Gesù ci accoglie con gioia alla sua mensa, ed è una gioia per Lui quando lo invitiamo alla nostra. Gesù non scomunica nessuno. José Arregi Giovanni 6, 1-15 17 domenica Tempo Ordinario –B-
In quel tempo, Gesù passò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Finora abbiamo fatto una lettura continuata di Marco. La interrompiamo, per leggere praticamente tutto il sesto capitolo di Giovanni, fino alla domenica 21. Il motivo è che nei tre anni A, B e C, si leggono i tre vangeli sinottici, ma non si legge Giovanni. Solo si utilizza in alcuni casi, quando sembra esprimere meglio degli altri qualche aspetto importante. Come in questo caso. Siamo arrivati con il vangelo di Marco alla moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma questo episodio è più sviluppato in Giovanni, offre tutto un trattato teologico, che è stato chiamato “il discorso del pane di vita” e lo leggeremo nelle prossime domeniche. Le cinque domeniche in cui si leggerà questo capitolo di Giovanni hanno una struttura che conviene tener presente: il miracolo dei pani (domenica 17), il dialogo sulla manna del deserto (domenica 18), che cosa significa "credere" in Gesù (domenica 19), che cosa significa “mangiare" Gesù (domenica 20) e infine le reazioni dei suoi ascoltatori e dei suoi discepoli (domenica 21).
Gesù controlla tutta la situazione. Prende sempre l’iniziativa. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gesù controlla tutta la situazione. Prende sempre l’iniziativa. Si anticipa al bisogno del pane materiale e del Pane della Parola, prima ancora che glielo chiedano.
Il problema non si risolve comprando, ma condividendo. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Il problema non si risolve comprando, ma condividendo. Dio fa crescere e fruttificare quello che noi apportiamo, benchè sembri insufficiente.
Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. Oltre il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, c’è anche il miracolo che avviene nell’interno delle persone: si sentirono interpellate dalla parola di Gesù e, dimenticando l’egoismo, ciascuno condivise quello che aveva, e si meravigliarono vedendo che il cibo si moltiplicò e ne avanzò. Con che “pane” alimento io la mia vita: quello dell’ affanno di denaro, o della fama, o di comodità… o con il pane del servizio?
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Se sapessimo condividere quello che abbiamo, ce ne sarebbe a sufficienza per tutti. Perché tutti possano mangiare è necessario condividere ciò che c’è, che è di tutti e per tutti.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo. Tutta la folla è disposta ad acclamare Gesù come Messia. Ma non è così disposta a cambiare la sua immagine di Messia, ad ammettere che non sarà il Re che si aspettavano. Gesù rifugge dagli applausi e dalle acclamazioni. Gesù ci invita a una revisione profonda del suo stile e del nostro stile, dei suoi valori e dei nostri. Seguire Lui è abbandonare false sicurezze, lasciarci trasformare da Lui.
Amen Grazie per il senso del gusto, per i miei gusti concreti e i sapori che posso distinguere e ho la fortuna di provare. Grazie per il buon cibo condiviso, per la tua Parola narrata come Buona Notizia intorno alla mensa. Non permettere che la mia lingua soffra di amnesia, non permettere che mi sazi e mi soddisfi. Accompagnami nelle tentazioni consumistiche e insolidali. Insegnami a condividere. Insegnami a guardare con affetto e speranza le mie risorse e ad aver fiducia nella loro capacità di moltiplicarsi. Mercedes Navarro Amen