Apparato locomotore.

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L’APPARATO LOCOMOTORE
Transcript della presentazione:

Apparato locomotore

Riserva di Sali minerali Protezione sostegno movimento capo tronco arti Apparato locomotore Sistema scheletrico Sistema muscolare Tessuto muscolare striato scheletrico Tessuto osseo Tessuto cartilagineo Contrazione e sviluppo di forza Ossa sono unita da articolazioni

L’apparato locomotore L’apparato locomotore è costituito dall’insieme delle ossa, e dei muscoli, che su di essi si inseriscono per mezzo di fasci connettivali chiamati tendini. Funzioni svolte sostegno del corpo nei sui vari atteggiamenti (postura), movimento protezione degli apparati della vita vegetativa e del sistema nervoso riserva dei sali minerali (Ca2+) che vengono mobilizzate per le esigenze fisiologiche dell’organismo.

Tessuto osseo e cartilagineo Anatomia umana dello scheletro Tessuto muscolare scheletrico Alcuni aspetti della contrazione muscolare

Tessuto osseo Blue arrow – Osteoblast Green arrow – Osteoclast Il tessuto osseo è formato da cellule e da sostanza intercellulare molto mineralizzata che conferisce al tessuto una notevole durezza e resistenza alla pressione ed alla trazione. La particolare struttura interna, tuttavia, fa sì che il tessuto osseo sia particolarmente leggero. Tipi cellulari presenti nel tessuto osseo Gli osteoblasti sono elementi cellulari che sintetizzano la sostanza intercellulare organica e regolano il ricambio di Ca2+ nell’osso. Gli osteociti derivano da osteoblasti che hanno perso la capacità di dividersi e di secernere. Gli osteociti sono accolti in lacune scavate nel tessuto osseo e sono connessi tra loro tramite un sistema di canalicoli che attraversa tutta la massa del tessuto. Gli osteoclasti sono elementi cellulari che provvedono al riassorbimento dell’osso. Osteoblasti e osteoclasti contribuiscono a modellare di continuo la massa, la forma e la struttura interna degli organi scheletrici. La sostanza intercellulare, chiamata matrice, è di tipo organico ed inorganico. La matrice organica è costituita da fibre collagene e da una sostanza amorfa. La matrice inorganica è costituita da fosfato e carbonato di calcio e rappresenta il 65% del peso secco dell’osso. Blue arrow – Osteoblast Green arrow – Osteoclast Yellow arrow - Osteocyte

Il tessuto cartilagineo La cartilagine è una forma specializzata di tessuto connettivale costituito da cellule chiamate condrociti immerse nella matrice I condrociti sono accolti in spazi chiamati lacune e circondati da abbondante sostanza intercellulare chiamata matrice. La matrice è costituita da fibre collagene e da sostanza fondamentale attraverso cui diffondono l’O2 e CO2 e le sostanze nutritive che mantengono in vita le cellule. La cartilagine è un tessuto resistente e al contempo flessibile. Costituisce parte dello scheletro (cartilagine articolare, scheletro della trachea e dei grossi bronchi). Costituisce lo scheletro dell’embrione che è successivamente sostituito da tessuto osseo

Varietà di tessuto osseo Esistono 2 varietà di tessuto osseo: tessuto osseo non lamellare e tessuto osseo lamellare Tessuto osseo non lamellare Tessuto osseo non lamellare: è il primitivo tessuto osseo embrionale successivamente sostituito da osso lamellare. Rispetto al tessuto osseo lamellare, contiene una minore quantità di sali minerali ed è meno resistente.

Tessuto osseo lamellare E’ il più diffuso tipo di tessuto osseo presente nello scheletro dell’adulto ed è organizzato in lamelle. Ciascuna lamella è costituita da cellule e da sostanza intercellulare. Le cellule sono ospitate in lacune da cui si irradiano dei canalicoli ossei ramificati e anastomizzati con quelli vicini a formare un sistema continuo di cavità che comunica con il canale di Havers in cui corrono i vasi sanguigni e le fibre nervose. Questo sistema di canali intercomunicanti è indispensabile per la diffusione delle sostanze metaboliche e per gli scambi gassosi (A). C A B Il tessuto osseo lamellare è il costituente del tessuto osseo compatto e di quello spugnoso. Nel tessuto osseo spugnoso le lamelle sono disposte in modo irregolare e formano degli strati detti trabecole. Nel sistema osseo compatto le lamelle si associano formando delle strutture regolari chiamate osteoni (B e C). Osservando la sezione trasversale di un osso, gli osteoni sono caratterizzati da un canale centrale chiamato canale di Havers attorno al quale si dispongono concentricamente le lamelle.

Apparato locomotore Tessuto osseo e cartilagineo Anatomia umana della scheletro Tessuto muscolare scheletrico Alcuni aspetti della contrazione muscolare

Tipi di ossa Le ossa dello scheletro umano sono circa 206 e possono essere di varia forma e volume. In base alla forma esse possono essere distinte in: ossa lunghe, ossa brevi e ossa piatte. Le ossa brevi hanno lunghezza, larghezza e spessore comparabili. Sono costituite da tessuto osseo spugnoso rivestito da osso compatto. Le loro superfici articolari sono rivestite da cartilagine ialina. Esempio: vertebre, clavicola Le ossa piatte: lunghezza e larghezza prevalgono sullo spessore. Sono formate da due strati di osso compatto che racchiudono uno strato di osso spugnoso. Esempio: ossa del cranio, scapola. Le ossa lunghe: la dimensione della lunghezza prevale sulla larghezza e sullo spessore. Sono formate da un corpo approssimativamente cilindrico chiamato diafisi e da due estremità terminali più o meno ingrossate chiamate epifisi; queste ultime sono provviste di superfici articolari che servono a connettersi con le ossa contigue. La diafisi, costituita da tessuto osseo compatto, è scavata per tutta la sua lunghezza da un canale midollare che accoglie il midollo osseo. Le due epifisi sono costituite da tessuto osseo spugnoso. Sulle superfici articolari si trova cartilagine ialina. Esempio: ossa degli arti. Tutte le ossa, eccetto che a livello delle superfici articolari, sono rivestite dal periostio, una membrana connettivale ricca di osteoblasti che contribuiscono ai fenomeni di rimaneggiamento che di continuo avvengono nel tessuto osseo e alla sua riparazione in caso di frattura.

Le articolazioni Le articolazioni sono i dispositivi che uniscono le ossa a formare lo scheletro. È possibile distinguere due tipi di articolazioni: Sinartrosi Nelle sinartrosi, due o più ossa sono saldamente unite per mezzo di connettivo o cartilagine e non compiono movimenti reciproci. Esempio di sinartrosi sono le articolazioni tra le ossa del cranio Diartrosi Nelle diartrosi due ossa sono vicine l’una all’altra e tenute assieme da fasci connettivali. Le ossa possono compiere movimenti reciproci più o meno ampi.

Tipi di diartrosi In base alla differente forma delle superfici articolari e ai diversi tipi di movimento che ne conseguono, le diartrosi sono classificate in: Enartrosi: superfici articolari a forma di segmenti di sfera piena in un osso e cava nell’altro. Consentono ampi movimenti angolari. Esempi: scapola e omero, anca e femore). Condilartrosi: superfici articolari a forma di ellissoide. Consentono movimenti angolari. Esempi: osso temporale e mandibola. Ginglimi: sono superfici articolari a forma di cilindro. Consentono movimenti di rotazione o attorno all’asse maggiore dell’osso o perpendicolare ad esso. Artrodie: superfici articolari pianeggianti.. Movimento consentito: limitati scivolamenti. Esempio: osso sacro e anca. Articolazione a sella: è caratterizzata da un rilievo sull’asse maggiore della superficie articolare e da una docciatura sull’asse perpendicolare. Rende possibile movimenti secondo l’asse maggiore della superficie articolare ( clavicola e sterno)

Come sono tenuti assieme i capi articolari Nelle diartrosi le ossa contigue sono tenute assieme da capsule e legamenti e sono bagnate dal liquido sinoviale. La capsula articolare è un manicotto fibroso che avvolge i due capi articolari e si inserisce dove termina il periostio. La capsula articolare è costituita da connettivo denso; la sua superficie interna è rivestita dalla membrana sinoviale. Quest’ultima è riccamente vascolarizzata ed è costituita da cellule che producono il liquido sinoviale. I legamenti articolari sono posti esternamente alla capsula e ne rinforzano la sua azione. Il liquido sinoviale è principalmente costituito da glicoproteine, mucopolisaccaridi, urea, glucosio e piccole quantità di elettroliti. Esso bagna tutte le superfici della cavità articolare e ha funzione nutritizie e lubrificanti.

Sistematica dello scheletro Lo scheletro viene suddiviso in una parte assile ed una appendicolare. Scheletro assile: è situato lungo l’asse centrale del corpo e comprende cranio, colonna vertebrale, costole e sterno Scheletro appendicolare: comprende le ossa degli arti (braccia e gambe) e le ossa dei cinti scapolari e pelvico che connettono gli arti allo scheletro assile.

Lo scheletro della testa Il cranio è formato dal neurocranio in cui è contenuto l’encefalo e dallo splancnocranio che delimita cavità viscerali o in cui hanno sede gli organi di senso. Il neurocranio è costituito dalle seguenti ossa: osso frontale ossa parietali ossa temporali osso occipitale (attraversato dal grande forame occipitale che da’ passaggio al midollo spinale) sfenoide etmoide Lo splancnocranio è un complesso osseo posto anteriormente ed inferiormente al neurocranio e delimita le cavità nasali, orbitali e buccale. Esso è costituito dalle seguenti ossa: ossa mascellari, che contribuiscono a delimitare tutte le cavità suddette ed il cui margine inferiore è provvisto di otto alveoli dentali che ospitano i denti ossa nasali ossa lacrimali osso palatino mandibola, osso impari a forma di ferro di cavallo che si articola con la mascella tramite una condiloartrosi.

I denti I denti sono gli organi della masticazione. Nell’uomo adulto i denti sono in numero di 32 e sono alloggiati nelle cavità delle ossa mascellari e mandibolare (16 per arcata). Essi hanno diversa forma (in relazione alle funzioni che svolgono) e sono così classificati: 8 incisivi, 4 canini, 8 premolari 12 molari.

La colonna vertebrale E’ costituita da una serie di ossa brevi chiamate vertebre, sovrapposte ed articolate fra loro; essa da’ sostegno al tronco ed attacco agli arti tramite il cingolo scapolare e pelvico. Segmenti cervicale costituito da 7 vertebre di cui le prime due vertebre sono l’atlante, che si articola con l’occipitale, e l’epistrofeo che s articola all’atlante mediante un processo odontoideo grazie al quale la testa può ruotare rispetto al tronco. toracico costituito da 12 vertebre lombare costituito 5 vertebre sacrale costituito 5 vertebre fuse a formare l’osso sacro coccigeo 4-5 vertebre rudimentali saldate a formare il coccige. Lordosi cervicale Cifosi toracica Lordosi lombare Curvature fisiologiche: cifosi e lordosi. La cifosi è una curvatura a convessita’ posteriore ed è localizzata a livello toracico. La lordosi è una curvatura a convessità anteriore ed è localizzata a livello cervicale e lombare. Le curvature svolgono importanti funzioni di sostegno e di equilibrio statico. Inoltre, hanno una importante funzione meccanica di sostegno del peso del corpo: una colonna rettilinea, infatti, avrebbe una resistenza al sovraccarico dieci volte inferiore a quella a tre curve.

Le vertebre In ogni vertebra si distingue un corpo anteriore ed un arco posteriore che presenta una sporgenza detta processo spinoso. Il corpo e l’arco delimitano il foro vertebrale in cui è alloggiato il midollo spinale. Tra una vertebra e l’altra è inserito un disco inetervertebrale cartilagineo. Due vertebre particolari: atlante ed epistrofeo. L’atlante è la prima vertebra cervicale (dal nome del dio Atlante che sosteneva il mondo); si articola con l’osso occipitale mediante due condioloartrosi; manca del corpo vertebrale. L’episrofeo è la seconda vertebra cervicale; è caratterizzata dalla presenza del processo odontoideo tramite il quale articola si con l’atlante

Deformazioni della colonna vertebrale La forma dello scheletro può cambiare se si assumono posizioni scorrette. Danni che frequentemente possono verificarsi a seguito di posture scorrette: Ipercifosi Iperlordosi Scoliosi

La gabbia toracica Coste Sterno La gabbia toracica è costituita da 12 vertebre dorsali, dallo sterno anteriormente e da 12 paia di coste. Essa accoglie e protegge importanti organi viscerali quali il cuore ed i polmoni. Le coste sono ossa piatte allungate e vengono distinte in coste sternali, asternali e fluttuanti. Le coste sternali articolano posteriormente con le vertebre e ancteriormente con lo sterno Le coste asternali articolano posteriormente con lo sterno e anteriormente si saldano alla costa sovrastante Le coste fluttuanti articolano posteriormente con le vertebre ed hanno l’estermità anteriore libera. Lo sterno è un osso piatto ed è costituito da tre porzioni fuse tra loro che sono: il manubrio, il corpo ed il processo xifoideo. Durante la inspirazione e la espirazione, la gabbia toracica va incontro rispettivamente ad un aumento e ad una riduzione di volume. Sterno

Scheletro dell’arto superiore Nell’arto superiore si distinguono: la cintura scapolare che unisce l’arto al tronco e forma lo scheletro della spalla ed una parte libera. Nella parte libera si distinguono in senso prossimo-distale: - l’omero a livello del braccio, Il radio ed l’ulna a livello dell’avambraccio - carpo, metacarpo e falangi a livello della mano Clavicola Scapola Omero Radio Ulna Mano

Scheletro dell’arto inferiore Ileo Nell’arto inferiore si distingue una cintura pelvica, che unisce l’arto al tronco e contribuisce a formare lo scheletro del bacino o pelvi ed una parte libera. Nella parte libera si distinguono in senso prossimo-distale: - femore a livello della coscia, la tibia ed il perone a livello della gamba il tarso metatarso e le falangi a livello del piede. Pube Ischio Femore Patella Tibia Perone Piede

Differenze tra lo scheletro maschile e femminile Differenze generali Le ossa hanno un maggiore volume e maggiori dimensioni nei maschi rispetto alle femmine. Differenze particolari Una differenza significativa riguarda lo scheletro del bacino. Nelle femmine la pelvi presenta lo stretto superiore ellittico. L’ileo è più svasato ed inclinato all’esterno e la sinfisi pubica è più bassa. La maggiore larghezza del bacino femminile determina una maggiore distanza tra le teste dei femori che risultano quindi più obliqui. Queste differenze sono in relazione alla funzione della gravidanza e del parto.

Principali modificazioni dello scheletro con l’età Lo scheletro di un individuo subisce un continuo processo di rimodellamento durante il corso della sua vita. Durante l’accrescimento si ha il completamento dello sviluppo delle ossa del neurocranio e la chiusura delle fontanelle che si completa entro il 2° anno di vita. Le ossa del massiccio faciale si accrescono e si modificano durante il periodo puberale Con l’acquisizione della postura eretta si acquisiscono le curvature fisiologiche della colonna vertebrale che consentono un maggiore equilibrio. La pelvi si allarga durante la fase puberale nelle donna Gli arti si allungano rispetto al tronco. Nell’età senile prevalgono i processi di osteolisi che in casi spinti possono portare all’osteoporosi. Si possono avere fenomeni di calcificazione delle cartilagini o assottigliamento come può accadere nei dischi intervertebrali.

L’apparato locomotore visto come un sistema di leve Classes of levers. (a) In a first-class lever, the fulcrum (F) is set up between the resistance (R) and the effort (M). (b) In a second-class lever, the resistance is between the fulcrum and the effort. (c) In a third-class lever, the effort is between the fulcrum and the resistance.

Uno sguardo comparativo ad altre strutture di sostegno Tutti gli organismi pluricellulari sono dotati di un sistema di sostegno ovvero di una struttura rigida che consente agli organismi di non essere schiacciati sotto l’effetto del loro stesso peso o di altre forze. Il sistema scheletrico dell’uomo e degli altri vertebrati (mammiferi, uccelli, rettili anfibi e pesci) è di tipo interno ed è detto endoscheletro. Negli invertebrati quali insetti, aracnidi e crostacei si è sviluppato uno scheletro esterno chiamato esoscheletro formato da chitina. L’esoscheletro deve essere cambiato periodicamente per consentire l’accrescimento dell’animale (muta) e limita fortemente le dimensioni degli animali (gli insetti, i ragni etc. sono piccoli) . Nelle meduse (celenterati) la pressione idrostatica generata all’interno della cavità gastrovascolare dai muscoli della regione orale funge da scheletro idrostatico.