2. Il suono 2.1-5 Caratteristiche del suono
2.1 Le onde sonore Tutti i suoni sono prodotti da corpi che vibrano: corda (strumenti a corda), membrana (strumenti a percussione), colonna d’aria (strumenti a fiato), corde vocali. La sorgente, vibrando, genera un’onda elastica periodica costituita da una serie di strati in cui l’aria è alternativamente compressa e rarefatta. L’onda ha forma sferica. L’ampiezza (intensità) diminuisce man mano che ci si allontana dalla sorgente (con l’inverso del quadrato della distanza).
2.2 La velocità del suono Il suono si propaga nell’aria (secca) con una velocità di circa 330 metri al secondo Il suono può essere trasmesso in mezzi di ogni genere con varie velocità (tabelle pag. 295). Non si trasmette nel vuoto. Esempio 1 pag. 296 Le onde sonore arrivano al nostro orecchio, mettono in vibrazione la membrana del timpano, che invia un segnale al cervello. Inquinamento acustico
2.3 I limiti di udibilità Perché il nostro orecchio percepisca un’onda elastica come suono, è necessario che la frequenza sia compresa circa tra 16 e 12 000 Hz (limiti di udibilità), cioè la lunghezza d’onda tra 21 m e 3 cm. ultrasuoni: frequenza superiore a 12 000 Hz infrasuoni: frequenza inferiore a 16 Hz Altri animali sono in grado di percepirne (o emetterne) una gamma più ampia.
2.4 Le caratteristiche del suono Suono e rumore: il rumore è costituito da onde sonore alle quali, al contrario del suono, manca un preciso carattere di periodicità Altezza: distingue i suoni gravi da quelli acuti; è legata alla frequenza Intensità: distingue i suoni forti da quelli deboli; è legata all’ampiezza E’ il rapporto tra la potenza media che attraversa perpendicolarmente una data superficie e l’area della superficie La sensazione sonora (dell’orecchio) non è proporzionale all’intensità I del suono: si misura in decibel (livello di intensità sonora Ls) I0 = soglia di udibilità = 10-12 W / m2 Timbro: distingue suoni identici per altezza ed intensità ; è legato alla forma dell’onda
2.5 Le note e le scale musicali L’intervallo tra due note dipende dal rapporto tra le frequenze dei suoni corrispondenti: la scala delle sette note (ottava) si è scelta per ottenere intervalli “piacevoli all’ascolto e, allo stesso tempo, facilmente esprimibili come rapporto tra numeri interi (tab. 2.4 pag. 301). Un intervallo di ottava corrisponde a due suoni che hanno frequenza una doppia dell’altra.