La politica commerciale dell’Unione Europea [basata, in parte, su M

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Strategie di prezzo e qualità delle esportazioni italiane: i settori tessile-abbigliamento, calzature e gioielleria Giorgia Giovannetti Dirigente Area.
Advertisements

TESTO UNICO DELLE NORME IN MATERIA INDUSTRIALE, ARTIGIANA E DEI SERVIZI ALLA PRODUZIONE L.R. 28 ottobre 2003, n. 20.
PAUE 0506 IV / 1 A B P a = 30 P b = 35 t = 2, tc = 1 Questo può essere un equilibrio? No! Politiche di un paese importatore: una tariffa allimportazione.
TAV.1 Foto n.1 Foto n.2 SCALINATA DI ACCESSO ALL’EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO DALLA CORTE DELLE CASCINE DEL QUIQUIO Foto n.3 Foto n.4.
1 Pregnana Milanese Assessorato alle Risorse Economiche Bilancio Preventivo P R O P O S T A.
I rapporti economici internazionali Liberismo e protezionismo
Buon compleanno WTO!.
Dal processo di Barcellona alle politiche di prossimità Il Mediterraneo nella futura Programmazione Europea.
per un’agricoltura sostenibile
preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Rosario Crinò)
Frontespizio Economia Monetaria Anno Accademico
1 Tavolo del Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva Il ricorso agli ammortizzatori sociali nei territori colpiti dagli eventi sismici.
I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dellUE LOCM zucchero Maria Rosaria Pupo DAndrea Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA)
INEA – Osservatorio sulle Politiche Agricole dellUE Ortofrutta fresca e trasformata Maria Rosaria Pupo DAndrea Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA)
EPA 01/02 III/1 I consumi di prodotti agro-alimentari: differenziazioni nello spazio e nel tempo Cosa spiega le differenze nei consumi tra individui diversi…
L’elasticità della domanda rispetto al “proprio prezzo”
EIE 06/07 II / 1 Strumenti delle politiche agricole in economia aperta equilibrio di mercato in economia aperta politiche di un paese importatore politiche.
EIE 0607 V / 1 sussidio unitario fisso allesportazione si avrà commercio se e solo se | P B AUT - P A AUT | > tc - P B = P A + tc – (A è il paese esportatore)
EIE 0607 III / 1 A B P a = 30 P b = 35 t = 2, tc = 1 Questo può essere un equilibrio? No! Politiche di un paese importatore: una tariffa allimportazione.
EPA 01/02 VIII /1 Analisi delle relazioni tra produzione, trasformazione e distribuzione in un sistema connesso verticalmente.
1 Preference erosion and the EU imports of rice: a gravity approach Alessandro Olper Valentina Raimondi Margherita Scoppola III Workshop 2-4 febbraio,
La Globalizzazione dei mercati e dell’economia
LE CLASSI SOCIALI IN ITALIA
Candidati alladesione Turchia Il 6 ottobre 2004 la Commissione ha dato parere favorevole ad una futura adesione. Nellottobre 2005 sono formalmente iniziati.
CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BRESCIA - UFFICIO STUDI 10 MAGGIO 2004.
Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA 1 Presentazione di Riccardo Perugi Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA Firenze, 19 dicembre 2000.
Alasdair Smith Convergenza della regolamentazione tra UEs E CEECs.
1 Pregnana Milanese Assessorato alle Risorse Economiche Bilancio Preventivo 2011 APPROVAZIONE Bilancio Preventivo 2011 APPROVAZIONE Consiglio Comunale.
Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale - Universita di Pavia 1 Scritte scritte scritte scritte scritte scritte scritte Scritte scritte Titolo.
Gli strumenti di SIMEST per linternazionalizzazione delle imprese in America Latina Alessandra Colonna Responsabile Funzione Comunicazione e Rapporti con.
UNIONE GIOVANI DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI DI BARI E TRANI LA REVISIONE LEGALE NEL D.LGS Lucidi a cura del Prof R Bauer.
Che cos’è la globalizzazione
3. Il Patto di Stabilità: esperimento di diplomazia preventiva? Corso BETA Gorizia Ottobre 2005.
Le tendenze della cooperazione allo sviluppo italiana, europea e internazionale Carlotta Aiello, CeSPI.
Globalizzazione: la “governance” dello sviluppo economico
Agricoltura, Alimentazione e Ambiente: ruolo delle scienze agrarie in un mondo che cambia Prof. Paolo De Castro Università degli Studi di Bologna - Presidente.
2 3 4 RISERVATEZZA INTEGRITA DISPONIBILITA 5 6.
1 Autovalutazione del progetto a due terzi della sua vita. Giovanni Anania.
1 Negozi Nuove idee realizzate per. 2 Negozi 3 4.
La cooperazione in ambito economico- finanziario: accordi di Bretton Woods, International Monetary Fund, World Bank (Lezione del )
Scheda Ente Ente Privato Ente Pubblico. 2ROL - Richieste On Line.
RTE prioritarie Tratta finanziata Altre RTE
1 Guida per linsegnamento nei corsi per il conseguimento del CERTIFICATO DI IDONEITÀ ALLA GUIDA DEL CICLOMOTORE.
Le fonti del Diritto dell’Unione Europea
Bando Arti Sceniche. Per poter procedere è indispensabile aprire il testo del Bando 2ROL - Richieste On Line.
Accordi commerciali fissazione di norme che regolano gli scambi commerciali Definizione: Tipologie: 1)Accordi bilaterali 2)Accordi multilaterali.
Lezione 1 Introduzione Corso Economia applicata avanzata Prof
MERCATO UNICO e INTEGRAZIONE ECONOMICA EUROPEA Corso di politica economica - Prof. Roberto Fanfani.
La nuova programmazione comunitaria in Horizon 2020: risorse, strumenti e opportunità Enterprise Europe Network: la rete europea a supporto dellinnovazione.
-17 Aspettative economiche – Europa Settembre 2013 Indicatore > +20 Indicatore 0 a +20 Indicatore 0 a -20 Indicatore < -20 Unione Europea Totale: +6 Indicatore.
+21 Aspettative economiche – Europa Dicembre 2013 Indicatore > +20 Indicatore 0 a +20 Indicatore 0 a -20 Indicatore < -20 Unione Europea Totale: +14 Indicatore.
Economia delle Aziende, Pubbliche e Non Profit Sistema di misurazione e valutazione e Programma triennale per la trasparenza e l’integrità: alcuni esempi.
Valutazioni degli effetti delle politiche previste nel Libro Bianco UE sull'autotrasporto e sul sistema-Paese Prof. Dimitrios Tsamboulas Università Nationale.
1 Marzo 2012 Centro Studi Unindustria Il Sistema Tessile Moda e Abbigliamento nel Lazio.
Armi Contro Sviluppo Parrocchia della Trasfigurazione 19 marzo 2005 KOINONIA – Umberto De Matteis.
Aldo Longo, Direttore relazioni internazionali Direzione generale dell‘arcoltura e dello sviluppo rurale Commissione Europea, Bari, 14 febbraio 2007 I.
1 Controversie e conflitti le regole concorrenza stato programmazione monopolio mercato liberismo.
IL GIOCO DEL PORTIERE CASISTICA. Caso n. 1 Il portiere nella seguente azione NON commette infrazioni.
La globalizzazione in una prospettiva storica
Le ondate della globalizzazione
Deputato al Parlamento Europeo ° Legislatura
Di cosa parliamo quando parliamo di politica di cooperazione allo sviluppo (CSV) ? Come collochiamo la Politica di CSV dell’UE nell’ambito dell’ordinamento.
RAPPORTI ECONOMICI TRA L’UNIONE EUROPEA E LA CINA.
1 Prospettive Finanziarie “Europe as a global player” I programmi per l’Aiuto Esterno Ministero degli Affari Esteri Direzione Generale per l’Integrazione.
Integrazioni regionali: 1 Il multilateralismo proprio dell’OMC coesiste con fenomeni di integrazione economica regionale ovvero casi in cui gruppi di Stati.
COOPERAZIONE TERRITORIALE Programma Multilaterale di Bacino Mediterraneo – ENPI Regione Toscana -Settore Attività Internazionali.
L’Accordo sull’agricoltura del 1994 EA II (MF)
Schema di Preferenze Generalizzate dell’Unione europea Reg. 2501/2001 In vigore dal 1° gennaio 2002 al 31 dicembre 2004 Comprende 179 paesi e territori.
Transcript della presentazione:

La politica commerciale dell’Unione Europea [basata, in parte, su M La politica commerciale dell’Unione Europea [basata, in parte, su M. Scoppola, Economia dell’Integrazione Europea, Università di Macerata, Facoltà di Scienze Politiche, Materiale didattico, a.a. 2006/07] il commercio internazionale dell’UE la politica commerciale dell’UE le politiche di preferenza commerciale

L’UE negli scambi commerciali mondiali

L’UE negli scambi commerciali mondiali

L’UE negli scambi commerciali mondiali

L’UE negli scambi commerciali mondiali

L’UE negli scambi commerciali mondiali

L’UE negli scambi commerciali mondiali

L’UE negli scambi commerciali mondiali

L’UE negli scambi commerciali mondiali

L’UE negli scambi commerciali mondiali

La Politica Commerciale Comune La politica commerciale dell’UE La Politica Commerciale Comune nasce con il Trattato di Roma ha effetti molto rilevanti sul commercio mondiale perché l’UE è per molti prodotti un “paese grande” nel commercio internazionale originariamente solo dazi (tariffe), ma nel tempo si sono aggiunti molti altri strumenti di protezione

la PC dell’UE è soggetta ai vincoli WTO La politica commerciale dell’UE l’effetto “creazione di commercio” c’è stato: il commercio intra-UE è aumentato dal 40% nel 1961 al 61% nel 2001 (cresce anche quello extra-UE) la PC dell’UE è soggetta ai vincoli WTO l’UE ha nel tempo stipulato numerosi accordi commerciali regionali (preferenziali), che costituiscono un ingrediente fondamentale della sua politica estera

la PC dell’UE è soggetta ai vincoli WTO La politica commerciale dell’UE l’effetto “creazione di commercio” c’è stato: il commercio intra-UE è aumentato dal 40% nel 1961 al 61% nel 2001 (cresce anche quello extra-UE) la PC dell’UE è soggetta ai vincoli WTO l’UE nel tempo ha stipulato numerosi accordi commerciali regionali (preferenziali), che costituiscono un ingrediente fondamentale della sua politica estera

La politica commerciale dell’UE le esportazioni extra-UE costituiscono più del 18% delle esportazioni mondiali negli anni novanta il commercio è cresciuto ad un tasso due volte superiore rispetto al PIL

La politica commerciale dell’UE il commercio intra-UE costituisce più del 60% del commercio complessivo circa il 41% delle esportazioni extra-UE è diretto verso paesi sviluppati i paesi in via di sviluppo costituiscono circa il 40% del commercio extra-UE il commercio con i PVS è asimmetrico e dà all’UE maggior potere contrattuale: per i PVS l’UE costituisce un importante partner commerciale per l’UE i PVS sono un partner commerciale minoritario

Gli strumenti della Politica Commerciale Comune La politica commerciale dell’UE Gli strumenti della Politica Commerciale Comune le tariffe (TEC) (articolo 133 del Trattato) piu di 10.000 linee tariffarie… la tariffa media nel 2001 era pari al 3.1% (agricoltura 17.9%) … ma la tariffa media nasconde elevati livelli di protezione per alcuni prodotti (picchi tariffari)

destinazione degli introiti: 10% va allo Stato membro, 90% all’UE La politica commerciale dell’UE industria: tariffe nulle per molti prodotti, ma alte per alcuni (veicoli, abbigliamento, calzature, …) agricoltura: tariffe molto elevate fino agli anni novanta, ora in diminuzione tariff escalation: le tariffe aumentano all’aumentare del valore aggiunto del prodotto importato (tessile e alimentare) destinazione degli introiti: 10% va allo Stato membro, 90% all’UE

La politica commerciale dell’UE le barriere non tariffarie sono soggette al rispetto degli accordi WTO TBT (Technical Barriers to Trade Agreement) e SPS (Sanitary and Phitosanitary Agreement) tra il 1995 e il 2001 l’UE ha notificato al WTO oltre 437 nuove regolamentazioni ricadenti nell’accordo sulle TBT

La politica commerciale dell’UE

La politica commerciale dell’UE

Accordi preferenziali / regionali La politica commerciale dell’UE: le preferenze Accordi preferenziali / regionali si tratta di una vasta ed eterogenea rete di accordi che concedono migliori condizioni di accesso all’UE a singoli paesi o gruppi di paesi (candidati all’adesione all’UE, paesi vicini, ex-colonie, altri PVS, paesi in transizione verso economia di mercato) il WTO, in deroga alla clausola della nazione più favorita, consente ai membri di formare aree di libero scambio e unioni doganali a patto che (art. 24 del Gatt):

coinvolgano “sostanzialmente tutto il La politica commerciale dell’UE: le preferenze coinvolgano “sostanzialmente tutto il commercio” dei paesi contraenti e non facciano aumentare, in media, la protezione commerciale verso i paesi terzi questo articolo è alla base degli accordi con concessioni reciproche: candidati all’adesione, altri vicini europei, nuovi Accordi Euro-Mediterranei, nuovi accordi con l’America Latina, Sudafrica e paesi ACP-Cotonou (concessioni future…)

La politica commerciale dell’UE: le preferenze una seconda tipologia di accordi è basata sulla Enabling Clause, che riguarda i PVS: due decisioni GATT (1971 e 1979) consentono di accordare ai PVS tariffe preferenziali non reciproche (…i PVS non debbono fare le stesse concessioni tariffarie all’UE che ricevono da questa), con concessioni preferenziali maggiori accordate ai paesi meno sviluppati l’EC è alla base delle concessioni unilaterali (non reciproche) dell’UE: SPG, EBA, Paesi ACP (concessioni attuali)

Perché le preferenze commerciali? La politica commerciale dell’UE: le preferenze Perché le preferenze commerciali? dal punto di vista dell’UE: strumenti di convergenza per nuovi paesi aderenti all’UE Strumento di politica internazionale/economica con i paesi confinanti politica internazionale/di sviluppo per le ex-colonie, altri PVS, paesi ex-socialisti dal punto di vista dei partners: l’UE è spesso il loro principale mercato di esportazione premessa per una maggiore integrazione strumento per il “locking in” delle politiche interne

Le concessioni unilaterali dell’UE La politica commerciale dell’UE: le preferenze Le concessioni unilaterali dell’UE sono rivolte quasi esclusivamente a PVS (eccezioni transitorie: alcuni paesi ex-socialisti) sono imperniate sul nesso commercio-sviluppo hanno carattere multiregionale tendono a caratterizzarsi per la presenza di numerosi criteri e livelli di differenziazione tra i paesi beneficiari

Sistema di Preferenze Generalizzate (GSP) La politica commerciale dell’UE: GSP Sistema di Preferenze Generalizzate (GSP) introdotto a livello multilaterale nel 1971, riguarda tutti i PVS, ma con complessi meccanismi di graduazione e differenziazione le preferenze per i prodotti manifatturieri e alcuni prodotti agro-alimentari sono differenziate per "sensibilità" dei prodotti: prodotti sensibili: margine preferenziale del 3,5% sulla tariffa MFN, con l’eccezione del 20% per i prodotti del tessile-abbigliamento (ed altri); prodotti non-sensibili: le tariffe sono azzerate

le regole sull’origine sono rimasti esclusi dal GSP dell’UE tutti i prodotti agricoli che beneficiano del sostegno della PAC c’è un meccanismo di "graduazione" per l’applicazione/sospensione delle preferenze (anche per singoli settori) per i paesi più competitivi ci sono anche clausole di rispetto di standard ambientali, sulle condizioni di lavoro, sulla legalità, sulla correttezza delle pratiche commerciali le regole sull’origine La politica commerciale dell’UE: GSP

Everything but Arms (EBA) La politica commerciale dell’UE: EBA Everything but Arms (EBA) riguarda i 49 PVS “meno sviluppati” (ONU) definiti in funzione: criterio del reddito: PIL annuo procapite < 900$ criterio di qualità delle condizioni di vita: secondo indice di qualità della vita (alimentazione, salute, istruzione..) criterio di vulnerabilità economica: instabilità della produzione agricola, instabilità delle esportazioni, limitata quota di attività moderne sul PIL, eccessiva concentrazione delle esportazioni, ridotta dimensione dell’economia)

sono dunque compresi anche i prodotti agricoli; La politica commerciale dell’UE: EBA tariffe azzerate per tutti i prodotti, senza restrizioni quantitative, tranne le armi. sono dunque compresi anche i prodotti agricoli; per tre prodotti sensibili per l’UE, banane, zucchero e riso l’implementazione è graduale con un periodo di transizione in cui permangono quote di importazione a dazio zero (a regime nel 2009)

Paesi ACP: Convenzioni di Lomè e Cotonou Agreement (2000) La politica commerciale dell’UE: i paesi ACP Paesi ACP: Convenzioni di Lomè e Cotonou Agreement (2000) accordi in vigore dal 1975, riguardano oggi 77 ex-colonie in Africa, nei Caraibi e nel Pacifico (ACP) fino alla fine del 2007 rimane in vigore un sistema di preferenze non reciproco; dal 2008 si prevede il passaggio ad un sistema di preferenze reciproche le concessioni attuali prevedono un accesso al mercato europeo a tariffa zero per i prodotti manifatturieri e per alcuni prodotti agricoli

La politica commerciale dell’UE: i paesi ACP anche in questo caso un’eccezione è data dai prodotti agricoli coperti dalla PAC, per i quali comunque i paesi ACP hanno beneficiato di preferenze nonostante le preferenze ricevute, gli ACP hanno perso quote di mercato nell’UE: ciò dipende dal fatto che: solo il 40% delle esportazioni ACP beneficia di preferenze commerciali le preferenze non promuovono diversificazione e riqualificazione delle esportazioni degli ACP la mancanza di libero accesso per i prodotti oggetto della PAC ha limitato la diversificazione delle loro esportazioni

le concessioni diventano da unilaterali reciproche (art. 24 Gatt) La politica commerciale dell’UE: i paesi ACP entro il 2007 dovrebbero chiudersi i negoziati per un nuovo accordo che introducendo gli Economic Partnership Agreements (EPA) modifica sostanzialmente la politica dell’UE nei confronti degli ACP: si tratterà di aree di libero scambio tra l’UE e sei aggregazioni regionali di paesi ACP le concessioni diventano da unilaterali reciproche (art. 24 Gatt) dovranno estendersi a prodotti agricoli, manifatturieri e servizi

I paesi ACP tra Cotonou e EBA La politica commerciale dell’UE: i paesi ACP I paesi ACP tra Cotonou e EBA

Concessioni reciproche: La politica commerciale dell’UE: le concessioni reciproche Concessioni reciproche: candidati all’adesione: Turchia, imminenti i balcanici (Croazie e Macedonia); altri paesi europei: Norvegia, Islanda, Liechtenstain, Svizzera nuovi Accordi Euro-Mediterranei: Nord-Africa e Medio Oriente America Latina: Messico, Cile, Mercosur in via di negoziazione Sudafrica

Le principali caratteristiche degli accordi reciproci dell’UE La politica commerciale dell’UE: le concessioni reciproche Le principali caratteristiche degli accordi reciproci dell’UE riguardano aree regionalmente circoscritte o singoli paesi (con l’eccezione degli Economic Partnership Agreements in corso di negoziazione con i paesi ACP) spesso inseriti in schemi di cooperazione nei quali agli aspetti commerciali si affiancano più corpose e specifiche questioni politiche ed economiche, che si traducono in “partenariati” di notevole complessità istituzionale e gestionale

Il partenariato Euro-Mediterraneo (processo di Barcellona, 1995) La politica commerciale dell’UE: il partenariato Euro-Mediterraneo Il partenariato Euro-Mediterraneo (processo di Barcellona, 1995) riguarda i paesi del bacino mediterraneo (Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Marocco, Autorità Palestinese, Siria, Tunisia) progressiva liberalizzazione commerciale nell’area del Mediterraneo con l’obiettivo di costituire un’area di libero scambio entro il 2010 l’UE si impegna a un sostegno finanziario alle riforme strutturali necessarie nei paesi per fronteggiare le conseguenze economico-sociali della liberalizzazione commerciale

La politica commerciale dell’UE: il partenariato Euro-Mediterraneo la costituzione dell’area di libero scambio avviene attraverso accordi bilaterali commerciali tra l’UE e i singoli paesi gli accordi bilaterali sono stati tutti siglati (tranne quello con la Siria) anche se non tutti sono implementati; per i prodotti industriali l’UE si impegna a eliminare tutte le tariffe subito, i partner mediterranei a farlo entro 12 anni per i prodotti agricoli vengono introdotte quote di importazione a tariffa ridotta gli accordi riguardano anche diritti di proprietà intellettuale, concorrenza, ed altro

La politica commerciale dell’UE: il partenariato Euro-Mediterraneo i paesi del Mediterraneo dovrebbero liberalizzare anche il commercio tra di loro, ma fino ad ora su questo fronte poco si è fatto nel complesso il processo di Barcellona ha subito in questi anni una battuta di arresto, ed è ben lontano dalle ambizioni del 1995, anche a causa del perdurante conflitto in Medio Oriente e dalle tensioni tra il mondo occidentale e quello arabo come risultato anche del conflitto in Iraq

La politica commerciale dell’UE: “the spaghetti bowl”

La politica commerciale dell’UE Liberalizzazione discriminatoria e/o liberalizzazione su base multilaterale? gli accordi preferenziali: utile transizione o ostacolo verso un sistema multilaterale basato su regole comuni? il punto di vista UE: gli accordi preferenziali sono un’utile fase di transizione: aree di libero scambio  crescita della reciprocità  impegno alla liberalizzazione tra partner preferenziali la necessità di approfondire la differenziazione del trattamento dei diversi PVS; EBA vs. resto dei PVS; proposte di ulteriori differenziazioni all’interno delle preferenze per questi ultimi

Tendenze nella politiche commerciali preferenziali dell’UE: La politica commerciale dell’UE Tendenze nella politiche commerciali preferenziali dell’UE: crescente ricorso ad accordi reciproci differenziazione del trattamento dei PVS utilizzo di tali accordi per “spingere” verso l’introduzione di più stringenti standard ambientali, sulle condizioni di lavoro, sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale, e così via Quale futuro per questa politica? erosione delle preferenze, a causa della liberalizzazione su base multilaterale (WTO) riduzione dell’importanza delle politiche commerciali come strumento di politica estera?