Davide Astori davide.astori@unipr.it Dipartimento di Filologia Classica e Medievale – Università di Parma Sintassi dei casi latina e moderna riflessione.

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Davide Astori davide.astori@unipr.it Dipartimento di Filologia Classica e Medievale – Università di Parma Sintassi dei casi latina e moderna riflessione linguistica. Note teoriche e didattiche. Formal Linguistics and the Teaching of Latin. Theoretical and applied perspectives in comparative grammar. Venezia, 18-19 novembre 2010 Dipartimento di Glottologia e Filologia Classica – Università di Udine Dipartimento di Scienze del Linguaggio – Università “Ca’ Foscari” di Venezia

Oggetto Rileggere alcuni aspetti del caso nella lingua latina nell’ottica dei più moderni contributi della linguistica formale

Obiettivi Miglioramento sul piano didattico (dare una migliore spiegazione di aspetti più complessi) Valorizzazione dell’insegnamento delle lingue classiche e dell’importanza di riflettere su di esse per meglio comprendere i meccanismi linguistici più generali sottostanti

Pacchetto didattico 10 ore spendibili in una prima fase della formazione linguistica (a cavallo fra lingue classiche, moderne e lingua materna) così declinata: una prima riflessione (2 ore) sul concetto di caso superficiale ~ profondo, contestualizzato all’interno di un più generale contributo di riflessione derivante dalla moderna linguistica formale; la proposta di un modello logico-funzionale della struttura profonda della frase, in cui inserire la teoria dei casi (2 ore); l’analisi, anche a livello contrastivo, della gestione dei casi nel latino e nel greco, non disdegnando il parallelo con l’antico indiano (che si rivela notevole occasione di potenziamento delle competenze nelle due lingue classiche insegnate nei licei) e con le lingue moderne (4 ore); un’analisi più dettagliata (2 ore) della sintassi dei casi latina.

Finalità della proposta Anche nell’ottica dell’attuale riforma delle scuole superiori che, se da un lato recepisce il peso sempre più significativo delle lingue straniere moderne, dall’altro consente nei Licei Classici di diminuire a loro vantaggio le ore dedicate al latino e al greco e comprime di fatto nei Licei Linguistici, in un solo biennio, lo studio del latino per lo spazio dovuto alla terza lingua straniera, tale ciclo di lezioni – che può ben essere presentato come introduttivo alle differenti discipline linguistiche e che richiede, come sopra delineato, un numero limitatissimo di ore – fornisce competenze di base fruibili in modo trasversale, non solo all’interno della singola disciplina, con un’attenzione in più alla formazione globale del discente. L’insegnamento delle lingue classiche esce ulteriormente valorizzato in quanto strumento di riflessione privilegiato per meglio comprendere i meccanismi linguistici più generali sottostanti, contribuendo a una sensibilizzazione linguistica a tutto tondo, pure all’interno delle riduzioni dei quadri-orari ministeriali. La sempre maggiore presenza poi di stranieri nelle classi, nonché la giustamente emergente sensibilità alle difficoltà di studenti con problematiche di apprendimento (non ultima la dislessia) – entrambe categorie che vivono spesso, per ragioni evidenti, il disagio di un approccio più tradizionale all’analisi logica come tradizionalmente impartita nelle scuole a oggi – è di ulteriore stimolo a valutare l’utilità d’uso del modello proposto.

Base teorica per la creazione di un modello N. Chomsky  grammatica generativo-trsformazionale L. Tesnière  grammatica delle reggenze R. Jackendoff  Ipotesi delle Relazioni Tematiche (IRT) Luciano Stupazzini

caso = funzione logica della parola casus πτῶσις vyākarana “separazione, analisi”/kāraka

Chomsky GU ~ funzioni logiche profonde Piano profondo ~ superficiale Enunciato = atto/azione Chi lo fa? Chi lo subisce? Quando/dove accade? A chi giova?

La visione indiana kāraka casus apādāna ablativus saṃpradāna dativus karaṇa instrumentalis adhikaraṇa locativus karman accusativus kartṛ nominativus

La teoria del caso (Chomsky) “The first generative grammar in the modern sense was Panini's grammar”. (Frontline, Volume 18 - Issue 25, Dec. 08 -21, 2001) Renou (1960: 18): “Pāṇini parte dalla funzione, non dalla categoria” B. Faddegon (1936: 19): “con kāraka, Pāṇini intende le relazioni logiche o “ideational” fra un nome e un verbo, o più precisamente fra un oggetto o qualunque cosa è concepita secondo analogia fra un oggetto e un’azione o qualunque cosa è concepita secondo analogia con un’azione” L. Renou (1957, s.v. kāraka): “reggenza (fra un nome e un’azione verbale), reggenza casuale verbale”

funzioni Chi lo fa? = ƒ agente Chi lo subisce? = ƒ subente Quando/dove accade? = ƒ contesto A chi giova? = ƒ fruente

schema AGENTE (nominativo) GODENTE/FRUENTE/FUNGENTE (dativo) AZIONE SUBENTE (accusativo) CONTESTUALIZZAZIONE (locativo)

Jackenfoff e l’IRT: Ogni semantica rimanda a quella spaziale “La grande intuizione di Gruber, anticipata da altri, ma da nessuno prima di lui dimostrata nei particolari, è che la semantica del movimento e della localizzazione fornisca la chiave d’interpretazione per un’ampia gamma di altri campi semantici. Nei termini della nostra teoria l’ipotesi di Gruber potrebbe essere formulata come segue: Ipotesi delle Relazioni Tematiche (IRT) In ogni campo semantico di [EVENTI] e di [STATI] le principali funzioni di evento, stato , percorso e luogo sono un sottoinsieme di quelle utilizzate per l’analisi della localizzazione e del movimento nello spazio”. => revisione del modello

Modello IRT AGENTE (moto da luogo) DIREZ. DEL DATIVO AZIONE ACC. RELAZ. SUBENTE (moto a luogo) LOCALIZZAZIONE (stato in luogo/tempo)

Ancora Pāṇini apādāna (I, 4, 24) ‘ablazione’ [separazione] saṃpradāna (I, 4, 32) ‘donazione’, movimento opposto all’ablazione karaṇa (I, 4, 42) ‘instrumentum’, “mezzo di realizzazione supremo (di un’azione)” nelle parole dello stesso Pāṇini adhikaraṇa (I, 4, 45) ‘locazione, referenza spazio-temporale, sostrato (dell’azione)’ – ādhāra “supporto, ricettacolo” karman (I, 4, 49) ‘paziente’ - “ciò su cui l’agente indirizza l’attenzione sopra ogni altra cosa” kartṛ (I, 4, 54-55) ‘agente’ – svatantra “indipendente” (che ha la sua propria natura, identità), non escludendo a volte l’esistenza di un ‘iniziatore’ causale (hetu) apādāna - saṃpradāna, entrambi da √ dā + apā ↔ saṃpra: ‘prendere’ ↔ ‘dare’ karaṇa - adhikaraṇa  adhi ‘concernente’: correlazione fra la mediazione dello strumentale e la referenza spazio-temporale karman - kartṛ: correlazione sul piano della transitività

Atto/azione = movimento (vita ~ morte) Chi lo fa? = [ƒ agente]: moto da luogo Chi lo subisce? = [ƒ subente]: moto a luogo Quando/dove accade? = [ƒ contesto]: stato in luogo/tempo A chi giova? = [ƒ fruente]: dativo

D’où venons-nous ? Que sommes-nous ? Où allons-nous ? Paul Gauguin, 1897

legenda Chi lo fa? = [ƒ agente] moto da luogo: > Chi lo subisce? = [ƒ subente] moto a luogo: → ↓ Quando/dove accade? = [ƒ contesto] stato il luogo: ۞ A chi giova? = [ƒ fruente] dativo: ÷ in relazione a? = [ƒ relazione]: ↔

Nominativo – accusativo Maschile – neutro Sogg Nominativo – accusativo Maschile – neutro Sogg. grammaticale – logico attivo – passivo (→) Domus pulchra (>) (soggetto logico, ma subente) (>) Paulus (→) Marcum necat (>) a Paulo (→) Marcus necatur

Opposizioni logiche agente ~ subente attivo ~ passivo forte ~ debole vivo ~ morto vivente ~ non vivente (in ittita) maschile ~ neutro (e femminile) nominativo ~ accusativo -s ~ -m

accusativus sive causativus Accusativus casus Prisciano (G.L. ii 185,25): accusativus sive causativus

Infrazioni (dalla Cena Trimalchionis) vinus (41,12) – interferenza con L1 fatus (71,1) – niente di più potente e attivo! sanguen (59,1) – sentito come prodotto (oggetto) thesaurum (46,8) – c.s. balneus (41,11) – è ristoratore, agisce (positivamente e gradevolmente)

Accusativo di moto a luogo Eo Romam - ירושלימה Romam versus הביתה - domum eo - I go home ארצה ימינה ـ שמאלה

Accusativo di relazione [↔] tremit artus (Verg. georg. 3,84) flava comas (Ov. met. 6,118) manus iuvenis ... post terga revinctus (Verg. Aen. 2,57) non ego te indutum foras exire vidi pallam? (Plaut. Men. 511) relativus: da ‘re-fero’ – concetto di trasferimento (ancora un verbo di movimento)

arabo: accusativo del soggetto الست مساعدا اجتماعيا (Non sei un assistente sociale?) كم غرفة في الفندق (quante stanze ci sono nell’albergo?)

accusativo esclamativo me miserum! ecce homo! o fortunate adulescens, qui ... (Cic. Arch. 24) [si usa il vocativo quando, più che esprimere un’esclamazione, si rivolge il discorso a una persona]

impersonali Me iuvat Hoc Eumĕnem non latuit (Iust. 13,8,6) (“la cosa non sfugge a Eumene”) Oratorem irasci minime decet (Cic. Tusc. 4,55)

Verba affectuum Ridēre aliquem Catonis orationes redŏlent antiquitatem (Cic. Brut. 82) Ego nec sitio honores, nec desidero gloriam (Cic. Q. fr. 3,5,3)

Iuvare aliquem Succurrere alicui

Miseret, paenitet, pudet, piget, taedet (acc. + gen.) Me (↔) non solum piget stultitiae meae, sed etiam pudet (Cic. dom. 29) Numquam suscepti negotii eum pertaesum est (Nep. Att. 15,2) [eum, non se: si usa se solo nell’infinitiva, quando la persona che si pente (ecc.) è soggetto della preposizione principale  ille dicit se paenituisse – ille dicit eum paenituisse; attrazione del pronome]

Id facilius Caesar eis persuasit (Caes. b.G. 1,2,3) Suebi non multum frumento, sed maximam partem lacte atque pecore vivunt (Caes. b.G. 4.1.8) homines id temporis (acc. avverbiale)

bene bene vos! (Ov. fast. 2) bene mihi, bene meae amicae (Plaut. Pers. 772)

accusativo di misura altus, latus, longus patēre “estendersi”

Dicunt me [↔] // hoc [↓] fecisse Frasi infinitive Dicunt me hoc fecisse Dicunt me [↔] // hoc [↓] fecisse

Sapientis est esse temperantem (Cic.) Mario consulem fieri valde utile videbatur  (Cic.) اليس الكتاب مفتوحا “Il libro non è aperto”

doppio accusativo (1) Athenienses Miltiadem sibi imperatorem sumpserunt (Nep. Milt. 1,3) Quid nunc te [↓], asine, litteras [↔] doceo? (Cic. Pis. 73) me [↓] primum sententiam [↔] rogavit (Cic. Q.fr. 2,1,3)

però anche: milites Boios de Caesaris adventu docent (Caes. b.G. 7,10,3) non est de illo veneno celata mater (Cic. Cluent. 189) [insegnare (target) ≠ informare (completamento di argomento) de: fonte di informazione]

posco, reposco, flagito pacem te poposcimus omnes nihil a te posco

Doppio accusativo Belgae antiquitus Rhenum traducti sunt (Caes. b.G. 2.4.1) Saltem nobis adiutasses (62,11) – la funzione ‘guadagno’ vince su quella ‘target’

Ablativo di origine/allontanamento Nobili genere natus phalam vṛksat patati

secondo termine di paragone a partire da raggiungendo nfr b3k pn r nb=f “questo servo è migliore del suo padrone”

ablativo di privazione curis vacuus “libero da preoccupazioni” jnk šw(w) <m> ḥ3w (Nauf. 12-13) “sono privo (lett.: uno svuotato) di esagerazione”

abl. sempl. ‘moto da luogo’ Dionysius tyrannus Syracusis expulsus est Caesar a Gergovia discessis (Caes. b.G. 7,43,5) “C. partì dai dintorni di G.” ex urbe Gergovia (Caes. b.G. 7,4,2)

Agente/causa efficiente cf. passivo

ablativo di causa (fonte, origine) laetor, gaudeo, delector doleo, maereor laboro laetus, maestus, sollicitus, anxius fessus, lassus, aeger vescor “mi cibo” fruor

tempo Determinato (stato in luogo) locativo (“ablativo di valore locativo”) Continuato (moto per/verso luogo) accusativo الىوم לפני ימים ימימה

(genitivo) locativo (ubi) Romae Mediolani Lesbi Athenis Babylone domi ruri humi belli (domi bellĭque) domi militiaeque (Cic. Tusc. 5,55) heri vesperi luci Tiburi (Cic. Phil. 13,19) Carthagini (Liv. 28,26,1; 30,9,3; 30,44,1)

dativus [÷] dativus casus “il caso del dare [a ...]” dativus (in)commodi dativus finalis

dativo come “movimento” it clamor caelo (Verg. Aen. 5,451) mittere litteras ad aliquem (alicui) [>] mittere: → moto; ↓ acc.; ÷ dat.

dativo di interesse dativus commodi: non scholae, sed vitae discimus (Sen. ep. 106,12) dativus ethicus: quid mihi Celsus agit? (Hor. ep. 1,3,15) dativus auctoris: omnibus moriendum

verbi che reggono il dativo auxilior, subvenio, succurro benedico/maledico faveo fido invideo irascor ignosco suadeo supplico studeo parco/tempero nubo medeor

obbedire alle regole oboedio legibus obey the rules

aggetivi con dativo necessarius utilis aptus amicus facilis par familiaris

fido “confidando nella saggezza e nella prudenza” mihi ipse confido (Cic. Lael. 17) “confido in me stesso” prudentia consilioque fidens (Cic. off. 1,80) “confidando nella saggezza e nella prudenza” abl. limitazione (“quanto a”)

Reggenze con dativo Plaudere aliquo Persuadeo hospitem (62,2): agisco con forza su [↓] Aediles male eveniat (44,3): il fato li colpisca [↓] Vince a livello profondo la funzione di ‘target’ [↓] su quella di ‘(s)vantaggio’ [÷]

dono tibi librum liber tibi donatur circumdo urbi moenia adspergo carni salem induo tibi vestem induor veste intercludo tibi fugam dono te libro tu libro donaris circumdo urbem moenibus adspergo carnem sale induo te vestibus induor vestem intercludo te fugā

aemulor alicui (invidio, sono geloso) convenio alicui (sono adatto a) moderor alicui rei (freno, modero qualcosa) aemulor aliquem (emulo) convenio aliquem (mi incontro con) moderor aliquem/aliquid (regolo, governo)

gratias vobis maximas Je vous remercie (de tout) Vi ringrazio I thank You all for beeing here Ich bedanke mich bei Ihnen / Ich danke Ihnen Mulțumesc frumos عليكم ﺸ كرا