Gli “schiumatori del mare”: il vuoto come opportunità

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Gli “schiumatori del mare”: il vuoto come opportunità
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Transcript della presentazione:

I fondamenti dell’identita’ americana Puritani e “schiumatori” ovvero la fortezza e la frontiera

Gli “schiumatori del mare”: il vuoto come opportunità Balenieri olandesi, pirati e corsari

“Schiumatori del mare”: Dio non esiste / Dio si ritrae Identità

LA RIFORMA e i puritani Martin Lutero 1483-1546 Thomas Cartwright Johannes Calvinus 1509-1564

Puritani: il buio fuori (Dio è dentro di noi) Identità: (Predestinati)

Immaginario americano ALAMO 1836 LITTLE BIG HORN 1876 PEARL HARBOR 1941 VIETNAM anni ‘70 MAYFLOWER1620 1890 11.11.2001 Spazio chiuso Spazio aperto Spazio chiuso Spazio aperto Spazio chiuso

2 GLI ARCHETIPI PURITANI E LA LORO TENUTA

Formalizzazione attraverso la letteratura 1620-1690 Formalizzazione in America attraverso l’azione: spazializzazione sul territorio Fine Seicento Formalizzazione attraverso la letteratura Formalizzazione inglese attraverso la letteratura : spazializzazione su carta Tenuta moderna degli archetipi

3 I FONDAMENTI PURITANI Il buio fuori (1620-1776)

Gli scrittori puritani inglesi John Milton John Bunyan Daniel DeFoe 1608-1674 1628-1688 1660-1731 1667: Paradise Lost 1678: Pilgrim’s progress 1719: Robinson Crusoe

John Milton: Paradise lost(1674) Satana in missione per conto di Dio

Organizzazione puritana dello spazio: paradiso e pandemonium Eden Inferno Vuoto assoluto Paradiso Pandemonium

L’organizzazione cattolica dello spazio L’invenzione del Purgatorio (1150-1300) Paradiso Mondo Purgatorio Inferno

La metropoli americana Mary Douglas, Purezza e pericolo (1970) (lavora sul rituale di distinzione tra purezza e contaminazione) Trattamenti rituali dell’anomalia 1.adeguamento al modello; 2.delimitazione dell’anomalia; 3.anomalia come eccezione che conferma il modello; 4.anomalia come luogo di pericolosità; 5.utilizzo dei simboli ambigui nel rito). Tipologie del pericolo: 1. preme sui confini esterni; (massimo pericolo: se è l’espulso che ritorna) 2. può derivare dalla trasgressione delle linee interne del sistema; 3. può essere presente nei margini delle linee; 4. può essere causato dalla contraddizione interna.

La metropoli europea-mediterranea

IL PERCORSO DI UN ARCHETIPO: IL VUOTO

Paradise Lost, canto I Satana nel vuoto: Davanti ai loro occhi all’improvviso apparvero // i segreti dell’abisso incanutito, un oceano // illimitato e oscuro, senza confini e senza dimensione; // dove lunghezza, larghezza, altezza e tempo e spazio // sono perduti; dove la Notte più antica ed il Caos, che sono gli antenati della Natura, mantengono // un’eterna anarchia […] In questo abisso selvaggio, grembo della Natura e forse tomba, // che non ha mare né spiaggia, né aria né fuoco, // ma tutte queste cose frammiste e confuse […] in questo abisso selvaggio lo scaltro Avversario // si soffermò sull’orlo dell’inferno ad osservare, // e meditò sul viaggio […]

La fondazione dei padri pellegrini: gli archetipi tracciati direttamente nello spazio William Bradford, Of Plimmoth Plantation (1630–1650) “Ma qui non posso non sostare e fare una pausa, e restare quasi sopraffatto dallo sbigottimento per la situazione di questa povera gente; e così ritengo che farà anche il lettore, quando abbia riflettuto su di essa. Avendo così superato il vasto oceano… essi non avevano ora amici per accoglierli, né locande per ospitare o ristorare i loro corpi provati dalle intemperie, né case o tanto meno città dove rifugiarsi, dove cercare aiuto. Riferiscono le scritture (Atti degli apostoli, 28. Paolo è in viaggio verso Roma, fa naufragio e viene accolto in modo ospitale dai selvaggi di un isola) come misericordia per l’apostolo e la sua compagnia naufraga, che i barbari mostrarono loro non poca gentilezza nel ristorarli, ma questi barbari selvaggi, quando essi li incontrarono (come apparirà più avanti) erano più disposti a riempir loro i fianchi di frecce che altro. E quanto alla stagione era inverno, e quelli che conoscono gli inverni di quel paese sanno che sono aspri e violenti, e soggetti a crudeli e furiose tempeste, pericolose per chi navighi in luoghi noti, molto più per chi esplori una costa ignota. Inoltre che cosa potevano scorgere se non un orrido e desolato deserto, pieno di bestie feroci e di uomini feroci? E quali moltitudini potevano esserci di questi essi non sapevano. Né potevano, per così dire, salire sulla cima del monte Pisgah (da dove Mosè guarda la terra promessa), per scorgere da questo deserto un più ospitale paese che alimentasse le loro speranze; poiché dovunque volgessero gli occhi (salvo che in alto verso il cielo) potevano avere poco conforto o soddisfazione riguardo a qualunque oggetto esterno. … Che cosa poteva ora dar loro sostegno se non lo spirito di Dio e la sua grazia? Non possono e non debbono forse i figli di questi padri dire a ragione: I nostri padri furono inglesi che attraversarono questo grande oceano, ed erano pronti a perire in questo deserto; ma essi invocarono il Signore, ed egli udì la loro voce, e volse lo sguardo alle loro sventure”

Spazi vuoti: wilderness e frontier Mappa del XVII sec. (Dewitt) Le colonie alla fine del Seicento

Lovecraft: il vuoto dietro la parete The dreams in the witch-house (1932) Trono di Azathoth Abissi crepuscolari I sogni di Gilman consistevano per lo più in tuffi dentro abissi crepuscolari che splendevano di sfumature indescrivibili, e risuonavano di suoni selvaggiamente distorti. Sulle proprietà spaziali e gravitazionali di tali abissi non riusciva a formulare neppure vaghe ipotesi, nè gli era chiaro se il suo corpo fosse partecipe di quelle proprietà, o obbedisse ancora alle leggi del mondo della veglia. Non camminava né si arrampicava, non volava e non nuotava, non strisciava e nemmeno procedeva carponi ... Gli abissi non erano affatto vuoti, anzi contenevano grandi quantità di una sostanza dal colore mai visto, ripiegata nei modi più strani

Il macroverso: Altro Macroverso L’organizzazione dello spazio dell’ “Oltre” in It di S. King (1986) Pozzi oscuri Altro Tartaruga Universo Macroverso

Bill nel vuoto Volando in un rombo assordante, piombando in un budello nero e grondante rivestito di vecchie piastrelle in disfacimento ... per esplodere in uno spazio di tenebra assoluta, dove la tenebra era tutto, la tenebra era il cosmo e l’universo ... Ma c’era qualcos’altro. Bill ne avvertì la presenza ... una poderosa presenza nel buio ... Volò verso quella presenza e vide che era un’enorme tartaruga ... La tartaruga parlava nella mente di Bill e Bill intuiva l’esistenza di un Altro ancora e capiva che quell’Altro abitava un vuoto che si trovava oltre il vuoto in cui lui stava viaggiando. L’Altro era forse l’Entità definitiva, il creatore della Tartaruga, che soltanto guardava, e di It, che soltanto mangiava. L’Altro era una forza al di là dell’universo, un potere oltre tutti i poteri, l’autore di tutto ciò che era. A un tratto credette di aver capito: It intendeva spingerlo attraverso una parete alla fine dell’Universo per farlo piombare in qualche altro luogo ... dove It realmente viveva, dove It esisteva come un nucleo titanico e accecante che pure era forse non più che il minuscolo bruscolo nella mente dell’Altro

John Bunyan, Pilgrim’s Progress (1678-1684) Il percorso del predestinato

Il progress del pellegrino Colle del lucro Terreno incantato Bocca dell’inferno Strada maestra Città della distruzione Palude dello sconforto Casa dell’interprete Valle della disperazione Valle dell’ombra della morte Fiume Porta stretta Valle dell’umiliazione Città di vanità

1. Porta stretta; 2. Strada maestra; 3. Gerusalemme Fuori Fuori Fuori 3 1 2 Fuori Fuori

Spazializzazione americana: espulsione e arca Nuovo Mondo Inghilterra Arca Oceano

Il passage dell’uomo “perduto” Paradiso Purgatorio Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita Inferno