PROGRAMMI RESIDENZIALI TERAPEUTICO RIABILITATIVI

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PROGRAMMI RESIDENZIALI TERAPEUTICO RIABILITATIVI PASSAGGI PROGRAMMI RESIDENZIALI TERAPEUTICO RIABILITATIVI COMUNITA’ TERAPEUTICA PROGRAMMA FASE AVANZATA

CHI SIAMO La Comunità Passaggi è un’Istituzione autorizzata ed accreditata per otto posti letto, con la Regione Abruzzo e svolge la sua attività su tutto il territorio nazionale. La nostra Struttura, nata nel 1999 dopo anni di riflessioni, progettazione, e formazione della sua equipe, è finalizzata allo studio ed alla terapia residenziale dei disturbi di personalità, psicosi, schizofrenia lieve. L’equipe curante è composta da 15 professionisti formati e specializzati nelle diverse discipline della cura in psichiatria che opera e risiede nel territorio della provincia dell’Aquila.

I NOSTRI PROGRAMMI La nostra equipe nel corso degli anni ha sviluppato un modello di intervento integrato basato su differenti programmi e contesti terapeutici la cui finalità andare incontro ai diversi bisogni delle persone sofferenti di disagi e disturbi psichici per intraprendere percorsi di cura. I disturbi psichiatrici necessitano nei diversi momenti della cura, di interventi differenziati che rispondano a bisogni di ordine psicologico, riabilitativo, sociale attraverso risposte di ordine psicoterapeutico, gruppoanalitico, psico-farmacologico, socio-riabilitativo. A questo fine, il progetto Passaggi si avvale della collaborazione di professionisti nei diversi campi di intervento che formano una Equipe multidisciplinare in formazione continua, costantemente supervisionata nella sua operatività. I programmi a disposizione dell’utenza sono: Comunità Terapeutica e un programma di Fase avanzata (Unità di Reinserimento).

LE STRUTTURE La Comunità terapeutica e l’unità di Fase Avanzata sono due strutture attigue, entrambe porzioni di un unico casale immerso in un grande parco. La Comunità terapeutica è accreditata per otto posti letto, ma è predisposta strutturalmente per 12 posti.Le strutture, con tutti i confort di una civile abitazione e organizzate per l’ordinario svolgimento della vita autonoma di un gruppo residente, sono entrambe suddivise in due piani: - nella parte superiore ci sono le stanze degli ospiti, suddivise in uomini e donne con i relativi servizi igienici; - al piano inferiore vi è la zona giorno dove troviamo la cucina, la sala da pranzo, l’ufficio degli operatori, ed un grande salone per il tempo libero e per le riunioni.

LA COMUNITÀ TERAPEUTICA Il Programma Terapeutico Riabilitativo della Comunità Passaggi è individualizzato, flessibile e a termine. Viene co-costruito insieme all’ospite, i Servizi invianti e i familiari ed è parte integrante di un più ampio progetto di presa in carico territoriale la cui titolarità̀ è dell’inviante. Per gli ospiti è prevista la presenza sulle 24 ore di personale specializzato (Psicologi, Educatori, Tecnici della riabilitazione, infermieri, assistente sociale) ed opportunamente formato al lavoro della Comunità Terapeutica attraverso corsi e tirocini. La durata del trattamento comunitario è in funzione della condizione psicologica e sociale dell’ospite e degli obiettivi concordati che nel corso della terapia si definiscono con maggiore chiarezza. In ogni caso prevede, di norma, una durata minima di 18 mesi e una durata massima di 36 mesi.

A CHI CI RIVOLGIAMO Il programma della Comunità Terapeutica è rivolto a pazienti con diagnosi di disturbo di personalità, psicosi, schizofrenia lieve, il cui quadro generale non appaia particolarmente cronicizzato e nel quale le capacità cognitive si rilevino sufficienti all’utilizzo delle terapie preposte.

LE CONDIZIONI PER L’INGRESSO I principali criteri minimi di compatibilità per l'ingresso di un ospite nella Comunità Passaggi sono: Il consenso del paziente: la "conditio sine qua non" per l'inizio di un rapporto terapeutico; La possibilità di creare nel tempo col futuro ospite una sufficiente alleanza terapeutica ovvero la disponibilità ad impegnarsi in un lavoro condiviso partecipando alle attività della Comunità; La collaborazione della famiglia e il suo consenso a partecipare alle iniziative della Comunità che la riguardano; La collaborazione dei Dipartimenti di Salute Mentale invianti. L'assenza o insufficienza di uno o più di questi requisiti può minare seriamente il lavoro della Comunità Terapeutica nel breve e nel lungo termine peggiorando o rendendo impossibile il progetto terapeutico.

LA FASE DI INGRESSO E’ predisposta una modalità di ingresso graduale, utile all’elaborazione del processo di separazione dal contesto famigliare e all’avvicinamento alla struttura che prevede: una visita psichiatrica di valutazione psicopatologica e un colloquio famigliare, successive visite domiciliari da parte dell’“operatore referente” incontri periodici presso la comunità.

LA CURA DI COMUNITA’ La quotidianità è considerata un elemento specifico della cura, caratterizzata, sia dal “fare insieme” (prendersi cura di sé, del proprio spazio, delle mansioni quotidiane, ecc.) che “dall’abitare insieme”, permettendo di dare senso alle relazioni ed ai piccoli segni della vita quotidiana. Questi elementi sono al tempo stesso testo e pretesto, svolgono sia funzione di intrattenimento, di socializzazione, ma soprattutto sono occasioni per osservare e collegare gli accadimenti con lo stato e la situazione emotiva del paziente.La quotidianità in comunità, infine, diventa occasione per far parte di un gruppo di persone che si orienta sperimentandosi nelle regole, nella condivisione, nel rispetto dei diritti e dei doveri, proprio come una micro-società.

LA CLINICA Per ciascun ospite sarà concordato un progetto terapeutico-riabilitativo personalizzato che sia centrato sui bisogni e attitudini individuali, per cui obiettivi e tempi saranno costantemente monitorati nei diversi momenti del percorso del paziente.

SPAZI TERAPEUTICI 1. I colloqui psichiatrici e la gestione della terapia farmacologia Ogni ospite viene seguito con colloqui individuali che garantiscono un monitoraggio continuo delle sue condizioni cliniche e gli eventuali aggiustamenti farmacologici secondo il modello della dose minima efficace.

2. Psicoterapia individuale Questo spazio individuale, a cadenza settimanale, non si connota come psicoterapia a se stante e sganciata dal contesto, ma si integra con tutti gli altri spazi terapeutici e riabilitativi della Comunità e lo psicoterapeuta si coordina con il resto dell’equipe, durante le riunioni, confrontando continuamente le osservazioni che emergono.

3. Gruppo Terapeutico Il gruppo terapeutico si svolge settimanalmente ed ha una conduzione orientata gruppo-analiticamente. E’ uno spazio riservato agli ospiti della Comunità nel quale ognuno può esprimere se stesso, le proprie gioie e dolori. Connotandosi come momento di sospensione e di non decisionalità, nonché di libera espressione, ognuno ha libera facoltà di parola, di racconto di sé, della propria storia, della propria attuale condizione.

4. Colloquio familiare L'incontro mensile, che è condotto da un esperto in dinamiche familiari e dall'operatore di riferimento, richiede la presenza di tutti i famigliari disponibili. Il fine di questi incontri è quello di consentire una maggiore comprensione della fenomenologia dei disturbi psichiatrici che consenta ai famigliari di raggiungere un atteggiamento più consapevole e responsabile nei confronti della dimensione esistenziale della sofferenza dell'ospite, ma anche dei cambiamenti e miglioramenti intervenuti nel percorso comunitario per fare in modo che le risposte dei famigliari siano sempre più adeguate e coerenti a tali cambiamenti. Il colloquio familiare è anche luogo per la negoziazione del Progetto Riabilitativo Individualizzato.

5. Gruppo multifamiliare Questo metodo promuove la costruzione di uno scenario nuovo, all'interno del quale i vari nuclei familiari, compresi i pazienti, hanno la possibilità di mettere a confronto le proprie esperienze e di lavorare, davanti ad un grande gruppo e con il suo aiuto:, “sull’articolazione tra una famiglia un’altra, facendo scaturire la ricchezza delle somiglianze, delle differenze e delle contraddizioni, per generare nuove organizzazioni individuali e familiari allo stesso tempo” (J.G. Badaracco 2000). Nel gruppo multifamiliare possono essere coinvolti, in accordo con l’equipe e l’ospite, anche parenti e volontari come momento di socializzazione.

ATTIVITA’ DI AUTOGESTIONE La comunità mira ad essere un contesto autogestito nel quale gli ospiti, affiancati se necessario dagli operatori, portano avanti in maniera autonoma e coordinata le diverse attività necessarie al buon andamento domestico. Prendersi cura del proprio spazio di vita, curando la pulizia, la preparazione dei pasti, la spesa e la manutenzione del luogo di vita sono attività fondamentali in un percorso di progressiva autonomia.

ATTIVITÀ ORGANIZZATIVO-ASSEMBLEARI Ogni mattina gli ospiti e gli operatori in turno tengono una riunione organizzativa per programmare le diverse attività della giornata e coordinare i bisogni individuali e quelli della comunità nel suo insieme. Settimanalmente ci si incontra poi nell'assemblea, momento centrale della vita di comunità, dove si discute in maniera democratica circa la vita di comunità: è in questa sede che ci si confronta sulle proposte, le regole e gli orari della comunità, con la possibilità di un continuo scambio con gli altri.

ATTIVITÀ RIABILITATIVE In ogni giornata sono previste attività riabilitative: dallo sport (calcetto), ai laboratori espressivi (teatro, pittura, gruppo lettura, ecc.), ad attività formative (informatica, restauro, ecc.). Oltre alle attività comuni offerte dal contesto comunitario, per ciascun ospite è possibile prevedere la realizzazione di un progetto individuale con attività di interesse personale in relazione alle risorse e ai desideri della persona (conclusione studi, esperienze di tirocinio lavorativo, ecc.).

ATTIVITÀ LUDICO RICREATIVE La comunità non è una struttura chiusa, ma si propone di promuovere attività sociali che coinvolgano il territorio, al fine di consentire ai propri ospiti di attivare/riattivare competenze relazionali e sociali. Sono dunque favoriti gli scambi con il territorio prevedendo attività in esterno alla comunità; nei week-end sono inoltre previste delle gite.

DIMISSIONI Le dimissioni costituiscono parte integrante del progetto terapeutico e momento di verifica determinante dell'iter comunitario. La dimissione non costituisce solo il termine del percorso, ma deve essere realizzata nel tempo con i diversi attori del progetto terapeutico, ( paziente, famiglia, Servizio inviante) al fine di organizzare passaggi evolutivi che tengono conto delle reali condizioni cliniche dell'ospite, modulando realisticamente le aspettative in funzione delle risorse disponibili. Analogamente alla fase di ingresso, è prevista una gradualità che garantisca il consolidamento dei risultati ottenuti e una sufficiente elaborazione dei processi di separazione a tutela della continuità terapeutica.

A questo fine, prima della dimissione vera e propria, sono previsti incontri con le famiglie ed il servizio di riferimento per valutare le opportunità concrete necessarie a dare continuità al percorso di cura anche dopo la comunità. Nella nostra visione della cura delle patologie psichiatriche l'intervento in comunità viene, infatti, considerato solo come uno dei momenti di un iter più complesso che ha come obiettivo principale un possibile, ma realistico reinserimento dell'ospite nel contesto sociale. La nostra struttura si avvale, inoltre del programma di fase avanzata, alla quale l'ospite può accedere quando ha maturato una sufficiente funzionalità nel campo dell'autonomia e delle capacità relazionali.

PROGRAMMA DI FASE AVANZATA Il Programma di Fase Avanzata si colloca come struttura intermedia successiva al percorso terapeutico in comunità e come spazio istituzionale meno assistito che garantisce la sperimentazione di gradi ulteriori di autonomia rispetto a quelli raggiunti. A chi è rivolto: questo programma è rivolto a persone che provengono dalla comunità Passaggi, ma anche da altre realtà terapeutico- riabilitative laddove si è già intrapreso un percorso di cura.

FINALITÀ Le finalità del programma sono: possibilità di aumentare la propria capacità di relazione in un contesto meno mediato dai curanti; Permettere ai residenti di individuare con maggior chiarezza il proprio progetto personalizzato e sperimentarsi sempre più in un contesto sociale attraverso tirocini, corsi di formazione, borse lavoro

La finalità principale vuole essere la possibilità reale per ogni persona di confrontarsi maggiormente con il contesto sociale - territoriale. Se precedentemente l’obiettivo, da parte dell’operatore, del servizio, del paziente e della sua famiglia è il ripristino della socializzazione all’interno di un micro-sistema quale è la comunità, adesso, dove le autonomie sono più sviluppate, l’impegno di tutti è di creare situazioni di incontro con il sociale. Un “Sociale” che per ogni persona potrà essere differente: dalla polisportiva, alle associazioni di volontariato, ai corsi di formazione, ai tirocini di formazione lavoro, dalle borse lavoro ad assunzioni regolari. Un istituzione attenta, quindi, ai vincoli di reciprocità con il territorio di appartenenza, prendendosi cura dell'interfaccia sociale e consentendo agli ospiti, quegli scambi continuativi, necessari ai fenomeni di identificazione e partecipazione democratica alla ordinaria vita sociale.

ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO Gli obiettivi del progetto vengono perseguiti attraverso vari interventi: 1. Medico-farmacologico di pertinenza dello Psichiatra, con l’individuazione della terapia più adatta con il consenso del paziente. 2. Psicoterapeutico e psicologico: attraverso colloqui individuali di tipo psicoterapeutico e di sostegno, per lo più a cadenza settimanale. 3. Psicoterapeutico di gruppo attraverso le specifiche attività terapeutiche di gruppo. 4. Educativo-comportamentale attraverso la partecipazione alle mansioni quotidiane di vita domestica e di rispetto delle regole. 5. Riabilitative-sociale attraverso la partecipazione ai laboratori, alle attività di gruppo, alle attività ricreative esterne, ai tirocini, borse lavoro, corsi professionali e forme di volontariato.

LA COMUNITA’ SCIENTIFICA La formazione è da sempre un aspetto fondante della nostra cultura che ha bisogno di confrontarsi con altri saperi e con altre istituzioni curanti. Facciamo parte e siamo in un continuo scambio scientifico e culturale con diversi partner istituzionali con la finalità, tra le altre cose, della valutazione del processo e degli esiti del trattamento terapeutico: FENASCOP (Federazione Nazionale Strutture Comunitarie psicosocioterapeutiche), Laboratorio di Gruppoanalisi della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della COIRAG (Confederazione delle Organizzazioni Italiane per la Ricerca Analitica sui gruppi) Università Cattolica di Roma Associazione Mito e Realtà.

L’EQUIPE L’equipe terapeutica, la sua cultura e la sua formazione rappresentano i principali fattori di efficacia terapeutica della Comunità. Per questo la formazione degli operatori di comunità è necessariamente permanente e richiede, oltre alle necessarie competenze tecniche, anche un lavoro psicologico su se stessi. I principi di base che ispirano il lavoro della nostra equipe riguardano: la capacità di accoglienza e di ascolto dei problemi e dei bisogni della persona, la capacità di comunicazione, la fiducia nelle possibilità di cambiamento dei pazienti, la capacità di coordinamento ed integrazione all’interno dell’equipe, la capacità di realizzare una ponte con il territorio.

L’equipe terapeutica svolge settimanalmente una riunione clinica e di programmazione-valutazione dei progetti terapeutico-riabilitativi individuali; svolge inoltre assemblee di programmazione organizzativa e seminari interni di studio.

E’ prevista inoltre, dalla nostra fondazione, la garanzia di una supervisione esterna svolta da professionisti istituzionalmente riconosciuti e qualificati. La supervisione si occupa della cura del gruppo sul piano motivazionale e lo porta a sentirsi più qualificato sul proprio operato, stimolando una maggiore vitalità e rendendo più consapevoli gli operatori degli strumenti terapeutici utilizzati. Supervisioni: Corrado Pontalti dal 1998 al 2006 (Università Cattolica), Aldo Cono Barnà dal 2006 al 2008(S.P.I.). Supervisione in corso: Ugo Amati dal 2009 (Psichiatra, PsicoTerapeuta) Covisione: Francesco Pieroni (IGARS).

La comunità Passaggi si è avvalsa di questi collaboratori esterni per la formazione degli operatori: Fabio Fiorelli (S.P.I), Adriana D'arezzo (S.P.I) Enrico Pedriali (ATC), Massimo Marà (Università Cattolica Roma), Franca Avvisati (Spazio Psicoanalitico), Andreina Cerletti (S.P.I), Andrea Narracci (A.I.P.S.I), Josuè Mannu ( c.t. Urbania), Aldo Lombardo (c.t. Gledhill), Sergio Benvenuto (C.N.R), Cristiana Cimino (S.P.I), Antonio Maone (ASL RM A), Manilio Bordi (Università La Sapienza). Per consentire che l’acquisizione di informazioni costituisca un bagaglio, la comunità effettua una seria programmazione annuale delle proposte formative in modo che l’operatore acquisisca il quadro generale sui saperi con i quali dovrà confrontarsi e aggiornarsi nel corso degli anni.

Contatti Direttore dott. Antonello Angelini Direttore Sanitario dott. Alessandro Bellotta Comunità terapeutica: Responsabile dott. Alba Stefano via Tiburtina Valeria Km 68,200 Oricola (AQ) tel./fax 0863/995299 Programma di Fase Avanzata: Responsabili dott. Salvatore Costantino Norma Garrido via Tiburtina Valeria Km 68,200 Oricola (AQ) tel./fax 0863/909052 Segreteria/Amministrazione: via Roma 111, 67061 Carsoli (AQ) tel/fax 0863/992483 Valutazione ingressi: dott.Marino De Crescente 3479523441 e-mail: ctpassaggi@libero.it sito: www.comunitapassaggi.it