1 Lindicatore di attività economica regionale - Lindicatore di attività economica regionale - RegiosS, Cycles & Trends Federica Benni Lezione del 17 Maggio.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
1 Lindicatore di attività economica regionale - Lindicatore di attività economica regionale - RegiosS Federica Benni Lezione del 23 Maggio 2013 Laurea.
Advertisements

Tito Favaretto Direttore ISDEE – Istituto di studi e documentazione sullEuropa comunitaria e lEuropa orientale – Trieste 1) Linterscambio dellItalia con.
Il Disegno Campionario
Presidente Associazione RegiosS e docente dell’Università di Bologna
Le traiettorie dello sviluppo locale
MAGGIORE INTENSITA MINORE INTENSITA Le zone con maggiore occupazione sono quelle del Nord Italia(in Piemonte la parte sud ovest,Lombardia, Veneto, Valle.
1 PATTO PER ATTRAVERSARE LA CRISI PATTO PER ATTRAVERSARE LA CRISI Tavolo tecnico 30 novembre 2011.
1 PATTO PER ATTRAVERSARE LA CRISI PATTO PER ATTRAVERSARE LA CRISI Tavolo tecnico di monitoraggio 28 febbraio 2012.
1 Tavolo del Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva Il ricorso agli ammortizzatori sociali nei territori colpiti dagli eventi sismici.
LINVECCHIAMENTO NEI COMUNI E NEGLI AMBITI COMUNALI Indicatore relativo di vecchiaia al 1991 negli ambiti di 30 km.
Innovazione nelle indagini statistiche sui trasporti
Marco Marini Intervento su La revisione delle serie in volume dei conti nazionali: innovazioni metodologiche e nuovi indici dei valori medi unitari. Coautori:
INDAGINE Le azioni di coordinamento e supporto delle Regioni Italiane agli Enti Locali per lenergia sostenibile e la protezione del clima Comunità europee.
Capitolo 9 I numeri indici
LAUREA MAGISTRALE IN STATISTICA ECONOMIA E IMPRESA Politica Economica Corso Avanzato A.A Analisi delleconomia italiana: ciclo economico nazionale.
L’indicatore di attività economica regionale -RegiosS, Cycles & Trends
LAUREA MAGISTRALE IN STATISTICA ECONOMIA E IMPRESA Politica Economica Corso Avanzato Analisi delleconomia italiana: ciclo economico nazionale e delle regioni.
XXVII Conferenza Italiana di Scienze Regionali - Pisa, 12/14 Ottobre 2006 AISRE XVII Conferenza Scientifica Annuale Pisa, Ottobre 2006 Un indicatore.
Ufficio Studi La situazione economica della Toscana nel 2003 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana - Ufficio Studi IRPET Istituto Regionale Programmazione.
Riccardo Varaldo Direttore Scuola Superiore SantAnna Firenze, 7 luglio 2003 TENDENZE E CAMBIAMENTI DELLINDUSTRIA TOSCANA CINQUE ANNI DOPO.
1. 2 CAMERA DI COMMERCIO PESARO E URBINO Elaborazione Servizio Statistica Fonti: ISTAT – Unioncamere – Tagliacarne – Infocamerere – Regione Marche – Comune.
Milano, Palazzo delle Stelline, 5 marzo 2004
Obiettivo di servizio per il Mezzogiorno Innalzare il livello delle competenze degli studenti Percentuale degli studenti di 15 anni con scarse.
PROGRAMMAZIONE ISTITUTI TECNICI SUPERIORI (I.T.S.) nel biennio 2011/13: 62 Fondazioni I. T. S. operanti a livello nazionale in 17 Regioni hanno attivato,
Piano graduale di roll-out e Focus su Competence Center Amministrativi
A cura del corsista Giancarlo Memmo CORSO MODULARE DEL C.S.A. PER INSEGNAMENTO DI SOSTEGNO AD ALLIEVI IN SITUAZIONE DI HANDICAP a.s. 2003/2004 Prof. Giancarlo.
MP – RU – Organizzazione Operativa Pianificazione Razionalizzazione Geografica Filiali MERCATO PRIVATI 17 giugno 2009.
La situazione della metalmeccanica e della subfornitura tecnica in Toscana Confindustria Firenze, 30 ottobre 2008 Riccardo Perugi Unioncamere Toscana -
TESI DI LAUREA DI: Guido Lappa RELATORE: Prof. Aldo Franco Dragoni
Ritardi dei pagamenti nel welfare Roma, 17 ottobre 2012.
tutto fumo e niente arrosto ?!?
I NUMERI DELLITALIA CONOSCIAMO IL NOSTRO PAESE ATTRAVERSO I SUOI NUMERI: UN QUIZ SU ALCUNE STATISTICHE DELLISTAT PER LITALIA Statistica per i più piccoli:
11 Tutela della Salute Mentale: Il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari alla luce della nuova legge n. 57/ LUGLIO 2013 Filippo Basso.
IL SISTEMA CAMERALE PER LA PROMOZIONE DELLIMPRENDITORIA FEMMINILE Barbara Longo – Unioncamere Pordenone, 6 dicembre 2011.
Incontro di coordinamento e programmazione eTwinning INDIRE – via Buonarroti 10, Firenze 7 marzo 2006.
PRESENTAZIONE DI GIORGIO CARLETTI VICE PRESIDENTE DI CONFIDA – ASSOCIAZIONE ITALIANA DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA.
Ministero del Lavoro D.G. Osservatorio del Mercato del Lavoro 20/04/ In breve… Con un andamento positivo sono gli indicatori del clima di fiducia.
Università degli Studi di Bologna – Dottorato di Ricerca in Economia e Statistica Agroalimentare – XVII ciclo Modelli di stima per macro-indicatori dello.
Estratto per la relazione del Dott. Trevisanato 30 maggio 2008.
Il Compendio delle prove OCSE PISA
Il digitale tra accesso e conservazione Trento, 11 e 12 marzo 2014 Università di Trento, Facoltà di Lettere e Filosofia Sezione Trentino Alto Adige/Südtirol.
Questa ricerca COMMISSIONATA AD ASTRARICERCHE DA COMIECO
e prospettive dell’ICT delle aziende sanitarie meridionali15 Marzo 2013 Con il contributo di Stato e prospettive dell’ICT delle.
CREAZIONE DI UNO STRUMENTO DI ANALISI PER LA PROPOSTA DI UNA RETE NAZIONALE DI QUALITÀ DELL’ARIA STATO DI AVANZAMENTO LAVORI 16 ottobre 2006 PROGETTO SP02.
MEF Gli Strumenti di Analisi e Previsione del MEF – Forum P.A. 08 Maggio 2006 I Modelli di previsione economica territoriale del Dipartimento per le Politiche.
1 DOSSIER STATISTICO Conoscere per Programmare Gli alunni con cittadinanza non italiana Anno Scolastico 2001/2002.
L’indicatore di attività economica regionale -RegiosS, Cycles & Trends
Congiuntura industriale in Emilia-Romagna
L’INDICATORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA REGIONALE PER LA STIMA DEGLI EFFETTI ECONOMICI DEI TERREMOTI Cristina Brasili Dipartimento di Statistica “P. Fortunati”
II Fase di Attuazione La linea 2: il riuso delle soluzioni di e-government Roberto Pizzicannella Area Innovazione Regioni ed Enti Locali - CNIPA Forum.
II Fase di Attuazione La linea 2: il riuso delle soluzioni di e-government Roberto Pizzicannella Area Innovazione Regioni ed Enti Locali - CNIPA ROMA -
1 “Teoria e metodi della ricerca sociale e organizzativa” Corso di Laurea in Scienze dell’Organizzazione Facoltà di Sociologia Università Milano-Bicocca.
Le librerie indipendenti e gli anni della crisi Presentazione di Sauro Spignoli Roma 8 Giugno 2015.
La Fondazione Consulenti per il Lavoro. è l’Agenzia per il lavoro del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro. Aut. Min. n , del.
1 Copertura nei distretti industriali – Marzo 2012 Copertura distretti industriali (gennaio 2012) Dati Osservatorio Banda Larga Between Marzo 2012.
MILANO EXPO 2015 RISTORAZIONE ITALIANA, ECCELLENZA MONDIALE RISTORAZIONE 2015.
Voluntary disclosure Conferenza stampa Mercoledì 9 dicembre 2015 dati aggiornati al 30 novembre 2015.
Presenta …. In continuità con il Road Show dello scorso anno con il quale abbiamo portato Assoprom “a spasso per l’Italia” toccando alcune importanti.
Nazionalità dichiarate al momento dello sbarco 2014.
Istanze per regione 1 REGIONEISTANZE PRESENTATEINCIDENZA PERCENTUALE ABRUZZO6410,49% BASILICATA880,07% BOLZANO (Provincia)1.1140,86% CALABRIA3540,27% CAMPANIA1.5911,23%
Il mercato digitale in Italia nel 2015
Lo stato di attuazione dei POR FESR Tabella 1 Numero di progetti, costi e pagamenti rendicontabili UE (euro) per tipologia di soggetto attuatore,
Il profilo quantitativo di lungo periodo ( ) Storia economica LM
ENTE REGIONALE PRO SU DERETU A S’ISTUDIU UNIVERSITARIU DE CASTEDDU ENTE REGIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO DI CAGLIARI AA 2014/15AA 2015/16*
Dati statistici sui risultati della selezione La gestione delle azioni di Partenariati Multilaterali Leonardo da Vinci Seminario Progetti Approvati Annualità.
Tasso di Mortalità perinatale = N° annuale di nati morti (  28 sett.) + morti nella prima sett. di vita x 1000 N° nati nello stesso anno (nati vivi +
Dati statistici sui risultati della selezione La gestione delle azioni di Partenariati Multilaterali Leonardo da Vinci Seminario Progetti Approvati Annualità.
Metodi statistici per l’analisi economica - a.a
Riferimento Ruolo Cellulare Fabrizio Vitelli
Riferimento Ruolo Cellulare Fabrizio Vitelli
Transcript della presentazione:

1 Lindicatore di attività economica regionale - Lindicatore di attività economica regionale - RegiosS, Cycles & Trends Federica Benni Lezione del 17 Maggio 2012 Laurea magistrale in statistica economia e impresa Politica economica corso avanzato - a.a

2 Gli indicatori di sviluppo economico: sono un utile strumento per i policy-maker per conoscere ed analizzare le singole realtà territoriali ; di fondamentale importanza per lo studio dello sviluppo locale; permettono di analizzare le caratteristiche del ciclo economico locale e di avere unistantanea delle condizioni economiche congiunturali di ciascun territorio.

3 I dati regionali disponibili Il prodotto interno lordo è la variabile comunemente utilizzata come indicatore della crescita economica di un Paese o di una regione ma: lIstat produce le statistiche dei conti economici territoriali con notevole ritardo e a cadenza annuale.Istat Però a livello regionale è disponibile un ampio set di variabili a frequenza elevata.

4 I dati regionali Indagine sulla fiducia delle imprese (fonte Istat - ex Isae); Indagine sulla fiducia dei consumatori (fonte Istat – ex Isae); Esportazioni e importazioni (fonte Istat); Rilevazione sulle forze di lavoro (fonte Istat); Demografia delle imprese (fonte Unioncamere); Immatricolazioni di automobili (fonte Unrae); Prezzi al consumo (fonte Istat).

5 Indagini sulla fiducia Rilevazione imprese manifatturiere ed estrattive: Indagine mensile riferita al mese corrente; 18 domande finalizzate ad ottenere una valutazione dellandamento delleconomia corrente e sulle aspettative delle imprese per il prossimo futuro in relazione alle principali variabili aziendali. Rilevazione sulla fiducia dei consumatori: Indagine mensile riferita al mese corrente; 15 domande riguardanti lopinione dei consumatori sulla situazione economica generale e personale; Serie storiche calcolate per le quattro ripartizioni geografiche (Nord Ovest, Nord Est, Centro e Mezzogiorno).

6 Dati Istat Istat Esportazioni - Importazioni : Serie mensili scaricabili dal sito dellIstat; Dati disponibili dal 1991 e aggiornati con circa due-tre mesi di ritardo rispetto alla data corrente. Rilevazione sulle forze di lavoro: Rilevazione continua, i dati vengono raccolti in tutte le settimane dellanno; Dati diffusi con frequenza trimestrale. Prezzi al consumo: Dati a frequenza mensile, pubblicati quindici giorni dopo la fine del mese di riferimento.

7 Dati regionali Demografia delle imprese: Serie trimestrali delle imprese attive, iscritte e cessate presenti sul territorio; Dati pubblicati quindici giorni dopo la fine del periodo di riferimento e disponibili on-line sul sito di Infocamere.Infocamere Immatricolazioni di automobili: Dati mensili disponibili con un ritardo di circa un mese rispetto alla data corrente.

8 Variabili utilizzate nellanalisi

9 Trasformazioni effettuate Variabili dellindagine sulla fiducia delle imprese e dei consumatori: standardizzazione. Prezzi al consumo e dati contesto internazionale 1) Differenze prime, 2) Standardizzazione. Immatricolazioni di automobili 1) Variazione anno/anno, 2) Standardizzazione.

10 Trasformazioni effettuate Dati commercio estero: 1) Destagionalizzare i dati, 2) Variazione anno/anno, 3) Standardizzazione delle serie. Dati mercato del lavoro 1) Destagionalizzare i dati, 2) Serie degli occupati variazione anno/anno, 3) Standardizzazione delle sei serie. Dati movimprese 1) Destagionalizzare i dati, 2) Variazione anno/anno, 3) Standardizzazione.

11 Destagionalizzazione delle serie series{ title = "ATTIVE" start = name = "ATTIVE" file = attive.dat } regression{ # variables=(easter[6]) variables=(const) } #automdl { # maxorder = (3 1) # maxdiff = (1 1) #or diff = (1 0) # acceptdefault = no # checkmu = yes # ljungboxlimit = 0.99 # mixed = yes # print = (none bestfivemdl autochoice) # savelog = automodel #} pickmdl { mode = both method = best file = "X12amod1.mdl" fcstlim = 25.0 bcstlim = 25.0 qlim = 15.0 overdiff = 0.99 identify = all outofsample = yes } forecast{ save= (forecasts) } Esempio:

12 Fondamenti metodologici Modelli dinamici fattoriali - Diffusion Indexes (Stock e Watson, 1998) Criteri informativi - Panel Information Criteria (Bai e Ng, 2002) Algoritmo EM (Expectation Maximization) - Stock e Watson 2002

13 (Stock e Watson, 1998) Modelli dinamici fattoriali (Stock e Watson, 1998) Siano: - y t la serie storica della variabile oggetto di studio - X t una serie storica N-dimensionale che contiene informazioni utili per prevedere y t+1 X t viene definita dalla struttura fattoriale :

14 (Stock e Watson, 1998) Modelli dinamici fattoriali (Stock e Watson, 1998) Se lobiettivo è individuare, allora: dove

15 (Stock e Watson, 1998) Modelli dinamici fattoriali (Stock e Watson, 1998) Modello fattoriale statico:, e t serialmente incorrelati, F t ed {e it } mutuamente incorrelati ed i.i.d.; Modello fattoriale statico approssimato: i fattori idiosincratici possono essere debolmente correlati tra le serie; Modello fattoriale dinamico statico: è una riscrittura di un modello fattoriale dinamico standard in modo da rendere statica la matrice dei punteggi fattoriali.

16 (Stock e Watson, 1998) Modelli dinamici fattoriali (Stock e Watson, 1998) Si assuma che: X t panel bilanciato e it serialmente indipendenti

17 (Stock e Watson, 1998) Modelli dinamici fattoriali (Stock e Watson, 1998) Minimizzare Individuare lo stimatore che minimizza il quadrato degli scarti, dove

18 (Stock e Watson, 1998) Modelli dinamici fattoriali (Stock e Watson, 1998) sono gli elementi che minimizzano la funzione obiettivo e soddisfano le seguenti condizioni:

19 (Bai e Ng, 2002) Criterio Informativo (Bai e Ng, 2002) Sia la matrice stimata per un numero k di fattori; Sia la funzione obiettivo da minimizzare; Allora, la scelta del numero corretto k di fattori andrà effettuata minimizzando una funzione del tipo in cui g è funzione sia di N che di T.

20 (Bai e Ng, 2002) Criterio Informativo (Bai e Ng, 2002) dove

21 (Stock e Watson, 2002) Algoritmo EM (Stock e Watson, 2002) Funzione obiettivo da minimizzare: dove I it =1 se X it è un valore osservato e I it =0 altrimenti La j-esima iterazione è calcolata come:

22 (Stock e Watson, 2002) Algoritmo EM (Stock e Watson, 2002) La serie mensile non osservata X it viene misurata solo al tempo aggregato X q it, dove: X q it = (1/11)*(X i,t-11 +X i,t-11 +…..+X it ) per t= 12, 24, 36… e X q it è un dato mancante per tutti gli altri valori di t Nella j-esima iterazione gli elementi del panel stimato sono costruiti come: se X it è osservato e altrimenti.

23 Individuazione numero dei fattori 1) load c:\Emilia.txt; x =Emilia; lags = 0; fact = 4; 2) icp1 = log(vkf)+fact*((n+t)/(n*t))*log((n*t)/(n+t)); icp2 = log(vkf)+fact*((n+t)/(n*t))*log(c2nt); icp3 = log(vkf)+fact*(log(c2nt)/c2nt); 3) x = x(1:t,:); [t,n] = size(x); [factors, lam, ma] = factloa(x,fact,lags); vartot = trace(diag(ma)); explvar = zeros(fact,1); for j = 1:fact; explvar(j) = ma(n*(1+lags)-j+1)/vartot;

24 Numero di fattori estratti Linformazione contenuta nelle 38 variabili è stata sintetizzata in: 4 fattori: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Abruzzo; 3 fattori: Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata; 2 fattori: Lombardia, Calabria, Puglia, Sardegna, Valle dAosta; 1 fattore: Liguria, Molise, Campania, Sicilia.

25 Costruzione dellindicatore di attività economica regionale Fase 1 : Ristimare il modello fattoriale inserendo i valori del Pil annuale e delle 38 variabili, applicando lalgoritmo EM per interpolare la serie del tasso di crescita del Pil. Fase 2 : Riapplicare lalgoritmo EM considerando le ultime osservazioni del Pil a frequenza mensile come dati mancanti; Proiettare i tassi di crescita del Pil a frequenza mensile fino a dicembre 2011 e aggiungere questi dati ai valori ottenuti dalla precedente interpolazione.

26 Indicatore di attività economica (Emilia-Romagna) Fonte: nostre elaborazioni su dati Isae, Istat, Unioncamere e Anfia

27 Bibliografia Bai J., Ng S. (2002), Determining the Number of Factors in Approximate Factor Models, Econometrica Vol. 70, No. 1, pp Benni F., Brasili A. (2007), Un indicatore sintetico di attività economica per le regioni italiane, Rivista di Economia e Statistica del Territorio, n.2 maggio-agosto 2006, Ed. Franco Angeli. Stock J.H., Watson M.W. (1998), Diffusion Indexes, NBER, Working Paper No Stock J.H., Watson M.W. (2002), Macroeconomic Forecasting Using Diffusion Indexes, Journal of Business and Economic Statistics Vol. 20, pp Sito RegiosS: