L’identità sessuale: una costruzione multifattoriale

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Transcript della presentazione:

L’identità sessuale: una costruzione multifattoriale Identità biologica e psichica - Identità del ruolo di genere: è costituita dagli stereotipi socialmente elaborati che discriminano l’appartenenza ad un genere piuttosto che all’altro, ai quali ogni soggetto è socializzato e verso i quali può decidere se aderire o meno

Identità di genere: si costituisce sulla base di determinanti sociali e culturali elaborate in un certo sistema di relazioni, sedimentate in pratiche, comportamenti ed aspettative sociali che tradizionalmente vengono ascritte alla categoria distintiva maschio/femmina. Il genere è dunque una costruzione sociale e culturale, che tuttavia fa sempre più riferimento «ai significati molteplici e contraddittori attribuiti alla differenza sessuale» [Scott 1988: 2].

Metamorfosi dell’identità sessuale: cosa cambia riguardo alla sessualità? Affrancamento della sessualità dalla riproduzione secolarizzazione dei valori, con una crescente tolleranza rispetto alle scelte nell’orientamento sessuale; differenziazione fra sessualità e affettività: la “relazione pura”; declino di alcuni stereotipi sociali; crisi di senso della distinzione “maschile-femminile” pluralizzazione delle forme in cui gli individui auto-definiscono la propria identità sessuale (eterosessuale, omosessuale, bisessuale, pansessuale, queer, transgender, asessuale…)

3 teorie per spiegare le differenze tra uomo e donna DIFFERENZA NATURALE: Gli aspetti biologici (ormoni, dimensione del cervello, ecc.) comportano differenze innate di comportamento tra uomini e donne

2. SOCIALIZZAZIONE DI GENERE: I ruoli di genere vengono appresi, attraverso agenzie di socializzazione I bambini interiorizzano le norme e le aspettative sociali corrispondenti al proprio sesso Le differenze di genere sono un PRODOTTO CULTURALE TUTTAVIA…

Gli individui possono respingere o modificare le aspettative sociali connesse ai ruoli sociali

3. LA COSTRUZIONE SOCIALE DEL GENERE E DEL SESSO Nulla è determinato (sesso, genere..) Anche il corpo e la biologia sono sottoposti all’agire umano e alla scelta personale La “cultura” può plasmare la “biologia”

2 teorie che spiegano la formazione dell’identità di genere FREUD La formazione delle identità avviene nella fase edipica (4-5 anni) MASCHI: paura della castrazione FEMMINE: invidia del pene

CHODOROW Ruolo primario alla madre nello sviluppo del bambino Attaccamento alla madre che deve essere spezzato: per le femmine la separazione non è netta le donne sviluppano un carattere più sensibile ed emotivo Gli uomini più attivo, analitico e centrato sulla prestazione

Sessualità come continuum? La scala di Kinsey 0- Exclusively heterosexual with no homosexual 1- Predominantly heterosexual, only incidentally homosexual 2- Predominantly heterosexual, but more than incidentally homosexual 3- Equally heterosexual and homosexual 4- Predominantly homosexual, but more than incidentally heterosexual 5- Predominantly homosexual, only incidentally heterosexual 6- Exclusively homosexual

The Klein Sexual Orientation Grid – [Klein and Wolf 1985] Passato Presente Ideale A. Attrazione sessuale B. Comportamento sessuale C. Fantasie sessuali D. Preferenze emozionali E. Preferenze sociali F. Auto-identificazione G. Stile di vita

L’identità sessuale: un processo evolutivo È il risultato della mediazione fra corpo, identità di sé, norme e modelli sociali È sempre meno etero-normata; essa è un processo di costruzione di senso auto-diretto dall’individuo

Rientra nella natura “aperta” dell’identità di sé e del percorso biografico dell’individuo Essa è “fluida” perché da un lato più contingente, indeterminata; dall’altro perché luogo di produzione di senso sempre più differenziato

Le DISUGUAGLIANZE di genere Teoria della differenza naturale: La divisione sessuale del lavoro è fondata da fattori biologici. Uomini e donne svolgono i compiti per i quali sono biologicamente più portati (Murdock)

2. Approcci funzionalisti T. PARSONS Rigida divisione dei ruoli all’interno della famiglia ruoli espressivi per le donne ruoli strumentali per gli uomini

J. BOWLBY Ruolo cruciale della madre per la socializzazione dei figli Privazione materna: se il figlio è separato dalla madre o quest’ultima è assente, si rischia una socializzazione inadeguata e quindi difficoltà sociali e psicologiche

IL FEMMINISMO Cerca di spiegare le disuguaglianze di genere, a partire da tre filoni di pensiero: Femminismo liberale Femminismo radicale Femminismo nero

1. Il femminismo liberale Lavorano all’interno del sistema culturale per riformarlo gradualmente. Agiscono su singole questioni (sessismo, discriminazione, disuguaglianza delle retribuzioni, ecc.) LIMITI: è una lettura parziale; non si coglie la natura sistemica del problema

2. Femminismo radicale Modello patriarcale: è sempre esistito in tutte le culture. Gli uomini sono responsabili della sfruttamento delle donne e ne traggono i benefici. Sfruttano il loro lavoro domestico e rendono loro inaccessibili i ruoli di potere e di influenza Classe sessuale (Firestone): gli uomini controllano la donna nella riproduzione e dell’educazione dei figli

LIMITI: il patriarcato non può essere considerato un modello universale. Non si considerano le varianti storiche che può assumere. Restano fuori dall’analisi altri fattori che possono intervenire a creare disuguaglianza di genere, come l’etnia, la classe sociale, ecc.

3. Femminismo nero I modelli precedenti sono insufficienti perché si riferiscono alle donne bianche della classe media dei paesi industrializzati E le donne nere? Occorre riformulare un approccio che tenga conto di 3 elementi: genere, etnia e classe sociale (Hooks)

Violenza maschile: violenze e molestie sessuali non sono casi isolati, frutto di psicopatologie, ma fanno parte dell’oppressione sistematica degli uomini sulle donne. Tutte le norme sociali e culturali che veicolano i comuni concetti di bellezza e di sessualità sono imposti dagli uomini alle donne e perpetuano la disuguaglianza di genere

Le relazioni di genere CONNELL L’ordine di genere come “ambito organizzato di pratiche umane e relazioni sociali” che danno forma ai concetti di maschilità e femminilità

L’ordine è costituito da 3 aspetti: a. Il lavoro: divisione sessuale delle attività, sia domestiche, sia professionali b. Il potere: le relazioni basate sull’autorità, sulla violenza o sull’ideologia c. La catessi: i rapporti intimi, affettivi ed emozionali L’interazione tra questi 3 elementi determina uno specifico ordine di genere

Maschilità egemone Maschilità complice Femminilità Più potere Meno potere Femminilità subordinate Maschilità subordinate Femminilità enfatizzata Maschilità omosessuale Femminilità resistenti

Maschilità egemone/complice La supremazia di genere viene esercitata attraverso dinamiche culturali che pervadono ogni ambito della vita. La m. egemone è collegata all’eterosessualità e al matrimonio Chi gode del dividendo patriarcale (cioè dal dominio della mascolinità egemone nella gerarchia di genere) esercitano una maschilità complice

Maschilità subordinata L’omosessualità incarna caratteristiche ripudiate dalla maschilità egemone e viene spesso stigmatizzata. Si colloca in una posizione di inferiorità nella gerarchia di genere

Femminilità subordinate Femminilità enfatizzata: è complementare alla maschilità egemone. È caratterizzata dalla condiscendenza nei confronti dell’uomo. Femminilità resistente: rifiuta il modello prevalente e propone una femminilità alternativa a quella enfatizzata (es. donne lavoratrici, femministe, lesbiche, single…). Sempre ignorate dalla storia

Crisi della gerarchia di genere Nuovo ordine per il genere, determinato da 3 fattori: Crisi delle istituzioni (es. matrimonio) Crisi della sessualità (indebolimento della maschilità egemone) Cambiamento degli interessi sociali (promozione dei diritti delle donne sposate e dei diritti degli omosessuali; diffusione di atteggiamenti antisessisti tra gli uomini)

Crisi del male breadwinner Cambiamenti nel mondo del lavoro e nell’istituzione del matrimonio Dall’uomo castigatore all’uomo nuovo

L’omosessualità In passato, si considerava la sodomia, come comportamento contro-natura da condannare Il concetto nasce nella seconda metà dell’Ottocento (Foucault) Da allora, l’omosessualità è stata MEDICALIZZATA (Medicalizzazione: quando un problema non-medico diventa un problema di competenza dei medici)

4 tipi di omosessualità (Plummer) Casuale: esperienza transitoria Situata: determinata da esigenze di contesto (prigioni) Personalizzata: omosessualità non dichiarata Come stile di vita: omosessuali “usciti allo scoperto”, che fanno attività politico-sociale all’interno di una subcultura gay

Atteggiamenti verso l’omosessualità eterosessismo: individui non eterosessuali vengono classificati e discriminati in base al loro orientamento sessuale Omofobia: paura e disprezzo nei confronti degli omosessuali In generale, però, aumenta la tolleranza verso gli omosessuali Italia 1981: il 10% riteneva l’omosessualità moralmente giustificabile Italia 1999: è il 40%

La lotta per i diritti gay Le coppie di fatto In molti Stati, si attribuisce un riconoscimento giuridico a coppie non sposate (sia etero sia omosessuali) Es. patti civili di solidarietà (Pacs)

Criminalizzazione del cliente La prostituzione Condanna morale della prostituzione Sì No Possibilità legale di esercitare la prostituzione Regolazionismo Abolizionismo Proibizionismo Criminalizzazione del cliente