Università della Calabria

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Transcript della presentazione:

Università della Calabria Sociologia delle comunicazioni di massa 2012-13 La privacy in Internet Orario di ricevimento Lunedì dalle 10:00 alle 11:00 Prof.ssa Giovannella Greco giovannella.greco@unical.it 0984 831135

La privacy in Internet I Frammento Dal momento che il contenuto mediatico siamo noi stessi e le nostre vite private, uno degli effetti più controversi dell’attuale fase della rivoluzione digitale è l’impatto sulla tutela della riservatezza e la protezione dei dati sensibili1. 1 CENSIS/UCSI, Decimo Rapporto sulla comunicazione. I media siamo noi. L’inizio dell’era biomediatica, FrancoAngeli, Milano 2012.

La privacy in Internet Premessa Cosa rimane oggi della privacy, quando il paradigma della condivisione ha sancito la preminenza dello sharing sul diritto alla riservatezza? È in atto una ridefinizione della distinzione tra sfera pubblica e sfera privata che sposta la soglia di tollerabilità alle ingerenze nell’intimità della persona. E la nuova soglia di tollerabilità a eventuali violazioni della privacy, al di qua della quale ogni comportamento è lecito e consentito, è ridefinita dalla norma fissata dai circuiti mediatici e dai network personali online.

Evoluzione dell’ambiente mediale Atteggiamenti e opinioni sulla privacy in Internet La maggior parte degli utenti di Internet tollera di buon grado l’indiscrezione dei social network basata sull’autoesposizione. E non potrebbe essere diversamente, considerato che essi sono gli attori principali dell’esibizione del sé e i principali artefici della soppressione dell’intimità.

Evoluzione dell’ambiente mediale Atteggiamenti e opinioni sulla privacy in Internet Ciò non significa tuttavia che gli utenti di Internet non temano una violazione della privacy, solo che la percezione del rischio a questa correlata riguarda per lo più la possibile ingerenza esterna da parte di soggetti di mercato (pubblicità). Ciò che preoccupa, infatti, è la memorizzazione delle parole inserite nei motori di ricerca, la tracciatura dei percorsi di navigazione, la profilazione di utenti a scopi commerciali. Si tratta di rischi più che possibili, considerata la tendenziale coincidenza del sé reale (il consumatore) con il sé digitale (l’utente di Internet).

Evoluzione dell’ambiente mediale Atteggiamenti e opinioni sulla privacy in Internet

Evoluzione dell’ambiente mediale Atteggiamenti e opinioni sulla privacy in Internet Il 75,4% degli utenti di Internet ritiene che esista il rischio che la propria privacy possa essere violata sul web. Ciò che temono maggiormente è che chiunque possa pubblicare nei social network contenuti e immagini che li riguardano (45,3%). Segue il timore per la registrazione da parte dei motori di ricerca dei percorsi di navigazione (23,5%) e la contrarietà alla possibile acquisizione e all’utilizzo da parte delle applicazioni di informazioni che li riguardano (21,4%). Infine, il 14,7% nutre sospetti in merito alla geolocalizzazione, ovvero alla possibilità che alcune applicazioni hanno di registrare la posizione dell’utente.

Evoluzione dell’ambiente mediale Atteggiamenti e opinioni sulla privacy in Internet Le opinioni degli utenti sulla privacy in Internet sono strettamente correlate agli atteggiamenti sopra menzionati, tanto che la maggioranza di loro ritiene necessaria l’introduzione di norme di tutela più severe. La rimanente parte reputa, invece, impossibile o inutile la tutela della privacy in Internet oppure si dichiara soddisfatto delle norme attuali.

Evoluzione dell’ambiente mediale Atteggiamenti e opinioni sulla privacy in Internet

Evoluzione dell’ambiente mediale Atteggiamenti e opinioni sulla privacy in Internet Il 54,3% degli italiani pensa che sia necessario tutelare maggiormente la privacy per mezzo di una normativa più severa che preveda sanzioni e la rimozione dei contenuti sgraditi (tab. 125). Sul versante opposto, la posizione dell’impossibilità di garantire la privacy, perché in rete non si distingue più tra pubblico e privato, è sostenuta dal 29,3% della popolazione. L’8,9% ritiene che sia inutile proteggere la privacy, perché con l’avvento dei social network non è più un valore, e che la condivisione delle informazioni in rete dia maggiori benefici. A reputare che non si corrano rischi e che le attuali regole a garanzia della privacy siano sufficienti è un ancora più residuale 7,6%.

Evoluzione dell’ambiente mediale Atteggiamenti e opinioni sulla privacy in Internet Un altro diritto, oltre alla privacy, è minacciato da Internet: il diritto all’oblio di cui ognuno dovrebbe poter godere. Nei luoghi remoti della memoria delle macchine permane traccia delle attività svolte sul web. Ed è proprio l’indelebile memoria storica della rete a costituire una minaccia al diritto all’oblio, quando a rimanere nelle maglie della rete sono informazioni imbarazzanti e sgradite, relative a un passato che non è più asservito al diritto di cronaca.

Evoluzione dell’ambiente mediale Atteggiamenti e opinioni sulla privacy in Internet

Evoluzione dell’ambiente mediale Atteggiamenti e opinioni sulla privacy in Internet La maggioranza degli italiani è favorevole alla cancellazione dei dati dalla memoria collettiva di Internet: il 74,3% afferma, infatti, che ognuno ha il diritto di essere dimenticato e che le informazioni personali sul proprio passato, se negative o imbarazzanti, dovrebbero poter essere eliminate dal web. L’opinione contraria è sostenuta dal rimanente 25,7%, secondo il quale non si può cancellare la storia ed è giusto conoscere anche le informazioni sgradite e conservarle per sempre in Internet.

Riferimenti bibliografici CENSIS/UCSI, Decimo Rapporto sulla comunicazione. I media siamo noi. L’inizio dell’era biomediatica, FrancoAngeli, Milano 2012.