Premessa CORSO DI STORIA DEI PROCESSI ECONOMICI – 2005-06 Prof.ssa Vittoria Ferrandino Premessa OGGETTO DELLA STORIA ECONOMICA - Produzione di beni (e servizi) significa: Vedi GLOSSARIO Distribuzione di beni (e servizi) Consumo di beni (e servizi) È lo stesso di: Economia politica e Politica economica Economia politica formula “leggi” economiche - Politica economica studia le attività di governo tendenti a modificare la produzione, la distribuzione e il consumo della ricchezza prodotta - Storia economica studia il modo in cui gli uomini hanno effettivamente risolto i problemi della produzione, della distribuzione e del consumo della ricchezza DEFINIZIONI Produzione Accumulazione Produttività Crescita e sviluppo PIL, PNL
PRODUTTIVITÀ Produttività totale: P = Q / F P = Produttività // Q = Quantità prodotta // F = Fattori della produzione (tutti) Produttività della terra: P = Q/T T = Fattore terra Produttività del lavoro: P = Q/L L = Fattore lavoro Produttività del capitale: P = Q / K K = Fattore capitale PIL – PIN – PNL - PNN Prodotto = Valore monetario di beni e servizi prodotti in un anno Interno = All’interno di un paese da cittadini e stranieri Nazionale = All’interno e all’estero dai soli cittadini Lordo = Senza detrarre gli ammortamenti (valore del capitale fisso consumato per la produzione) Netto = Detratti gli ammortamenti
2. La Rivoluzione industriale CIVILTÀ PRIMITIVA - si basa su caccia, pesca e raccolta dei frutti spontanei - (cons) è società itinerante, perché l’uomo deve inseguire il cibo - speranza di vita alla nascita (vita media) = 25-30 anni CIVILTÀ AGRICOLO-PASTORALE - nasce circa 9 mila anni fa - “rivoluzione agricola” = coltivazione della terra e allevamento del bestiame - (cons) è società stanziale (spec. agricoltori) con capacità di accumulazione nasce la scrittura e si diffondono la conoscenza e la cultura CIVILTÀ INDUSTRIALE - Passaggio da società agricola a società industriale inizia già dal ’500-600 conseguenze a lunga distanza: vita media triplicata aumento complessivo della popolazione grande accumulazione - è la “rivoluzione industriale” (spec. dal ’700) rivoluzione = termine usato per individuare una trasformazione profonda, ma non improvvisa o violenta DOMANDE Perché la rivoluzione industriale si è sviluppata in Europa ? Perché la rivoluzione industriale si è sviluppata per prima in Inghilterra ? Ovvero Perché vi sono paesi ricchi e paesi poveri? Come si fa per diventare paesi ricchi?
ELEMENTI PER LO SVILUPPO 1. clima e posizione geografica ( paesi caldi, temperati e freddi 2. risorse naturali (acqua, fertilità del suolo, risorse minerarie...) 3. mentalità o visione filosofico-religiosa del mondo 4. organizzazione della società punti 3 e 4 = elementi più dinamici punti 1-2 = “facilitano” lo sviluppo ma non lo creano molti paesi con condizioni 1-2 non si sono sviluppati PRINCÌPI CHE FAVORISCONO LO SVILUPPO 1. Libertà persona umana è valore sacro e inviolabile (cons) libertà individuali e uguaglianza forme di libertà libertà politica = democrazia libertà economica = libertà di iniziativa (mercato e concorrenza) tutela delle libertà individuali pluralità di istituzioni politiche (fine graduale degli imperi) pluralità di istituzioni culturali (università libere) giustizia uguale per tutti (fine graduale dei privilegi e dell’arbitrio) presenza dello Stato attività sussidiaria e non sostitutiva dell’iniziativa privata Stato provvede alla produzione di beni pubblici (cons) sistema fiscale controllato dai contribuenti (no taxation without representation) 2. Esaltazione della razionalità sfruttamento delle capacità razionali dell’uomo nascono filosofia, scienza e istruzione 3. Assoggettamento della natura non subisce più la natura, ma la modifica per utilizzarla (ma) la stiamo distruggendo CONCLUSIONI - Europa sviluppa innovazioni tecnologiche e istituzionali - (spec. da Umanesimo e Rinascimento) - Europa crea basi più sicure per lo sviluppo economico
ISTITUZIONI E PRATICHE ECONOMICHE - sono molte quelle sviluppate in Europa Banca e pratiche bancarie (Italia dal 1100-1200) Partita doppia (Italia dal ’300-’400) Assicurazione (Italia dal ’200-’300) Commenda (Italia, ’100) Servizio postale (Austria, ’400) Borsa (Anversa, ’500) Brevetto (Inghilterra, ’600) Codici di commercio (sec. XIX) RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Domanda: Perché la rivoluzione industriale si è sviluppata per prima in Inghilterra? Risposta: vi erano alcune condizioni favorevoli 1. RISORSE NATURALI Clima mite, ricchezza di acque Carbone e minerali di ferro 2. SISTEMA POLITICO Feudalesimo si afferma tardi (conquista dei Normanni nel 1066) si sfalda prima che sul continente europeo (cons) limitazione del potere del Re (Magna Charta, 1215) (cons) controllo dei baroni e del clero (e poi della borghesia) sulle finanze statali 1688-89 = Rivoluzione gloriosa e alleanza fra nobiltà e borghesia (cons) affermazione di una monarchia costituzionale
5. a) BANCHE 5. b) FINANZIAMENTI 3. SISTEMA GIURIDICO Common law fondamento del sistema giuridico inglese (cons) sistema più elastico che consente meglio la protezione degli interessi privati 4. COMMERCIO E TRASPORTI commercio internazionale GB partecipa a esplorazioni geografiche e al commercio internazionale dal ’500 politica di appoggio dello Stato Navigation Acts (leggi sulla navigazione, 1651) = divieto di usare navi straniere Calico Act (1701-02) = divieto di importare tessuti stampati di cotone (calicò) dall’India (cons) è politica protezionistica ( protezionismo ) 5. a) BANCHE “sistema” bancario inglese Banca d’Inghilterra, 1694 (banca di emissione ) banche londinesi (city banks) banche di provincia (country banks) merchant banks, spec. per il finanziamento del commercio internazionale 5. b) FINANZIAMENTI Prima rivoluzione industriale poco costosa = serve più capitale circolante che capitale fisso (cons) pochi finanziamenti bancari, spec. per capitale circolante Finanziamento del capitale fisso (spec) con l’autofinanziamento (= reinvestimento degli utili da parte dell’imprenditore) con il ricorso al mercato dei capitali (azioni e obbligazioni)
Rivoluzione industriale 6. MENTALITÀ filosofia empiristica (basata sulla esperienza) Bacone, Hobbes, Locke, Hume... nascita dell’economia politica A. Smith diffusione dell’istruzione metà della popolazione inglese sapeva leggere e scrivere nel ’700 (anche se) prima rivoluzione industriale richiede scarsa istruzione (macchine “a prova di imbecille”) Rivoluzione agraria Rivoluzione dei trasporti Rivoluzione commerciale Rivoluzione demografica Rivoluzione industriale RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Storia degli ultimi tre secoli agricoltura industria (poi) industria settore terziario (ma) solo nei paesi progrediti
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Gran Bretagna primo paese a industrializzarsi (metà ’700 – metà ’800) (cons) crescita economica lenta e graduale aumento del PIL 1760-1780 = + 0,6 % annuo 1780-1801 = + 1,4 % annuo 1801-1831 = + 1,9 % annuo Industrie traenti siderurgiche (ferro) tessili (lana e cotone) - Industria del ferro ferro estratto da minerali di ferro (magnetite, limonite, ematite...), mediante forni che usavano carbone di legna difficoltà = il carbone di legna era una risorsa esauribile invenzioni coke (estratto dal carbone minerale) = 1709 (A. Darby) puddellaggio per la ghisa = 1784 (Onions e Cort) - Industrie tessili Lana industria antica, ostacolata da consuetudini e tradizioni Cotone industria nuova, ma arretrata tessuti di cotone stampati importati (calicò e mussoline) filatura (1769: filatoio idraulico e poi a vapore) tessitura (1709: navetta volante; 1785: telaio a vapore)
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE - Macchina a vapore forza del vapore nota da Antichità sec. XVIII = pompe per miniere invenzioni 1698 = Th. Savery (pompa a vapore) 1712 = Th. Newcomen 1769 = J. Watt (macchina a vapore) trasformazione del moto lineare in moto circolare (J. Watt, 1782) società Boulton-Watt e diffusione della macchina macchine a vapore nel 1810 Inghilterra = 5.000 macchine Francia = 200 ”
RIVOLUZIONE AGRARIA INGLESE - nuove tecniche produttive POPOLAZIONE E AGRICOLTURA - società preindustriale 70-90 % della popolazione è dedita all’agricoltura (cons) 70-90 persone producono per mantenere se stesse e 10-30 persone dedite ad attività extra-agricole (artigiani, mercanti, impiegati, militari, governanti, ecclesiastici...) - società industrializzata meno di 5-10 persone lavorano in agricoltura (cons) mantengono se stesse e 90-95 addetti ad attività extra-agricole è questa la grande rivoluzione degli ultimi tre secoli causa = è aumentata la produttività dell’agricoltura RIVOLUZIONE AGRARIA INGLESE - nuove tecniche produttive abbandono del riposo della terra (riposo in genere ogni tre anni) uso di concimi (naturali) allevamento del bestiame (per avere concime) - privatizzazione delle terre recinzioni o enclosures prima le terre erano coltivate in comune (cons) possibilità di sfruttamento razionale
RIVOLUZIONE DEI TRASPORTI Ferrovie rotaie usate nelle miniere applicazione della macchina a vapore 1801 = prima locomotiva (pesante) (R. Trevithick) 1825 = prima ferrovia fra 2 miniere Stockton-Darlington (G. Stephenson) 1830 = Liverpool-Manchester RIVOLUZIONE INDUSTRIALE - Si produce per vendere - (cons) Domanda e offerta Domanda - data dalla capacità di acquisto di una popolazione Offerta data dalla capacità di produzione - Forte aumento dei prezzi = inflazione - Beni a domanda rigida ed elastica
3. La diffusione della rivoluzione industriale MODELLO INGLESE imitazione GB imitata in una sorta di corsa (ad ostacoli) motivi dell’imitazione di altri paesi hanno gli stessi elementi di base (risorse, istituzioni...) possono accedere alle innovazioni tecnologiche inglesi, anche con spionaggio industriale antico spirito di competizione fra le nazioni europee TEORIE DELL’IMITAZIONE teoria dell’imitazione senza differenze (Rostow) teorie dell’imitazione con differenze (Gerschenkron, Pollard) teoria delle istituzioni (North) teoria della path dependence (David) 1. TEORIA DI ROSTOW (1960) Teoria degli stadi dello sviluppo Rostow confrontò serie storiche di molti paesi e individuò 5 stadi dello sviluppo Società tradizionale Società di transizione Società del decollo Società matura Società dei consumi di massa − Critiche al modello di Rostow non spiega come si passa da uno stadio all’altro non tiene conto del ruolo dello Stato e dei rapporti economici fra i diversi paesi
2. Società di transizione TEORIA DI ROSTOW (1960) 1. Società tradizionale sistema economico bloccato produzione limitata e bassa produttività (cause) basso livello tecnologico e culturale (ma) non è statica 2. Società di transizione stadio preparatorio della crescita futura aumento delle conoscenze scientifiche (spesso importate) diffusione di una nuova mentalità favorevole alla crescita economica 3. Società del decollo decollo (take off) verso la industrializzazione, anche detto big push (grande spinta) o big spurt (grande balzo) aumento della produttività superamento di vecchie forze che resistono nuove forze: sistemi parlamentari e ideali di progresso e benessere nuovi processi tecnologici = diminuzione dei costi di produzione (cons) modificazione irreversibile delle strutture politiche, sociali ed economiche (in pochi decenni) 4. Società matura grande sviluppo tecnologico (industrie di macchine utènsili, chimiche, elettriche...) economia nazionale acquista peso nella economia mondiale 5. Società dei consumi di massa il processo di accumulazione è compiuto e si può passare ai grandi consumi di massa (cons) aumento del reddito pro-capite = aumento della domanda di beni durevoli e di servizi
Vantaggi dell’arretratezza 2. MODELLO DI GERSCHENKRON (1962) Prerequisiti Inghilterra ha goduto di prerequisiti per lo sviluppo (cons) arretratezza relativa di altri paesi Fattori sostitutivi gli altri paesi attivano fattori sostitutivi dei prerequisiti inglesi che non hanno principali fattori sostitutivi: banche e Stato (cons) si sviluppano modelli diversi da quello inglese Vantaggi dell’arretratezza il decollo di altri paesi può essere anche più rapido di quello inglese = sono i vantaggi dell’arretratezza (si può imitare) si riesce ad “agganciare” il paese guida (catching up) Critica a Gerschenkron poca considerazione dei rapporti economici con altri paesi è critica uguale a quella mossa a Rostow
differenziale della contemporaneità 3. MODELLO DI POLLARD (1981) sviluppo regionale lo sviluppo non avviene a livello nazionale, ma regionale (ossia per aree omogenee, appartenenti anche a più nazioni) (cons) tutti i paesi hanno zone sviluppate e zone arretrate differenziale della contemporaneità eventi di origine internazionale che modificano i piani di sviluppo di un paese Esempio di differenziale Ferrovie = tutti si sentono in dovere di costruirle per non restare indietro (ma) risultati molto diversi - Gran Bretagna = le ferrovie seguirono lo sviluppo - Francia, Germania, USA = le ferrovie favorirono lo sviluppo - Italia (paese arretrato) = le ferrovie provocarono grandi spese senza vantaggi particolari altri esempi di differenziale = grande guerra, crisi del ’29...
teoria delle istituzioni 4. TEORIA DELLE ISTITUZIONI DI NORTH Douglass C. North storico economico USA, Premio Nobel per l’economia (1993) teoria delle istituzioni evoluzione delle istituzioni = modo per ridurre i costi di transazione vantaggio per chi introduce regole più efficienti in un dato momento (cons) evoluzione = frutto di indovinati cambiamenti istituzionali esempio di mutamenti istituzionali nuove regole sul diritto di proprietà in GB = favorisco la rivoluzione industriale (recinzioni, lavoro in fabbrica, società per azioni, ecc.) (cons) vengono incentivate la diffusione di nuove tecnologie e la specializzazione del lavoro critiche a North teoria troppo meccanicistica (guarda alle istituzioni ma non alle concezioni filosofiche che ne stanno alla base) non spiega perché le istituzioni mutano in un ambiente e non in un altro 5. TEORIA DELLA PATH DEPENDENCE (PAUL DAVID) Dipendenza dal sentiero dello sviluppo condiziona molte soluzioni tecnologiche e istituzionali (cons) esse non sono dovute a scelte economiche razionali (es.) le cose sono andate così, ma potevano andare diversamente forse come sono andate non è il migliore dei modi possibili sono state condizionate dagli eventi (es. tastiera QWERTY) (cons) abitudini, tradizioni, ecc. frenano lo sviluppo
compiti iniziali e primari COMPITI DELLO STATO compiti iniziali e primari assicurare la difesa verso l’esterno assicurare l’ordine all’interno (poi) numerose funzioni moneta, strade, posta, istruzione, cure sanitarie, ecc. (cons) forte incremento della spesa pubblica (spec. nell’ultimo secolo) TIPOLOGIE DI STATO almeno tre classificati secondo il grado di intervento in economia Stato minimale (intervento minimo) Stato ad economia mista (intervento medio) Stato massimale (intervento massimo)
2. STATO AD ECONOMIA MISTA 1. STATO MINIMALE compiti assicurare alcuni servizi essenziali per il funzionamento dei sistemi economici “legge e ordine” per regolare il mercato leggi per garantire la libera concorrenza difesa della proprietà, ecc. fornitura di alcuni beni pubblici (strade, dighe, posta...) 2. STATO AD ECONOMIA MISTA intervento dello Stato in economia in alcuni settori ritenuti strategici (ferrovie, elettricità....) per “salvare” imprese in difficoltà (appartenenti a qualsiasi settore) per supplire alla mancanza di imprenditori capaci (cons) produce molti beni pubblici o non pubblici economia mista Europa = prevale economia mista (Welfare State ) USA = economia mista molto vicina ad uno Stato minimale 3. STATO MASSIMALE lo Stato provvede direttamente alla produzione di beni e servizi è lo Stato ad economia pianificata sviluppatosi in Unione Sovietica (Russia) dal 1917 al 1989
Rivoluzione industriale e popolazione RIVOLUZIONI INDUSTRIALI “rivoluzioni economiche” = forse è un nome più appropriato se ne contano almeno tre I Rivoluzione industriale (metà ’700 - oltre metà ’800) II Rivoluzione industriale (fine ’800- metà ’900) III Rivoluzione industriale (dopo il 1950) PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE settori principali: caldaia a vapore, acciaio, ferrovie caratteri basta poca o scarsa istruzione invenzioni fatte da tecnici e operai lavoro in fabbrica sostituisce il lavoro a domicilio consente una migliore divisione del lavoro consente il controllo degli operai per evitare furti e sprechi prime organizzazione dei lavoratori per mestieri e non per settori Trade Unions inglesi costo della rivoluzione poco costosa servono pochi capitali (spec. capitali circolanti) e molta manodopera grossi investimenti solo per le ferrovie (cons) scarso ruolo delle banche
SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE settori elettricità = illuminazione, telegrafo e telefono, radio, energia industriale motore a scoppio (benzina dal petrolio) = automobile, aereo chimica = coloranti, prodotti farmaceutici, concimi grandi infrastrutture = linee elettriche e telefoniche, autostrade, aeroporti caratteri è necessaria maggiore istruzione (spec. istruzione tecnica = ingegneri) invenzioni nei laboratori di ricerca (applicazione della scienza alla produzione) affermazione dei sindacati (organizzati per settori produttivi) costo della rivoluzione molto costosa servono ingenti capitali = è capital intensive (cons) intervento delle banche nascita della grande impresa (corporation) per realizzare economie di scala
TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE settori energia nucleare materiali artificiali (plastica) biochimica (antibiotici, ingegneria genetica) elettronica informatica e telecomunicazioni caratteri istruzione sempre più elevata (cons) riduzione del lavoro generico riduzione del ruolo della grande fabbrica nuove forme di organizzazione del lavoro lavoro decentrato in stabilimenti con pochi lavoratori grande aumento dei lavoratori nei servizi (era postindustriale) sviluppo del lavoro autonomo (cons) diminuzione dell’importanza dei sindacati ECONOMIA GLOBALE (GLOBALIZZAZIONE) favorita dai computer e dalle telecomunicazioni le imprese organizzano produzione e vendita guardando al mondo intero delocalizzano la produzione dove conviene (costi più bassi) assemblano i vari pezzi prodotti in diverse parti del mondo (causa) costi di trasporto ridottissimi (cons) anche alcuni paesi poveri cominciano a partecipare ai processi produttivi importanza della finanza = grossi spostamenti di capitali in “tempo reale”
Popolazione mondiale (stime) Tassi di natalità e di mortalità tasso di natalità numero di nati vivi in un anno per ogni 1000 abitanti tasso di mortalità numero di morti in un anno per ogni 1000 abitanti Difficoltà di misurare la popolazione Popolazione mondiale (stime)
Popolazione europea (stime in milioni) h Anno Popolazione Anno Popolazione 400 a.C. 23 1450 60 (+33%) 1 d.C. 37 (+61%) 1500 69 (+15%) 200 67 (+81%) 1550 78 (+13%) 700 27 (- 60%) 1600 89 (+14%) 1000 42 (+56%) 1650 100 (+12%) 1050 46 (+10%) 1700 115 (+15%) 1100 48 (+ 4%) 1750 140 (+22%) 1150 50 (+ 4%) 1800 188 (+34%) 1200 61 (+22%) 1850 266 (+41%) 1250 69 (+13%) 1900 400 (+50%) 1300 73 (+ 6%) 1950 550 (+38%) 1350 51 (- 30%) 2000 800 (+45%) 1400 45 (- 12%)
Andamento “ad onde” della popolazione Aumento = cause naturali (nati > morti) Diminuzione per: pestilenze (ma: ripresa dopo la peste) carestie (penuria) guerre (spec) denutrizione prolungata
20 Tasso di natalità 10 Tasso di mortalità Ancien régime demografico Rivoluzione demografica Regime moderno ‰ 40 35 20 Tasso di natalità 10 Tasso di mortalità
DIMINUZIONE NATALITÀ E MORTALITÀ natalità diminuisce a mano a mano che aumenta il tenore di vita cause: diversa organizzazione della produzione (lavoro delle donne fuori casa) non è necessario essere mantenuti dai figli in vecchiaia (pensioni e assistenza assicurate) mortalità forte diminuzione cause migliore alimentazione (spec. nei secc. XVIII-XIX) maggiore igiene (sapone, cotone, case in muratura…) scoperte mediche (spec. nel secolo XX) EFFETTI NEGATIVI DELL’INCREMENTO DEMOGRAFICO eccessiva urbanizzazione (spec. in paesi poveri) disoccupazione contrazione della natalità in alcuni paesi sviluppati meno di 2 figli per coppia (cons) diminuzione della popolazione (cons) forte immigrazione famiglia monocellulare invecchiamento della popolazione (cons) difficoltà per i sistemi pensionistici perché: i lavoratori versano i contributi con i quali si pagano le pensioni (ma) aumentano i pensionati rispetto ai lavoratori