TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO Dr

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Transcript della presentazione:

TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO Dr TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL’AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO Dr. Adriana Rita Mariani ANATOMIA: ASPETTI GENERALI

Organismo umano L’anatomia e la fisiologia umana riguardano lo studio dell’organizzazione e del funzionamento del corpo umano La conoscenza che ne deriva rende possibile prevedere come una cellula, un organo o un apparato risponderà a stimoli diversi e come tale risposta interesserà l’intero organismo

Organismo umano L’anatomia studia la struttura del corpo, è una disciplina che copre un campo piuttosto ampio che comprende le funzioni delle strutture anatomiche, la loro organizzazione microscopica e i processi attraverso i quali si sviluppano tali funzioni

Organismo umano L’anatomia microscopica, utilizza come strumenti d’indagine il microscopio ottico e i microscopi a scansione e trasmissione elettronica, comprende: la citologia: esamina le caratteristiche strutturali delle cellule l’istologia: rappresenta lo studio dei tessuti L’anatomia macroscopica è lo studio di strutture che vengono esaminate senza l’aiuto di microscopi. In particolare l’anatomia sistematica è lo studio del corpo per apparati, intendendo per apparato un gruppo di strutture che hanno una o più funzioni comuni

Organismo umano La fisiologia si occupa dei processi vitali o delle funzioni degli organismi viventi I suoi principali scopi sono la comprensione, l’analisi e la previsione delle risposte agli stimoli delle cellule, degli apparati e degli organismi I processi fisiologici permettono all’organismo di mantenere condizioni relativamente costanti in presenza di un ambiente che cambia continuamente

Organizzazione strutturale e funzionale Il corpo si può suddividere concettualmente in 7 livelli strutturali: molecolare degli organuli cellulare tissutale degli organi degli apparati dell’organismo completo Sebbene i limiti fra ciascuno dei livelli non siano sempre chiari, le categorie facilitano la comprensione dell’intero corpo

Dall’atomo all’organismo Il corpo umano contiene molti livelli di complessità strutturale dei quali il più semplice è il livello molecolare o chimico Le caratteristiche strutturali e funzionali di tutti gli organismi vengono determinate dalle loro caratteristiche chimiche, dalle interazioni tra gli elementi e le combinazioni di questi all’interno delle molecole La funzione delle molecole è intimamente correlata alla loro struttura (es. molecole di collagene sono robuste fibre simili a funi che garantiscono alla pelle resistenza strutturale, se così non fosse la pelle sarebbe fragile e si lacererebbe facilmente) Le molecole a loro volta si combinano spesso con altri atomi e molecole per formare sostanze chimiche più grandi e complesse dette macromolecole

Dall’atomo all’organismo Livello degli organuli. Un organulo è un “piccolo organo”, una struttura contenuta all’interno della cellula che svolge una o più funzioni specifiche (es. i mitocondri immagazzinano l’energia cellulare) Gli organuli possono essere definiti come assemblaggi di molecole organizzate in modo da permettere l’espletamento di determinate funzioni È la somma delle proprietà di queste strutture che permette ad ogni cellula di vivere Gli organuli non possono sopravvivere fuori delle cellule e una cellula non sopravvive senza organuli

Dall’atomo all’organismo Considerati dal punto di vista anatomico la più importante funzione dei livelli di organizzazione precedenti (chimico, organuli) è di fornire i blocchi costruttivi fondamentali e le strutture specializzate richieste per il successivo e superiore livello di struttura del corpo Livello cellulare. Le cellule sono le unità basilari di tutte le piante e gli animali I tipi di cellule differiscono nella loro struttura e funzione ma hanno numerose caratteristiche in comune La conoscenza di tali caratteristiche e delle loro variazioni è essenziale per comprendere l’anatomia e la fisiologia

Dall’atomo all’organismo Livello tissutale. I tessuti sono formati da gruppi di cellule simili specializzate per eseguire una determinata funzione Le cellule dei tessuti sono circondate da una sostanza non vivente, la matrice, variabile per quantità e tipo 4 sono i tipi fondamentali di tessuto che svolgono un ruolo specifico ma diverso nel corpo: epiteliale, connettivale, muscolare e nervoso Ognuno di questi tessuti ha numerose caratteristiche che lo distinguono dagli altri, e ha diverse sottoclassi

Dall’atomo all’organismo Livello degli organi. Un organo è una formazione, composta da due o più tipi di tessuto distribuiti in modo da presiedere a funzioni speciali nell’organismo (es. pelle, fegato, stomaco, occhio ecc) A questo livello divengono espletabili funzioni estremamente complesse (es.intestino tenue digerisce ed assorbe il cibo: è composto da tutti e quattro i tipi di tessuto) I tessuti si trovano raramente isolati. Uniti insieme, invece, formano organi che rappresentano discrete ma funzionalmente complesse unità operative Ciascun organo ha una propria forma, dimensione, aspetto e sede nel corpo e ciascuno può essere identificato in base al tipo di tessuto da cui è costituito

Dall’atomo all’organismo Livello degli apparati o sistemi. Questa organizzazione coinvolge un diverso numero e tipo di organi disposti in modo da presiedere a funzioni complesse del corpo, funzioni destinate a servire necessità specifiche (es. l’apparato digerente comprende, oltre ad altri organi, l’esofago, lo stomaco, l’intestino. Ciascuno di tali organi ha la sua funzione specifica e, lavorando insieme fanno progredire il cibo nel canale alimentare in modo che venga adeguatamente scisso nei suoi componenti fondamentali e poi assorbito a livello del sangue col fine ultimo di nutrire tutte le cellule dell’organismo)

Dall’atomo all’organismo Livello dell’organismo. Un organismo rappresenta il livello gerarchico di organizzazione strutturale più elevato Un organismo è ogni essere vivente considerato nel suo insieme L’organismo umano è un complesso di apparati interdipendenti La sopravvivenza del singolo organismo dipende dall’efficace funzionamento e coordinazione degli apparati (tale coordinazione è effettuata dal sistema nervoso e dall’apparato endocrino) Tale livello è formato da 11 apparati: tegumentario, scheletrico, muscolare,nervoso, endocrino, circolatorio,linfatico/immunitario, respiratorio, digerente, urinario e riproduttivo

CITOLOGIA: CENNI

Anatomia della cellula La cellula è l’unità strutturale e funzionale di base di tutti gli organismi viventi Il corpo umano ne contiene di vari tipi con diverse specializzazioni Tutte le cellule originano da un unico uovo fecondato e mentre procede la differenziazione durante lo sviluppo embrionale, si specializzano e progrediscono verso una ampia varietà di tipi cellulari quali cellule nervose, muscolari, ossee, adipose, ematiche Le dimensioni delle singole cellule sono molto variabili (es. 5um linfociti; 100um=0.1mm ovociti umani; cellule nervose hanno dei prolungamenti che possono arrivare a superare il metro di lunghezza pur mantenendo uno spessore di pochi micrometri)

Anatomia della cellula Nonostante non esista una cellula esattamente uguale a un’altra, le cellule hanno in comune molte caratteristiche strutturali e funzionali Qualsiasi sia il livello di specializzazione cellulare, tutte le cellule del corpo umano risultano essere costituite dalle medesime strutture di base Le cellule sono racchiuse da una membrana cellulare o plasmatica che a sua volta contiene due principali compartimenti: il nucleo ed il citoplasma All’interno del citoplasma troviamo inoltre: mitocondri, reticolo endoplasmatico, ribosomi, apparato del Golgi, varie vescicole, citoscheletro

Anatomia della cellula La membrana che avvolge la cellula, detta membrana cellulare o plasmatica o plasmalemma, è un sottile involucro che separa il citoplasma dall’ambiente esterno. Non è visibile al microscopio ottico ma col microscopio elettronico appare costituita da un doppio strato di molecole fosfolipidiche in cui le teste idrofile (amano l’acqua) formano la superficie esterna ed interna, mentre le catene di acidi grassi idrofobe (temono l’acqua) sono orientate verso l’interno del doppio strato (bilayer) lipidico All’interno di tale doppio strato sono presenti proteine dette di membrana importanti per il trasporto di sostanze dall’esterno all’interno della cellula

Anatomia della cellula Il citoplasma rappresenta la maggior parte del volume cellulare È costituito da una soluzione viscosa la cui composizione si distingue nettamente da quella dell’ambiente esterno della cellula (es. all’esterno prevale il sodio rispetto al potassio, mentre nel citoplasma vi è molto potassio e poco sodio) Il citoplasma contiene inoltre proteine, enzimi solubili (fungono da catalizzatori per reazioni metaboliche) Il citoplasma circonda gli organuli cellulari

Anatomia della cellula Il nucleo è un compartimento provvisto di membrana nucleare (simile a quella cellulare), localizzato di solito al centro della cellula Rappresenta la memoria genetica della cellula stessa: contiene il DNA che codifica nelle sequenze dei suoi nucleotidi le istruzioni per la sintesi delle migliaia di proteine cellulari Ciascun nucleo cellulare contiene l’intera informazione genetica: le molecole di DNA controllano sia la struttura che la funzione cellulare e sono responsabili dell’ereditarietà

Anatomia della cellula Il nucleolo, posto all’interno del nucleo,è il centro di comando della cellula, è il depositario dei suoi archivi Esso è il sito di sintesi degli acidi ribonucleici. Tre di questi (acido ribonucleico messaggero mRNA, transfer tRNA, ribosomiale rRNA organizzato in strutture dette ribosomi) si spostano dal nucleo al citoplasma dove partecipano alla sintesi di componenti proteici della cellula e di proteine destinate all’esportazione dalla cellula stessa (secrezione)

Anatomia della cellula I mitocondri sono organelli deputati alla produzione di energia chimica necessaria per la maggior parte delle reazioni biochimiche che avvengono nel citoplasma Sono presenti in quantità variabile, ma sono particolarmente numerosi nelle cellule che di solito hanno elevate richieste energetiche (es. cellule muscolari e nervose) All’interno di essi avviene la formazione di adenosina-5-trifosfato (ATP), molecola importante in quanto funziona come sito di accumulo di energia libera necessaria per molte delle reazioni chimiche del metabolismo cellulare La parte interna del mitocondrio è occupata dalla matrice mitocondriale che contiene il DNA mitocondriale (singola molecola circolare di DNA a doppia elica simile al DNA batterico): i mitocondri sono in grado di autoduplicarsi

Anatomia della cellula Il reticolo endoplasmatico (RE) è il più grande degli organelli citoplasmatici Il RE deve intendersi come una rete di spazi (tubulari, vescicolari o laminari) confluenti e delimitati da una membrane semplice Sulla membrana del RE rugoso sono situati i ribosomi responsabili della produzione di proteine Il RE liscio è privo di ribosomi, e vi hanno luogo reazioni di detossificazione e vie metaboliche specifiche (es. produzione sali biliari e ormoni steroidi)

Anatomia della cellula L’apparato di Golgi è l’organello in cui le proteine provenienti dal REG sono processate, selezionate e impacchettate per il trasporto alla destinazione finale nella cellula Tale apparato è presente in tutte le cellule anche se le sue dimensioni variano fortemente Nelle cellule secernenti è particolarmente grande e costituito da una pila di sacculi piatti disposti parallelamente e da piccole vescicole ad essi associati

Anatomia della cellula Le vescicole citoplasmatiche sono organelli provvisti di membrana: hanno forma e contenuto variabile Nei vari tipi cellulari possono variare da poche fino ad oltre un centinaio Possono essere coinvolte in svariate funzioni; esistono pertanto: vescicole di trasporto (trasferiscono nella cellule grosse molecole); vescicole digestive (demoliscono corpi estranei ed organelli cellulari in eccesso o danneggiati) vescicole di secrezione (in cui sostanze prodotte dalla cellula vengono trasportate dal luogo di produzione alla membrana cellulare) vescicole sinaptiche (svolgono un ruolo importante nella trasmissione dell’impulso nervoso)

Anatomia della cellula Il citoplasma contiene tre categorie di filamenti: microfilamenti (di actina), filamenti intermedi e microtubuli: essi insieme formano il citoscheletro che determina la forma cellulare e parecchie delle proprietà fisiche del citoplasma Il citoscheletro non è una struttura rigida e statica ma piuttosto dinamica in quanto le sue componenti filamentose depolimerizzano e si ripolimerizzano in differenti arrangiamenti per modificare la forma cellulare, per spostare i suoi organelli o per consentire il movimento della cellula stessa In alcune cellule il citoscheletro forma estroflessioni che estendono la membrana cellulare all’esterno per formare sottili processi simili a dita. Tali processi (microvilli, ciglia, flagelli) sono presenti solo in certi tipi di cellule, dipendendo dalle funzioni specializzate delle cellule (es. intestino: cellule presentano microvilli che espletano funzioni di assorbimento; vie respiratorie: cellule presentano ciglia che col loro movimento facilitano l’espulsione di pulviscolo inglobato nel muco; spermatozoi sono provvisti di flagello che ne permette la mobilità)

ISTOLOGIA: CENNI (da: - “Anatomia microscopica: testo ed atlante interattivo” A.R.Mariani et al.- CIC edizioni internazionali – - http://www.biocfarm.unibo.it/istologia/index.it “Appunti ed immagini commentate di Istologia” A.R.Mariani et al.-)

I tessuti I tessuti fondamentali sono quattro: 1) Il tessuto epiteliale o epitelio: è costituito da cellule contigue, stipate fra di loro, fra le quali è interposta scarsissima sostanza extracellulare. Nel loro insieme tali cellule formano lamine o ammassi solidi e poggiano su una membrana basale che le separa dal connettivo circostante. In base alla diversa localizzazione e quindi alla diversa funzione distinguiamo: Epiteli di rivestimento: costituiti dagli epiteli di rivestimento della cute, delle tonache mucose, delle membrane sierose e dei vasi sanguigni e linfatici o endoteli. Epiteli ghiandolari o secernenti: costituiscono il parenchima delle ghiandole esocrine ed endocrine. Epiteli sensoriali: sono epiteli specializzati capaci di reagire agli stimoli. Le funzioni dell'epitelio sono molteplici: protezione, assorbimento, secrezione, trasporto in superficie.

I tessuti 2) Il tessuto connettivo, che si accompagna sempre all'epitelio, è dato da cellule separate tra loro da spazi occupati da una sostanza intercellulare di composizione e struttura diverse nei diversi tipi di tessuto. Il tessuto connettivo svolge la funzione di connettere altri tessuti tra di loro nella formazione degli organi.

I tessuti 3) il tessuto muscolare che forma il parenchima di tutti i tipi di muscolo: liscio, striato scheletrico e striato cardiaco, è responsabile insieme allo scheletro della locomozione e del movimento delle diverse parti del corpo. E’ dotato di capacità contrattile.

I tessuti 4) Il tessuto nervoso è costituito da cellule nervose o neuroni, che rappresentano le unità strutturali e funzionali del sistema nervoso. Questo sistema contiene, inoltre, vasi sanguigni, tessuto connettivo di sostegno ( nel sistema nervoso periferico) e cellule di nevroglia (o glia) con funzioni diverse da quelle degli elementi nervosi.

Epiteli di rivestimento Gli epiteli di rivestimento sono formati da cellule unite tra loro, con interposta scarsissima sostanza intercellulare amorfa. La caratteristica disposizione delle cellule porta alla formazione di lamine cellulari che risultano essere adatte a rivestire sia superfici interne che esterne. Si trovano nelle zone di confine fra spazi che devono essere isolati tra loro Le cellule poggiano su di una membrana basale: formazione acellulare, costituita da materiale amorfo con disperse fibrille proteiche Schematicamente le cellule epiteliali possono essere ricondotte a tre forme essenziali: 1)     cellule pavimentose 2)     cellule isoprismatiche o cubiche 3)     cellule batiprismatiche o cilindriche  

Epiteli di rivestimento Classificazione in base al numero di strati cellulari che compongono gli epiteli e alla morfologia cellulare: a) epiteli semplici: sono costituiti da uno strato di cellule. Si trovano dove non è necessaria una delimitazione particolarmente resistente ma è indispensabile la formazione di una via di diffusione o trasporto di sostanze da un lato all’altro dell’epitelio (es. alveoli polmonari, stomaco, intestino, tubuli renali) quanto più l’epitelio è sottile tanto più velocemente una sostanza può diffondere passivamente attraverso esso. In base all'aspetto morfologico si suddividono in: pavimentoso semplice o lamellare o piatto         cubico semplice o isoprismatico cilindrico semplice o batiprismatico pseudostratificato o pluriseriato b) epiteli pluristratificati o composti: sono costituiti da due o più strati cellulari a stretto contatto. Si trovano a rivestire regioni sottoposte a notevoli sollecitazioni meccaniche (es. epidermide, cavità orale, esofago). In base alla forma delle cellule superficiali vengono distinti in: pavimentoso pluristratificato cilindrico o cubico pluristratificato epitelio di transizione    

Epiteli di rivestimento semplici L’epitelio pavimentoso semplice è costituito da un singolo strato di cellule piatte con il nucleo centrale, ovoidale o sferico, i margini cellulari sono irregolari. Nelle sezioni perpendicolari alla superficie dell’epitelio stesso le cellule appaiono sottili e appiattite, tranne nella zona centrale dove sono rigonfie per la presenza del nucleo sferico o ovoidale. Nelle sezioni parallele alla superficie le cellule presentano forma poligonale più o meno regolare e nel loro insieme assomigliano ad un mosaico.  È largamente rappresentato nell'organismo umano (es. polmone: alveoli polmonari; orecchio:parete del labirinto membranoso e superficie interna della membrana del timpano;vasi:endotelio)          

Epiteli di rivestimento semplici   L’epitelio cubico o isoprismatico semplice è costituito da un singolo strato di cellule cuboidi o poliedriche. Il nucleo, di forma sferica, è posto al centro della cellula. Spesso le cellule presentano corti microvilli talvolta ciglia vibratili (es. polmone: bronchioli respiratori terminali; cristallino: superficie profonda; retina: epitelio pigmentato, ovaio:epitelio germinativo)    

Epiteli di rivestimento semplici L’epitelio cilindrico o batiprismatico semplice è costituito un unico strato di cellule prismatiche che poggiano su una sottile membrana basale, le cui caratteristiche morfologiche variano a seconda della sede e della funzione che svolgono. E’ il più diffuso e svolge un ruolo meccanico di protezione ed è indicato per compiere funzioni sia di assorbimento che di secrezione.  Nelle sezioni perpendicolari alla superficie le cellule sono alte, cilindriche, con l’asse maggiore perpendicolare alla superficie dell’epitelio. Nelle sezioni parallele presenta un aspetto a mosaico simile a quello degli epiteli pavimentoso e cubico. Il nucleo è ovale e posizionato nel terzo inferiore della cellula.        

Epiteli di rivestimento semplici L’epitelio cilindrico o batiprismatico semplice insieme alla funzione di rivestimento ha anche altre funzioni, quali quelle di assorbimento e di secrezione (es. intestino tenue, stomaco, dotti escretori delle ghiandole). In relazione a queste due funzioni le cellule possono presentare sulla loro porzione apicale una “cuticola” detto orletto striato o a spazzola, costituito da microvilli che hanno il compito di aumentare notevolmente la superficie assorbente della cellula La funzione di secrezione è invece sostenuta da cellule specializzate a secernere muco che forma un velo di protezione (cellule caliciformi mucipare).  Un altro tipo di epitelio cilindrico semplice è rappresentato dall’epitelio ciliato: ove accanto a cellule ciliate si trovano cellule secernenti irregolarmente alternate tra loro (es. piccoli bronchi)      

Epiteli di rivestimento semplici L’epitelio batiprismatico o cilindrico pseudostratificato o pluriseriato può anche essere considerato una varietà del batiprismatico semplice. E’ composto da un unico strato di cellule a forma cilindrica, dotate di un’altezza variabile ma che poggiano tutte sulla membrana basale; alcune di esse raggiungono la superficie libera mentre altre si arrestano a livelli inferiori. Poiché i nuclei sono disposti nelle loro porzioni cellulari più larghe, essi appaiono disposti a diversa altezza dando all’epitelio la falsa immagine di un epitelio pluristratificato.   La parte apicale libera di tali cellule può presentare ciglia (es. faringe, laringe, trachea, bronchi) o microvilli o stereociglia, tra di esse possono essere intercalate cellule caliciformi mucipare.

Epiteli di rivestimento composti L’epitelio pavimentoso pluristratificato è costituito da molti strati di cellule di varia forma. Lo strato più profondo poggia sulla membrana basale ed è dato da cellule cubiche o cilindriche , verso la superficie seguono uno o più strati di cellule poliedriche e infine strati di elementi appiattiti con aspetto squamoso. L'epitelio è privo di irrorazione sanguigna ed è nutrito per diffusione dai capillari presenti nello strato connettivale sottostante. Pertanto gli strati profondi presentano un'intensa attività metabolica che diminuisce fino a scomparire negli strati più superficiali. In questa sede le cellule sono appiattite e perdono la capacità proliferativa. Si distinguono: 1) epitelio pavimentoso pluristratificato corneificato è così detto perché gli strati più superficiali delle cellule che lo compongono subiscono un processo di cheratinizzazione che le trasforma in lamelle cornee desquamanti. Queste lamelle partecipano alla formazione di una barriera che protegge i tessuti sottostanti dalle invasioni batteriche e da attacchi di natura chimica, fisica e meccanica. Inoltre questo strato di cellule morte ostacola l’eventuale evaporazione dei liquidi tessutali. E’ tuttavia umettato dal secreto prodotto dalla ghiandole sebacee e sudoripare (es. epidermide della cute)  

Epiteli di rivestimento composti  2) epitelio pavimentoso composto non corneificato è composto da 5-10 ordini di cellule disposte su tre strati. La porzione più profonda del tessuto presenta creste che invadono il connettivo sottostante dando luogo alle papille connettivali. In tal modo viene facilitata la diffusione delle sostanze nutritive dai capillari situati nel connettivo. Questo tipo di epitelio che riveste le mucose è umettato dal secreto delle ghiandole i cui condotti escretori si aprono sulla superficie dell’epitelio; si forma così un velo di protezione per le cellule più superficiali. (es. cornea, bocca: labbro, lingua, esofago)

Epiteli di rivestimento composti   Gli epiteli cilindrico e cubico pluristratificati vengono spesso considerati aspetti diversi di uno stesso epitelio e normalmente si continuano con un epitelio di tipo pavimentoso pluristratificato Sono dati da cellule poliedriche negli strati profondi e da elementi prismatici o cuboidi in superficie. Scarsamente rappresentati (es. laringe; faringe;fornice congiuntivale) Se le cellule sono provviste di ciglia, si ha un epitelio batiprismatico pluristratificato cigliato (es.epiglottide: mucosa della faccia posteriore)

Epiteli di rivestimento composti   L’epitelio di transizione è una modificazione dell’epitelio stratificato. Il numero degli strati e la forma delle cellule varia a seconda dello stato funzionale dell’organo (distensione o contrazione). Le cellule sono organizzate in più strati nei quali le cellule superficiali, disposte in un’unica fila, sono le cellule ad ombrello o a cupola; quelle intermedie, disposte in più file, sono le cellule clavate o piriformi, responsabili della plasticità dell’epitelio; le più profonde, in un’unica fila, sono le basali e sono considerate elementi di rimpiazzo. Quando l’organo, rivestito da questo epitelio, si distende le pareti si assottigliano e gli ordini delle cellule diminuiscono a 2-3. Le cellule piriformi si incuneano tra le cellule basali e le cellule cupoliformi si distendono a tal punto che ognuna di esse si trova a ricoprire l’apice di 2-3 cellule piriformi.(es. vescica urinaria)

Epiteli ghiandolari o secernenti Le ghiandole sono organi capaci di elaborare e riversare all’esterno o nel sangue sostanze che presentano le funzioni più diverse: ad esempio enzimi o altre proteine, mucopolisaccaridi (mucina), lipidi, ormoni. Col termine di secrezione si indica la capacità di produrre sostanze destinate ad essere escrete dalla cellula per svolgere un determinato compito funzionale. Tale attività è svolta dagli elementi epiteliali che costituiscono la ghiandola (parenchima ghiandolare) mentre la funzione meccanica di sostegno, la nutrizione (tramite i vasi sanguigni) e l’innervazione si esplica tramite il tessuto connettivo interstiziale o stroma.

Epiteli ghiandolari o secernenti Sulla base del destino finale del loro secreto distinguiamo due tipi principali di ghiandole: 1) ghiandole a secrezione esterna o esocrine: riversano il loro secreto, mediante dotti escretori   sulla superficie esterna del corpo (es. ghiandole sebacee, sudoripare) in cavità che comunicano con l’esterno (es. ghiandole salivari, pancreas esocrino, fegato) 2) ghiandole endocrine: sono sprovviste di dotti escretori e riversano i loro prodotti di secrezione (ormoni) direttamente nei capillari sanguigni accolti nel connettivo interstiziale che avvolge i singoli elementi epiteliali dell’organo. (es:tiroide, paratiroide, ipofisi, surrene, pancreas endocrino, ghiandola interstiziale del testicolo e dell’ovaio). Gli ormoni prodotti hanno la funzione di messaggeri chimici che immessi nel circolo sanguigno raggiungono tutto l’organismo agendo su organi bersaglio specifici caratterizzati dalla presenza di recettori ormonali specifici. L’ormone deve aver interagito col recettore presente sulla cellula bersaglio per poter indurre una risposta fisiologica da parte della cellula stessa.

Epiteli ghiandolari o secernenti Sviluppo delle ghiandole  Entrambi i tipi di ghiandole hanno origine dall’epitelio di rivestimento. Si presentano all’inizio come un’invaginazione o un cordone solido di cellule epiteliali che, proliferando, invade il tessuto connettivo sottostante. Successivamente, nelle ghiandole esocrine, le cellule profonde del cordone cellulare si differenziano in elementi secernenti che mantengono una connessione con l’epitelio superficiale che darà origine al dotto escretore. Nelle ghiandole endocrine, invece, si perde la connessione della ghiandola con la superficie, per cui la ghiandola è isolata dall’epitelio di rivestimento da cui ha avuto origine ed il prodotto di secrezione è riversato direttamente nelle reti di capillari sanguigni che circondano le cellule.

Ghiandole esocrine GHIANDOLE UNICELLULARI L’unico esempio di ghiandola unicellulare è dato dalla cellula caliciforme mucipara che è intercalata tra le cellule di rivestimento dell’epitelio cilindrico o pluriseriato di molte tonache mucose (es. intestino, vie respiratorie: laringe, trachea) La cellula caliciforme secerne mucina (miscela di glicoproteine e glicosaminoglicani a volte acidi) che forma con l’acqua una sostanza detta muco. Durante il processo di secrezione, gocce di mucinogeno avvolte da membrana si accumulano nella regione del Golgi che è situata tra il nucleo e la superficie libera della cellula. Via via che le gocce si accumulano, la porzione apicale della cellula si distende ed assume una tipica forma a calice, mentre il nucleo viene schiacciato al polo opposto. Durante la fase di secrezione, la membrana del vacuolo contenente il prodotto di secrezione si fonde con il tratto di membrana plasmatica che riveste la superficie libera della cellula ed il muco è riversato all’esterno

Ghiandole esocrine GHIANDOLE PLURICELLULARI Le ghiandole esocrine derivano dall’epitelio di rivestimento della cute o delle mucose e vi restano collegate tramite il sistema dei dotti escretori. Si parla di - ghiandole intraparietali o intramurali se restano nello spessore della parete del viscere cavo nel quale versano il loro secreto; si dividono in: ghiandole intraepiteliali, sono costituite da accumuli di cellule disposte a delimitare un piccolo lume, accolti nello spessore dell’epitelio di rivestimento della mucosa da cui derivano; sono rare (es. nell’uretra cavernosa, nell’epididimo: nei condottini efferenti) ghiandole esoepiteliali (sono le più rappresentate) se si approfondano al di sotto dell’epitelio, nello spessore della lamina propria (ghiandole coriali) o della tonaca sottomucosa (ghiandole sottomucose). - ghiandole extraparietali se si sviluppano al di fuori del viscere cavo, pur rimanendovi collegate per mezzo del dotto escretore.Comprendono le ghiandole più voluminose dell’organismo:pancreas, fegato, ghiandole salivari maggiori (parotide, sottolinguali, sottomandibolari)

Ghiandole esocrine Le ghiandole pluricellulari in base al tipo di ramificazione che presenta il dotto escretore si suddividono in:   A) semplici: comprendono ghiandole formate da una o più unità secernenti, connesse alla superficie dell’epitelio o direttamente o per mezzo di un dotto non ramificato. B) composte: queste ghiandole, a differenza delle ghiandole semplici, presentano il dotto escretore principale ripetutamente ramificato in condotti di calibro progressivamente decrescente che terminano con l’adenomero. Ciascuna ramificazione dei dotti escretori è provvista quindi alla sua estremità di una unità secernente. A questa categoria appartengono le ghiandole più grosse dell’organismo

Ghiandole esocrine Nell’uomo le ghiandole semplici sono suddivise in: ghiandole tubulari semplici: le cellule secernenti contenute nello spessore del tessuto connettivo si dispongono a circoscrivere una struttura tubulare rettilinea nel cui lume riversano il secreto; non esiste una separazione tra parte secernente e parte escretrice (es. intestino: ghiandole intestinali) ghiandole tubulari a gomitolo o glomerulari: la parte secernente ha forma di tubulo la cui estremità distale è avvolta a gomitolo e costituisce l’unità secernente; il dotto escretore è rettilineo (es. ghiandole sudoripare)

Ghiandole esocrine ghiandole tubulari ramificate: il dotto escretore riceve due o più tubuli ramificati che costituiscono la porzione secernente (es. cavità orale: alcune ghiandole;  duodeno: le ghiandole del Brunner) ghiandole acinose o alveolari semplici: l’adenomero ha la forma di una piccola sfera, anziché di un tubulo. Le ghiandole acinose formate da un solo alveolo mancano nei Mammiferi. Quelle suddivise in più acini che si connettono ad un unico dotto escretore sono definite come ghiandole acinose od alveolari ramificate (es.ghiandole sebacee, palpebre:ghiandole di Meibomio)

Ghiandole esocrine Nell’uomo le ghiandole composte sono suddivise a seconda della forma degli adenomeri, in:  ghiandole tubulari composte: gli adenomeri, posti all’estremità delle singole ramificazioni del dotto escretore, hanno forma tubulare (es. duodeno:parte delle ghiandole del Brunner, cavità orale: le ghiandole mucose pure) ghiandole acinose o alveolari composte: presentano adenomeri di forma sferica o sono costituite da tubuli ramificati forniti di numerosi diverticoli a forma di acino (es. ghiandola mammaria)

Ghiandole esocrine ghiandole tubulo-acinose o tubulo-alveolari composte: sono le più comuni e sono costituite sia da unità secernenti tubulari sia da adenomeri di forma alveolare. (es. pancreas, ghiandole lacrimali, cavità orale: ghiandole salivari maggiori sierose e miste, ghiandole delle vie aerifere)

Ghiandole esocrine Le ghiandole esocrine possono essere classificate anche in base alla modalità di emissione del secreto in: ghiandole olocrine: l’intera cellula dopo aver accumulato il prodotto di sintesi viene eliminata costituendo essa stessa il secreto. (gh.sebacee) ghiandole apocrine: il citoplasma apicale delle cellule secernenti è eliminato insieme al prodotto di secrezione che la cellula contiene (gh.mammaria) ghiandole merocrine: sono la maggior parte. In esse viene eliminato solo il prodotto di secrezione contenuto in vescicole mentre la cellula secernente resta integra. Queste vengono suddivise in base al tipo di secreto prodotto in: a) sierose: secernono un liquido chiaro ed acquoso che contiene per la maggior parte enzimi. (pancreas, parotide) b) mucose: secernono un liquido vischioso detto mucina, che a contatto con l’acqua diventa muco. (gh. mucose della cavità orale, cellule caliciformi mucipare dell’intestino) c) miste: producono un liquido misto, sia sieroso che mucoso. (gh.salivari sottolinguale e sottomandibolare)

Tessuto connettivo Il tessuto connettivo, che si accompagna sempre all'epitelio, è dato da cellule separate tra loro da spazi occupati da una sostanza intercellulare di composizione e struttura diverse nei diversi tipi di tessuto. Il tessuto connettivo svolge la funzione di connettere altri tessuti tra di loro nella formazione degli organi, si trova ovunque nell’organismo ed è il tipo di tessuto più abbondante e diffuso. I tessuti connettivi hanno caratteristiche comuni: diverso grado di vascolarizzazione: la maggior parte è ben vascolarizzata ma esistono delle eccezioni es. tendini e legamenti hanno scarsa vascolarizzazione, la cartilagine non è vascolarizzata (lentezza nella guarigione se danneggiati) matrice extracellulare: i tessuti connettivi sono costituiti da diversi tipi di cellule, ma la loro caratteristica principale è di possedere tra le cellule quantità variabile di sostanza non vivente detta matrice extracellulare. Essa è prodotta e secreta dalle cellule del connettivo: può essere liquida, semisolida o simile a un gel, dura. Grazie a tale matrice il connettivo può sopportare il carico meccanico e resistere a forze di trazione: le proprietà meccaniche sono estremamente variabili. A un estremo c’è il tessuto adiposo (prevalgono le cellule ed una matrice molle) all’estremo opposto ci sono cartilagine ed osso (minor numero di cellule e matrice dura che li rende molto resistenti). Una parte della matrice è costituita da fibre in quantità variabile: fibre collagene, elastiche e reticolari tutte formate e secrete dalle cellule del tessuto connettivo.

Tessuto connettivo Quindi il tessuto connettivo è costituito da due componenti: le cellule sono separate fra loro da un abbondante materiale extracellulare la matrice extracellulare nella quale sono immersi gli elementi cellulari. Questa a sua volta è costituita da : una parte organizzata in fibre una sostanza amorfa o sostanza fondamentale   Il tessuto connettivo comprende quattro tipi di tessuto che svolgono una funzione di connessione e di sostegno ma presentano localizzazioni, proprietà morfologiche e funzionali e caratteristiche chimiche diverse. Il tessuto connettivo propriamente detto il tessuto cartilagineo il tessuto osseo Il sangue e la linfa

Tessuto connettivo propriamente detto Questo tessuto è a sua volta suddiviso in:   a) tessuto connettivo lasso: in cui le fibre sono lassamente intrecciate tra loro.  Nell’ambito di questo tessuto esistono diverse varietà con proprietà speciali: Tessuto mucoso Tessuto elastico Tessuto reticolare Tessuto adiposo Tessuto pigmentato   b) tessuto connettivo denso o compatto: in cui le fibre sono abbondantissime e riunite in grossi fasci stipati che conferiscono al tessuto una notevole consistenza. Questo tessuto esiste in due varietà: irregolare: in cui le fibre possono avere una disposizione irregolare, disordinata, come nel derma; regolare: in cui le fibre sono raccolte in fasci paralleli, come nei tendini, nei legamenti, nelle aponeurosi.

Tessuto connettivo lasso La trama connettivale svolge diverse funzioni: - funzione meccanica di sostegno. - provvede alla nutrizione ed alla eliminazione dei rifiuti, agli scambi ionici e gassosi tra il sangue e le cellule e viceversa - provvede alla difesa - produzione di eparina (anticoagulante) ed istamina (vasodilatatore) - deposito di lipidi - riparazione delle lesioni E’ caratterizzato da una sostanza fondamentale o matrice viscosa (in cui si muovono le cellule), dalla presenza di molte cellule diverse tra loro e da una disposizione lassa e irregolare delle fibre collagene (resistenti alla trazione) e rare fibre elastiche (flessibili e retrattili). Tra le cellule riconosciamo: fibroblasti (secernono fibre collagene ed elastiche), macrofagi ( fagocitano batteri e detriti cellulari), cellule adipose (immagazzinano grasso), plasmacellule, linfociti e granulociti del sangue (difendono il corpo dall'invasione di microrganismi ed altro materiale estraneo  

Tessuto connettivo lasso E’ il tipo più diffuso di tessuto connettivale: - costituisce le tonache sottomucose degli organi cavi comunicanti con l’esterno partecipando quindi alla composizione della loro parete (stomaco,intestino,ecc) - avvolge e penetra tutti gli organi interponendosi tra gli elementi parenchimali e costituendo lo stroma o connettivo interstiziale.  - forma la tonaca intima, insieme all’endotelio e la tonaca avventizia delle arterie (mentre la tonaca media è formata da tessuto muscolare liscio o da tessuto elastico) ed insieme a fibrocellule muscolari lisce le tonache media ed avventizia delle vene. - riempie tutti gli spazi liberi situati tra gli organi interponendosi tra questi e connettendoli tra loro.   - circonda i muscoli ed i nervi e penetra nel loro interno avvolgendo fasci di fibre muscolari o nervose e fibre singole    

Tessuto connettivo denso o compatto Nel tessuto connettivo compatto le fibre collagene sono predominanti rispetto alle altre due componenti (cellulare ed amorfa) e sono raccolte in grossi fasci stipati. I fasci di fibre collagene possono intrecciarsi tra loro in due modi diversi e pertanto se ne distinguono due tipi: Tessuto connettivo denso irregolare. E’ costituito da masse di fibre collagene disposte in maniera disordinata ed intrecciata. Frammiste a queste vi si riscontrano scarse fibre elastiche ed i fibroblasti. Il movimento cellulare è molto modesto (nel derma dove si continua con il tessuto connettivo lasso sottostante: tessuto sottocutaneo; nella capsula fibrosa che avvolge gli organi; nelle guaine dei tendini e dei nervi, nel periostio

Tessuto connettivo denso o compatto Tessuto connettivo compatto regolare. E’ costituito da masse di fibre collagene disposte in fasci paralleli tra loro. Ha una grande resistenza alla tensione. I fibroblasti sono sparsi tra le fibre e possiedono scarsa Questo tipo di tessuto è evidenziabile soprattutto nelle strutture sottoposte a trazione unidirezionale (tendini e legamenti; aponeurosi e fasce) Nella cornea lo stroma connettivale ha una costituzione molto precisa: gli strati di fibre collagene sono orientati perpendicolarmente gli uni rispetto agli altri.

Tessuto elastico Le fibre elastiche sono presenti in quantità variabile insieme alle fibre collagene del classico tessuto connettivo lasso. Nelle zone nelle quali le fibre elastiche predominano nettamente su quelle collagene si viene a costituire il tessuto connettivo denso elastico che macroscopicamente mostra colore giallastro. Si trova: nel legamento nucale, nei legamenti gialli delle vertebre, nelle membrane elastiche interna ed esterna di tutte le arterie e nella tonaca media delle grosse arterie quali ad esempio l’aorta e le carotidi.

Tessuto elastico Il tessuto elastico è costituito da lamine ondulate di fibre elastiche (formate da elastina), con un andamento parallelo tra di loro. I fibroblasti sono scarsi e diposti irregolarmente Nei grossi vasi sanguigni si possono evidenziare diverse tonache che sovrapponendosi ne formano la parete: Tonaca intima (endotelio che poggia su di uno strato sottoendoteliale connettivale); Tonaca media (costituita da tessuto muscolare e tessuto elastico, Tonaca avventizia (connettivale)

Tessuto elastico Con il termine di tendine si definisce una struttura fibrosa, a forma appiattita o cilindrica, costituita da fasci di fibre collagene rigorosamente parallele a tessitura stretta, frammiste a fibre elastiche. Dal punto di vista funzionale il tendine rappresenta nel complesso una struttura flessibile e resistente alla trazione.

Tessuto reticolare Il tessuto reticolare è caratterizzato da fibre reticolari che in realtà sono fibre collagene molto sottili, disposte in modo lasso e irregolare per fornire sostegno a formazioni delicate come possono essere le cellule epatiche, le cellule linfoidi e il midollo osseo. Nell’adulto le fibre reticolari rimangono nelle zone dove il tessuto prende i caratteri di tessuto connettivo reticolare: nella membrana basale degli epiteli e degli endoteli, nella guaina reticolare del sarcolemma delle fibre muscolari, nella guaina reticolare delle fibre nervose, nello stroma delle ghiandole nello stroma degli organi emopoietici (midollo osseo, milza, linfonodi, ecc)

Tessuto elastico Il midollo osseo è accolto nei vari sistemi cavitari delle ossa. Si presenta in due varietà: il midollo giallo (costituito da tessuto adiposo) e il midollo rosso che rappresenta il principale organo emopoietico poichè produce tutti i tipi di elementi figurati del sangue. Il midollo rosso è costituito da: parenchima formato da vari tipi di cellule libere, dotate di elevata capacità proliferativa, accolte entro le maglie dello stroma. stroma: costituito da tessuto reticolare, accoglie le cellule svolgendo funzioni di supporto.. corredo vascolare proviene dalle arterie nutritizie dell'osso.

Tessuto pigmentato Nel derma della cute, specie in quella di razze umane di colore, sono presenti cellule pigmentate dette melanociti (incaricati di produrre melanina a difesa della cute) che si accumulano nella soprastante epidermide; il citoplasma di tali cellule è ripieno di granuli di pigmento bruno o nero che corrisponde alla melanina. Quando tali cellule sono particolarmente abbondanti, il tessuto che si forma è detto tessuto connettivo pigmentato: cute di razze di colore cellule dell’epitelio dell’iride e della coroide

Tessuto adiposo Quando le cellule adipose, presenti peraltro in numero limitato in tutto il tessuto connettivo lasso, si accumulano, invece, in grande numero diventando preponderanti, si costituisce il tessuto adiposo. Tale tessuto è implicato nella sintesi dei grassi e nella loro liberazione, per cui svolge un ruolo fondamentale nell’assicurare un apporto costante di materiale energetico Nei mammiferi esistono due varietà di tessuto adiposo: a)     il tessuto adiposo bianco o giallo : rappresenta la maggior parte del grasso dell’organismo. Le cellule (adipociti) sono molto grandi e, se isolate, presentano forma sferica, se accostate, prendono forma ovoidale o poliedrica. La cellula è occupata da un’unica grande goccia lipidica ed il nucleo è sospinto alla periferia b)    il tessuto adiposo bruno: è abbondante nelle specie che vanno in letargo, ma è scarso nei Primati e quindi anche nell’uomo, dove non ha grande importanza metabolica.

Tessuto cartilagineo Il tessuto cartilagineo insieme al tessuto osseo appartiene ai tessuti connettivi di sostegno. Nei Mammiferi la maggior parte dello scheletro si costituisce durante lo sviluppo sotto forma di abbozzi cartilaginei che vengono poi sostituiti da osso. Durante l’accrescimento post-natale, la cartilagine rimane nelle zone di confine tra epifisi e diafisi delle ossa lunghe, mentre nell’adulto la cartilagine rimane in poche sedi, quali le superfici articolari delle ossa che non ossificano mai, l’orecchio esterno, il naso, la laringe, la trachea ed i bronchi. Normalmente, tranne che sulle superfici articolari, la cartilagine è rivestita da pericondrio che si presenta come un involucro di tessuto connettivo fibroso compatto. La cartilagine non è innervata né vascolarizzata e pertanto viene nutrita per diffusione. Scheletro fetale. Per la maggior parte è costituito da cartilagine jalina che in seguito viene sostituita dall'osso

Tessuto cartilagineo Funzioni: - funzioni scheletriche (impedisce agli organi cavi di collassarsi (es. orecchio e vie respiratorie); - permette il movimento dei capi articolari (nelle cartilagini articolari); - costituisce il modello per la formazione del segmento scheletrico definitivo (nel feto) - favorisce l’accrescimento in lunghezza di molte ossa (cartilagine di coniugazione nell’individuo in accrescimento)

Tessuto cartilagineo E’ costituito da cellule dette condrociti e da abbondante sostanza intercellulare formata da fibre immerse in una sostanza fondamentale allo stato di gel. Sulla base delle caratteristiche morfologiche, o meglio, sulla base dell’abbondanza della sostanza amorfa, delle fibre che vi sono incluse e della natura di queste, si distinguono tre tipi di cartilagine: jalina elastica fibrosa  

Tessuto cartilagineo cartilagine jalina, è la più diffusa. Le cellule sono raggruppate in gruppi isogeni alloggiate in cavità (lacune), dove la matrice è meno densa e dove vengono nutrite per diffusione. La sostanza intercellulare è allo stato di gel compatto ed è costituita da : fibre collagene non sono formate da fibrille riunite in fasci, come nel tessuto connettivo lasso e compatto, ma da fibrille disposte a reticolo; dalla matrice amorfa o sostanza fondamentale solida. L’insieme costituisce un tessuto solido resistente alla compressione ma anche flessibile  

Tessuto cartilagineo cartilagine elastica, La sostanza intercellulare differisce da quella della cartilagine jalina per la presenza di moltissime fibre elastiche che si ramificano e formano una rete compatta da mascherare la sostanza amorfa che è meno abbondante di quella della cartilagine ialina. Le sue cellule, simili a quelle della cartilagine ialina, si presentano rotonde od ovoidali e sono avvolte da una capsula. Per l’elevato numero di fibre elastiche presenta notevole flessibilità e elasticità. (cartilagini del padiglione auricolare e del meato uditivo esterno nell’orecchio, epiglottide, parte delle cartilagini della laringe  

Tessuto cartilagineo cartilagine fibrosa: rappresenta una forma di transizione tra il tessuto connettivo denso e la cartilagine vera e propria. Essa si trova: nei dischi intervertebrali, nella sincondrosi tra prima costa e sterno, nella zona di inserzione di alcuni tendini sull’osso. Vi si reperiscono grossi fasci fibrosi di fibre collagene immersi in scarsa matrice. I condrociti, poco numerosi, sono frequentemente isolati e circondati da una capsula.  

Tessuto osseo Il tessuto osseo è un connettivo di sostegno caratterizzato dalla mineralizzazione della sostanza intercellulare che conferisce al tessuto durezza e consistenza. Non è statico, ma soggetto a continuo rimodellamento che , oltre ad avere funzione meccanica, provvede anche a regolare la calcemia. Costituisce quasi tutto lo scheletro e forma anche la dentina ed il cemento dei denti. Costituzione. Il tessuto osseo è costituito da: - cellule contenute in cavità dette lacune - sostanza intercellulare organica che è formata da fibre collagene accolte in una sostanza amorfa che maschera le fibre collagene stesse. La matrice organica e soprattutto le fibre collagene conferiscono al tessuto la resistenza alla trazione ed alla pressione. - sostanza intercellulare inorganica o minerale che rappresenta il 65% del peso secco dell’osso. Essa è costituita principalmente da fosfato di calcio e da carbonato di calcio presenti sotto forma di cristalli di idrossiapatite. I costituenti inorganici sono responsabili della durezza e della rigidità dell’osso.

Tessuto osseo L’osso è una delle forme più specializzate di tessuto connettivo Le cellule mature dell’osso, osteociti, sono immerse in una matrice particolare contenente sia materiale organico (collagene), che sali minerali L’unità strutturale dell’osso è il sistema di Havers. Le cellule ossee o osteociti occupano cavità scavate nella matrice e dette lacune ossee. Dalle lacune partono in tutte le direzioni piccoli canalicoli che contengono i prolungamenti degli osteociti e si anastomizzano con quelli delle lacune vicine appartenenti alla stessa lamella o a lamelle adiacenti. I canalicoli pertanto vanno a mettersi in comunicazione con i cosiddetti canali di Havers (che hanno un andamento verticale)e di Volkmann (che hanno direzione obliqua perché contengono i vasi che penetrano all’interno dell’osso provenendo dall’esterno) contenenti i vasi sanguigni per cui si forma un sistema continuo di cavità che permette gli scambi tra sangue e osteociti.

Tessuto osseo Quando le cellule sono attive e sintetizzano le componenti organiche dell’osso sono dette osteoblasti: quando si circondano di osso vi restano intrappolate e cessano tale produzione (osteociti) Un altro tipo di cellula è l’osteoclasto: è in grado di demolire l’osso attorno agli osteociti maturi che si trasformano in osteoblasti attivi La cooperazione tra i diversi tipi cellulari fa sì che l’osso maturo possa crescere e modificare la propria forma

Il sangue   Il sangue nell’uomo è l’unico tessuto fluido in quanto è formato da: a)     elementi figurati (45% del sangue intero)(eritrociti, leucociti e piastrine) Le cellule del sangue hanno durata di vita normalmente breve e vengono continuamente sostituite da nuovi elementi che si differenziano negli organi emopoietici (sacco vitellino, fegato e midollo osseo nell’embrione e nel feto; midollo osseo nell’adulto). Al termine del loro ciclo vitale gli elementi figurati vengono distrutti da parte degli organi emocateretici (es.milza). b)    sostanza intercellulare (55% del sangue intero) liquida detta plasma che non contiene né sostanza fondamentale né fibre e conserva sempre una fluidità tale da consentire scambi metabolici tra sangue e tessuti. Il sangue è rinchiuso in un sistema di vasi arteriosi e venosi nel quale circola perché spinto soprattutto dalla pompa cardiaca ma anche dall’aspirazione esercitata dalle vene, dalle contrazioni muscolari, dalla forza di gravità, ecc. In un uomo di circa 70 Kg ammonta a circa sei litri.  

Il sangue Gli elementi figurati del sangue comprendono: 1)   eritrociti o globuli rossi o emazie: svolgono la loro funzione all’interno dei vasi sanguiferi. Sono le cellule più numerose del sangue e sono deputati al trasporto dell’ossigeno e di parte dell’anidride carbonica. Sono cellule prive di nucleo a forma di lente biconcava del diametro di 6.5-7.5; Gli eritrociti hanno una durata media di vita di circa 120 giorni e giunti al termine del loro ciclo vitale vengono sequestrati dagli organi emocateretici e fagocitati dai macrofagi

Il sangue  2)    leucociti o globuli bianchi: abbandonano i vasi e raggiungono i tessuti connettivi: sono deputati alla difesa dell’organismo, hanno una durata di vita molto limitata e sono presenti in numero di circa 5-7 mila per mm3 di sangue. Tali cellule vengono divise in: a)granulociti o leucociti polimorfonucleati sono cellule terminali che pertanto hanno perso la capacità di dividersi. Sono caratterizzati, come dice il nome dalla presenza di granuli nel citoplasma e dalla particolare forma del nucleo che presenta lobature Vengono suddivisi in:   neutrofili (i granuli si colorano in grigio pallido), sono cellule mobili per movimenti ameboidi e dotate di attività fagocitarla eosinofili ( i granuli si colorano in rosa carico) sono cellule mobili, abbondanti nelle malattie allergiche e nelle infestazioni da parassiti. basofili (i granuli si colorano in blu), sono cellule mobili, i granuli contengono eparina  

Il sangue   b) cellule mononucleate sono capaci di differenziarsi ulteriormente e di dividersi quando ne viene stimolata la funzione. I linfociti (linfociti B, T ed NK) del sangue periferico appaiono come cellule globose con un diametro medio di 6-9 (piccoli linfociti), sono prive di attività fagocitaria, sono cellule mobili per movimenti ameboidi mediante i quali sono in grado di uscire o entrare in circolo In uno striscio mostrano un grosso nucleo,il citoplasma è scarso Le capacità funzionali dei linfociti sono diverse e piuttosto complesse: infatti essi sono deputati a attività di difesa immunologica rivolta sia direttamente verso antigeni solubili umorali, sia indirettamente verso antigeni cellulari o di derivazione cellulare. I monociti sono, tra i leucociti, le cellule che presentano le dimensioni maggiori (12-18). Hanno una forma tondeggiante, il nucleo è voluminoso e il citoplasma è ampio. Sono dotati di attività ameboide e fagocitaria. Hanno la capacità di abbandonare il circolo sanguigno ed attraversando capillari, sinusoidi portarsi nei connettivi di diversi parenchimi dove possono soggiornare anche per molte settimane trasformandosi in macrofagi.

Il sangue   3)     piastrine o trombociti: svolgono la loro funzione in condizioni fisiologiche solo se il sangue esce dai vasi a seguito di una lesione. Sono piccoli elementi corpuscolati del sangue periferico, si presentano privi di nucleo, incolori, dotati di numerosi organelli intracitoplasmatici che assicurano loro una notevole attività metabolica. Nel sangue sono contenute in numero di 200-300 mila per mm3. Presentano particolari funzioni che appartengono a quell’insieme di processi che impediscono la perdita di sangue in caso di lesioni dei vasi (emostasi). Partecipano, inoltre, al processo di coagulazione del sangue. La loro vita media in circolo è di circa 10 giorni.

Il sangue La formula leucocitaria esprime la percentuale dei diversi granulociti dei linfociti e dei monociti in rapporto al numero totale dei globuli bianchi. In condizioni normali essa è costituita: granulociti neutrofili 50-70% granulociti eosinofili 2-4% granulociti basofili 0.5-1% linfociti 20-40% monociti 3-8%

Tessuto muscolare Il tessuto muscolare è dotato di contrattilità oltre che di eccitabilità. Il tessuto muscolare si può dividere in: - tessuto muscolare striato, così denominato perché mostra la presenza di striature trasversali chiare e scure chiamate bande. Il tessuto muscolare striato a sua volta può essere distinto in: Scheletrico: è volontario, cioè la sua contrazione dipende dai comandi del sistema nervoso. Le cellule della muscolatura scheletrica sono avvolte da una serie di guaine di tessuto connettivo assieme alle quali formano i muscoli scheletrici. Questi sono organi che si inseriscono sullo scheletro e formano le masse carnose del corpo. Le cellule di questa muscolatura sono lunghe, cilindriche, multinucleate e presentano una evidente striatura trasversale (da ciò muscolo striato). Quando tali muscoli si contraggono esercitano una trazione sulle ossa o sulla pelle,ne conseguono ampi movimenti del corpo o, rispettivamente, della mimica facciale.

Tessuto muscolare Cardiaco: all’opposto, pur avendo struttura simile a quella del tessuto scheletrico, mostra una contrattilità completamente indipendente dalla volontà, ritmica ed automatica. Si trova solamente nel cuore. Con le sue contrazioni permette al cuore di funzionare come una pompa e di spingere il sangue dentro i vasi sanguigni. La muscolatura cardiaca è striata, come quella scheletrica, ma le sue cellule sono mononucleate e si ramificano alla loro estremità, dove si collegano con quelle adiacenti tramite delle giunzioni dette dischi intercalari (si forma un sincizio).Tale struttura consente agli ioni di passare liberamente da una cellula all’altra, trasmettendo velocemente l’impulso elettrico eccitatorio attraverso tutto il cuore.

Tessuto muscolare 2.- tessuto muscolare liscio o viscerale, non mostra striature trasversali ed è involontario. Si trova nella parete degli organi cavi (stomaco, vescica, ureteri, vasi sanguigni ecc.). Quando questa muscolatura di un organo si contrae e si rilassa, la sua cavità diventa più piccola (si costringe) e più grande (si dilata) per cui il materiale contenuto viene fatto progredire secondo una determinata direzione

Tessuto nervoso Dal punto di vista anatomico il sistema nervoso viene diviso in sistema nervoso centrale costituito dall’encefalo e dal midollo spinale e sistema nervoso periferico costituito dai nervi e dai gangli.  Il tessuto nervoso è formato da cellule dette neuroni che sono eccitabili e inoltre particolarmente differenziate per generare, condurre e trasmettere l’impulso nervoso. Il neurone è costituito da: - un corpo cellulare detto pirenoforo contenente il nucleo, ed è delimitato da una membrana plasmatica da prolungamenti di vario numero, lunghezza e diametro, detti: -           dendriti sono multipli, corti e molto ramificati -           assone di solito è unico, può raggiungere una lunghezza notevole e, spesso, lungo il suo decorso emette collaterali.

Tessuto nervoso I neuroni vengono stimolati da impulsi elettrochimici : eccitabilità e conduttività sono le principali caratteristiche funzionali delle cellule nervose I neuroni assieme a particolari cellule di supporto (nevroglia), che hanno il compito di sostenerli, proteggerli ed isolarli elettricamente, costituiscono gli organi del sistema nervoso: encefalo, midollo spinale, nervi.

ANATOMIA: ORGANI

Organi Sono associazioni di tessuti diversi che si dispongono in complessi morfologicamente individuabili, capaci di svolgere una o più funzioni specializzate

Organi In ogni organo è possibile riconoscere tutti od alcuni tipi fondamentali di tessuto (epiteliale, connettivale, muscolare e nervoso) che risultano diversamente associati in un assetto strutturale del tutto caratteristico L’esame di questo assetto strutturale viene normalmente eseguito mediante il microscopio ottico che consente di ottenere tutti gli elementi necessari per una diagnosi d’organo

Organi Dal punto di vista generale si possono distinguere organi cavi ed organi pieni Gli organi cavi sono costituiti da una parete che delimita un lume, entro il quale può raccogliersi un contenuto (bisogna però fare una distinzione tra visceri e vasi sanguiferi e linfatici) Gli organi pieni non presentano alcuna cavità principale e i vari tessuti si organizzano in strutture compatte

Organo cavo

Organo pieno

ANATOMIA: APPARATI O SISTEMI

Apparati del corpo Apparato tegumentario costituisce il rivestimento esterno del corpo o cute, è indispensabile per la sopravvivenza La sua funzione primaria è la protezione: la cute rende impermeabile il corpo e avvolge i tessuti più profondi proteggendoli dall’invasione di microrganismi nocivi, impedisce l’entrata di molte sostanze chimiche e riduce al minimo i danni meccanici alle strutture sottostanti Questo apparato elimina Sali e urea con la traspirazione e concorre alla regolazione della temperatura corporea I recettori per temperatura, pressione, dolore (localizzati nella cute) segnalano ciò che accade sulla superficie corporea

Apparati del corpo Apparato scheletrico è formato da ossa, cartilagini, legamenti e articolazioni Sostiene il corpo e fornisce l’impalcatura su cui si inseriscono i muscoli scheletrici per determinare il movimento Svolge una funzione protettiva nei riguardi degli organi interni (es. cranio protegge encefalo) All’interno delle cavità ossee si svolge l’emopoiesi (= formazione delle cellule del sangue) Le ossa sono una riserva di minerali (es. calcio)

Apparati del corpo Apparato muscolare è formato dai muscoli scheletrici o volontari (si contraggono se vengono stimolati e sono sotto il nostro controllo) dai muscoli lisci o involontari (indipendenti dalla nostra volontà) dal tessuto muscolare cardiaco (dotato di contrazione autonoma) I muscoli scheletrici hanno la funzione di contrarsi (o accorciarsi) causando così il movimento La contrazione muscolare sta alla base di tutti i movimenti: camminare, saltare, afferrare un oggetto, sorridere ecc. La contrazione muscolare produce calore richiesto per mantenere costante la temperatura interna del corpo

Apparati del corpo Sistema nervoso è un sistema di controllo e funzionamento rapido; consta dell’encefalo, midollo spinale, nervi e recettori L’organismo deve essere in grado di rispondere agli stimoli provenienti sia dall’esterno che dall’interno del corpo. I recettori di senso rilevano questi cambiamenti e inviano messaggi (impulsi nervosi = segnali elettrici) al sistema nervoso centrale che viene così informato di ciò che succede, valuta le informazioni ricevute e risponde attivando muscoli o ghiandole Le sue funzioni primarie comprendono la comunicazione, l’integrazione e il controllo delle funzioni del corpo

Apparati del corpo Apparato endocrino, come il sistema nervoso, controlla le varie attività dell’organismo (comunicazione, integrazione controllo), ma con un’azione molto più lenta Le ghiandole endocrine producono sostanze chimiche (ormoni) che riversano nel sangue tramite il quale raggiungono organi bersagli più o meno distanti Le ghiandole endocrine sono: ipofisi, tiroide, paratiroidi, surreni, timo, pancreas,epifisi, gonadi (testicoli, ovaie) Tali ghiandole non sono anatomicamente connesse tra loro come per gli organi degli altri apparati; ciò che li accomuna è la proprietà di secernere ormoni che regolano le attività di altre formazioni

Apparati del corpo Apparato cardio-vascolare è composto da cuore e vasi sanguiferi Utilizzando il sangue come veicolo liquido trasporta ossigeno, sostanze nutritizie, ormoni ed altre sostanze verso e dall’ambiente cellulare dove avvengono gli scambi I globuli bianchi ed alcune sostanze del sangue concorrono a proteggere l’organismo da “invasori estranei” (es. batteri, tossine ecc) Il cuore agisce da pompa del sangue spingendolo lungo i vasi sanguigni verso tutti i tessuti corporei

Apparati del corpo Apparato linfatico ha un ruolo complementare a quello dell’apparato cardio-vascolare Comprende la linfa, i vasi linfatici, i linfonodi, il timo, la milza, le tonsille ecc. I vasi linfatici convogliano la linfa nei vasi sanguiferi mantenendo costante il volume del sangue Gli organi linfoidi concorrono a purificare il sangue e ospitano le cellule coinvolte nella difesa immunitaria (linfociti)

Apparati del corpo Apparato respiratorio ha il compito di rifornire continuamente l’organismo di ossigeno e di liberarlo dall’anidride carbonica È composto dalle cavità nasali, faringe, laringe, trachea, bronchi e polmoni Nei polmoni si trovano microscopici sacchi aerei , attraverso le cui pareti sottili si effettuato in entrambe le direzioni gli scambi con il sangue: l’ossigeno dell’aria viene scambiato col prodotto di rifiuto, anidride carbonica, la quale, trasportata dal sangue, viene poi eliminata dai polmoni e allontanata dal corpo

Apparati del corpo Apparato digerente è un tubo che percorre il corpo dalla bocca all’ano: è composto da cavità boccale, esofago, stomaco, intestino tenue, intestino crasso e retto La funzione di tali organi è di sminuzzare il cibo e trasportare i prodotti della sua digestione nel sangue affinchè vengano distribuiti a tutte le cellule del corpo. La frazione non digerita è eliminata come feci Annesse al digerente vi sono due ghiandole: il fegato (produce la bile per la digestione dei grassi) e il pancreas (produce enzimi digestivi)

Apparati del corpo Apparato urinario elimina le sostanze di rifiuto prodotte durante il funzionamento del corpo Rimuove le scorie azotate dal sangue e le elimina dal corpo mediante l’urina Esso è composto da reni, ureteri, vescica, uretra Mantiene l’equilibrio idrico-salino e regola l’equilibrio acido-base del sangue

Apparati del corpo Apparato riproduttivo o genitale deputato alla riproduzione Nel maschio è composto da: testicoli (producono gli spermatozoi), scroto, pene, ghiandole annesse e sistema di condotti che trasporta la sperma all’esterno del corpo Nella femmina è composto da:ovaie (producono gli oociti), tube uterine, utero (in cui si sviluppa feto), vagina L’appropriato funzionamento di tale apparato assicura la sopravvivenza del codice genetico