Castelbrando 2 9 /10 giugno 2005 Prevenzione diabete e cardiovasculopatie massimo valsecchi REGIONE del VENETO.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Cardiopatia Ischemica: dall’acuto alla riabilitazione
Advertisements

Programma di promozione dell’attività motoria
Progetto Regionale Tabagismo
IGIENE = SALUTE DISSAL: Dipartimento Scienze della Salute.
Commissione salute donna La prevenzione. prevenzione Rimozione dei fattori di rischio e dei determinanti di salute e del non star bene.
Il profilo di salute del Piemonte
LASP e il governo degli interventi di prevenzione Sala Tevere Regione Lazio Roma, 20 gennaio 2009 Domenico Di Lallo Convegno Regionale.
Guadagnare salute:quali strategie in Emilia-Romagna Alba Carola Finarelli Servizio Sanità pubblica Bologna, 3 dicembre 2009 (dal piano socio-sanitario.
Le prospettive della sorveglianza PASSI Giuliano Carrozzi Gruppo Tecnico PASSI Servizio Epidemiologia e Comunicazione Dipartimento di Sanità Pubblica –
L’utilizzo della sorveglianza PASSI in Azienda USL e in Regione
La Prevenzione Cardiovascolare nella Pratica Clinica Diffusione dei contenuti della III Conferenza La Prevenzione Cardiovascolare nella Pratica Clinica.
Congresso ANMCO 2008 Riunione Area Management & Qualità Congresso ANMCO 2008 Riunione Area Management & Qualità Modelli Organizzativi nella Prevenzione.
Malattia rara con una mortalità ancora elevata ritardo diagnostico La IAP - come definita dalle recenti LG ESC/ERS, è una malattia rara con una mortalità
Le Raccomandazioni Informare e sensibilizzare la popolazione Informare e sensibilizzare la popolazione Attivare organiche azioni di comunità Attivare organiche.
Il piano di prevenzione cardiovascolare
IL RUOLO STRATEGICO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE
Presentazione della giornata Dott. Massimo Valsecchi Progetto 5.1 Promozione dellattività motoria Incontro con i referenti di progetto Verona
1 AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Dipartimento di Prevenzione Programma di promozione dellattività motoria Il piano regionale.
Attività fisica e salute Il ruolo dei Dipartimenti di Prevenzione nella promozione del movimento Verona, 19 febbraio 2010 Massimo Valsecchi
La promozione dell’attività motoria nei diabetici
dott.ssa Susanna Morgante Incontro con i referenti di progetto
Gli standard HPH e il sistema di qualità
L’esperienza di Reggio Emilia: rete cure territoriale percorsi di cura
Igiene generale ed applicata
Disease management: limportanza della prevenzione attiva e il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema Pierluigi Macini Regione Emilia-Romagna Servizio.
XXIX Seminario dei Laghi - Leducazione alla salute Medicina dEmergenza-Urgenza: dal modello cognitivo allapproccio operativo e alla strategia della formazione.
Ministero della Salute Guadagnare salute Rendere facili le scelte salutari.
Strategie per la salute Asl della provincia di Pavia
I tumori in Italia – AIRTUM 2011 (1) Il cancro rappresenta la seconda causa di morte in Italia (30%) dopo le patologie cardiocircolatorie (39%). Si stima.
V Giornata Mondiale BPCO Azioni per contrastare lo sviluppo della BPCO Obiettivi di medio e lungo periodo nellambito dei Piani Sanitari Regionali Assessorato.
SIMG XVII CONGRESSO NAZIONALE
SCREENING DEL DIABETE MELLITO TIPO 2 IN MEDICINA GENERALE: UN INTERVENTO PREVENTIVO POSSIBILE. STUDIO IN PROVINCIA DI MATERA R.Tataranno*, medico S.I.M.G.
LA GESTIONE AMBULATORIALE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE GLOBALE
La prevenzione sul territorio Giacomo Milillo Roma, 11 febbraio 2006.
SCREENING ONCOLOGICI DEFINIRE IL PROFILO ORGANIZZATIVO Workshop SItI - FISM Il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione Cernobbio, 8 novembre 2005 Sandro.
WORKSHOP IL PIANO NAZIONALE DELLA PREVENZIONE: LAPPORTO DELLE SOCIETÀ SCIENTIFICHE Carlo Signorelli Segretario Generale Società Italiana di Igiene (SItI)
Le domande 1. Come si possono generare diseguaglianze di salute in ambito sanitario? 2. Esistono evidenze dellesistenza di tali diseguaglianze in Italia?
Elementi per la progettazione in promozione della salute
Progetto Virgilio.
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NELL’ ASL DI MANTOVA
LE PRESTAZIONI SANITARIE
RAZIONALE Lappropriatezza di una cura richiede un approccio olistico al singolo paziente che le linee guida, costruite su campioni di pazienti selezionati,
I PIANI REGIONALI DI PREVENZIONE Dott.ssa Simonetta Rizzo.
Le reti italiane degli Ospedali
Programmazione sanitaria, Promozione della salute e Qualità
RIFONDARE LA MEDICINA GENERALE UN ATTO DI LUNGIMIRANZA POLITICA UN ATTO DI LUNGIMIRANZA POLITICA O UN NUOVO SPAZIO DI CONTRATTAZIONE SINDACALE? O UN NUOVO.
Il Piano provinciale della prevenzione Laura Ferrari Trento, 25 settembre 2008.
I modelli assistenziali: evoluzione e criticità
METODICHE DIDATTICHE Università degli Studi di Genova
L’EDUCAZIONE DEL PAZIENTE E DELLA FAMIGLIA ED ILRUOLO DEL CASE MANAGER
IL CONTESTO La sostenibilità economica del SSN rappresenta un vincolo consistente per le scelte di Politica Sanitaria. Lapproccio più diffuso per affrontare.
Progetto «Diabetici Guida» Prof. A. Bottazzo. Art. 9 L.R. n° 24/2011 Diabetico guida: Paziente specificamente formato alla trasmissione delle conoscenze.
Si possono prevenire i tumori? Cremona 26 novembre 2011.
Convegno “Dall’infezione HPV alla gestione del pap test anomalo e delle patologie HPV correlate” Introduzione ai lavori Dott.ssa Fiorenza Cartellà Coordinatore.
IL PUNTO DI VISTA DELLE SOCIETA’ SCIENTIFICHE (DI MEDICINA RESPIRATORIA): PARTNER PER UN APPROCCIO SISTEMICO ALLA ASSISTENZA DELLA BPCO (PDTA) Stefano.
Il futuro del territorio nel prossimo triennio. Giorgio Scivoletto
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Medicina di Comunità Prof. Maria Angela Becchi Dipartimento di Medicine e Specialità Mediche.
Recapito organizzativo: Via Adriatica, 62/C Francavilla al Mare Tel Cell Sito: Mail:
Il sistema sanitario Insieme di istituzioni, attori e risorse umane /materiali che concorrono alla promozione, al recupero e al mantenimento della salute.
PARTECIPAZIONE DEI PROFESSIONISTI ALLE SCELTE ED AI PROCESSI DI GOVERNO DELLE AZIENDE  Garantire i più appropriati standard di assistenza  Assicurare.
LA PIANIFICAZIONE DELLA PREVENZIONE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO POLITICHE REGIONALI Dr.ssa Maria Lovison Direzione Regionale per la Prevenzione.
RAZIONALE L’appropriatezza di una cura richiede un approccio olistico al singolo paziente che le linee guida, costruite su campioni di pazienti selezionati,
CONGRESSO ANNUALE S.I.D. Torino, 20 giugno 2015
PRIMO ANNUNCIO CONVEGNO NAZIONALE DI MEDICINA PREDITTIVA LA MEDICINA PREDITTIVA NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI PERDITA DI AUTONOMIA PROGETTO CCM 2013.
Piano di prevenzione dell’obesità.  Progettazione di un sistema di sorveglianza nutrizionale  Potenziamento delle attività di promozione di comportamenti.
UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Scuola di Specializzazione in Medicina di Comunità Direttore Prof. Maria Angela Becchi La Specializzazione in Medicina.
17 aprile 2007 Dott. Claudio Andreoli Medico di Medicina Generale.
“Alimentazione, movimento, stili di vita: istruzioni per l’uso” Progetto nazionale Assessorato alla Sanità.
SCUOLA LIBERA DAL FUMO I RISULTATI DI UN PERCORSO CONDIVISO 26 novembre 2009 MARANO VICENTINO Dipartimento di Prevenzione Servizio Educazione e Promozione.
PREVENZIONE DELLA PATOLOGIA CARDIOVASCOLARE. Cardiopatia ischemica uominidonne Vasculopatie cerebrali Mortalità per malattie del sistema circolatorio.
Transcript della presentazione:

Castelbrando 2 9 /10 giugno 2005 Prevenzione diabete e cardiovasculopatie massimo valsecchi REGIONE del VENETO

Risorse liberate dalla Legge n.41/2003 della Regione Veneto Numero controlli aboliti Libretti sanitari alimentaristi Accertamenti sanitari apprendisti Isolamento animali per virus rabico Controllo latte crudo Profilassi mixomatosi conigli TOTALE

Intervenire sui grandi numeri mortalità generale ULSS Verona anno 2003 m.infettive 0,6 % cardio-vas. 39,1 %

Spostare il nostro intervento sulle grandi patologie Stima di prevalenza del diabete in Veneto: 3,7% dati del S.E.R. su prescrizione farmaceutica

Spostare il nostro intervento sulle grandi patologie efficacemente prevenibili

Non è ancora un programma Obiettivi generali: 1)far dirigere ai Dipartimenti di Prevenzione un programma di prevenzione attiva in campi esterni alla nostra tradizione con uniniziativa che: comprenda interventi di prevenzione primaria e secondaria Potenzi e consolidi interventi di prevenzione primaria che già facciamo

Consolidamento Programmi regionali che abbiamo già in atto : –Promozione dellattività motoria ( miglioramento del contesto urbano, sicurezza nei trasporti). –Alimentazione (neonati, bambini ed adulti) –Lotta al tabagismo e allalcoolismo –Interventi di modifica degli stili di vita nei luoghi di lavoro

Non è ancora un programma Obiettivi generali: 2) consolidare un rapporto strutturato fra i Dipartimenti di prevenzione e la medicina di base sullesempio di quanto abbiamo già ottenuto con i pediatri di libera scelta e i medici di famiglia attraverso la : Condivisione della progettazione e degli obiettivi Attivazione di esperienze pilota di medicina di iniziativa Retribuzione non a prestazione ma a pacchetto di risultati su programmi preventivi.

Non è ancora un programma Obiettivi generali: 3) Costituire la base per razionalizzare la fase di diagnosi e terapia alle sezioni del SSR che si occupano di assistenza sul territorio e in ospedale. 4) Sperimentare delle linee di intervento speciali per le sottopopolazioni più deboli.

Sir Donald Acheson 1998 Independent Inquiry into Inequalities in Health Lequità è un principio fondante del Servizio Sanitario Nazionale; Le comunità più a rischio sono anche quelle che usufruiscono di meno della gamma completa di servizi preventivi secondo la cosiddetta Legge inversa di prevenzione

Sir Donald Acheson 1998 Independent Inquiry into Inequalities in Health Raccomandazione n.1: noi raccomandiamo che, in quanto parte della valutazione di impatto sanitario, tutte le politiche dintervento che possono avere impatti diretti o indiretti sulla salute siano valutate nei loro effetti sulle disuguaglianze sanitarie e siano disegnate in modo da favorire i meno benestanti ottenendo, ove sia possibile, la riduzione delle disuguaglianze.

Non è ancora un programma Obiettivi specifici: 1.0 Selezionare le sottopopolazioni che presentano fattori di rischio o sono nelle fasi iniziali di patologia. I m.m.g. esaminano i loro pazienti, sul modello bilanci di salute dei pediatri, su una griglia di screening dei principali fattori di rischio cardiovascolare e del diabete.

medicina anticipatoria linsieme di: –"medicina di iniziativa", rivolta alle persone sane, che si realizza nell'ambito di programmi di screening di popolazione e si basa su manovre di prevenzione e diagnosi precoce –"medicina di opportunità", in cui il medico intraprende azioni di prevenzione individuale o di educazione sanitaria nei riguardi di un paziente che si rivolge a lui per altri motivi Augusto Zaninelli ( Università di Firenze ) Incrementare la medicina anticipatoria

Secondo i risultati di unindagine nazionale Italiana, la proporzione di medici italiani di medicina generale che usa la medicina di anticipazione è pari al 16%, mentre il 49% dei medici generali dichiara di non conoscerne il significato. (Bignamini AA. Indagine GPQoL: General Practitioners. Quality of Life. XVIII Congresso Nazionale SIMG. Firenze, novembre 2001)

Non è ancora un programma Obiettivi specifici: 2.0 Far precedere ed accompagnare la terapia farmacologia allinduzione di stili di vita di contrasto. Per i fattori di rischio individuati: counselling individuale, consegna materiale informativo, indicazione di iniziative di riferimento su fumo, alimentazione, attività motoria

Non è ancora un programma Obiettivi specifici: 3.0 Indurre un approccio terapeutico razionale ed attento al rapporto costi/benefici. 4.0 Organizzare e sperimentare modalità di assistenza integrate fra assistenza territoriale ed assistenza ospedaliera.

E un programma difficile da mettere a punto Perché è una forte novità Perché è una importante invasione di campo che segue quella dello screening sui tumori del colon-retto Perché gli interlocutori (diabetologi, cardiologi, medici di base) sono molti e molto strutturati Perché è costoso Perché richiede il coordinamento di diverse direzioni generali regionali e un deciso supporto politico.