Introduzione alla Bioetica.

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Transcript della presentazione:

Introduzione alla Bioetica

Che cosa è la Bioetica E’ una disciplina che si è andata costituendo nella seconda metà del XX secolo sulla spinta delle trasformazioni scientifiche e tecniche delle discipline biomediche Riguarda l’insieme delle questioni etiche suscitate dai nuovi modi di trattare la vita degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente

Il termine “Bioetica” E’ stato proposto per la prima volta nel 1970 dall’oncologo americano Van Rensslaer Potter: in “Bioethics: A bridge to the future”, 1971 proponeva uno studio interdisciplinare rivolto ad assicurare la sopravvivenza della biosfera La Bioetica si è poi sviluppata in USA ed in Europa soprattutto come riflessione sulle questioni proprie della vita umana

E’ lecito fare tutto ciò che è possibile ?

Una ricerca di un mondo che cambia La bioetica si colloca in un’epoca in cui: sono caduti i grandi punti di riferimento etico-religiosi della tradizione le società odierne hanno carattere multiculturale domina il pluralismo dei valori e delle scelte morali Tutto ciò Amplia enormemente la sfera della responsabilità soggettiva

E la filosofia ? E’ chiamata a riflettere criticamente su questioni pratiche dal grande significato umano e sociale Deve compiere un riesame dei valori del passato alla luce dei problemi e delle possibilità del presente

Bioetica: ricerca interdisciplinare scienze biomediche filosofia psicologia antropologia sociologia diritto teologia …

Bioetica: pratica interdisciplinare I Comitati Etici: sono costituiti da esperti delle diverse discipline hanno il compito di: approvare protocolli di ricerca esprimere pareri su casi delicati

Alcuni dei temi coinvolti, ma non gli unici Manipolazione genetica Fecondazione artificiale Eutanasia Prolungamento artificiale della vita Diagnosi prenatale …

Qualche esempio di “dilemma etico” 1.La Rivoluzione Genetica con la mappatura del genoma, annunciata nel 2000 da ricercatori USA, si aprono enormi possibilità di: Ampliare le conoscenze sul funzionamento di cellule, organi e organismi Risalire all’origine genetica di alcune malattie Correggere le sequenze geniche anomale (terapia genica) Sviluppare tests genetici per individuare malattie, predisposizione ad esse o possibilità di trasmetterle ereditariamente

Alcune questioni etiche della rivoluzione genetica (C.N.B.) Discriminazione genetica Determinismo genico Eugenetica Brevettabilità di geni Rischio di non trasparenza delle decisioni relative a linee o progetti di ricerca genica

Sulla base di questi rischi, l’Organizzazione del Genoma Umano (HUGO) definisce criteri guida e procedure per assicurare alcuni standards etici e individua alcuni principi: Il genoma umano come Patrimonio Comune dell’Umanità Adesione alle norme internazionali sui diritti dell’uomo Rispetto per valori, cultura, integrità di chi è soggetto di ricerche genetiche Rivendicazione dei principi della dignità e libertà umane

Le istituzioni pubbliche dovrebbero quindi: evitare che le informazioni genetiche vengano usate per obiettivi eticamente inaccettabili. tutelare l’AUTONOMIA delle persone

2. La Fecondazione artificiale E’ l’insieme delle tecniche con cui è possibile far nascere un essere vivente senza rapporto eterosessuale. Esistono tecniche in vivo (es. inseminazione) ed in vitro (FIVET) Può essere realizzata in modo autologo (ovulo-seme-utero della coppia) o eterologo (es. seme esterno, ovulo esterno, utero in affitto, …) Può consentire a genitori portatori di malattie genetiche la diagnosi pre-impianto

Alcune questioni etiche della fecondazione artificiale E’ lecito “forzare” la natura e “fare la parte di Dio” ? E’ lecito che coppie omosessuali lesbiche possano accedere alla riproduzione assistita ? E’ lecito che coppie omosessuali gay possano accedervi tramite un “utero in affitto” ? E’ lecito che una single ricorra a tale metodo ? E’ lecito disporre del destino degli embrioni non impiantati e crioconservati ?

?

Alcune opinioni a confronto La posizione ufficiale della Chiesa Cattolica è NO a tutti questi quesiti Ovviamente, questi temi sono ampiamente dibattuti nell’ambito del mondo laico

La legge italiana (40 del 02/04) Esclude la fecondazione eterologa Permette la fecondazione solo a coppie eterosessuali in età fertile e dopo accertamento di sterilità o infertilità Ogni coppia può tentare la fecondazione di al massimo 3 ovuli per volta Impone di trasferire subito nell’utero tutti gli embrioni ottenuti Vieta il congelamento degli embrioni esclude la possibilità di verificare la presenza di malattie genetiche negli embrioni e quindi di selezionare quelli sani costringe la donna all'impianto di tutti gli embrioni ottenuti (anche quelli malati) senza che vi sia la possibilità per la donna di interrompere il trattamento ammette l’obiezione di coscienza vieta la ricerca scientifica sugli embrioni.

Opinioni a confronto sull’embrione Per la Chiesa Cattolica sin dal concepimento la vita umana si deve considerare “vita personale” Per il mondo laico l’embrione fino al 14° giorno è totipotente e non può ancora considerarsi un “individuo biologico indivisibile e unico”

3. Le Cellule Staminali Sono cellule totipotenti, cioè in grado di differenziarsi verso vari tessuti Sono una grande speranza della medicina per la cura di diverse patologie: malattie neurologiche, infarto cardiaco, trapianti, gravi ustioni, … Si possono ottenere o da embrioni ottenuti mediante clonazione (entro il 14° giorno) o con maggiori difficoltà estraendole da tessuti maturi

4. La Clonazione clonazione riproduttiva clonazione terapeutica nascita di un nuovo individuo clonazione terapeutica per ottenere le cellule staminali embrionali C’è un accordo pressoché unanime sulla illiceità della clonazione riproduttiva umana Invece, c’è un acceso dibattito e forti divergenze etiche sulla liceità della clonazione terapeutica

Un motivo FORTE di illiceità della clonazione riproduttiva umana E’ inaccettabile la riduzione dell’uomo a mezzo per altri fini Dobbiamo richiamarci all’imperativo Kantiano, elevato a massima universale, di trattare l’uomo come fine e mai come mezzo

5. Eutanasia Letteralmente Buona Morte, o Dolce Morte Si intende una pratica di anticipazione della morte di pazienti terminali in condizioni clinicamente irreversibili Sul piano logico l’eutanasia va distinta dall’omicidio perché non implica malvagità o violenza Si dibatte sull’eutanasia soprattutto da quando è possibile tenere in vita artificialmente un malato irreversibile per tempi lunghissimi

Varie forme di eutanasia Eutanasia passiva: Interruzione di trattamenti ordinari Interruzione di trattamenti di sostegno vitale Eutanasia attiva: Assistenza al suicidio Azioni mirate a causare la morte desiderata dal paziente

Le questioni etiche dell’eutanasia I laici: L’eutanasia come frutto di scelta responsabile basata sull’autonomia è moralmente accettabile La fine della vita umana è un evento disponibile della persona direttamente coinvolta Non è un dovere quello di vivere comunque in assenza di dignità e qualità della vita

Le questioni etiche dell’eutanasia I cattolici: L’eutanasia è moralmente inaccettabile. Provocarla significa abdicare alla dignità dell’uomo, che risiede non nella sofferenza ma nel suo sperare al di là di ciò che può vivere oggi, nel credere in un assoluto valore La vita è sacra in ogni suo momento, dal concepimento alla morte naturale. La morte, così come la nascita, non è “un evento disponibile”.

TESTAMENTO BIOLOGICO Nel dibattito sull’eutanasia rientra anche la questione del TESTAMENTO BIOLOGICO Espressione della volontà di una persona, quando è in condizioni di perfetta lucidità, riguardo a terapie che vuole o non vuole accettare laddove si trovasse nella incapacità di esprimere il suo consenso alle cure proposte (consenso informato) per malattie irreversibili e invalidanti

Etica della “sacralità della vita” la vita è sacra e inviolabile E’ la posizione cattolica, che si fonda su un presupposto irrinunciabile: la vita è sacra e inviolabile La vita, infatti, è depositaria della volontà divina. Dio ha immesso in ogni organo un fine specifico. La medicina deve solo ristabilire il naturale funzionamento del corpo, ma non può modificare i piani di Dio. L’uomo, in quanto persona, ha la capacità di riportare sé, le cose, il suo corpo alla loro destinazione autentica

Etica della “sacralità della vita” Come è intesa, allora, la bioetica ? Come frontiera etica E’ una riflessione sui limiti da porre alla scienza e alle biotecnologie Ci si deve chiedere: fino a che punto l’uomo può esercitare un “dominio” sulla propria vita e quella altrui ? Per fare scelte responsabili occorre richiamarsi a valori morali assoluti

Etica della “qualità della vita” Non ammette un valore “assoluto” posto per principio, che non ammetta eccezioni. Il valore, o la qualità della vita, è una nozione che ammette gradazioni. La ricerca scientifica e le terapie mediche devono mirare a garantire un soddisfacente e dignitoso livello di qualità della vita Il paziente deve poter scegliere le cure cui sottoporsi in piena AUTONOMIA

Manifesto di Bioetica Laica, 1996 Il valore della conoscenza è un valore etico fondamentale L’uomo è parte della natura e non è contro di essa, può interagire con essa La conoscenza è la fonte principale del progresso umano Voler conoscere la propria natura biologica ed intervenirvi non è violenza o nichilismo, ma amore della conoscenza mirato alla diminuzione delle sofferenze altrui

La filosofia si pone domande fornisce strumenti razionali ma non dà risposte definitive

Jonas: il “principio responsabilità” La bioetica rientra in un’etica globale adatta alla civiltà tecnologica Età pre-tecnologica: la natura vista come entità fissa, immutabile, poco manipolabile. Rapporto uomo-natura equilibrato l’uomo si considerava non manipolabile e la medicina serviva a ristabilire l’equilibrio naturale l’etica tradizionale riguardava le scelte umane compiute qui ed ora senza conseguenze di lunga durata (etica dell’intenzione) Età -tecnologica: la natura è manipolabile dall’uomo. Rapporto uomo-natura squilibrato l’uomo si considera come entità manipolabile e la medicina può intervenire sulla vita e sulla morte nell’età tecnologica occorre anche un’etica della responsabilità, che preveda le conseguenze di lunga durata delle nostre azioni

Il nuovo imperativo morale: Agisci in modo tale che gli effetti della tua azione siano compatibili con la continuazione di una vita autenticamente umana Jonas identifica nuovi soggetti di diritto da considerare quando compiamo delle scelte: L’ambiente fisico e gli uomini del futuro

Engelhardt: l’etica senza a-priori e’ necessaria un’etica post-moderna, consapevole dell’esistenza di differenti visioni morali Propone un’etica senza a-priori religiosi o filosofici: bioetica come struttura laica di razionalità in un’epoca di incertezza Nelle società multiculturali bisognerà far riferimento ad un comune e neutro linguaggio bioetico La discussione razionale sarà il mezzo usato da uomini tra loro diversi per raggiungere accordi sui dilemmi etici: bioetica come mediatrice tra conoscenze e credenze In mancanza di una comune visione filosofico-morale, l’unica autorità cui far ricorso è il consenso libero e informato Primo principio della bioetica è l’autonoma decisione del soggetto della cura

Bioetica: Livelli Istituzionali Unesco: Dichiarazione Universale sulla Bioetica e i Diritti Umani Governo Italiano: Comitato Nazionale per la Bioetica

Dichiarazione Universale sulla Bioetica e i Diritti Umani (Unesco, 2005) La Dichiarazione si basa su un parere del Comitato internazionale di bioetica (IBC) presieduto da Leonardo De Castro (Filippine) e Giovanni Berlinguer (Italia) che affermava “la necessità di sviluppare un senso comune universale per promuovere la comprensione e la coesione in relazione alle nuove categorie etiche e alle nuove possibilità pratiche che emergono dalla scienza e dalla tecnologia”

Dichiarazione Universale sulla Bioetica e i Diritti Umani (Unesco, 2005) Alcuni principi Rispetto dei diritti e della dignità umana Priorità degli interessi individuali al di sopra dei soli interessi di scienza e società Autonomia Consenso Informato Protezione degli individui vulnerabili Eguaglianza, giustizia ed equità Non discriminazione e non stigmatizzazione Rispetto per le diversità culturali e pluralismo Solidarietà e cooperazione Protezione delle generazioni future Protezione dell’ambiente, della biosfera e delle biodiversità

Comitato Nazionale per la Bioetica La composizione del Comitato Nazionale per la Bioetica si avvale di studiosi provenienti da diverse aree disciplinari in coerenza con la natura intrinsecamente pluridisciplinare della bioetica I principali compiti sono: Elaborare un quadro riassuntivo dei programmi, degli obbiettivi e dei risultati della ricerca e della sperimentazione nel campo delle scienze della vita e della salute dell'uomo Formulare pareri e indicare soluzioni, anche ai fini della predisposizione di atti legislativi, per affrontare i problemi di natura etica e giuridica Promuovere la redazione di codici di comportamento per gli operatori dei vari settori interessati a favorire una corretta informazione dell'opinione pubblica.

Le difficoltà dei Comitati etici: l’esempio italiano del C.N.B. (1996) Il Comitato ha espresso unanimemente una serie di indicazioni circa i trattamenti moralmente illeciti nei confronti degli embrioni umani, a qualunque stadio del loro sviluppo: - produzione di embrioni a fini sperimentali, commerciali o industriali; - generazione multipla di esseri umani geneticamente identici mediante fissione gemellare o clonazione; - creazione di chimere; - produzione di ibridi uomo-animale; - trasferimento di embrioni umani in utero animale o viceversa.

Le difficoltà dei Comitati etici: l’esempio italiano del C.N.B. (1996) Una parte del Comitato ritiene che tale illiceità sussista incondizionatamente anche nei casi seguenti: - soppressione o manipolazione dannosa di embrioni; - diagnosi preimpianto finalizzata alla soppressione di embrioni in caso di malattia; - formazione in vitro di embrioni di cui non si intenda provvedere all'impianto

Le difficoltà dei Comitati etici: l’esempio italiano del C.N.B. (1996) Il Comitato ha unanimemente ritenuto moralmente leciti: - eventuali interventi terapeutici in fase sperimentale su embrioni, quando siano finalizzati alla salvaguardia della vita e della salute dei medesimi; - le sperimentazioni su embrioni morti ottenuti da aborti.

Le difficoltà dei Comitati etici: l’esempio italiano del C.N.B. (1996) Una parte del Comitato ritiene che la liceità morale si estenda ad alcuni casi ben precisi, ossia: - la produzione di embrioni a fini procreativi; - la decisione di non impiantare embrioni nel caso in cui, a seguito di diagnosi preimpianto, questi risultino affetti da gravi malformazioni o patologie genetiche; - l'utilizzazione per scopi sperimentali o terapeutici di embrioni freschi o crioconservati che siano biologicamente inadatti all'impianto; - l'utilizzazione per scopi sperimentali o terapeutici di embrioni crioconservati in "stato di abbandono", purché il loro ulteriore sviluppo non venga protratto oltre il termine in cui, in caso di sviluppo normale, avrebbero potuto impiantarsi.

Definizione di morte (Comitato Nazionale per la Bioetica) Perdita totale ed irreversibile della capacità dell’organismo di mantenere autonomamente la propria unità funzionale La morte può essere accertata con criteri anatomici, cardiaci o neurologici

Modalità per l’accertamento e la certificazione di morte in Italia (L Modalità per l’accertamento e la certificazione di morte in Italia (L. 578 \29\12\1993 e D.L. 22\8\1994) Accertamento della morte per arresto cardiaco Respirazione e circolo cessate per un intervallo di tempo tale da comportare la perdita irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo Accertamento della morte nei soggetti affetti da lesioni encefaliche e sottoposti a misure rianimatorie Cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo

La morte cerebrale Il concetto di morte cerebrale è stato accettato legalmente per la prima volta dalla Finlandia nel 1971 E’ attualmente accettato da più di 30 nazioni il concetto che la morte del cervello corrisponde alla morte dell’individuo