DGR n° 116 del 14 maggio 2013 DETERMINAZIONI IN ORDINE ALL'ISTITUZIONE DEL FONDO REGIONALE A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA E DEI SUOI COMPONENTI FRAGILI: ATTO DI INDIRIZZO Lecco, 4 giugno 2013 Presentazione al Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci Dr. Pietro Riva
2 Il Contesto di riferimento A partire dallinsediamento della nuova giunta, Regione Lombardia ha emanato una serie di provvedimenti che incominciano a delineare le strategie della X legislatura. La DGR n° 37/2013 individua le prime linee programmatiche per la redazione del Programma Regionale di Sviluppo della X Legislatura in ambito sociale e socio-sanitario La DGR n. 45/2013 che differisce all01/01/2014 lapplicazione della DGR IX/4879 del 21/2/2013 relativa alladozione di nuovi indici di programmazione da adottare per lassegnazione delle risorse (un gruppo di lavoro regionale sta rivedendoli e integrandoli). La DGR n° 63/ Definizione degli obiettivi aziendali di interesse regionale dei Direttori Generali è il preludio alla fase attuativa degli orientamenti strategici (es. obj. N.1 e obj. N.9) La DGR individua i temi principali di sviluppo del sistema di welfare lombardo, poi ripresi e declinati nel PRS – Piano Regionale di Sviluppo, parte Area Sociale, approvato con DGR n° 113/2013 Sono state indicate le priorità da seguire nelle azioni previste per i primi 100 giorni di governo
3 DGR n° 116/2013 – Premesse 1 La Giunta Regionale a partire dalla crisi economica in atto articola 3 considerazioni: La situazione di crisi colpisce molte famiglie lombarde,particolarmente quelle al cui interno vi sono soggetti in condizione di fragilità, o per disabilità o per non autosufficienza e cronicità, o soggetti minori con problematiche familiari, tutte persone a rischio di emarginazione ed esclusione sociale; lattuale sistema della rete delle unità di offerta regionale non sempre è in grado di rispondere puntualmente ai bisogni che nel tempo si sono modificati a seguito della crisi socioeconomica e per levoluzione del quadro socio demografico ed epidemiologico; In questo contesto debbano essere prioritariamente sostenute le persone e le famiglie con fragilità, che non trovano risposte adeguate ai loro bisogni nella rete delle unità di offerta sociosanitaria, o che trovano risposte solo parziali a fronte di situazioni economiche precarie, di gravi fragilità, di disabilità o per stato di non autosufficienza, per stato psico- fisico alterato da eventi di violenza o abuso.
4 DGR n° 116/2013 – Premesse 2 In particolare nelle 4 schede che sviluppano il contenuto provvedimento viene evidenziato che: la rete di unità di offerta residenziale e semiresidenziale per le persone con disabilità non è sufficiente a rispondere al fabbisogno espresso dal territorio ed è distribuita in modo non omogeneo a livello di Aziende Sanitarie Locali e di Distretto; la rete di unità di offerta residenziale socio-sanitaria sia per disabili che per anziani (RSA e RSD) non è adeguata ad accogliere persone con patologia psichica in fase di cronicità, persone che peraltro difficilmente trovano accoglienza nella rete dofferta sanitaria; la rete di unità di offerta socio-sanitaria residenziale e semiresidenziale per persone anziane fragili e non autosufficienti comporta per le stesse persone e le famiglie forme di compartecipazione che, anche in considerazione della crisi economica, con sempre maggiore difficoltà può essere da queste sostenuta. Ciò comporta, pur in presenza di disponibilità di unità di offerta, una diminuzione di accessi alla rete ed un aumento della permanenza a domicilio, con rischio di inappropriatezza delle cure, di aggravamento dello stato di salute e di aumento dei ricoveri ospedalieri la rete delle unità di offerta per le donne vittime di violenza è insufficiente e poco adeguata per fornire risposte a bisogni di sostegno e cura prevalentemente di tipo psicologico; la rete delle unità di offerta residenziale per i minori vittime di abuso o violenza, in presenza della limitata disponibilità di risorse dei Comuni, è oggi poco utilizzata, con una preferenza del ricorso allaffidamento familiare. I costi delle cure per i bambini già vittime di violenza ed in affido familiare sono a carico della famiglia affidataria la rete delle unità di offerta per le dipendenze non è strutturata per le cure e la prevenzione della ludopatia, fenomeno in rapida espansione
5 DGR n° 116/2013 – Istituzione del fondo a sostegno delle fragilità La Giunta Regionale ha dunque approvato di istituzione del Fondo regionale (stimato in 330 milioni di su base annua)a favore della famiglia e dei suoi componenti fragili, quale strumento attraverso il quale saranno promossi interventi, anche di natura economico finanziaria, finalizzati a: - valorizzare i compiti che già la famiglia svolge, offrendo ad essa una rete di supporto e aiuto, in unottica sussidiaria; - tutelare il benessere di tutti i componenti della famiglia, agevolando e sostenendo armoniose relazioni familiari, pur in presenza di problematiche complesse derivanti da fragilità; -tutelare la salute delle persone fragili, non autosufficienti e/o con patologie cronico - degenerative, che in ragione anche della crisi economica in atto, sono in situazione di povertà che non consente adeguata assistenza e cura; La direzione Generale Famiglia … afferma che l'istituzione del Fondo a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili sia un passaggio decisivo del percorso di riforma del welfare lombardo in quanto va a costituire il secondo pilastro del sistema che sviluppa solidarietà e protezione dei lombardi più fragili e bisognosi, sia ri-adeguando lattuale sistema di offerta sia costruendo progressivamente risposte innovative ai bisogni emergenti. E un percorso che valorizza il ruolo delle Istituzioni Locali (Comuni e ASL) a garanzia di appropriatezza e completezza delle prestazioni/servizi. Saranno oggetto di confronto con le ASL i criteri di attuazione della DGR.
6 DGR n° 116/2013 – Le quattro categorie di destinatari degli interventi 1 La DGR individua, in ordine di priorità, le seguenti quattro categorie di destinatari degli interventi del Fondo regionale a favore della famiglia e dei suoi componenti fragili: 1- persone con gravi disabilità, (scheda allegato A) rispetto alle quali particolare attenzione deve essere posta a: -minori con gravi e gravissime disabilità o con patologie in fase terminale; -minori con disturbi pervasivi dello sviluppo (es. autismo, etc) e/o con problemi comportamentali gravi; -minori e adulti in stato vegetativo, di minima coscienza, Locked In; -minori e adulti con malattie neurologico-degenerative (es. Corea di Huntington, forme gravi di distrofia o di miopatia, etc); -minori o adulti con malattie del motoneurone in fase avanzata (es. SMA, SLA, sclerosi multipla, etc); - persone con fragilità psichica in fase di cronicità
7 DGR n° 116/2013 – Le quattro categorie di destinatari degli interventi persone anziane fragili e non autosufficienti (scheda allegato B), rispetto alle quali particolare attenzione deve essere posta a: - anziani con demenza in fase avanzata (Alzheimer, demenze vascolari, etc); -anziani con pluri-comorbilità; 3 - persone affette da ludopatia (scheda allegato C) 4 - persone vittime di violenza (scheda D) rispetto alle quali particolare attenzione deve essere posta a: -minori allontanati, con provvedimento del Tribunale Minorenni, dal nucleo famigliare di origine per maltrattamenti e/o abusi; -donne vittime di violenza intra-famigliare in presenza di minori;
8 DGR n° 116/2013 – Le aree di intervento per la costruzione del secondo pilastro del welfare lombardo 1 Gli interventi in favore di persone con grave disabilità e anziani non autosufficienti prevedono di: Realizzare percorsi di presa in carico integrata e flessibile, prevedendo la possibilità di attivare, nellambito dei servizi residenziali in una logica di centro multiservizi, progetti centrati sulla persona e sulle sue aspettative ottimizzando il complesso delle risorse e delle competenze presenti Potenziare le funzioni consultoriali con lapertura di uno spazio dedicato alle famiglie e alle persone fragili Realizzare nuovi interventi, per favorire la permanenza delle persone a domicilio, in modo da rispondere al recente trend evolutivo della domanda, sempre meno rivolta ai tradizionali servizi di RSA e RSD Rivedere i vincoli attualmente previsti a livello di strutture fisiche in ottica estensiva, rendendo possibile la fruizione di una varietà di servizi aggiuntivi Favorire percorsi di auto mutuo aiuto capaci di sostenere i famigliari Servizi specifici per persone con disabilità grave e gravissima Incrementare o riorganizzare lattuale rete dellofferta residenziale e diurna prevedendo servizi dedicati a specifiche problematiche e attivare unità dofferta residenziali e semiresidenziali dedicate ai minori, in grado di rispondere al criterio inclusivo delle problematiche familiari Potenziare le risposte domiciliari in termini quali - quantitativi capaci di rispondere non solo ai bisogni di cura, ma anche di supporto e sostegno alle famiglie Potenziare la rete di riabilitazione, attivando unità dofferta dedicate ai minori disabili gravi e gravissimi
9 DGR n° 116/2013 – Le aree di intervento per la costruzione del secondo pilastro del welfare lombardo 2 Ludopatie Attivare interventi di prevenzione costituiti da azioni educative efficaci nei confronti della fascia di età adolescenziale e giovanile, secondo modelli validati scientificamente ed indicatori di risultato. Realizzare attività dedicate alla presa in carico delle persone affette da ludopatie, basate sul sostegno ai famigliari del giocatore dazzardo e che prevedano la consulenza legale e finanziaria Formare in modo specifico gli operatori dei servizi ambulatoriali Vittime di violenza Minori: accreditare strutture di carattere sociosanitario che possono ed intendono accogliere i minori vittime di violenza / abuso / maltrattamento Donne : definire e mettere a regime nuove unità dofferta, quali case rifugio e strutture alloggiative di sostegno alle vittime di violenza. Formare gli operatori e promuovere il raccordo di questi con i centri antiviolenza
10 DGR n° 116/2013 – Modalità, misure e risorse Per lattivazione degli interventi si renderà necessaria : la presa in carico globale ed integrata delle famiglie e dei suoi componenti fragili da parte degli Enti territoriali competenti - ASL e Comuni - che sarà realizzata, anche attraverso una valutazione multidimensionale condivisa del bisogno; la valutazione di nuove modalità organizzative finalizzate in particolare alla presa in carico, soprattutto dei soggetti che incontrano difficoltà nellaccesso ai servizi, così come rimodulazioni/riformulazioni della attuale rete della residenzialità e dei servizi domiciliari per persone anziane o con disabilità; Le misure previste a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili sono : buoni socio-sanitari per consentire alla persona fragile di compensare economicamente le prestazioni di cura che vengono rese dai famigliari o dagli stessi acquistati; voucher socio-sanitari per accedere alla rete dofferta residenziale/semiresidenziale o a quella ambulatoriale sia per periodi di sollievo della famiglia sia per assistenza diretta alla persona ; Le risorse previste su base annua sono: 1- persone con gravi disabilità, (scheda allegato A) 180 milioni circa; 2 - persone anziane fragili e non autosufficienti (scheda allegato B) 100 milioni circa; 3 - persone affette da ludopatia (scheda allegato C ) 5 milioni circa; 4 - persone vittime di violenza (scheda D) 26 milioni circa (minori) + 12 milioni (donne)