Comunicazione Fondamenti della Musicale a.a. 2010-11 - LGCaprioli Il modo si distingue dalla scala per il fatto che esso fissa alcune funzioni privilegiate relative ad alcuni suoni della scala. la scala, in senso modale, diventa quindi un sistema gerarchizzato di riferimento. alla base della definizione tonale della scala ‘tipo’ e dell’individuazione differenziata dei ruoli di ognuno dei suoi suoni (le funzioni) sta il concetto di consonanza e dissonanza. FCM 2010/11
Nomenclature dei sistemi modali (N.B. nomenclatura e tipologia cambiano progressivamente dalla Classicità a tutto il Medioevo compreso) Su ogni grado della scala diatonica (dalla prima alla settima nota della scala tipo do-re-mi-fa-sol-la-si) si generano possibili sistemi modali I IPOLIDIO (Ionico) II DORICO III FRIGIO IV LIDIO V MISOLIDIO VI IPODORICO (Eolio) VII IPOFRIGIO (Locrio) In ogni scala modale la tonica coincide con uno dei gradi della scala fondamentale FCM 2010/11
Hildegard von Bingen (1098-1179) Responsorio O nobilissima viridatis O nobilissima viriditas, quae radicas in sole, et quae in candida serenitate luces in rota, quam nulla terrena excellentia comprehendis, tu circumdata es, amplexibus divinorum mysteriorum. Tu rubes ut aurora, et ardes ut solis flamma. FCM 2010/11
Dalla plurimodalità diatonica medioevale si passa ad un bipolarismo maggiore-minore, sistema messo definitivamente a punto intorno alla seconda metà del XVII sec. (vi fa riferimento grosso modo tutta la musica da J. S. Bach a R. Wagner). Nel sistema tonale, a partire da ognuna delle dodici note che dividono l’ottava, è possibile generare altrettante scale in entrambi i modi maggiore e minore. FCM 2010/11
Le 12 tonalità maggiori e le 12 tonalità minori riportano ciascuna ad altezze diverse il modello della successione della scala tipo di riferimento. Maggiore TTsTTTs Minore naturale TsTTsTT Per ottenere tale risultato è necessario intervenire con le alterazioni di alcune note della scala, al fine di riprodurre lo stesso modello di successione di T e S. FCM 2010/11
La progressione delle tonalità segue uno schema che va di quinta in quinta e che è detto circolo delle quinte. La modulazione (transizione tra tonalità) è caratteristica del linguaggio tonale consiste nella possibilità di slittare dalla tonalità d’impianto dentro ad una altra vicina (ce ne sono cinque) alterando la funzione tonale degli accordi. FCM 2010/11
Le tonalità maggiori sono il trasferimento, costruito su ogni grado, del modello scalare di riferimento (Do maggiore). Le tonalità minori sono altresì sistemi costruiti su ogni grado della scala eptafonica a partire dal modello di riferimento (La minore). inoltre, le scale minori sono scale ‘derivate’, nel senso che si relazionano alla relativa maggiore per quanto riguarda le alterazioni fisse. FCM 2010/11
Scala maggiore T T s T T T s A differenza del modo maggiore che presenta un’unica forma sequenziale di T e S (sia ascendendo che discendendo), le scale minori sono di tre tipi diversi: Scala maggiore T T s T T T s Scala minore naturale T s T T s T T Scala minore melodica T s T T T T s Scala minore armonica T s T T S Ts s N..: Le tonalità minori partono da una tonica che sta una III minore sotto alla relativa maggiore. FCM 2010/11
(con corrispondenti alterazioni in chiave) Tonalità maggiori (con corrispondenti alterazioni in chiave) DO+ - SOL+ fa# RE+ fa# do# LA+ fa# do# sol# MI+ fa# do# sol# re# SI+ fa# do# sol# re# la# FA+ sib SIb+ sib mib MIb+ sib mib lab LAb+ sib mib lab reb REb+ sib mib lab reb solb SOLb+ sib mib lab reb solb dob FCM 2010/11
Tonalità minori LA- relativa Do+ in chiave - MI- Sol+ Fa# SI- Re+ Fa#do# FA#- La+ Fa#do#sol# DO#- Mi+ Fa#do#sol#re# SOL#- Si+ Fa#do#sol#re# la# RE- Fa+ sib SOL- Sib+ sib mib DO- Mib+ sib mib lab FA- Lab+ sib mib lab reb SIb- Reb+ sib mib lab reb solb MIb- Solb+ sib mib lab reb solb dob FCM 2010/11