LE TERME
Nell’ architettura greca e romana antica questi edifici, appositamente concepiti ed attrezzati per funzionare come bagni pubblici riscaldati ( il loro nome deriva infatti proprio dal greco thermai, “calde” [sorgenti]) occupano un posto importantissimo: oltre che rispondere ad un’essenziale necessità pratica ed igienica, derivante dalla mancanza quasi assoluta, in quelle civiltà, dei servizi igienici privati di tipo moderno, le terme assunsero infatti un notevolissimo valore monumentale, raggiungendo, nella Roma imperiale, un’imponenza di forme e dimensioni pari, se non superiori, a quella di tutte le altre tipologie civili e religiose. Abbiamo notizie dell’esistenza di bagni pubblici già nel V secolo a.C., nella città greca di Olimpia e nella colonia greca-italica di Sibari. Le terme romane. Le terme rivestirono un ruolo centrale nella vita quotidiana di Roma fin dall’età repubblicana; con l’espansione dell’impero, la consuetudine di recarsi regolarmente ai bagni pubblici si diffuse in tutti i territori conquistati, portando alla costruzione di grandi e spesso sontuosi complessi termali, con una struttura architettonica che prevedeva alcuni ambienti adibiti a precise funzioni, solo in epoca più recente si definirono chiaramente le caratteristiche architettoniche che diventeranno tipiche di questi edifici, con il perfezionamento degli impianti per il riscaldamento dell’aria e dell’acqua, che era ottenuta attraverso l’aria calda che correva in condutture sotto il pavimento, proveniente dall’hypocaustum (ipocausto) e con l’organizzazione funzionale dei vari ambienti: l’apodyterium (spogliatoio);il calidarium per il passaggio a bagni con temperature via via più elevate, si trattava di stanze più piccole, generalmente costruite sui lati della sala da bagno principale; il laconicum, la stanza finale più calda, riscaldata con aria secca ad altissima temperatura; il frigidarium, sala con vasca di acqua fredda; il tepidarium, la stanza più grande e lussuosa delle terme dove si rimaneva un’ora e ci si ungeva con oli.
Sopra: ricostruzione delle terme di Caracalla risalenti al 216 d Sopra: ricostruzione delle terme di Caracalla risalenti al 216 d.., che potevano accogliere oltre 2500 persone. In basso: un “Calidarium” delle terme di Ercolano Il primo esempio completo nella sua struttura ci viene da Pompei, con le terme dette “stabbiane” del II secolo a.C.; ma fu poi soprattutto nella Roma imperiale, con il continuo aumento della popolazione abitante nella città, che vennero realizzati complessi termali di maggiori dimensioni.
Le terme di Diocleziano Adiacente a Palazzo Massimo si estende la zona archeologica delle Terme di Diocleziano, le più grandiose di Roma, costruite dal 298 al 306, in grado di ospitare 3000 bagnanti contemporaneamente. Le Terme erano costituite da un edificio centrale circondato da giardini con ninfei, esedre e gruppi di aule tutt’attorno. Dell’antico complesso termale rimangono due sale circolari, una sala trasformata nella chiesa di San Bernardo, e una sala rotondo-ottagolale. Rimangono inoltre imponenti muraglie esterne, rovine che hanno ora differenti funzioni, come l’ex convento dei Cappuccini costruito su probabile disegno di Michelangelo e diventato, verso la fine dell’800 la sede del Museo Nazionale romano. L’imponente patrimoni, oggi smembrato per la costituzione delle nuove sedi museali di Palazzo Altemps e dello stesso Palazzo Massimo, resta comunque cospicuo nel Museo delle Terme, tappa d’obbligo per la conoscenza della storia archeologica di Roma. Le terme di Caddas Costruite sulla riva sinistra del Tirso seguendo il declivio naturale, hanno una struttura piuttosto complessa. La parte più antica, risalente presumibilmente al I secolo d.C., è quella a Nord, presso il Tirso. Con riferimento alla piantina essa viene denominata Terme I. Costruita con grossi massi squadrati di trachite grigia, aveva forse l'ingresso verso il Tirso (1), delimitato da un grosso muro che serviva anche a contenere le piene del fiume. Il fulcro di questo settore è rappresentato dalla "natatio" (2): essa consiste in una vasca, di forma rettangolare, (m.12,20 x 6,10 x 1,60 di profondità), provvista di gradini. Su di essa si affaccia, come una quinta scenografica di grande effetto, il portico a sette archi, con resti di una volta a botte: ricostruendone la curvatura essa doveva ricoprire la "natatio" con un analogo porticato dall'altro lato.
Le terme di Misterbianco In località Erbe Bianche troviamo un vero e proprio tesoro d'arte: le Terme Romane, costruite in tarda età imperiale tra il II e il III sec. d.C. Il sito è stato valorizzato dopo l'urbanizazione degli anni 60 e 70. Fu messo già risalto per la prima volta dal principe Biscari. L'edificio è in pietra lavica, e come molti altri edifici termali di Catania e provincia, è stato studiato scientificamente nel 1979 dall'architetto Tomasello, il quale ha messo in risalto i vari ambienti e li ha rappresentati anche con dei rilievi. Adiacenti alle terme vi sono anche delle abitazioni antiche risalenti al IV-V secolo. Si tratta di locali che sono stati scoperti dopo il 2000 in seguito ad una campagna di scavo, testimoniando come questo luogo fosse abitato sin dal Medioevo, quando Misterbianco era ubicata qualche kilometro più a nord. Solo dopo l'eruzione lavica del 1669 i Misterbianchesi scelsero nuovamente questo sito per venirci ad abitare.
Catania- Terme romane della rotonda Si tratta di un prezioso monumento della Catania antica collocato alle spalle del Teatro Romano, risalente al III Sec. d.C. Entrando, una delle cose più interessanti che colpisce l'attenzione è la cupola, che si trova nel calidarium delle terme e che è rimasta conservata quasi integra. Questo luogo, in età bizantina (circa il VI Sec.) fu trasformato in una chiesa dedicata a Santa Maria della Rotonda. Tracce di affreschi nelle pareti con figure di santi testimoniano la differente destinazione di questo edificio. Le 2 nicchie che contenevano le vasche furono convertite in cappelle. Le vasche risalirebbero ad un'età precedente a quella delle terme: infatti l'archeologo Guido Libertini, che condusse delle ricerche nel dopoguerra, mise in luce delle strutture precedenti al III Sec. d.C. appartenenti ad un'altro complesso termale che risaliva probabilmente ad età tardo ellenistica o prima età imperiale. Questo calidarium, che ha una pianta circolare sormontata dalla cupola, ricorda lo stesso schema delle Terme di Caracalla a Roma. Catania- Terme romane della rotonda
Catania- Terme romane della rotonda Si tratta di un prezioso monumento della Catania antica collocato alle spalle del Teatro Romano, risalente al III Sec. d.C. Entrando, una delle cose più interessanti che colpisce l'attenzione è la cupola, che si trova nel calidarium delle terme e che è rimasta conservata quasi integra. Questo luogo, in età bizantina (circa il VI Sec.) fu trasformato in una chiesa dedicata a Santa Maria della Rotonda. Tracce di affreschi nelle pareti con figure di santi testimoniano la differente destinazione di questo edificio. Le 2 nicchie che contenevano le vasche furono convertite in cappelle. Le vasche risalirebbero ad un'età precedente a quella delle terme: infatti l'archeologo Guido Libertini, che condusse delle ricerche nel dopoguerra, mise in luce delle strutture precedenti al III Sec. d.C. appartenenti ad un'altro complesso termale che risaliva probabilmente ad età tardo ellenistica o prima età imperiale. Questo calidarium, che ha una pianta circolare sormontata dalla cupola, ricorda lo stesso schema delle Terme di Caracalla a Roma. Catania- Terme romane della rotonda
Catania- Terme romane della rotonda Si tratta di un prezioso monumento della Catania antica collocato alle spalle del Teatro Romano, risalente al III Sec. d.C. Entrando, una delle cose più interessanti che colpisce l'attenzione è la cupola, che si trova nel calidarium delle terme e che è rimasta conservata quasi integra. Questo luogo, in età bizantina (circa il VI Sec.) fu trasformato in una chiesa dedicata a Santa Maria della Rotonda. Tracce di affreschi nelle pareti con figure di santi testimoniano la differente destinazione di questo edificio. Le 2 nicchie che contenevano le vasche furono convertite in cappelle. Le vasche risalirebbero ad un'età precedente a quella delle terme: infatti l'archeologo Guido Libertini, che condusse delle ricerche nel dopoguerra, mise in luce delle strutture precedenti al III Sec. d.C. appartenenti ad un'altro complesso termale che risaliva probabilmente ad età tardo ellenistica o prima età imperiale. Questo calidarium, che ha una pianta circolare sormontata dalla cupola, ricorda lo stesso schema delle Terme di Caracalla a Roma. Catania- Terme romane della rotonda
Le terme di Agnano Il complesso termale di età romana sorse sulle pendici del Monte Spina per sfruttare le sorgenti di calore naturale dell'antico cratere di Agnano. Gli attuali resti poco lasciano immaginare della grandiosità e magnificenza dell'originario edificio, che si articolava su vari piani disposti a terrazze sullo scosceso pendio del monte. Le strutture ancora visibili - di difficile interpretazione a causa del cattivo stato di conservazione - sono relative a un unico piano che, nella sua organizzazione complessiva, risulta distinto in due nuclei. Il frigidarium è una sala a pianta rettangolare in cui si distinguono ancora con chiarezza due vasche, la prima, più piccola, di forma rettangolare, l'altra, semicircolare, dotata di tre nicchie nella parete di fondo. Il calidarium, di forma rettangolare con uno dei lati brevi absidati, era l'unico ambiente fornito di praefurnium: la sala, infatti, lontana dalle fonti di calore naturale, doveva essere riscaldata artificialmente per ottenere una temperatura sufficientemente elevata. Il settore occidentale era completamente costruito in opera mista, anche se oggi sono riconoscibili interventi successivi in opera vittata. I resti di una copertura a tegole sono, in effetti, ancora visibili lungo il muro o e attestano, per il passato, la presenza di un tetto a falda che doveva ricoprire un porticato sostenuto da colonne. Comunicanti al muro vi sono ambinti molto prababilmente adoperati come cisterne.
Napoli, Agnano. Terme romane. Resti di pitture parietali.
Napoli, Agnano. Terme romane: veduta dall’ingresso.
Le terme nella storia romana Le terme romane trassero la loro origine dalla fusione del ginnasio greco con il bagno a vapore egizio; fu dopo Agrippa che gli imperatori romani fecero a gara per superare i loro predecessori con Terme sempre più grandiose. Il concetto generale era immedesimo: si trattava di un centro di creativo polifunzionale. Ogni centro termale offriva attrazioni specifiche un paesaggio particolare, una magnifica libreria, un centro sportivo di alto livello, anche se l’attrazione principale rimanevano sempre i bagni. A Roma il fenomeno termale conobbe un’enorme sviluppo che coinvolse in modo evidente l’edilizia ma che accrebbe soprattutto il significato igienico del bagno con connotazioni di genere sociale e culturale. I primi stabilimenti termali pubblici erano piccoli e semplici. Durante l’impero sorsero grandiosi edifici termali, strutture aperte a tutti: i romani le frequentavano quotidianamente ed indipendentemente dal ceto sociale. Nei complessi più grandi vi si svolgevano scambi sociali, culturali e commerciali; i porticati ospitavano botteghe di ogni genere, c’erano giardini e passeggiate. Le terme romane rappresentavano, quanto di più vicino possibile si può immaginare ad un “luogo di benessere” in senso moderno. Ai bagni pubblici, nei quali le tariffe erano scrupolosamente contenute per permettere la frequentazione da parte dei ceti meno abbienti che tuttavia segnarono poco la storia delle terme romane. La “cultura termale” dell’epoca imperiale portò inseguito Roma a sfruttare le sorgenti anche per usi terapeutici specifici.
Il completamento degli scavi archeologici Agli inizi del mese di Dicembre 1997 si sono conclusi i lavori di scavo archeologico e sistemazione dell'area archeologica delle Terme romane dell'antica Histonium, ubicata in posizione panoramica lungo via Adriatica nel centro storico della città. I risultati dell'articolato intervento di scavo archeologico e restauro condotto fra il 1995 e 1997 sono davvero rilevanti. E' stato infatti recuperato, restaurato e ricollocato in sito nell'ambiente A un primo importante mosaico con raffigurazioni marine rinvenuto nel 1974 (dimensioni circa m. 7 X 4.5, mq 31.5) rimasto a lungo in abbandono per essere poi impropriamente restaurato e ricollocato all'interno di una delle sale di Palazzo d'Avalos. Da qui è stato infine ricollocato nella sua ubicazione originaria, con una scelta che ha lasciato spazio al riallestimento del Museo Archeologico e che inoltre sono stati gli stessi risultati degli scavi archeologici 1997 a confermare del tutto vincente.
Il termalismo oggi Si può affermare che, oggi, la stazione termale è un presidio medico a tutti gli effetti ad alta efficacia.Ricordiamo però, che gran parte dell’efficacia è legata all’ambiente termale nel quale tutto concorre a favorire il ristabilirsi dell’omeostasi fisica e psichica. In stazione termale si recuperano incentivi e motivazioni che sinergizzano col le terapie, contribuendo a determinarne la precoce risoluzione delle patologie e degli stati invalidanti o la loro corretta gestione anche a livello psichici; vengono riscoperte le proprie esigenze di salute e di conseguenza la necessità della prevenzione, motivo per il quale gli interventi di educazione sanitaria hanno, presso i pazienti termali, una particolare incisività. Infine ricordiamo sempre che le acque termali riportano la medicina alle sue origini dove il malato, è prima di tutto un uomo.