Algebra delle Matrici.

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Algebra delle Matrici

Definizione di una matrice Una matrice è definita da m righe e da n colonne come ad esempio: In questo caso la matrice è composta da 3 righe e 4 colonne. Se il numero delle righe è uguale al numero delle colonne la matrice si dice quadrata. L’elemento della matrice è definito come: i indice di riga j indice di colonna

Vettore riga e vettore colonna Una matrice di dimensione è chiamata vettore riga: Invece, una matrice di dimensione è chiamata vettore colonna:

Somma di matrici Date due matrici A e B la loro somma, cioè A + B, è definita come Esempio:

Prodotto di una matrice per uno scalare Se moltiplichiamo la matrice A di dimensione per uno scalare , il risultato sarà una matrice A sempre di dimensione , ottenuta moltiplicando lo scalare per ogni elemento della matrice. Esempio:

Prodotto righe per colonne Per poter effettuare il prodotto righe per colonne tra due matrici è necessario che il numero delle colonne della prima matrice sia uguale al numero delle righe della seconda matrice il prodotto righe per colonne è la matrice che si ottiene: mettendo nel “posto ij” il “prodotto scalare” tra i-esima riga della prima matrice per j-esima colonna della seconda matrice Esempio:

Prodotto righe per colonne Dove gli elementi della matrice C sono uguali ad:

Prodotto righe per colonne Da notare: Da ciò implica che se moltiplico un vettore riga per un vettore colonna ottengo uno scalare. Invece, se moltiplico un vettore colonna per un vettore riga ottengo una matrice:

Prodotto righe per colonne esempio invece

Matrice trasposta Data una matrice si chiama matrice trasposta la matrice che ha per colonne le righe di A: Esempio:

Matrice nulla Una matrice è definita nulla se contiene tutti gli elementi uguali a 0.

Determinate di una matrice È possibile calcolare il determinate solo di una matrice quadrata. Calcolo del determinate di una matrice di 2° ordine

Determinate di una matrice Calcolo del determinate di una matrice di 3° ordine (regola di Sarrus):

Esempio:

Proprietà dei determinanti Se la matrice A ha due righe o due colonne uguali, oppure una riga o colonna di 0, il det(A)=0 Det(A*B) = det(A)*det(B) teorema di Binet Se la matrice B è la matrice ottenuta da A scambiando di posto due righe o due colonne il det(B)= -det(A) Det(A’) = det(A) Il det(A) non cambia se ad A sommiamo ad una riga o ad una colonna una combinazione lineare delle altre righe o colonne. Il det(A+B) ≠ det(A)+det(B) Il det(λA) = λdet(A)

Rango di una matrice Sia A una matrice di m righe ed n colonne , si definisce rango o caratteristica di A l'ordine massimo dei minori non nulli che si possono estrarre da essa. Esempio: Quindi il rango è 2

Matrice inversa Una matrice è invertibile solo se il suo determinate è diverso da 0, l’inversa di una matrice quadrata è un'altra matrice quadrata indicata con . La matrice inversa è tale che: Matrice identità

Matrice identità La matrice identità è una matrice quadrata chiamata I dove a gli elementi della diagonale principale tutti uguale ad 1 mentre il restante uguali a zero. Ad esempio: Questa matrice risulta molto importante perché:

Traccia di una matrice La traccia di una matrice quadrata A e definita come la somma degli elementi che si trovano sulla diagonale principale. Esempio: Diagonale principale

Matrice ortogonale Una matrice quadrata A di ordine n si dice ortogonale se la sua inversa coincide con la sua trasposta, cioè se risulta:

Autovalori e autovettori Considerata una matrice quadrata A di ordine n, ci si chiede sotto quali condizioni esistono un vettore x e uno scalare λ tali che il vettore Ax sia proporzionale a x secondo il numero λ, cioè: autovalore autovettore

Autovalori e autovettori La precedente è soddisfatta dal vettore x=0 per qualsiasi λ; cerchiamo, se esistono, altre soluzioni. Si può scrivere: Essa è l’equazione caratteristica. Si tratta di una equazione di grado n dell’incognita λ.

Autovalori e autovettori Ad esempio considerata la matrice A L’equazione caratteristica è: calcolando il determinante, ad esempio con la regola di Sarrus: Gli autovalori sono le tre soluzioni distinte dell’equazione precedente e precisamente:

Autovalori e autovettori l’autovalore di massimo modulo si chiama dominante, in questo caso è Ad ogni autovalore corrispondono infiniti autovettori. Così per gli autovettori sono le soluzioni non banali del sistema: