Analisi dell’economia italiana:

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Analisi dell’economia italiana: LAUREA MAGISTRALE IN STATISTICA ECONOMIA E IMPRESA Politica Economica Corso Avanzato Analisi dell’economia italiana: ciclo economico nazionale e delle regioni Prima parte di Cristina Brasili A.A. 2011-2012

Che cos’è il ciclo economico Il ciclo economico italiano Politica Economica Corso Avanzato – Prof.ssa Cristina Brasili - A.A. 2011-2012 Sommario – Lezioni mercoledì 24/11 e giovedì 25/11 Che cos’è il ciclo economico Il ciclo economico italiano Il ciclo economico nazionale e il ciclo economico regionale Presentazione del paper Sincronia e distanza nel ciclo economico delle regioni italiane, di Brasili A., Brasili C. (2009), pubblicato in POLITICA ECONOMICA, Anno XXV, n.2, pp. 211-232, agosto 2009, Il Mulino, Bologna I dati regionali: Indagine sulla fiducia delle imprese, Importazioni ed esportazioni, Rilevazione sulle forze di lavoro, Indagine sulla fiducia dei consumatori, Demografia delle imprese, Immatricolazioni di automobili, Prezzi al consumo (laboratorio)

Che cos’è il ciclo economico Politica Economica Corso Avanzato – Prof.ssa Cristina Brasili - A.A. 2011-2012 Che cos’è il ciclo economico L’analisi delle variazione dell’attività economica globale spinge gli economisti ad una definizione di ciclo economico: Una fluttuazione nell’attività economica globale (Mitchell, 1927) Da Lezioni di Macroeconomia, Cristina Nardi Spiller Ed. Giappichelli, 2005 cap. 18

Che cos’è il ciclo economico Politica Economica Corso Avanzato – Prof.ssa Cristina Brasili - A.A. 2011-2012 Che cos’è il ciclo economico Una fluttuazione nell’attività economica globale in cui si distinguono 4 fasi: L’espansione Il punto di svolta superiore o crisi La contrazione Il punto di svolta inferiore o ripresa Da Lezioni di Macroeconomia, Cristina Nardi Spiller Ed. Giappichelli, 2005 cap. 18

Che cos’è il ciclo economico Una fluttuazione nell’attività economica globale in cui si distinguono 4 fasi: crisi reddito espansione Contrazione trend ripresa tempo Da Lezioni di Macroeconomia, Cristina Nardi Spiller Ed. Giappichelli, 2005 cap. 18

Che cos’è il ciclo economico La versione offerta da Schumpeter (1939) è diversa e l’attenzione si focalizza sui punti di flesso della curva. Secondo Schumpeter è nei punti di flesso che si verifica un cambiamento fondamentale nel ritmo di crescita o di flessione del reddito. Non esiste comunque una differenza fondamentale tra i due autori Da Lezioni di Macroeconomia, Cristina Nardi Spiller Ed. Giappichelli, 2005 cap. 18

Che cos’è il ciclo economico Definizioni e caratteristiche sono estratte principalmente dal lavoro: Banca d’Italia - Temi di discussione del Servizio Studi THE ITALIAN BUSINESS CYCLE: COINCIDENT AND LEADING INDICATORS AND SOME STYLIZED FACTS by Filippo Altissimo*, Domenico J. Marchetti* and Gian Paolo Oneto**

deviations of economic activity from its long-term trend Che cos’è il ciclo economico The NBER methodology The procedures embodied in the original NBER methodology were based on the «classical cycle» concept, which focuses on fluctuations in the absolute level of economic activity. New approaches to business cycle measurement The modern approach is based almost exclusively on the «growth cycle» definition: the cycle is identified with the deviations of economic activity from its long-term trend

Che cos’è il ciclo economico The NBER methodology (founded by Burns and Mitchell, 1946) Business cycles were defined as fluctuations in aggregate economic activity persistent over time and widespread across sectors; they were meant to be «recurrent but not periodic», with a duration ranging from «more than one year to ten or twelve years». The cycles are movements common across economic processes, identified by upturns and downturns in many economic variables «concentrated around certain points in time».

This set includes output, employment, sales and income variables. Che cos’è il ciclo economico The NBER methodology The empirical counterpart of the business cycle cannot be identified in any single measure of aggregate economic activity. In fact, in the U.S. tradition the process of establishing the reference cycle has been independent from other stages of cyclical analysis (since 1980 the dating of turning points has been made by the NBER Committee on Business Cycle Dating). The identification of turning points is judgmental and is based on a thorough analysis of a small but comprehensive set of indicators that are deemed to represent accurately the evolution of overall economic activities (Moore and Zarnowitz, 1986, and Zarnowitz, 1992). This set includes output, employment, sales and income variables.

Che cos’è il ciclo economico The NBER methodology It should be stressed that in the NBER approach, which is still utilized in the U.S. to establish the official chronology of the business cycle, the dating of the reference cycle is based on the classical definition. Upturns and downturns are identified with respect to the absolute levels of the economic variables used in the analysis, without removing their secular component. The study of the timing of specific turning points of a large set of economic variables was the first building block of the «cyclical indicators approach», which is probably the most important legacy of the NBER methodology. In this approach each indicator is classified according to the results of the comparison between the dating of its turning points and the reference dating (i.e. the established chronology of the general business cycle). Casting the problem in the framework of the modern time series techniques, this definition implies that the identification of cyclical movements is not made conditional on the filtering out of the low frequency component (i.e. the trend) that is often present in economic variables. Moreover, the dating of the reference cycle results from the clustering of the turning points of a set of variables that typically includes both trended and non trended time series.

Che cos’è il ciclo economico b) New approaches to business cycle measurement The long period of strong economic growth experienced during the post-war era in the U.S. and western Europe brought about a rethinking of the definition of the business cycle. As the downturns in the level of economic activity – and in the indicators representing it - became rarer and more short-lived, almost disappearing during the sixties, some of the leading specialists of the NBER research group developed a new approach, based on the growth-cycle definition. They proposed to identify the cyclical movements of indicators as deviations from the secular component of each variable. In this respect, the introduction of the growth-cycle.

Che cos’è il ciclo economico b) New approaches to business cycle measurement The comovement tenet was endorsed, on theoretical grounds, by Lucas (1977) and, on empirical grounds, by Sargent (1987) and Stock and Watson (1989). Sargent (1987) provided a very clear reinterpretation of the BM approach based on frequency domain concepts: «the following definition seems to capture what experts refer to as the business cycle: the business cycle is the phenomenon of a number of important economic aggregates (..) being characterized by high pairwise coherences at the low business cycle frequencies». In Stock and Watson (1989) the co-movement definition was made operative through a dynamic latent factor model. See also Diebold and Rudebusch (1996).

Che cos’è il ciclo economico Politica Economica Corso Avanzato – Prof.ssa Cristina Brasili - A.A. 2010-2011 Che cos’è il ciclo economico b) New approaches to business cycle measurement On the other hand, the new generation of business cycle theories has focused on explaining the movements (deviations) of economic activity around (from) the long-term trend. In this respect, modern approaches to business cycle measurement have given up the classical definition while accepting that based on the growth-cycle concept. Recently, Stock and Watson (1990 and 1998) produced an interesting body of empirical work that, in line with the original NBER research project, focuses on the description of the business cycle properties of a large set of indicators.

Il ciclo economico italiano e delle sue regioni Bollettino economico Banca D’Italia gennaio 2012 INDICE 1 LA SINTESI 5 2 L’economia interna zionale2.1 Il ciclo internazionale 8 2.2 L’area dell’euro 11 2.3 I mercati finanziari internazionali 14 3 l ’economia italiana3.1 La fase ciclica 19 3.2 Le imprese 20 3.3 Le famiglie 22 3.4 La domanda estera e la bilancia dei pagamenti 23 3.5 Il mercato del lavoro 26 3.6 La dinamica dei prezzi 28 3.7 Le banche 29 3.8 Il mercato finanziario 33 3.9 La finanza pubblica 35 3.10 Le prospettive 40 DOCUMENTAZIONE STATISTICA 47

Nel terzo trimestre del 2011 il PIL dell’Italia è 2 Il ciclo economico italiano e delle sue regioni 3.1 LA FASE CICLICA Nel terzo trimestre del 2011 il PIL dell’Italia è sceso dello 0,2 per cento sul periodo precedente (tav. 2), segnando la prima flessione dall’inizio del 2010 (fig. 15). La dinamica del prodotto ha risentito della debolezza della domanda interna, in presenza di un calo dei consumi delle famiglie (-0,2 per cento) e degli investimenti (-0,8 per cento). L’interscambio con l’estero ha continuato a sostenere la dinamica del PIL, per circa 0,8 punti percentuali: le esportazioni sono cresciute dell’1,6 per cento sul periodo precedente; le importazioni, in connessione con l’indebolimento della domanda interna, sono ulteriormente diminuite (-1,1 per cento). La variazione delle scorte ha sottratto circa mezzo punto percentuale alla dinamica del prodotto.

2 Il ciclo economico italiano e delle sue regioni

2. L’economia italiana e il suo ciclo Analisi congiunturale dell’economia Italiana 3.2 LE IMPRESE

2. L’economia italiana e il suo ciclo-Analisi congiunturale dell’economia Italiana - 3.4 LA DOMANDA ESTERA E LA BILANCIA DEI PAGAMENTI

2. L’economia italiana e il suo ciclo 3.5 IL MERCATO DEL LAVORO

2. L’economia italiana e il suo ciclo Analisi congiunturale dell’economia Italiana http://www.istat.it/it/ (Istat)

3. Indicatore attività economica nazionale – RegiosS, Cycles & Trends Più di recente per l’Italia Unicredit-Research & Strategy propone un altro metodo http://www.regioss.it/content/view/417/110/

3. Indicatore attività economica nazionale – RegiosS, Cycles & Trends

3. Indicatore attività economica nazionale – RegiosS, Cycles & Trends 24

3. Indicatore attività economica nazionale – RegiosS, Cycles & Trends Metodologia indicatore nazionale L’indice di attività economica è stato elaborato con la finalità di rappresentare in modo sintetico, accurato ed il più possibile aggiornato, le condizioni attuali del ciclo economico. Questo indice è costruito a frequenza mensile e utilizza circa 100 indicatori (mensili) che sono stati raggruppati in quattro categorie: variabili legate all’attività produttiva, alla domanda per consumi, al mercato finanziario e ai prezzi. L’indice è una sorta di media pesata di queste variabili (i pesi sono calcolati utilizzando la metodologia degli approximate dynamic factor models) da cui è possibile anche estrapolare il contributo rispettivo di ciascuna delle quattro categorie all’indice complessivo. Le variabili non sono tutte disponibili con uguale tempistica: i dati relativi al mercato finanziario e alle indagini di fiducia sono disponibili praticamente in tempo reale, quelli sui prezzi con uno o due mesi di ritardo, e con due mesi anche quelli relativi alla produzione industriale e agli ordini; la differente disponibilità temporale dei dati fa si che l’indicatore sia calcolato, nelle ultime due date, su un campione ristretto di variabili. Il valore dell’indice viene normalizzato (cioè ricalcolato imponendo che abbia media 0 e deviazione standard pari a 1) e dunque la linea dello zero indica il livello medio del tasso di crescita dell’economia nel periodo considerato.

3. Il ciclo economico nazionale e il ciclo economico regionale Presentazione del paper Sincronia e distanza nel ciclo economico delle regioni italiane, di Brasili A., Brasili C. (2009), pubblicato in POLITICA ECONOMICA, Anno XXV, n.2, pp. 211-232, agosto 2009, Il Mulino, Bologna

Bibliografia Lezioni di Macroeconomia, Cristina Nardi Spiller Ed. Giappichelli, 2005 cap.18 Banca D’Italia-Bollettino economico-gennaio 2012 n.67 pag 5-6 e cap 3 Brasili A., Brasili C. (2009), Sincronia e distanza nel ciclo economico delle regioni italiane, in POLITICA ECONOMICA, Anno XXV, n.2, pp. 211-232, agosto 2009, Il Mulino, Bologna (leggerlo attentamente) Banca D’Italia, Temi di discussione “The Italian Business Cycle: Coincident and Leading Indicators and Some Stylized Facts” by Altissimo, Marchetti and Oneto Num. 377-October 2000 solo da pag. 9 a pag. 20 Sito: http://www.regioss.it/