Flessibilità senza sicurezza.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La struttura del Rapporto
Advertisements

Lezioni di Sociologia del lavoro
Criticità e tensioni Lo spazio delle politiche
7 luglio 2006 I D E E P E R I L F U T U R O D I A L G H E R O A L G H E R O Primo incontro di lancio del processo di pianificazione strategica QUALE VISIONE.
Regione Toscana: indagini sugli esiti occupazionali del POR Ob
2012 – Secondo Rapporto su Italiani, agricoltura e sicurezza alimentare Anticipazione del Focus su Vino 1.
Donata Favaro Università di Padova
Le donne in Italia tra salute, dipendenza e solitudine
Gli strumenti e i servizi per linserimento lavorativo delle persone con disabilità in Emilia-Romagna G. Marzano, Provincia di Parma, 21 maggio 2008, Modena.
La partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
Famiglia, Lavoro e Politiche
Roma Settembre Istat Le difficoltà dei giovani nella transizione allo stato adulto L. Quattrociocchi, R. Fraboni, S. F. Allegra, D. Spizzichino,
Le prime fasi della vita sessuale e di coppia
30 marzo 2011 La valorizzazione di genere come fattore strategico di sviluppo economico, organizzativo e soggettivo VALORIZZAZIONE DI GENERE COME FATTORE.
EXCELSIOR 2011 Le previsioni delle imprese per la provincia di Genova.
Famiglie e Genere Antonio Tintori, Pietro Demurtas Quale famiglia? (Dom. 3) Sebben che siamo donne... ? (Dom. 9)
Il mercato del lavoro in provincia di Cremona C. Lucifora Università Cattolica di Milano.
La condizione di vita degli anziani in Italia
La famiglia oggi in Italia
I lavoratori italiani e la formazione UNA RICERCA QUANTITATIVA SVOLTA DA ASTRA, IN COLLABORAZIONE CON DOXA, PER ANES (febbraio 2005)
Famiglia e stratificazione sociale. Livelli di analisi del sistema
Uso del tempo in Italia e in Europa.
Stime ufficiali sulla povertà relativa - Metodo Ispl (Istat)
Il welfare oggi: Gli scenari La povertà La povertà La flessibilità lavorativa La flessibilità lavorativa Linvecchiamento della popolazione Linvecchiamento.
Gli italiani e la questione sullo smaltimento dei rifiuti Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione Settembre 2002.
Più longevi, ma non più sani? Alessandro Rosina
Chiara Saraceno Honorary fellow Collegio Carlo Alberto
Il mercato del lavoro in provincia di Parma andamento e prospettive - 3 luglio 2001 OML Osservatorio sul Mercato del Lavoro Servizio Formazione Professionale.
I target per lItalia allinterno della Strategia 2020 e la situazione attuale rispetto a Occupazione, Povertà, Istruzione Egidio Riva Università Cattolica.
Progetto TELELAB Analisi dei bisogni di conciliazione vita-lavoro
Centro Congressi Ville Ponti, 12/05/2006 Il quadro strutturale delleconomia della provincia di Varese.
\ \ | / (_) o000O O000o POLITICHE del LAVORO Analista Progettista Vincenzo Occhipinti Misure di promozione allinserimento.
Antonio Golini e Cristiano Marini, La città nellera neo-industriale: il ruolo dellinnovazione - I cambiamenti socio-economici, IRME 2005, Pisa, 14 giugno.
L A CULTURA DELLA CONCILIAZIONE NELLE ORGANIZZAZIONI : PRASSI ED ESPERIENZA Piacenza 17 aprile 2013 Le politiche di conciliazione in ambito nazionale ed.
Ministero del Lavoro D.G. Osservatorio del Mercato del Lavoro 20/04/ In breve… Con un andamento positivo sono gli indicatori del clima di fiducia.
Le politiche di inclusione sociale in Trentino Trento, Facoltà di Economia, 17 maggio 2007.
Professioni, Titoli, Indirizzi di studio, Competenze & Esperienza Che cosa chiedono le imprese in Emilia-Romagna.
GLI OBIETTIVI DELLA RICERCA
Estratto per la relazione del Dott. Trevisanato 30 maggio 2008.
Ricerca a cura della Consigliera di Parità e dellOsservatorio Sociale Provinciale in alcuni enti territoriali della Provincia di Pistoia Ricerca a cura.
Progetto Forma -Genere Formazione specialistica lattuazione delle pari opportunità nel processo di contrattazione ( docente Carla Capaldo) LEGGE 28 giugno.
1. Provincia di Savona. Settore Politiche del Lavoro e Sociali. Osservatorio del Mercato del Lavoro. Il mondo del lavoro al femminile.
L’altra faccia della digital generation
1 Fiepet 21 giugno 2010 I pubblici esercizi A cura dell’Ufficio Economico Confesercenti.
Sintesi Capitolo 03 Lavoro e conciliazione dei tempi di vita
13 febbraio 2011 Se non ora, quando? 32% di donne elette alla Camera (21% nella precedente legislatura) 30% di donne elette al Senato (19% nella precedente.
Conoscere l’impresa I CAMBIAMENTI STRUTTURALI DELL’ECONOMIA BRESCIANA E GLI IMPATTI SUL MONDO DEL LAVORO E DELLA FORMAZIONE Intervento Dott. Gianfranco.
11 Relazioni tra sviluppo economico, benessere e servizi sociali un’analisi territoriale dei comuni piemontesi 16 aprile 2009 Lavoro svolto dal Dipartimento.
Dinamiche demografiche, familiari, sociali e ricadute educative
Bes 2014 Relazione a cura di Anna Nisivoccia per Cittadini5StelleSalerno.
NEGRELLI Capitoli 5 e 6.
1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 26 novembre 2013  Roma 24 settembre- 11 dicembre 2013  C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti.
SYNERGIA Ricerca sul reinserimento delle donne espulse dal mercato del lavoro ed azioni di gender mainstreaming Presentazione dei risultati dell’indagine.
Che cosa significa ottica di genere Perché ottica di genere
L’occupazione femminile in Italia
LAVORO: ANALISI, SBOCCHI, PROSPETTIVE Marco Pascolini IRES-FVG.
1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 19 novembre 2012  Roma 24 settembre- 12 dicembre 2012  C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti.
Politiche sociali Lavinia Bifulco. Diseguaglianze in Italia In Italia disaguaglianza (di reddito) alta e persistente Altra trasmissione intergenerazionale.
DALLE PARI OPPORTUNITA’ ALLA PARTECIPAZIONE PROTAGONISTA: risultati della ricerca.
1 Sintesi dei principali risultati 2015 della Provincia di Rovigo.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CATANIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE E SOCIALI LAVORO E LAVORI FORMAZIONE, MERCATO DEL LAVORO, LAVORO DI CURA E POLITICHE.
Servizio Informazione e Promozione Economica Mantova: Economia e Lavoro a cura di Marina Martignano Servizio Informazione e Promozione Economica Camera.
Valentina Joffre Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Scienze Sociali Napoli, 21 maggio 2013 Corso di Sociologia del Lavoro Università.
LEI CONCILIA??!! Breve excursus sullo stato della conciliazione in Italia Webinar del Coordinamento Donne Acli – 18 Dicembre 2014 Politiche di Cittadinanza.
IL TEMPO RITROVATO Venezia, 23 settembre IL TEMPO RITROVATO CONCILIAZIONE: DA QUESTIONE NON PIU’ RINVIABILE … … A STRUMENTO DI BENESSERE PER LE.
Nuovo welfare per la conciliazione Daniela Gregorio Milano, 18 novembre
Principali risultati per la provincia di Terni Le previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali per il 2007 Sistema Informativo Excelsior.
Convegno di Pari o Dispare Questione femminile, questione Italia La domanda di mercato, i servizi, le esigenze delle donne Roberto Cicciomessere Le principali.
Le donne oggi nell’economia di Massa-Carrara 8 marzo 2011 Istituto di Studi e Ricerche Azienda speciale della Camera di Commercio di Massa-Carrara Partecipata.
Servizio Informazione e Promozione Economica a cura di Marina Martignano Servizio Informazione e Promozione Economica Camera di Commercio di Mantova.
Transcript della presentazione:

Flessibilità senza sicurezza. Ceti sociali, rapporti familiari e differenze di genere a Roma, a cura di R. Cavarra e P. Rella, FrancoAngeli 2007

Il libro presenta più ricerche sul campo svolte a Roma: sulla mobilità sociale in 4 Municipi romani (nel 2005/6 e 1997) tramite questionari; sulle coppie flessibili (70 interviste qualitative a coppie con figli e lavoro precario) nell’ambito di una ricerca nazionale coordinata da S. Piccone Stella. →La scelta di una condizione "estrema" ha l'obiettivo di mettere in luce le trasformazioni in corso.

La premessa alla ricerca sul campo è l’analisi del contesto territoriale Per capire se il campione è rappresentativo della realtà locale come influisce sulla condizione di vita degli intervistati Se è possibile ritenere i risultati ottenuti generalizzabili ad altre realtà territoriali simili Da completare

Analisi del contesto territoriale romano Studio della letteratura storica, sociale, economica e urbanistica disponibile rielaborazione per l'area romana dei dati della ricerca nazionale dell'Isfol-PLUS (Participation Labour Unemployment Survey), 2005; Titolo dopo?

A .Studio della letteratura Oltre alla letteratura scientifica non solo sociologica quella giornalistica Di denuncia e di protesta di gruppi di cittadini ( ad es. la lettera al sindaco “ Ragazzi della scuola 725” di R. Sardelli (il don Milani romano) Dopo la prima?

B. Isfol - Plus valutazioni dei soggetti (A, B, C) disuguaglianze di condizioni strutturali del mercato del lavoro obiettivo: comprendere le caratteristiche del lavoro atipico a Roma disuguaglianze di ceto, classe (B) genere (A, C) valutazioni dei soggetti (A, B, C)

Roma città globale o città delle disuguaglianze? Come le altre città globali, Roma attrae flussi finanziari e turistici, ma fatica a trovare un nuovo modello di integrazione sociale e culturale su cui fondare un successo durevole. “Modello Roma” è ambiguo. Aspetti positivi 2001-05:il PIL pro capite cresciuto del 6.8% 1991-2001: crescono i servizi non tradizionali la disoccupazione è diminuita la città è uscita dal provincialismo grazie a una grande mutazione culturale aspetti negativi: Rendita e cementificazione insieme a crisi abitativa: irrisolta questione urbanistica scarsa integrazione degli immigrati, richiedenti asilo e Rom aumento delle distanze economiche e sociali tra ricchi e poveri, tra centro e periferia questione ambientale.

POLARIZZAZIONE SOCIALE: da un lato nuove povertà e nuove schiavitù (tratta, prostituzione , usura, etc.) dall’altro lato eccessivo lusso e consumo della città da parte di esponenti della finanza, dello spettacolo, della rendita e della politica (immigrati dal resto d’Italia e dall’estero). Tra i due estremi risultano in certo modo schiacciate le due principali componenti della classe media: il ceto impiegatizio e gli artigiani e piccoli commercianti traeva la propria sicurezza dall’impiego statale ed oggi trova lavoro precario, anche nel settore pubblico scacciati dal Centro dalla spe-culazione immobiliare, dalle se-miperiferie da supermercati e discount, dalle periferie dai centri commerciali Se la polarizzazione di tipo sia economico che sociale è una caratteristica delle città globali (Sassen, 2002), possiamo considerare Roma una città globale.

Cos’è cambiato nel decennio 1997-2007 Elementi di novità (oltre alla crescita della polarizzazione sociale) Settore finanziario, direzionale e di servizi avanzati molto ampio (10 anni prima solo gli inizi): dal 1991 al 2001 gli addetti ai servizi alle imprese raddoppiano (da 106mila a 214mila), un aumento superiore al numero complessivo degli addetti all’industria in senso stretto. maggior presenza di professioni elevate comporta una quota più ampia di classe alta, che si accompagna a un’inedita crescita di gruppi marginali alla classe bassa. + partecipazione femminile al mercato del lavoro, grazie a più scolarizzazione e meno disoccupazione Il precariato tocca in maniera nuova rispetto al passato tutti i settori, persino il settore pubblico.

METODOLOGIA analisi micro-dati Isfol-plus Per approfondire la specificità di Roma confronteremo la capitale con il gruppo dei comuni metropolitani del Nord (Torino, Milano, Verona, Venezia, Genova, Bologna) e con quello dei comuni del Sud (Napoli, Bari, Palermo, Catania, Cagliari). Tab. 1.1 Titolo di studio per classe d’età: Roma, in confronto alle metropoli del Nord e del Sud e all’Italia Roma Metropoli Nord Metropoli Sud Italia Diplomati/e 15-64 44.4 42.4 34.3 39.8 Laureati/e 15-64 23.1 18.1 16.4 10.8 Laureati/e 25-34 28.2 26.0 23.3 16.7 Laureati/e 35-44 25.1 22.8 19.6 12.3 Laureati/e 45-54 34.1 18.6 10.5 Fonte: nostra elaborazione microdati indagine Isfol-Plus 2005/250 La tabella conferma la maggiore istruzione della popolazione romana, ma si nota un’anomalia: a Roma la classe d’età con più laureati/e è quella 45-54 Inoltre sono soprattutto gli uomini tra i 45 e i 54 anni ad essere più istruiti: 40% di laureati contro il 28% delle donne→ secondo indicatore dell’afflusso di dirigenti e funzionari di alto livello che sono in maggioranza uomini, per il noto effetto del soffitto di cristallo

Percentuale occupati/e Nord Italia Tempo indeterminato full time - Occupati/e per tipo di contratto, orario di lavoro, volontarietà del part-time a Roma, nelle città del Nord e in Italia Tipo di contratto Orario lavoro Tipo Part-time Roma Percentuale occupati/e Nord Italia Tempo indeterminato full time - 483.344 52.6 56.3 part-time volontario 62.629 6.8 5.7 5.3 no volontario 34.745 3.8 2.2 2.5 Totale tipico dipendente 580.718 63.2 64.2 64.1 Tempo determinato full-time 28.459 3.1 3.3 4.8 8.269 0.9 0.3 0.4 5.093 0.6 0.5 0.7 Tot. Determinato 41.821 4.6 4.1 5.9 Altro lavoro dipendente* volontario e no volontario 22.157 2.4 1.6 Tot. Atipico dipendente 63.978 7.0 8.4 Para-subordinato 66.574 7.2 6.1 Partita Iva 83.149 9.1 11.6 8.9 Autonomo standard 123.678 13.5 6.5 14.5 Tot. Autonomo 206.827 22.6 24.0 23.4 Totale 918.097 100 Fonte: nostra elaborazione microdati indagine Isfol-Plus 2005/250 * Include la formazione lavoro, lavoro interinale e accordi informali

Tipologie di lavoro presenti nel mercato del lavoro lavoro autonomo tradizionale e libere professioni chi intenzionalmente ha scelto di sfruttare le opportunità date dal mercato e/o di autorealizzarsi nel lavoro (autoimprenditorialità) chi è autonomo più per costrizione che per scelta (le/i para-subordinati). il lavoro dipendente tipico atipico articolato in molte posizioni contrattuali (legge 30/2003) lavoro in nero. Ci troviamo di fronte a un mercato del lavoro frammentato, dove vanno analizzate e non confuse le varie situazioni in cui sono inseriti i soggetti, soprattutto per quanto riguarda il lavoro atipico Il lavoro atipico è chiamato ormai precario, anche dall’Istat quando si vuole sottolineare l’insicurezza e la scarsa protezione giuridica e sociale, che offre rispetto al lavoro tipico.

lavoro autonomo per richiesta del committente; Indicatori del carattere subordinato del lavoro autonomo non standard basati su aspetti individuati dalla giurisprudenza in materia lavoro autonomo per richiesta del committente; lavoro in un’unica società committente; obbligo di essere regolarmente presenti in sede; obbligo di rispettare un orario stabilito dal committente; uso di mezzi e strutture dell’azienda committente; rinnovo almeno una volta del contratto con lo stesso committente. Abbiamo considerato subordinato il lavoro in cui si riscontrano almeno 3 di questi aspetti “oggettivi”

% sul totale di ciascuna tipologia Tab. 1.5 Stima del carattere subordinato del lavoro atipico indipendente Valori assoluti % sul totale di ciascuna tipologia Roma Nord Sud Italia Partita iva 20442 24.6 22.3 35.6 36.6 Collaborazioni 47382 71.2 64.3 69.2 68.5 Tot. atipico indipendente 67824 45.3 36.8 48.6 46.2 Fonte: nostra elaborazione microdati indagine Isfol-Plus 2005/250 Al contrario delle partite Iva, le collaborazioni sono lavori di fatto dipendenti specie a Roma. Se teniamo conto del genere e dell’età emerge che sono soprattutto gli uomini dai 35 ai 44 anni ad essere dei “veri” lavoratori indipendenti in tutte le aree geografiche. Anche per le donne la situazione migliora tra i 35 e i 44 anni, ma a Roma meno di quanto accada nel Nord.

Tab.1.6 Atipicità per gruppi professionali: % riga Tipico Atipico Autonomo ROMA classe alta 52.6 14.9 32.5 classe media 70.7 17.2 12.1 classe bassa 65.5 4.7 29.9 NORD 40.1 15.4 44.5 79.6 11.5 8.9 69.9 7.8 22.3 Legenda: classe alta = dirigenti, intellettuali o tecnici media = impiegati/e, professioni qualificate nel commercio e nei servizi bassa =artigiani, operai e lavori non qualificati nei servizi → Il lavoro atipico riguarda soprattutto le classi medio-alte. → il lavoro autonomo di II generazione è più presente al Nord rischi l’allargamento del lavoro atipico rischia di impoverire la classe media o quanto meno di aumentarne l’insicurezza, specie se eccessivamente prolungato e senza un reddito minimo e contributi previdenziali nel passaggio da un lavoro all’altro la classe bassa hanno meno contratti atipici, ma più facilmente in nero o fanno un lavoro autonomo che rasenta l’auto-sfruttamento.

Lavoratrici e lavoratori atipici sono sempre più vecchi Il lavoro atipico è diffuso in quasi tutti i settori e di genere femminile F/T atipici = 63.6% Roma/ 58.4% Nord/ 42.5% Sud Lavoratrici e lavoratori atipici sono sempre più vecchi Tab. 1.7 Anzianità media di lavoro per tipo di contratto Roma Nord Sud Italia Atipico 11.0 13.1 13.2 13.6 Tipico 19.4 20.0 20.3 20.1 Autonomo 21.9 22.9 16.9 Totale 18.7 19.8 18.6 19.9 Fonte: nostra elaborazione microdati indagine Isfol-Plus 2005/250 La “anzianità” media di lavoro atipico a Roma, relativamente più bassa, deriva probabilmente da un entrata nel mercato del lavoro più tardiva, specie delle donne, ma è comunque inquietante, perché peggiora di generazione in generazione.

La trappola della precarietà La permanenza nel lavoro atipico per lunghi anni colpisce i non solo chi lavora da meno di 5 anni (medio periodo), ma si verifica anche nel lungo periodo. Tab. 1.10 Tasso di sostituzione del lavoro atipico con lavoro tipico o autonomo Medio periodo 2000-2005 Permanenza nell’atipico Passaggio al tipico Passaggio all’autonomo Roma 47.4 43.0 9.6 Nord 27.1 40.8 32.0 Lungo periodo prima del 2000 31.1 51.8 17.0 21.6 54.9 23.5 Fonte: nostra elaborazione microdati indagine Isfol-Plus 2005/250

La quota di intrappolati/e è nettamente più alta a Roma che nelle città del Nord (ma anche del Sud) per la maggior presenza di lavoro parasubordinato: le/i collaboratori che passano a forme standard nel lungo periodo solo il 53.5% contro il 78-79 % degli atipici dipendenti. perché è più difficile mettersi in proprio.

Generazioni a confronto e mobilità sociale Le differenze tra generazioni non derivano solo dalle novità del mercato del lavoro, ma anche dal grado di rigidità di una società: più il sistema sociale è rigido, più la mobilità si avvicina a situazioni in cui la posizione dei singoli è fissata da regole giuridiche o di costume. Nel caso in cui, invece, la società consideri principalmente fattori di tipo acquisitivo per la collocazione degli individui al suo interno, allora i processi di mobilità saranno fluidi, agevoli Gli studi sulla mobilità sociale indicano un rafforzamento della classe possidente e una frammentazione del ceto medio per il venir meno della mobilità assoluta, che nel periodo fordista aveva nascosto le persistenti difficoltà di mobilità tra classi. ruolo cruciale della posizione sociale della famiglia d'origine per comprendere condizione oggettiva e percezione soggettiva del lavoro atipico

Le indagini sul campo sulla mobilità sociale Svolte nel 2005/6 e 1997 in 4 Municipi romani (Flaminio di ceto alto, Colli Anieni e Appio Latino di ceto medio e Quadrato di ceto basso) tramite questionari; La seconda indagine sui ceti sociali conferma i risultati di molte altre ricerche, e cioè che la situazione lavorativa attuale e il percorso di carriera dei 30enni e 40enni, è più atipico e precario a confronto con quella della generazione precedente dei 50enni, ma soprattutto essa ci permette di cogliere importanti differenze di percorsi lavorativi, legate al ceto sociale della famiglia d'origine. L’avanzare del lavoro precario e flessibile viene inoltre colto guardando alle differenze nel tempo: gli attuali 30enni e 40enni svolgono lavori più atipici dei 30enni e 40enni di 8-9 anni fa (confronto tra 1° e 2° ricerca sui ceti sociali).

il lavoro precario cresce di generazione in generazione L’indagine 2005 sui ceti sociali conferma i risultati di altre ricerche → situazione lavorativa e percorso di carriera dei 30-40enni sono più atipici e precari a confronto con quella della generazione precedente dei 50enni, → aumentano le differenze di percorsi lavorativi, legate al ceto sociale della famiglia d'origine. Confronto tra 1° e 2° ricerca sui ceti sociali. → L'avanzare del lavoro precario e flessibile emerge dalle differenze nel tempo: gli attuali 30-40enni svolgono lavori più atipici dei 30-40enni di 8-9 anni fa

Ambiguità di Roma come città globale Negli ultimi 15 anni sono cambiati: struttura urbana, economia, classi sociali, mercato del lavoro e cultura. Crescita economica e occupazionale nei servizi avanzati e tradizionali aumento dell’occupazione di tipo flessibile che rasenta la precarietà, senza diminuzione del lavoro nero I° settore in termini occupazionali la PA allargata include istruzione ricerca e alta formazione centrali in una società della conoscenza La PA è anche burocrazia, ma soprattutto offre lavori precari specie nei servizi più avanzati. Settore immobiliare trainante, non è più solo edilizia, ma finanza che investe sulla valorizzazione e compravendita di immobili disagi per chi a Roma lavora e per le nuove famiglie di giovani e immigrati turismo, vantaggioso per i ceti medi che vi lavorano mette in crisi gli equilibri ecologici e la vivibilità urbana + scolarizzazione e + partecipazione delle donne al mercato del lavoro, anche grazie al part time intrappolamento nel lavoro precario: non solo giovani e donne ma anche persone sopra i 34 anni nuovi ricchi e city users→spreco nuove povertà e addirittura nuove schiavitù→degrado Dal punto di vista sociale aumentano le differenze tra ricchi e poveri

Fuori dalla visione ideologica della globalizzazione neoliberista come panacea per tutti i problemi, l’inserimento nella economia globale genera forti contrapposizioni anche all’interno di una città: tra classi sociali, tra generi e generazioni tra vecchi e nuovi cittadini (o aspiranti tali come i richiedenti asilo o i clandestini). Non c’è dunque contraddizione tra il fatto che Roma stia diventando una città globale e contemporaneamente una città in cui le diseguaglianze e la precarietà aumentano. Ma non è inevitabile: se si adottano adeguate politiche economiche e sociali le cose possono cambiare.

Famiglia, lavoro atipico e identità Forte calo dei matrimoni e dei tassi di natalità a livello nazionale, almeno in parte attribuibile alla precarizzazione del lavoro e alle carenze di servizi Roma è peculiare per la maggior presenza di ceti sociali alti, in grado di aiutare i propri figli ad uscire di casa, a cui fa da contrappeso un prezzo eccessivamente alto delle case in affitto e in vendita. Avere una famiglia di ceto alto offre reticoli sociali più ampi che facilitano la ricerca di lavoro e frenano lo slittamento verso la precarietà

Le coppie flessibili: 2 tipologie estreme Lavori qualificati e supporto delle famiglie d’origine → la rete familiare permette di trovare un lavoro o sostiene un progetto di lavoro autonomo →flessibilità percepita come processo di individualizzazione del lavoro Lavori dequalificati e slittamento verso la precarietà→ l’identità professionale “atipica” mette a rischio l'identità sociale→flessibilità percepita come precarietà

Il passaggio alla vita adulta fino a poco tempo comportava una serie di tappe ravvicinate: la fine degli studi, l’inizio della vita professionale, l’abbandono della casa dei genitori, il matrimonio e la procreazione. Tali tappe si sono allungate, con l’allungamento del precariato Inoltre l'identità professionale "atipica" influisce sull'identità sociale. ↓ Mutamento culturale: Vi è una polarizzazione tra uomini e donne molto responsabili riguardo ai figli ed altri soggetti in crisi di identità che rifiutano di assumersi responsabilità familiari o le delegano al partner

Differenze di genere: dalle condizioni oggettive a vissuti Le indagini Isfol-Plus e sulle coppie di precari permettono un’analisi delle disparità di genere nel lavoro delle difficoltà di conciliare vita professionale e familiare Si guarda oltre gli aspetti strutturali, agli aspetti soggettivi come l’insoddisfazione nel lavoro → rispetto agli uomini di uguale condizione le lavoratrici tipiche sono più soddisfatte Le atipiche più insoddisfatte Dall’insoddisfazione allo scoraggiamento il passo è breve per le meno qualificate che rischiano di divenire inoccupate. A parità di età e classe sociale, i percorsi lavorativi per le donne senza figli sono simili a quelli degli uomini. →Le differenze di genere si manifestano maggiormente per le donne con figli e per la classe d’età in cui si decide di fare un figlio. Su questi aspetti si percepiscono di più le conseguenze della precarietà. I rapporti familiari e l’identità femminile nel lavoro di cura si trasformano soprattutto per i ceti più alti in cui è maggiore il coinvolgimento maschile nelle responsabilità familiari. Per i ceti più bassi, invece, la doppia presenza è impossibile e obbliga a una scelta quasi definitiva fra la famiglia e il lavoro.

Ragioni della non occupazione impiego per genere (%)

Equilibri lavoro-famiglia. Strategie di riallineamento Le “politiche di conciliazione” sono un “pacchetto” di politiche sociali che sostengono la combinazione tra il lavoro per il mercato e altre attività . • misure che riducono o articolano diversamente il tempo di lavoro (soprattutto part-time nelle sue diverse articolazioni, e banche del tempo); • misure che permettono di avere più tempo libero non dedicato al lavoro per il mercato: banche del tempo, nidi comunali ed aziendali, classi primavera per i bambini di 2 anni delle scuole materne, utilizzo del congedo parentale, pubblicizzato, ma utilizzato solo da 1/10 dei padri aventi diritto.

la vita dei romani tra lavoro e famiglia Fotografia attraverso un’analisi secondaria di ricerche effettuate nel contesto romano. Le famiglie che vivono in grandi centri urbani come quello di Roma si trovano spesso senza il riferimento delle reti familiari e comunitarie tradizionali difficoltà nel conciliare i tempi di cura poca flessibilità del mercato del lavoro ▼ scarse risorse relazionali nella quotidianità Importanza delle politiche di conciliazione

PROBLEMI CHE FARE

PROBLEMI CHE FARE

PROBLEMI CHE FARE