Aggressività costruttiva o distruttiva? Partecipazione o massa? Il problema della violenza Roma, 8 maggio 2012.

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Aggressività costruttiva o distruttiva? Partecipazione o massa? Il problema della violenza Roma, 8 maggio 2012

Aggressività costruttiva e distruttiva: un problema psicologico e sociale A livello individuale: aggressività difensiva per sé o per la prole Forza di sopravvivenza, grinta (lettura etologica) Aggressività distruttiva (in primo luogo contro di sé): thanatos (lettura freudiana) A livello di rapporto tra i gruppi: Violenza come soluzione distruttiva dei conflitti Strutturale o diretta Possibile anche nelle democrazie fragili

Il rischio della democrazia: la distribuzione di responsabilità Ciascuno di questi uomini vive per conto suo ed è come estraneo al destino di tutti gli altri: i figli e gli amici costituiscono per lui tutta la razza umana; quanto al resto dei concittadini, egli vive al loro fianco ma non li vede; li tocca ma non li sente; non esiste che in se stesso per se stesso (Tocqueville, 1835)

Il rischio della democrazia: il potere della distrazione Il potere: è contento che i cittadini si svaghino, purché non pensino che a svagarsi Non spezza la volontà, la fiacca, la piega e la domina; … non tiranneggia, ostacola, comprime, spegne, inebetisce e riduce.. a non esser più che un gregge timido e industrioso, di cui il governo è il pastore (Tocqueville, 1835)

Comunità di partecipazione o comunità di massa Massa: anonimato; individuo ma non soggetto; influenza conformistica come controllo sociale Partecipazione: istituzioni che non umiliano o infantilizzano lindividuo; soggetto che influenza ed è influenzato; minoranze attive

Il problema della violenza Fenomeno umano pervasivo intenzionale interazionale: vittima persecutore bystander

La psicologia dellinerzia di fronte alla violenza. Vedere e non vedere la violenza Evidenze comuni: Quattro sberle non hanno mai fatto male a nessuno Fino alla cecità per la violenza burocratica (Shoa, danni collaterali) o implicita e strutturale (fame) Diritto formale di definizione delluso legittimo e illegittimo della violenza Ma anche: affievolimento della capacità (specie- specifica?) di solidarietà spontanea e di percezione del male delluomo sulluomo

Lesempio della tortura Tecnica socialmente appresa Non è rivolta alla morte ma a piegare ammorbidire, far dire la verità. Esclusione sociale prima della morte fisica Tortura come ammaestramento o spettacolo Degradazione della vittima (disumanizzazione) per rassicurare laggressore Misattribuzione della sofferenza empatica

La vulnerabilità allaltro La condizione umana è segnata dalla vulnerabilità allaltro (Arendt, 1958) Altro indispensabile per la sopravvivenza Relazione di attaccamento (nelle prime fasi, modelli operativi interni; ma prosegue nelle relazioni intime per tutta la vita) Esposizione alle intenzioni aggressive (strutturali, reificanti, disumanizzanti, dirette)