Già nell’Antico Testamento i profeti avevano rappresentato la felicità dei tempi messianici, iniziati con la venuta di Gesù, attraverso l’immagine di un banchetto sontuoso.
Anche Gesù si manifesta a Cana come Messia nel corso di un banchetto di nozze solenne e festoso.
Durante un banchetto Gesù invitò Matteo a diventare suo discepolo.
Lo stesso fece con Zaccheo che si convertì e cambiò la propria condotta di vita.
Il tempo in cui il Messia viene tra noi è come un banchetto e il Messia è lo sposo, cioè il protagonista: bisogna essere lieti e far festa con lui.
La chiamata al Regno di Dio è come un invito ad un banchetto di nozze. Per esservi ammessi bisogna esservi degnamente preparati.
Un’altra manifestazione di Gesù come Messia avvenne mediante la moltiplicazione dei pani che fu un grande pranzo per cinquemila persone all’aperto, come ai tempi di Mosè nel deserto.
Durante l’ultima cena Gesù affidò ai discepoli la continuazione della sua missione.
Dopo la sua risurrezione, sulla spiaggia diede a Pietro il compito di prendersi cura dell’intera comunità dei cristiani.
Ad Emmaus si manifestò a due discepoli nell’atto di spezzare il pane durante la cena.
Oggi Gesù si offre a noi in cibo nell’Eucaristia.