Classificazione delle carte tematiche
Schema grafico della comunicazione cartografica
La cartografia per punti Utilizzate nella rappresentazione di fenomeni localizzabili con esattezza Sono di due tipi A) carte con punti avente valore individuale – ogni punto rappresenta un elemento. In questo caso mantiene l’esatta posizione cui si riferisce. B) carte in cui ogni punto, avendo valore di gruppo, rappresenta una aggregazione di elementi (persone, edifici, alberi). In questo caso il punto contiene dati che non è possibile riferire alla sola posizione puntiforme e deve essere riferito a un’area più ampia
I simboli di una carta per punti Pittogrammi (richiama un fatto o un oggetto) Ideogrammi (rappresenta un’idea) Simboli (schematizzazione che facilita l’identificazione di un oggetto) Segni convenzionali (simboli associati a un valore o a una classe di valori) Simboli proporzionali (il simbolo assume grandezza variabile in proporzione al valore da rappresentare)
Applicazioni Distribuzione della popolazione: valore assoluto della popolazione e lo si colloca spazialmente, attraverso cerchi proporzionali all’ampiezza demografica delle località rappresentate
Cartografia per linee Per rappresentare una strada o un corso d’acqua dobbiamo fare ricorso a impianti lineari - regolari (strade, ferrovie), irregolari (corsi d’acqua) e di importanza diversa. Le linee sottendono essenzialmente rapporti di tipo orizzontale. Nell’analisi di una rete di trasporti o di comunicazioni si utilizza uno strumento che permette di semplificare la rete stessa – il grafo
Il grafo Permette un’analisi di tipo topologico – la topologia è una branca della geometria che si occupa della qualità della connettività, cioè del fatto che gli oggetti siano o meno collegati in un determinato modo. È costituito da vertici (nodi) e da spigoli (archi) Un nodo può rappresentare un centro abitato Gli spigoli invece le vie di collegamento
Tipi di grafo Nullo – non vi sono connessioni Lineare – presenti due nodi collegati tra loro Ad albero – quando il percorso è ramificato A circuito – quando nel percorso vi sono anelli
Dalla lunghezza e dalla forma del percorso si può misurare la accessibilità e la connettività Attraverso l’uso delle linee, è anche possibile rappresentare l’intensità dei flussi di persone e di beni, tra una località e un’altra.
La cartografia per aree sono di due tipi: di posizione e a mosaico Di posizione collocano un fenomeno ubicato in un’area precisa (delimitare aree in cui è diffuso un particolare tipo di casa rurale) Ne consegue che la forma e la dimensione dell’area sono determinate dall’estensione del fenomeno che si va a rilevare.
Carte a mosaico Le carte a mosaico sono derivate da rapporti tra il fenomeno da descrivere e l’area considerata oppure da medie di valori contenuti nell’area stessa. Ad esempio per evidenziare in una regione le aree coltivate e seminativi si produrrà una carta di posizione, ma per cartografare la resa per ettaro di quella stessa area si farà ricorso a carte a mosaico che metteranno in evidenza, presumibilmente rese diverse tra loro
Tipologie di carte a mosaico Maglie regolari sono più rare di forma irregolare è il caso più frequente. Determinate da confini amministrativi di vario tipo. Scelta data dal fatto che i dati (censuari, anagrafici) sono riferiti solo a tali suddivisioni amministrative e non è sempre possibile disaggregare il dato in maniera diversa da quella confezionata in base alla suddivisione amministrativa.
Avanti con i colori La rappresentazione dei valori attribuiti alle singole aree avviene attraverso l’uso di colori diversi o retini di intensità differente con i quali riempire le campiture, attribuendoli a ogni elemento che si vuole cartografare. Per i dati espressi attraverso classi di valore, si preferisce graduare i colori
Esempio di cartogramma Pensiamo ad un cartogramma relativo alla distribuzione del numero di italiani (distinti per regione) appartenenti ad una data associazione culturale.
Le classi di valore o il valore delle classi? Nella costruzione di carte a mosaico non vengono rappresentate tutti i valori della distribuzione, ma li si raggruppa in classi di valori. Il numero di tali classi non dovrebbe essere superiore a otto. Compiere questa operazione vuol dire agire sul dato
Calcolare le classi Per stabilire quale debba essere il numero di classi adeguato a una distribuzione si ricorre ad una formula c = √n Per distribuzioni con numero di elementi superiore a 80 si deve applicare una di queste formule c= 1+ 3,3 log n oppure c= 5 log n
Dopo le formule Stabilito il numero di classi, è necessario scegliere l’intervallo che ogni classe deve contenere
Che tipo di classe Classi equispaziale Classi ad ampiezza crescente Classi equinumerose
Esempio di carta equispaziale
classi
Un po’ di numeri 21 elementi il valore minimo è 2 il massimo 111. Applicando la formula a 21 il numero di classi ideale per questa distribuzione è 5 Si procede quindi alla costruzione della carta Per ottenere cinque classi equispaziale è necessario sottrarre al valore massimo il minimo 111 – 2 = 109 e dividere il risultato per il numero di classi che si vuole utilizzare (109/ 5 = 21,8)
Le classi e le frequenze Le classi sono definite da 22 unità Classe e frequenza 2 - 24 13 25 - 46 5 47 - 68 2 6 9 - 90 0 91 + 1
Classi ad ampiezza crescente (o decrescente) Occorre disegnare un istogramma delle frequenze che abbia un numero di classi superiore a quello necessario per la costruzione del cartogramma (almeno 10-15) Sull’ascissa (x) saranno disposte le classi di valore ottenute Sull’ordinata (y) porremo le frequenze
I dati
Distribuzione asimmetrica
Un numero elevato di elementi si raccoglie nelle classi inferiori. Per dare una lettura più chiara di quanto accade nelle classi 2-12 e 23-32 è necessario, ricorrendo ancora a 5 classi, restringere le classi più basse e allargare gradualmente le classi più alte
Classe e frequenza
Il cartogramma finale
Classi equinumerose Ogni classe contiene uguale numero di elementi si tende a dare una lettura della gradualità della variazione del fenomeno rappresentato nelle singole classi, senza che alcuna di esse prevalga sulle altre.
Come si fa? Per costruirle occorre dividere il numero totale delle frequenze per il numero delle classi 21/5 Il risultato 4,2 darà il numero dei valori da inserire in ogni classe
Classe e frequenza
Dati
Tutte le classi sono rappresentate in maniera omogenea
Nel Gis Il fenomeno viene rappresentato con diverse tipologie di shapefiles : poligonali per disegnare delle aree come ad esempio i confini comunali o le classi di fattibilità; lineari per disegnare i corsi d'acqua o reti tecnologiche; puntuali per indicare i pozzi idrici o punti quotati.