13 LUGLIO 2015 LUNEDÌ - XV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO UFFICIO DELLE LETTURE INVITATORIO V. Signore, apri le mie labbra R. e la mia bocca proclami la tua lode. Antifona Dinanzi al volto del Signore cantiamo la sua lode. SALMO 66 Tutti i popoli glorifichino il Signore Sia noto a voi che questa salvezza di Dio viene ora rivolta ai pagani (At 28, 28) Dio abbia pietà di noi e ci benedica, * su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, * fra tutte le genti la tua salvezza. Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. Esultino le genti e si rallegrino, † perché giudichi i popoli con giustizia, * governi le nazioni sulla terra. Ti lodino i popoli, Dio, * ti lodino i popoli tutti. La terra ha dato il suo frutto. * Ci benedica Dio, il nostro Dio, ci benedica Dio * e lo temano tutti i confini della terra. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Antifona Dinanzi al volto del Signore cantiamo la sua lode.
Inno O Trinità beata, oceano di pace, la Chiesa a te consacra la sua lode perenne. Padre d'immensa gloria, Verbo d'eterna luce, Spirito di sapienza e carità perfetta. Rovéto inestinguibile di verità e d'amore; ravviva in noi la gioia dell'agape fraterna. O principio e sorgente della vita immortale, rivelaci il tuo volto nella gloria dei cieli. Amen.
1^ Antifona Viene il nostro Dio, non si nasconde e non tace. SALMO 49, 1-6 (I) Il culto gradito a Dio Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione; disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5, 17). Parla il Signore, Dio degli dèi, * convoca la terra da oriente a occidente. Da Sion, splendore di bellezza, * Dio rifulge. Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; † davanti a lui un fuoco divorante, * intorno a lui si scatena la tempesta. Convoca il cielo dall'alto * e la terra al giudizio del suo popolo: «Davanti a me riunite i miei fedeli, * che hanno sancito con me l'alleanza offrendo un sacrificio». Il cielo annunzi la sua giustizia: * Dio è il giudice. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 1^ Antifona Viene il nostro Dio, non si nasconde e non tace.
2^ Antifona Offri a Dio un sacrificio di lode. SALMO 49, 7-15 (II) Il culto gradito a Dio Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione; disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5, 17). «Ascolta, popolo mio, voglio parlare, † testimonierò contro di te, Israele: * Io sono Dio, il tuo Dio. Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; * i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi. Non prenderò giovenchi dalla tua casa, * né capri dai tuoi recinti. Sono mie tutte le bestie della foresta, * animali a migliaia sui monti. Conosco tutti gli uccelli del cielo, * è mio ciò che si muove nella campagna. Se avessi fame, a te non lo direi: * mio è il mondo e quanto contiene. Mangerò forse la carne dei tori, * berrò forse il sangue dei capri? Offri a Dio un sacrificio di lode * e sciogli all'Altissimo i tuoi voti; invocami nel giorno della sventura: * ti salverò e tu mi darai gloria». Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 2^ Antifona Offri a Dio un sacrificio di lode.
3^ Antifona Amore voglio, non sacrifici; non offerte, ma comunione con me, dice il Signore. SALMO 49, (III) Il culto gradito a Dio Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione; disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5, 17). All'empio dice Dio: † «Perché vai ripetendo i miei decreti * e hai sempre in bocca la mia alleanza, tu che detesti la disciplina * e le mie parole te le getti alle spalle? Se vedi un ladro, corri con lui; * e degli adulteri ti fai compagno. Abbandoni la tua bocca al male * e la tua lingua ordisce inganni. Ti siedi, parli contro il tuo fratello, * getti fango contro il figlio di tua madre. Hai fatto questo e dovrei tacere? † Forse credevi ch'io fossi come te! * Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati». Capite questo voi che dimenticate Dio, * perché non mi adiri e nessuno vi salvi. Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, † a chi cammina per la retta via * mostrerò la salvezza di Dio. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. 3^ Antifona Amore voglio, non sacrifici; non offerte, ma comunione con me, dice il Signore.
In quei giorni Acab si diresse verso Elia. Appena lo vide, Acab disse a Elia: «Sei tu la rovina di Israele!». Quegli rispose: «Io non rovino Israele, ma piuttosto tu insieme con la tua famiglia, perché avete abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito Baal. Su, con un ordine raduna tutto Israele presso di me sul monte Carmelo insieme con i quattrocento cinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele». Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo. Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. Elia aggiunse al popolo: «Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal sono quattrocento cinquanta. Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è Dio!». Tutto il popolo rispose: «La proposta è buona!». V. Ascolta, mio popolo, ti voglio parlare: R. io sono Dio, il tuo Dio. Prima Lettura: Dal primo libro dei Re 18, 16b-39 Elia vince la sfida contro i sacerdoti di Baal Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma senza appiccare il fuoco». Quelli presero il giovenco, lo prepararono e invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal, rispondici!». Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto.
Essendo già mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate con voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà». Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. Passato il mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né una risposta né un segno di attenzione. Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi!». Tutti si avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito. Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: «Israele sarà il tuo nome». Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto, capace di contenere due misure di seme. Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro brocche d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero. Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: «Per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua. Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando. Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!». Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. A tal vista, tutti si prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!». Responsorio R. Elia disse a tutto il popolo: Fino a quando zoppicherete con i due piedi? * Se il Signore è Dio, seguitelo! V. Nessuno può servire a due padroni, non potete servire a Dio e a mammona. R. Se il Signore è Dio, seguitelo! Prima Lettura: Dal primo libro dei Re 18, 16b-39 Elia vince la sfida contro i sacerdoti di Baal
Che cosa hai visto nel battistero? L'acqua certamente, ma non essa sola: là c'erano i leviti che servivano e il sommo sacerdote che interrogava e consacrava. Prima di ogni altra cosa l'Apostolo ti ha insegnato che non dobbiamo «fissare lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili, perché le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili invece sono eterne» (2 Cor 4, 18). E altrove tu leggi che «dalla creazione del mondo in poi, le perfezioni invisibili di Dio possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità» (Rm 1, 20) è riconosciuta attraverso le sue opere. Per questo il Signore stesso dice: «Anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere» (Gv 10, 38). Credi dunque che là vi è la presenza della divinità. Crederesti, infatti, alla sua azione e non crederesti alla sua presenza? Come potrebbe seguirne l'azione, se prima non precedesse la presenza? Considera, del resto, come questo mistero è antico e prefigurato fin dall'origine stessa del mondo. In principio, quando Dio fece il cielo e la terra «lo Spirito», dice il testo, «aleggiava sulle acque» (Gn 1, 2). Forse non agiva quello che aleggiava? Riconosci che era in azione quando si costruiva il mondo, mentre il profeta ti dice: «Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera» (Sal 32, 6). Sulla testimonianza profetica sono appoggiate ambedue le cose: che aleggiava e che operava. Che aleggiasse lo dice Mosè, che operasse lo attesta Davide. Seconda Lettura: Dal trattato «Sui misteri» di sant'Ambrogio, vescovo (Nn. 8-11; SC 25 bis, ) Rinasciamo dall'acqua e dallo Spirito Santo
Ecco un'altra testimonianza. Ogni uomo era corrotto a causa dei suoi peccati. E soggiunge: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne» (Gn 6, 3). Con ciò Dio dimostra che con l'immondezza della carne e con la macchia di una colpa assai grave la grazia spirituale si allontana. Così Dio, volendo ristabilire quello che aveva dato, fece venire il diluvio e ingiunse a Noè, giusto, di salire nell'arca. Cessando il diluvio prima mandò fuori il corvo, in un secondo tempo fece uscire la colomba, la quale, a quanto si legge, ritornò con un ramo d'olivo. Tu vedi l'acqua, tu vedi l'arca, tu osservi la colomba, e dubiti del mistero? L'acqua è quella nella quale viene immersa la carne perché sia lavato ogni suo peccato. In essa è sepolta ogni vergogna. Il legno è quello al quale fu affisso il Signore Gesù quando pativa per noi. La colomba è quella nella cui figura discese lo Spirito Santo, come hai imparato nel Nuovo Testamento: lo Spirito Santo che ti ispira pace nell'anima e tranquillità alla mente. Responsorio R. io farò scorrere acqua sul suolo assetato, torrenti sul terreno arido. Spanderò il mio Spirito, * cresceranno come salici lungo acque correnti. V. L'acqua che io darò diventerà una sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna; R. cresceranno come salici lungo acque correnti. Seconda Lettura: Dal trattato «Sui misteri» di sant'Ambrogio, vescovo (Nn. 8-11; SC 25 bis, ) Rinasciamo dall'acqua e dallo Spirito Santo
Orazione O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità, perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Per Cristo nostro Signore. Amen. Benediciamo il Signore. R. Rendiamo grazie a Dio.