L’esperienza di Reggio Emilia: rete cure territoriale percorsi di cura

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L’esperienza di Reggio Emilia: rete cure territoriale percorsi di cura Convegno nazionale 21 e 22 novembre Comunità e salute: il contributo delle cure primarie L’esperienza di Reggio Emilia

Perché lavorare sui percorsi di cura? Rappresentano la risposta appropriata ai bisogni di cura della popolazione, in particolare affetta da problematiche croniche

Sviluppo di nuovo approccio culturale CONSEGUENZE SULLA CULTURA PROFESSIONALE CONSEGUENZE SULL’ORGANIZZAZIONE CONSEGUENZE SULL’USO DELLE RISORSE

Conseguenze sulla cultura professionale PROFESSIONALITA’ COLLETTIVA DALLA CURA al PRENDERSI CURA NUOVE COMPETENZE PER TUTTE LE FIGURE - responsabilità sui risultati - agire processuale - competenze organizzative e relazionali - Disponibilità al confronto - precarietà nella complessità del processo di cura

Conseguenze sull’organizzazione RIDEFINIZIONE DEI LUOGHI, DEGLI ATTORI E DEI CONTENUTI DELL’OFFERTA - acuzie e cronicità - servizi di base e specialistici -sanitario e sociale

Conseguenze sull’uso delle risorse luoghi, tempi, spazi e strumenti tecnologici per il lavoro di squadra attrezzature per supportare il lavoro diagnostico-terapeutico a livello di base risorse professionali e tecnologie per la garanzia del percorso di cura criteri e modalità di integrazione -tra servizi di base e specialistici -tra servizi di base -tra pubblico e privato

Condizioni necessarie per l’integrazione condivisione della cultura attraverso la formazione continuità assistenziale definizione delle responsabilità collaborazione tra strutture residenziali e territoriali predisposizione di percorsi assistenziali appropriati lavoro d’equipe e di rete sistemi di trasmissione delle informazione

La rete dei Servizi E’ possibile solo se ci sono accordi formali tra i E’ indispensabile la conoscenza degli altri punti della rete, le modalità di lavoro e di accesso agli altri punti E’ utile l’individuazione di punti di riferimento all’interno dei servizi della rete E’ indispensabile la condivisione di modalità e strumenti di comunicazione

“PERCORSI DI CURA CENTRATI SULLA PERSONA CON SPECIFICI PROBLEMI DI CRONICITÀ” FINALITA’: costruire riferimenti metodologici e culturali comuni (linee guida, protocolli, raccomandazioni DISEASE MANAGEMENT) per l’approccio alla CRONICITA’ e verificare l’efficacia dei nuovi paradigmi sperimentando percorsi dedicati a 3 differenti tipologie di cronicità: CRONICITÀ NELL’ADULTO: - neoplasie - insuff. respiratoria - scompenso cardiaco CRONICITA’ NEL BAMBINO

Perché un progetto sulla cronicità? nuove evidenze epidemiologiche 21 obiettivi per la salute dell’OMS per il XXI secolo Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 Piano Sanitario Regionale 1999-2001 percezione degli operatori: scarsa efficienza, nessuna integrazione/comunicazione con gli altri professionisti percezione degli utenti (dalle storie di malattia): abbandono fino ad oggi……. serie di EVENTI prevalentemente sull’ACUZIA all’interno di un percorso disaggregato e non organizzato

Necessità di ridefinire le competenze LUOGO DEDICATO ALLA CURA/ LUOGO DEDICATO ALLA STABILIZZAZIONE DELLE FASE GESTIONE DELLA FASE ACUTA DI MALATTIA CRONICA Il focus si sposta dalle CURE OSPEDALIERE alle CURE PRIMARIE E’ fondamentale una forte INTEGRAZIONE (integrazione di Istituzioni, Servizi, Professionisti) OSPEDALE TERRITORIO

Cronicità: i valori CENTRALITA’ DELL’UTENTE (empowerment, patto terapeutico, responsabilizzazione) CONTINUITA’ DELLE CURE (lavoro per processi e in equipe) INTEGRAZIONE OSPEDALE/TERRITORIO INTEGRAZIONE DELLE RISORSE E DEI SERVIZI DEL TERRITORIO DOMICILIARITA’ APPROPRIATEZZA DELLE CURE (EBM, linee guida..)

OBIETTIVO SVILUPPARE UN IMPIANTO DI GOVERNO CLINICO BASATO SU……. LE EVIDENZE, LA CENTRALITA’ DEL PAZIENTE CRONICO “IN SALUTE” (qualità della vita) LA QUALITA’ E L’APPROPRIATEZZA DELLE CURE E DELL’ASSISTENZA LA MISURABILITA’ DEI RISULTATI (Quali? Per chi? Dove? Come?) ... IN UNA LOGICA ED IN UNA PRASSI DI SISTEMA

Questo significa in concreto: Migliorare l’appropriatezza degli interventi rendendoli più centrati sui risultati, intesi non solo come migliore efficacia clinica ma anche come maggior aderenza ai bisogni del paziente (non solo E.B.M. ma anche storie di vita dei pazienti) Integrazione delle risorse del territorio attraverso la condivisione della cultura, la creazione di reti, la definizione delle responsabilità, il lavoro in equipe, la collaborazione tra strutture residenziali e territoriali, la predisposizione di percorsi assistenziali appropriati Rendere l’impianto maggiormente “misurabile” condividendo le metodologie e i requisiti dei prodotti da erogare ma individuando anche gli indicatori, validi, applicabili e documentabili, capaci di monitorare realisticamente i processi messi in opera e i loro risultati

Perché il progetto è inserito nelle attività del Programma Cure Primarie? le Cure Primarie sono le strutture operative che meglio consentono di governare processi integrati tra istituzioni, servizi e professionisti l’ospedale è il luogo deputato a curare l’acuzie è aumentata l’incidenza delle mal.croniche, il cui luogo di vita/cura è il domicilio al centro dei percorsi di cura sta la persona, la cui vita ruota attorno al domicilio

PERCORSO DI CURA CURA ATTIVA in fase iniziale di malattia: indicatore- PRESENZAPROBLEMA APPROFONDIMENTODIAGNOSTICO COMUNICAZIONE della malattia DEFINIZIONE PROGRAMMA PERSONALIZZATO. CONDIVISIONE (patto) PROGRAMMA TERAPEUTICO ed EDUCAZIONE TERAPEUTICA FOLLOW UP CURA ATTIVA in fase iniziale di malattia: Inizio trattamento Gestione fasi critiche Accompagnamento malato e famiglia Consulenza palliativistica medico-infermieristica Terapia del dolore Gestione delle urgenze Dimissioni protette indicatore- standard di prodotto Ecco un Percorso-tipo (livello “macro”) del paziente (cronico), che prende in considerazione prodotti clinici e non (come la comunicazione della diagnosi) e che, per ogni prodotto (in particolare quelli intrisi di parzialità e soggettività), individua le caratteristiche fondamentali che permettano di definire gli standard di prodotto e di poter valutare COMUNICAZIONE della non guaribilità….. CURA PALLIATIVA in fase avanzata di malattia: Inizio trattamento Gestione fasi critiche Accompagnamento malato e famiglia Consulenza palliativistica medico-infermieristica Terapia del dolore Gestione delle urgenze

Indicatori - utilizzo strumenti - appropriatezza della - numero di pazienti terapia registrati ed arruolati - appropriatezza dei nei percorsi ricoveri - storie di malattia di PROCESSO di ESITO