Problematiche Commercio Estero. 1 USO MARCHI AZIENDE ITALIANE NELLIMPORT-EXPORT TESTO APPROVATO DALLA CAMERA IL 17-11-2006 525. In relazione a quanto.

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Problematiche Commercio Estero

1 USO MARCHI AZIENDE ITALIANE NELLIMPORT-EXPORT TESTO APPROVATO DALLA CAMERA IL In relazione a quanto previsto dal comma 61 dellarticolo 4 della legge 24 dicembre 2003, n. 350, al comma 49 del medesimo articolo 4, e successive modificazioni, sono riportate le seguenti modificazioni: a) Al secondo periodo, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: ovvero luso di marchi di aziende italiane su prodotti o merci non originari dallItalia ai sensi della normativa europea; b) È aggiunto, in fine, il seguente periodo: Le false e le fallaci indicazioni di provenienza o di origine non possono comunque essere regolarizzate quando i prodotti o le merci siano stati già immessi in libera pratica.

2 USO MARCHI AZIENDE ITALIANE NELLIMPORT-EXPORT PROPOSTA LULLI C1535 ( ) Modifiche al comma 49 dellarticolo 4 della Legge 24 dicembre 2003, n. 350, ART.1 a) Al secondo periodo sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: ovvero luso di marchi di aziende italiane su prodotti o merci non originari dallItalia ai sensi della normativa europea sullorigine senza lindicazione precisa, in caratteri evidenti, del loro Paese o del loro luogo di fabbricazione o di produzione, o da unaltra indicazione sufficiente ad evitare qualsiasi errore sulla loro effettiva origine estera;

3 USO MARCHI AZIENDE ITALIANE NELLIMPORT-EXPORT TESTO DEFINITIVO CO. 941 LEGGE FINANZIARIA In relazione a quanto previsto dal comma 61 dellarticolo 4 della legge 24 dicembre 2003, n.350, al comma 49 del medesimo articolo 4, e successive modificazioni, sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: incluso luso fallace o fuorviante di marchi aziendali ai sensi della disciplina sulle pratiche commerciali ingannevoli.

4 PROMOZIONE DEL MADE IN ITALY 936. Per favorire la penetrazione commerciale dei mercati esteri da parte delle imprese attraverso ladozione di strumenti di marchio consortili, aventi natura privatistica, il fondo istituito per le azioni a sostegno del made in Italy è incrementato di ulteriori 20 milioni di euro per lanno 2007 e 26 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009.

5 PROMOZIONE DEL MADE IN ITALY Finalità: 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, per lerogazione di contributi per la realizzazione di studi e ricerche diretti alla certificazione di qualità e di salubrità dei prodotti tessili cardati, realizzati con materie prime secondarie, che valorizzano la tipicità delle lavorazioni e le caratteristiche ecologiche dei relativi manufatti. Modalità per accedere ai contributi di cui sopra: Saranno individuate con decreto del MISE, di concerto con il Ministro del Commercio Internazionale.

6 PROMOZIONE DEL MADE IN ITALY CONTRIBUTI AGLI ENTI FIERISTICI PER POTENZIAMENTO ATTIVITA PROMOZIONE DEL MADE IN ITALY 942. Allo scopo di potenziare lattività di promozione e sviluppo del made in Italy, anche attraverso lacquisizione di beni strumentali ad elevato contenuto tecnologico e lammodernamento degli impianti già esistenti, è concesso, a favore degli enti fieristici, un contributo nel limite massimo complessivo di 10 milioni di euro per lanno 2007 (…) Il MISE definisce, entro due mesi dallentrata in vigore della legge finanziaria, modalità, criteri e limiti del contributo.