I principi fondamentali (artt. 1-5)

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I principi fondamentali (artt. 1-5)
Transcript della presentazione:

I principi fondamentali (artt. 1-5) Le matrici della Costituzione Il principio democratico Il principio pluralista Il principio di eguaglianza Il principio lavorista I principi di autonomia e di decentramento

Le matrici della Costituzione La natura compromissoria come sintesi delle volontà dei partiti antifascisti: tradizione liberale: libertà individuali, di iniziativa economica tradizione cattolica: solidarietà sociale, ruolo della famiglia, rapporto con la chiesa cattolica tradizione socialista: principio di uguaglianza, ruolo del lavoro, intervento dello Stato in economia 1: orientamento garantista 2 e 3: orientamento sociale

Il principio democratico Forma di Stato Forma di governo Articolo 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Principio lavorista

Il principio democratico La forma principale di esercizio della sovranità popolare sono le libere elezioni Diritto di governare per la maggioranza Garanzie per le minoranze, in particolare la possibilità di diventare maggioranza (legame con i diritti di libertà)

Il principio pluralista Articolo 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Riconoscimento dei diritti inviolabili: libertà del singolo libertà nelle formazioni sociali

Il principio di eguaglianza Articolo 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Confronto tra gli articoli 2 e 3 Problema massima libertà = massima disuguaglianza massima uguaglianza = ridotta libertà Soluzione Equilibrio tra riconoscimento delle libertà (tradizione liberale) e possibilità di limitarle, specie in campo economico, per impedire gravi disuguaglianze tra i cittadini

Libertà e uguaglianza Libertà negativa (o formale) Libertà dallo Stato, che non può vietare certi comportamenti: pubblicazione di opere, apertura scuole, attività economica ecc. Laisser-faire Libertà positiva (o sostanziale) Libertà attraverso lo Stato, che attua specifici interventi per rendere concreta tale forma di libertà Stato sociale

La libertà non può realizzarsi senza uguaglianza Libertà e uguaglianza La libertà non può realizzarsi senza uguaglianza L’articolo 3 distingue tra uguaglianza formale (divieto di discriminazione per motivi di razza, genere, opinione politica, religione, condizione sociale o economica) e uguaglianza sostanziale (stato sociale interventista) Il comma 2 dell’articolo 3 prefigura la possibilità di operare delle discriminazioni quando esse appaiono ragionevoli (persone o categorie sociali più bisognose di protezione)

Il principio lavorista Articolo 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. Lavoro come diritto/dovere espressione fondamentale della libertà di ogni essere umano strumento per contribuire al progresso della società Ruolo dello Stato ► “promuove le condizioni” (non assicura)

I principi di autonomia e di decentramento Articolo 5 Principio dell’autonomia all’interno dello Stato è possibile creare istituzioni con poteri di governo nell’ambito dei loro territori Principio del decentramento organi distribuiti sul territorio locale (sotto il controllo del Governo centrale) curano gli interessi legati a specifiche esigenze territoriali L’Italia è uno Stato regionale