OGNI TRATTAMENTO DIAGNOSTICO/TERAPEUTICO DEVE RISPETTARE LE SEGUENTI CARATTERISTICHE: CONSENSO INFORMATO; AUTONOMIA DELLA MEDICINA; NON MALEFICENZA; CARDINI.

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OGNI TRATTAMENTO DIAGNOSTICO/TERAPEUTICO DEVE RISPETTARE LE SEGUENTI CARATTERISTICHE: CONSENSO INFORMATO; AUTONOMIA DELLA MEDICINA; NON MALEFICENZA; CARDINI DELLA BENEFICENZA; BIOETICA GIUSTIZIA. QUESTI CONCETTI SONO STATI RIBADITI ANCHE NEL NOSTRO CODICE DEONTOLOGICO - ULTIMA VERSIONE

La prescrizione di un accertamento diagnostico e/o di una terapia impegna la diretta responsabilità professionale ed etica del medico e non può che far seguito ad una diagnosi circostanziata o, quantomeno, ad un fondato sospetto diagnostico. Su tale presupposto al medico è riconosciuta AUTONOMIA nella programmazione, nella scelta e nella applicazione di ogni presidio diagnostico e terapeutico, anche in regime di ricovero, fatta salva la LIBERTA DEL PAZIENTE DI RIFIUTARLE e di assumersene la responsabilità. Le prescizioni e i trattamenti devono essere ispirati ad aggiornate e sperimentate acquisizioni scientifiche tenuto conto dellUSO APPROPRIATO DELLE RISORSE,Sempre perseguendo il BENEFICIO del paziente secondo criteri di EQUITA …….. ART. 13 PRESCRIZIONI E TRATTAMENTO TERAPEUTICO ART. 16 ACCANIMENTO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO Il medico, anche tenendo conto della volontà del paziente, laddove espressa, deve astenersi dalla ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa fondatamente attendere un beneficio per la salute del malato e/o un miglioramento della qualità di vita

ART. 18 TRATTAMENTI CHE INCIDONO SULLINTEGRITA PSICOFISICA i trattamenti che incidono sulla integrità e sulla resistenza psicofisica del malato possono essere attuati, previo accertamento delle necessità terapeutiche, e solo al fine di procurare un concreto beneficio clinico al malato o di alleviarne le Sofferenze. IN PRATICA: CONSENSO INFORMATO CON RISPETTO DEL VOLERE DEL MALATO ( entro i limiti della legalità) E I PRINCIPI DI BIOETICA DOVREBBERO PORTARE, ANCHE IN PIENA ERA TECNOLOGICA, AD EVITARE TERAPIE FUTILI O ACCANIMENTO TERAPEUTICO CHE DIR SI VOGLIA.

TIPOLOGIA DI PAZIENTI AFFETTI DA MALATTIE ONCOLOGICHE TRANSITATI NEL MIO AMBULATORIO (anche per altri motivi, a volte solo ricetta) NEGLI ULTIMI 3 MESI (da quando è stato fissato questo congresso e ho cominciato ad annotarli) NUOVE DIAGNOSI 9 CASI IN TUTTO 1 CA MAMMELLA DONNA ANZIANA 4 CA PROSTATA UOMINI TRA I 55 E I 63 ANNI 1 LIMFOMA NON H. UOMO DI 75 ANNI 1 CA POLMONE UOMO DI 61 ANNI 1 CA GASTICO UOMO DI 74 ANNI 1 LEUCEMIA ACUTA DONNA DI 58 ANNI RICADUTE DI PAZIENTI IN REMISSIONE 2 CASI 1 CA MAMMELLA con comparsa di metastasi cerebrali e ossee donna di 40 anni in remissione da 3 anni; 1 CA PROSTATA > PSA, astenia e probabili localizzazioni osse al rachide lombare; uomo di 80 anni in remissione da 6 anni

DIAGNOSI RECENTI con andamento non buono nonostante le terapie 1 CA POLMONARE IN BPCO GRAVE uomo di 69 anni 1 CA SURRENE DI DX donna di 55anni PAZIENTI IN REMISSIONE O GUARITI 8 persone (forse di questo gruppo qualcuno mi è sfuggito) 2 CA PROSTATA (70 e 80 anni) 3 CA MAMMELLA (2 di 65 anni circa e 1 di 85 anni) 3 CA COLON 3 uomini sui 70 anni PAZIENTE GUARITO di 27 anni: MELANOMA reciso chirur. ; caratteristiche da fare pensare ad una guarigione completa PAZIENTE TERMINALE CA polmone donna di 72 anni (ne parlerò più avanti)

PRESENTAZIONE 2 CASI CLINICI: IL PRIMO anno1992 : UOMO DI 48 ANNI : INSEGNANTE, SPOSATO E PADRE DI UN BAMBINO DI 6 ANNI DIAGNOSI DI CA DEL CANALE ANALE ALLA NOTIZIA SI DISPERO PIU PER LA SOLUZIONE PROSPET- TATA DAI CHIRURGHI (ano contronatura) CHE PER LA POSSIBILE PROGNOSI INFAUSTA POI APPRODO ALLISTITUTO TUMORI DI MILANO CHE RIUSCIRONO AD OPERARLO CON UNA SUTURA TERMINOTER. LINTERVENTO ANDO BENE E PER 2 ANNI COMPLETA REMIS- SIONE, POI COMPARSA DI METASTASI UNICA EPATICA DI NUOVO A MILANO, DI NUOVO OPERATO CON BUON ESITO DOPO APPENA 2 MESI COMPARSA DI DOLORE LOMBOSCIAT. TAC EVIDENZIAVA METASTASI VERTEBRE LOMBARI E RECI- VE LOCOREGIONALI ALLA PELVI CON DOLORE INTENSO MISTO (viscerale, somatico e neuropatico)

MI CHIAMO A DOMICILIO PER LA PRIMA VOLTA PER UNA VISITA (fino ad ora al massimo mi informava di ciò che voleva fare o gli avevano detto gli specialisti, dai quali ebbi sempre e solo atti ufficiali tipo lettere dimissioni) ESSENDO IL DOLORE INTENSISSIMO, PROPOSI (moglie e sorella presenti) UNA TERAPIA PER CONTROLLARLO, DA FARE A CASA, E DI SENTIRE I COLLEGHI ONCOLOGI E RADIOTERAPISTI PER EVENTUALI LORO INTERVENTI. QUESTO MIO APPROCCIO FU CONSIDERATO RINUNCIATARIO PIU DAI FAMILIARI CHE DAL PAZIENTE (notai che cominciava ad essere stanco di girovagare) E DA QUEL MOMENTO NON LO VIDI PIU. PASSO DA UN OSPEDALE ALLALTRO E QUANDO COMPARSE LA DISPNEA TERMINALE FINI IN RIANIMAZIONE DOVE MORI (45 gg. dopo quella mia visita) AVVENUTO IL DECESSO EBBI LA RICUSA DELLA MOGLIE E FIGLIO

3 RIFLESSIONI TRA LE TANTE POSSIBILI: 1.LA PRIMA RIFLESSIONE (ricordo che allora mi colpì molto): APPENA FATTO DIAGNOSI, IL PAZIENTE CERCO DI RISOLVERE PIU IL PROBLEMA DELLA MENOMAZIONE CHE GLI AVEVANO PROPOSTO I CHIRURGHI ( ano contronatura) CHE LA MALATTIA STESSA. QUESTO A SIGNIFICARE CHE OGNI PERSONA E UNICA, INTERA E NON SOLO, nello specifico, IL SUO COLON/RETTO E CHE I CURANTI DEVONO SEMPRE PERSEGUIRE UNA ALLEANZA TERAP.COL MALATO SPTT. SE MANIFESTA ED E IN GRADO DI DECIDERE 2.RIFLESSIONE SULLA COLLABORAZIONE TRA PROFESSIONISTI: PER TUTTO LITER DELLA MALATTIA FUI TENUTO IN DISPARTE, E SE GIUSTIFICAI IL PAZIENTE E I FAMILIARI, RITENNI INVECE MOLTO SCORRETTO IL COMPORTAMENTO DEI COLLEGHI MILANESI CHE, PUR SAPENDO LA PROGNOSI INFAUSTA, NON AVESSERO MAI PENSATO DI PREPARARE IL SISTEMA MALATO/ FAMIGLIA AI MOMENTI PEGGIORI ANCHE CERCANDO UNA ALLEANZA CON ME, COL MEDICO CURANTE.

IL LORO ATTEGGIAMENTO FU TIPICO DI CHI CURA UNA PERSONA CHE GUARISCE, CHE IN NOME DI ESSA SOPPORTA TUTTO: DISAGI FISICI,PSICHICI, SOCIALI E SPIRITUALI; PER CHI NON GUARISCE QUESTO MODO DI FARE E DELETERIO FORIERO DI ANSIE, DISAGI E SOFFERENZE CHE SFOCIANO IN CATTIVA QUALITA VITA PER IL MALATO SENSI DI COLPA E IMPOTENZA PER I PARENTI(motivo della ricusa) E CATASTROFICA ELABORAZIONE DEL LUTTO. QUANDO ABBIAMO A CHE FARE CON LA MALATTIA ONCOLOGICA A PROGNOSI INFAUSTA, DEVE EMERGERE TUTTA LA NOSTRA EMPATIA, ED, ASSIEME AD UNA ALTA PROFESSIONALITA PER CERCARE GUARIRE, TANTA UMANITA ANCHE COI FAMILIARI; AIUTARE TUTTI IN QUESTO VIATICO E FARE SI CHE CHI RIMANE ABBIA UN BUON RICORDO DEL PROPRIO CARO

3.TERZA RIFLESSIONE: SICURAMENTE, IN QUESTO CASO CLINICO, SI PUO PARLARE DI ACCANIMENTO TERAPEUTICO SPTT NELLULTIMI 45 GG.,VOLUTO DAI FAMILIARI E IN PARTE DAL MALATO FACILITATO PERO DA UNA PRASSI MEDICA CHE RINCORRE LA PATOLOGIA DI BASE COL MASSIMO DELLA MEDICALIZZAZIONE E DEI MACCHINARI. COSHA PRODOTTO? A MIO AVVISO UNA SITUAZIONE DEVASTANTE IL PAZIENTE EMORTO CON DOLORE, IN RIANIMAZIONE ATTACCATO AD UNA MACCHINA SENZA LA POSSIBILITA DI RENDERSI CONTO DI CIO CHE GLI STAVA CAPITANDO, SENZA LASCIARE UNA QUALCHE DISPOSIZIONE O SOLO UN MESSAGGIO ALLA MOGLIE E AL FIGLIO E I PARENTI CON UN DOLORE INCONSOLABILE, STORDITI PERCHE NON PREPARATI, CONVINTI FINO ALLULTIMO CHE CE LA FACESSE. BISOGNA CAPIRE CHE PER SUPERARE DISGAZIE DI QUESTE PORTATA CI VUOLE TANTO AIUTO, GRADUALITA E VICINANZA.

2° CASO CLINICO recente (decesso avvenuto 8 gg. fa) SIG.RA DI 72 ANNI CONIUGATA CASALINGA CON 2 FIGLI MASCHI SPOSATI FUORI CASA CA POLMONE DIAGNOSTICATO 6 MESI FA CON METASTASI OSSEE DOPO ALCUNI CICLI DI CHEMIOTERAPIA LE CONDIZIONI GENERALI SONO RAPIDAMENTE PEGGIORATE CON COMPARSA DI ANORESSIA, ASTENIA, DISPNEA, DIMAGRAMENTO E DOLORE DOPO AVERE IMPOSTATO UNA TERAPIA PALLIATIVA DEI SINTOMI CON BUONI RISULTATI, UN GIORNO LA PAZIENTE MI CHIESE SE POTEVA RIMANDARE GLI ACCERTAMENTI E LA TERAPIA GIA PROGRAMMATI PERCHE SI SENTIVA SFINITA. LE RISPOSI DI SI, LASCIANDOLE LA SPERANZA CHE FORSE PIU AVANTI….. ERA CONTENTISSIMA. TELEFONAI AL COLLEGA ONCOLOGO E DECIDEMMO DI SOPPRASEDERE E STARE A VEDERE. DOPO QUALCHE GG. PEGGIORAMENTO DELLA DISPNEA E RICHIESTA DA PARTE DEL MARITO DI RICOVERO.

FUI COSTRETTO A RICOVERARLA DURGENZA IN MEDICINA DOVE E DECEDUTA 9 GG. DOPO E NON IN HOSPICE DOVE PREFERIVO, MA DOVE I RICOVERI DEVONI ESSERE PROGRAMMATI. PER ME E STATO UN CASO BEN CONDOTTO, IN QUANTO LA PAZIENTE NON HA SOFFERTO E I FAMILIARI, PUR MOLTO ADDOLORATI, ERANO E SONO SERENI, COSAPEVOLI E IN PACE CON SE STESSI, RISULTATO OTTENUTO SPTT. GRAZIE ALLA BUONA COLLABORAZIONE E COMUNIONE DINTENTI TRA ME E LONCOLOGO. LUNICO MIO RAMMARICO:IL MIO SBAGLIO DI VALUTAZIONE ERO CONVINTO, ANCHE PER NUMEROSI COLLOQUI COL MARITO E I FIGLI, CHE SAREMMO RIUSCITI A TENERLA A DOMICILIO FINO ALLEXITUS ALTRIMENTI AVREI ATTIVATO PER TEMPO IL RICOVERO IN HOSPICE; OGNI ESPERIENZA SERVE PER MIGLIORARE