I TIPI DI ARMI
ARMI BIOLOGICHE
Si definisce arma biologica uno strumento in grado di diffondere agenti microbiologici nocivi, o le tossine da essi sprigionate, al fine di contaminare e contagiare territori e popolazioni nemiche. Gli agenti biologici utilizzati nella realizzazione di questi tipo di armi si dividono in base alla loro tipologia: Virali come il Marburg U, in grado di uccidere un uomo in 72 ore causando una devastante febbre emorragica con un tasso di mortalità intorno al 75% Batteriologici, come la peste Biologici, come la botolina.
STORIA Le prime armi biologiche furono utilizzate per la prima volta nel Medioevo, durante gli assedi, dove venivano scagliate frecce infettate col sangue di cadaveri o di topi al fine di rendere letale la ferita e causare alla popolazione nemica un’ epidemia. ( si usava anche lanciare i cadaveri mediante catapulte ) Le armi biologiche sono state sviluppate durante il secondo dopo guerra in piena guerra fredda.
IMPIEGO BELLICO MODERNO Le armi biologiche sono da 150 a 200 volte più efficaci di quelle chimiche. Per diffondere l’agente biologico si può utilizzare un nebulizzatore (via aerea) Modalità d’azione: Per inalazione Per contaminazione dei viveri e delle acque Per contaminazione delle schegge dovute all’esplosione delle bombe e dei proiettili.
ARMI RADIOLOGICHE
Tutte le armi che sono designate a spargere materiale radioattivo con l'intento di uccidere e causare danni ad una città o ad una nazione. Sono conosciute anche come "bombe sporche" poiché non sono vere e proprie armi nucleari non hanno lo stesso potenziale distruttivo. Usano invece esplosivi convenzionali per spargere materiale radioattivo. questo tipo di arma può essere impiegata da gruppi terroristici , oppure per rendere inutilizzabili dei territori per lunghi periodi, facendo a meno di effettuare bonifiche molto costose. L'efficacia di una tale arma dipende molto dalla qualità della fonte di radiazioni utilizzata .Gli effetti sono influenzati da fattori come: energia e tipo di radiazioni, dimensione dell'esplosione, protezioni e caratteristiche ambientali.
UTILIZZO Un possibile modo per disperdere del materiale radioattivo consiste nell'uso di una bomba sporca, costituita da materiale radioattivo che viene disperso tramite l'uso di esplosivo. Le bombe sporche non fanno parte delle armi nucleari, che invece usano una fissione nucleare a catena. Laddove le armi nucleari creano grandi perdite immediatamente dopo l'esplosione, le bombe sporche provocano subito dopo l'esplosione quantità minime di vittime. Alcuni tipi di bombe all'idrogeno possono però venire arricchite con materiale radioattivo pesante, combinando gli effetti devastanti dell'arma nucleare con gli effetti nocivi dell'arma radiologica. Le armi radiologiche non si affidano ad un ordigno particolare, il materiale radioattivo può essere diffuso attraverso la catena alimentare o l'acqua.
UTILIZZO MILITARE Questo tipo di arma è considerata come inefficace militarmente per una nazione e molto difficilmente verrebbe utilizzata dalle forze armate. Infatti, l'uso di una tale arma è inutile per una forza di occupazione, poiché renderebbe inabitabile l'area e rallenterebbe l'avanzata dell'esercito. Inoltre, analogamente alle armi biologiche, queste armi potrebbero impiegare giorni per iniziare ad agire sulle forze nemiche, e darebbero al nemico il tempo di contrattaccare.
ARMI CHIMICHE
Le armi chimiche sono armi usate in combattimento che utilizzano le proprietà tossiche di alcune sostanze chimiche per uccidere, ferire o comunque mettere fuori combattimento il nemico. Le armi chimiche sono diverse da quelle convenzionali o da quelle nucleari perché i loro effetti distruttivi non sono dovuti ad una esplosione. L'uso di microorganismi nocivi non rientra nelle armi chimiche ma in quelle biologiche, ma l'uso di sostanze nocive prodotte da organismi rientra sotto il controllo della Convenzione sulle armi chimiche. In base a questa convenzione, ogni agente chimico di qualunque origine è considerato arma chimica a meno che non sia usato per scopi non vietati.
DISPERSIONE Consiste nel rilasciare l'agente nelle vicinanze del bersaglio prima della diffusione. Agli inizi della prima guerra mondiale si aprivano semplicemente i contenitori di gas aspettando che il vento lo disperdesse oltre le linee nemiche. Benché relativamente semplice questa tecnica presentava diversi svantaggi. La diffusione dipendeva dalla velocità e dalla direzione del vento: se il vento era incostante il gas poteva essere spinto indietro contro gli utilizzatori stessi. Le nuvole di gas, inoltre, erano facilmente percepibili dai nemici che avevano spesso il tempo di proteggersi
DIFFUSIONE TERMICA La diffusione termica prevede l'uso di esplosivi o sistemi pirotecnici per distribuire l'agente chimico. Questa tecnica, nata nella prima guerra mondiale, rappresentò un netto miglioramento nelle tecniche di diffusione poiché permise di disseminare grandi quantità di agente a grandi distanze.
DIFFUSIONE AERODINAMICA La diffusione aerodinamica è la distribuzione non esplosiva di un agente chimico per mezzo di un aereo, lasciando che questo sia poi diffuso da forze aerodinamiche. Questo è la tecnica di diffusione più recente, sviluppata nella metà degli anni sessanta.
LA GUERRA CHIMICA NELL'ANTICHITA' DEL MEDIOEVO Le armi chimiche sono state usate per millenni sotto forma di frecce avvelenate, ma esistono prove di armi più avanzate in epoca antica e classica. Un buon esempio di guerra chimica primitiva viene dalle società guerriere stanziate in Sudafrica nella tarda Età della pietra . Essi usavano frecce avvelenate, imbevendo il legno e le punte con veleni ricavati dall'ambiente circostante, principalmente da scorpioni o serpenti, ma si ritiene che venissero usate anche alcune piante velenose. La freccia era lanciata sulla vittima, solitamente un animale, poi il cacciatore la seguiva fino a quando questa non collassava. L'avvelenamento delle riserve alimentari e delle riserve idriche. Tali avvelenamenti potevano esser sostenuti sia da sostanze chimiche di origine non biologica (veleni), sia di origine biologica (tossine)
Esistono scritti cinesi che descrivono l'uso di soffietti per pompare fumo da fuochi accesi con vegetali tossici nei tunnel scavati dagli assedianti. Scritti cinesi ancora più antichi contengono centinaia di ricette per la produzione di gas velenosi o irritanti da usare in guerra ed in altre occasioni. Tramite questi reperti siamo venuti a conoscenza delle «nebbie cacciatrici di uomini» che contenevano arsenico, e dell'uso di calce finemente triturata, dispersa nell'aria per sedare una rivolta popolare nell'anno 178. La testimonianza più antica dell'uso di gas velenosi in guerra risale al V secolo A.c., durante la guerra del Pelopponeso. Le forze di Sparta allestirono durante un assedio una miscela incendiata di legno, resina e zolfo sperando che il fumo velenoso incapacitasse gli ateniesi, in modo da renderli indifesi nell'attacco che sarebbe seguito.
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