Ciascuno di noi ha, dunque, la sua storia...io vi racconto la mia... Ognuno di noi, nella sua vita è entrato in contatto con la matematica e questo rapporto è stato per tutti diverso. Questo perché dipende da molteplici fattori come il contesto, le situazioni che ci coinvolgono, il percorso educativo in cui siamo inseriti, le persone che incontriamo... Tutto questo ci porta ad apprezzare o disprezzare la matematica, a seconda dei casi. Ciascuno di noi ha, dunque, la sua storia...io vi racconto la mia...
IO E LA MATEMATICA
Le prime immagini e i primi ricordi che mi vedono alle prese con la matematica sono senz’altro in un contesto informale: fin da piccola giocavo con i lego, con i quali creavo i miei “progetti”. Era bellissimo perché potevo dar sfogo alla mia creatività.
Altro gioco che mi avvicinava alla matematica era il puzzle, passavo le ore cercando di riprodurre l'immagine raffigurata sulla scatola e cercando di capire perché un pezzo non poteva stare in un posto piuttosto che un altro. Ma alla fine riuscivo sempre a finirli ed ero soddisfatta, e molto.
Penso che questi siano due giochi molto educativi poiché permettono lo sviluppo matematico in campo logico e geometrico. Devi riuscire a capire perché quel pezzo può andare solo lì e non da altre parti.
Altro gioco che mi piaceva particolarmente era la pista cifrata Altro gioco che mi piaceva particolarmente era la pista cifrata. Quando andavo a casa della mia nonna prendevo la sua settimana enigmistica e mi mettevo a farla. È così che ho imparato a contare.
Ricordo che il mio primo impatto con la materia vera e propria è stato molto positivo. Tutto questo grazie alla mia maestra di matematica e scienze della scuola elementare; lei si chiamava Adriana. È stato per merito suo se mi sono appassionata a questa materia. Era la mia preferita.
Quello che mi piaceva particolarmente era giocare con i numeri Quello che mi piaceva particolarmente era giocare con i numeri. Amavo la logica che stava dietro a essi. Ogni problema aveva una soluzione e io mi divertivo tantissimo a scoprire qual'era.
Inoltre era un piacere fare gli esercizi di matematica perché la nostra maestra ce li proponeva sotto forma di storie. Quindi non rischiavo mai di annoiarmi.
È stato quindi grazie alla mia maestra se ho iniziato ad amarla È stato quindi grazie alla mia maestra se ho iniziato ad amarla. Mentre insegnava riusciva a trasmettere la sua passione. Ricordo che da piccola dicevo “Voglio diventare come la maestra Adriana”, ed è per realizzare questo sogno che ora sono arrivata fino a qui.
Quando poi sono passata alle medie per 3 anni ho avuto diversi insegnanti, ma nonostante questo ho continuato ad amarla, anzi, più andavo avanti e scoprivo nuove cose, più l'amavo.
Quello che preferivo fare in quegli anni era risolvere le espressioni; ero bravissima in questo. Era come sistemare tanti pezzi di un puzzle prima di arrivare alla soluzione; dovevi fare le cose con ordine e, ogni tessera del puzzle che mettevi a posto, ti faceva avvicinare al risultato. es. [36+(354+789-143)-345:5+2]+765-431=
È una cosa che trovo rilassante. Anche ora, quando ho bisogno di mettere ordine nei miei pensieri, quando voglio sfuggire alla vita caotica e frenetica della realtà, mi siedo alla mia scrivania con il libro di matematica e mi metto a svolgere espressioni su espressioni. È una cosa che trovo rilassante.
Soprattutto dalla terza liceo quando abbiamo cambiato insegnante. Al liceo sono cominciati i problemi, e quello che all'inizio mi sembrava un gioco si è trasformato in un incubo vero e proprio. Soprattutto dalla terza liceo quando abbiamo cambiato insegnante. Se nei primi due anni i miei voti andavano dall' 8 al 9 ½ , ora oscillavano paurosamente tra un 3 e un 5 ½...
C'erano così tante formule da imparare e da ricordare, che nella mia testa si affollava il caos.
Ricordo che aspettavo sempre con angoscia le lezioni di matematica, e appena sentivamo il rumore dei tacchi della professoressa nel corridoio andavamo a sederci ai nostri banchi, per non dargli un pretesto per interrogarci. Ogni volta che il suo dito scorreva l'elenco del registro pregavo sempre che non mi chiamasse.
Si può dire che il mio rapporto con la matematica fosse iniziato ad incrinarsi. Ma nonostante tutto ha resistito; infatti in quei tre anni da incubo non sono mai riuscita ad odiarla, non potevo odiare una cosa che avevo iniziato ad amare fin da quando ero piccola.
Ora che sono arrivata all'università ho scoperto una matematica alternativa, tutta fatta al computer; e devo dire che è piuttosto interessante e particolare.
Certo, sapevo che con il computer potevi fare molti giochi che riguardavano l'ambito matematico (ad esempio il Tetris), ma le mie conoscenze, del rapporto vigente tra matematica e computer, si fermavano lì.
Possiamo dire quindi che all'università ho potuto approfondire questo mio rapporto con la matematica, e so che con il passare degli anni subirà ancora moltissimi mutamenti. Però spero ardentemente che la mia passione per questa materia non si esaurisca mai, in modo che , quando un giorno insegnerò, io possa trasmetterla anche ai miei alunni, come la mia maestra ha fatto con me molti anni fa.