Re di Francia, che divenne il suo più acerrimo nemico. Carlo fu incoronato Imperatore dall'Arcivescovo di Colonia il 23 ottobre 1520 nella cattedrale di Aquisgrana e assunse il nome di Carlo V. Francesco I, re di Francia Carlo aumentò i possedimenti in America grazie a due tra i più abili conquistadores dell'epoca: Hernán Cortés e Francesco Pizarro. Il primo sconfisse gli Aztechi e conquistò la Florida, Cuba, il Messico, il Guatemala, l'Honduras e lo Yucatan. Il secondo sconfisse l'Impero Inca e conquistò il Perù e il Cile. Due anni dopo la sua incoronazione, Carlo raggiunse un accordo segreto con il fratello Ferdinando: fu stabilito che Ferdinando e i suoi discendenti avrebbero avuto i territori austriaci e la corona imperiale, mentre ai discendenti di Carlo sarebbero andati la Borgogna, le Fiandre, la Spagna e i territori d'oltremare.

L'INCORONAZIONE Il 22 febbraio 1530, a Bologna, papa Clemente VII incoronò Carlo V, come Re d'Italia. Due giorni dopo, nella Chiesa di San Petronio, Carlo V fu incoronato dal papa anche Imperatore del Sacro Romano Impero. Nel corso del suo governo Carlo V dovette scontrarsi con il Regno di Francia, l'Impero Ottomano, le ambizioni dei principi tedeschi e la dottrina luterana.

IL RAPPORTO CON FRANCESCO I Il rapporto con il re di Francia fu molto difficile e causò molte guerre. Francesco I, infatti, si oppose sempre ai tentativi dell'Imperatore di ricondurre la Francia sotto il controllo dell'Impero. Dal 1521 al 1529, Carlo V combatté due lunghe e sanguinose guerre contro la Francia per il possesso del Ducato di Milano. In entrambi i conflitti, Carlo uscì vittorioso. Nel corso della seconda guerra, nel 1527, ci fu l'invasione della città di Roma ad opera dei Lanzichenecchi che devastarono e saccheggiarono completamente la città, distruggendo tutto ciò che era possibile distruggere e costringendo il Papa a rifugiarsi in Castel Sant'Angelo. Questa vicenda è tristemente nota come il "sacco di Roma". All'inizio degli anni trenta, sia Carlo V che il re di Francia, Francesco I, cominciarono ad attuare la cosiddetta "politica matrimoniale" attraverso cui intendevano acquistarsi quel controllo sugli Stati d'Europa che non avevano potuto acquisire attraverso il ricorso alle armi. Nel 1536 il re di Francia inizia una nuova guerra contro Carlo V, che si conclude nel 1538, senza alcun cambiamento. Nel 1542 Francesco I avviò la quarta guerra contro Carlo V, che si concluse nel 1544 con la sconfitta dei francesi.

IL RAPPORTO CON L’IMPERO OTTOMANO L'Impero Ottomano di Solimano il Magnifico cercò di espandersi in Europa centrale e costituì sempre una spina nel fianco per Carlo. L’imperatore fu costretto a sostenere diverse guerre anche contro i Turchi. Il sultano di Costantinopoli si alleò con Francesco I; ciò costrinse Carlo V ad intraprendere una campagna militare contro i musulmani in Nord Africa, che si concluse, nel 1535, con la conquista di Tunisi. Nel 1537 Carlo V subisce una sconfitta contro i Turchi, alleati del re di Francia; ciò lo spinge a riconciliarsi con i principi tedeschi, per formare un nuovo esercito. Il suo atteggiamento più conciliante verso la nuova dottrina di Martin Lutero, gli garantì l'appoggio di tutti i Principi; organizzò quindi nel 1541 una nuova spedizione contro i musulmani, che fu un completo fallimento. Carlo V dovette dare l'addio definitivo alla sua politica di controllo del Mediterraneo.

I punti fondamentali del pensiero di Martin Lutero sono: Per tutto il corso della sua vita, Carlo V dovette affrontare anche i problemi sollevati prima in Germania e, subito dopo, anche in altre parti del suo Impero e nell'Europa in generale, dalla neonata dottrina religiosa dovuta al monaco tedesco Martin Lutero, in opposizione alla Chiesa cattolica. Tali problemi portarono anche a vere e proprie guerre. I punti fondamentali del pensiero di Martin Lutero sono: l’uomo può salvarsi solo grazie alla fede in Dio e non con le buone azioni per comprendere le Sacre Scritture non vi è bisogno di vescovi o papi non vi è bisogno di preti per parlare con Dio. Tali concetti portarono ad uno scontro con il papa. Martin Lutero Carlo V sul piano religioso si autoproclamò il più grande difensore della Chiesa cattolica ed entrò quindi subito in contrasto con Martin Lutero.

Nel 1530 convocò la Dieta di Augusta, nella quale si confrontarono i luterani e i cattolici. L’imperatore confermò la validità della scomunica per i luterani, i quali, per tutta risposta, reagirono dando vita, nell'anno 1531, alla Lega di Smalcalda. Tale lega, dotata di un esercito federale e di una cassa comune, fu detta anche "Lega dei Protestanti”. I seguaci della dottrina di Lutero assunsero la denominazione di "protestanti" in quanto essi protestarono contro la decisione dell'Imperatore di ripristinare la scomunica. Nel corso della sua vita, anche per motivi politici e di convenienza, Carlo V non fu sempre in lotta con i protestanti e qualche volta si alleò con loro. In ogni modo, nel 1547 Carlo V sconfisse a Mühlberg la Lega protestante dei principi tedeschi e li costrinse all’obbedienza; fu questa probabilmente l’ultima grande affermazione dell’imperatore. Carlo V dopo la vittoria di Mühlberg Nonostante gli sforzi compiuti, Carlo V non fu in grado né di sconfiggere la nuova dottrina, né, tanto meno, di limitarne la diffusione.

Carlo V era ormai giunto al culmine della sua potenza; poteva infatti contare su un impero vastissimo: Tale culmine coincise però con l’inizio del declino.

IL DECLINO I principali avvenimenti che determinarono il declino di Carlo V furono i seguenti: in Italia scoppiarono alcune rivolte contro il dominio spagnolo; il nuovo papa, Giulio III, si schierò con la Francia; Il nuovo re di Francia, Enrico II, iniziò una nuova guerra contro Carlo V, che finì nel 1552 con la conquista da parte dei Francesi delle Fiandre e della Lorena. Ciò portò Carlo V a fare una riflessione sulla propria vita e a pensare alla propria successione. Organizzò quindi il matrimonio fra suo figlio Filippo e Maria Tudor, regina d’Inghilterra. Ciò fece aumentare il potere del figlio che cominciò a mettersi in contrasto con il padre. Il 12 settembre del 1556 cedette la corona imperiale al fratello Ferdinando. Subito dopo, accompagnato dalle sorelle Eleonora e Maria, partì per la Spagna diretto al monastero di San Jeronimo di Yuste nell'Estremadura. Nella sua camera del monastero morì il 21 settembre 1558, probabilmente di malaria.

FINE A cura di Mattia Pastore