Il rischio NIR in fisioterapia, dalla conoscenza alla prevenzione

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Transcript della presentazione:

Il rischio NIR in fisioterapia, dalla conoscenza alla prevenzione SICUREZZA DEL PAZIENTE E DELL’ OPERATORE IN LASERTERAPIA E FOTOTERAPIA 8-11 OTTOBRE 2010 Dott. Leonardo Chiatti U.O. Fisica Sanitaria AUSL VT

SCHEMA DELLA PRESENTAZIONE Richiami di fisica: definizione e proprietà principali delle radiazioni ottiche Principali effetti sanitari detrimentali delle radiazioni ottiche in FKT La direttiva europea e la normativa italiana Sorgenti di radiazioni ottiche in FKT potenzialmente fonti di rischio Contromisure progettuali e comportamentali La Linea Guida Aziendale del 2009 Le misure effettuate (2010)

ONDE E QUANTI (O FOTONI)

A FREQUENZA LUNGHEZZA D’ ONDA AMPIEZZA INTENSITA’

LO SPETTRO ELETTROMAGNETICO

Densità di potenza (per i laser e le lampade): la potenza incidente su una superficie divisa per la superficie (W/m2)

31 volte l’intensità del Sole!! Intensità massima luce solare a terra = 1 kW/m2 o 1 mW/mm2 Assumendo un diametro pupillare di 2 mm l’area è circa 3 mm2 Quindi la potenza raccolta dall’occhio è = 3 mW Il sole forma un’immagine ≈ 100 μm di raggio sulla retina (area = 0.03 mm2) L’intensità sulla retina (Potenza/Area) = 3 mW/0.03 mm2 = 100 mW/mm2. Tipico laser He Ne da 1 mW (o laser pointer): Potenza = 1 mW, raggio del fascio = 1 mm Forma un’immagine con raggio di 10 μm (area dello spot = 3 10-4 mm2) L’ intensità dell’HeNe sulla retina è 1 mW/(3 10-4 mm2) = 3100 mW/mm2 31 volte l’intensità del Sole!!

EFFETTI DETRIMENTALI delle radiazioni VIS, UV, IR usate in fisioterapia Sono fortemente dipendenti dalla intensità, dalla frequenza e dal tempo di esposizione; danni OCULARI (possono realisticamente verificarsi a carico di pazienti ed operatori, soprattutto con sorgenti coerenti) danni alla CUTE (realisticamente, solo per pazienti fortemente sovraesposti)

esempio: RADIAZIONE ULTRAVIOLETTA

RADIAZIONE LASER Laser VT Lampade VT

DANNO RETINICO (FOTOTERMICO + FOTOCHIMICO )

ALLEGATO XXXVII - RADIAZIONI OTTICHE D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 TESTO UNICO SULLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO TITOLO VIII – AGENTI FISICI CAPO I – DISPOSIZIONI GENERALI CAPO V – PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI ALLEGATO XXXVII - RADIAZIONI OTTICHE PARTE I – RADIAZIONI OTTICHE NON COERENTI PARTE II – RADIAZIONI LASER

RADIAZIONI NON IONIZZANTI La figura professionale preposta alla sorveglianza medica è il Medico Competente Aspetti fisici Nella Azienda Sanitaria di Viterbo la protezione del personale dalle radiazioni non ionizzanti è affidata, per quanto riguarda gli aspetti fisici, alla U.O. di Fisica Sanitaria, che agisce di concerto con l’ S.P.P. http://www.asl.vt.it/Servizi/FisicaSanitaria/Documentazione

2009 – 2010 …

GLOSSARIO DISTANZA E ZONA NOMINALE DI RISCHIO OCULARE (ZNRO): zona all'interno della quale il livello della radiazione è superiore all‘ esposizione massima ammissibile. All'interno di questa zona si possono avere danni oculari. PER UN LASER COMUNEMENTE USATO IN FISIOTERAPIA PUO’ ESSERE ANCHE SUPERIORE A 10 METRI !!!

SISTEMA DI PROTEZIONE DALLE RADIAZIONI OTTICHE In generale si basa sui seguenti punti: definizione di limiti di esposizione (in termini di W/m2 o assimilati) uso di barriere protettive per le ottiche (contenimento della ZNRO) assenza di superfici speculari uso della segnaletica uso di idonei DPI (occhiali antilaser, occhiali opachi per pz in fototerapia)

Classificazione dei laser (previgente): CLASSE 1: intrinsecamente sicuri: l’EMP non può essere MAI superata (potenza bassa o laser interamente CHIUSO in un contenitore con interlock). P< 0.4 μW nel visibile CLASSE 2: radiazione visibile con potenza < 1mW. Normalmente il riflesso di chiusura delle palpebre (0.25 s) è sufficiente per la protezione dell’occhio CLASSE 3A: radiazione visibile CW con potenza < 5mW e intensità < 2.6 mW/cm2 (non più di 1 mW passi attraverso un’apertura di 7 mm di diametro). Pericolosi se visti tramite strumenti ottici. CLASSE 3B: radiazione visibile o invisibile, CW o impulsata. La visione diretta o tramite riflessione speculare e’ SEMPRE pericolosa ma in certe circostanze possono essere visti tramite riflessione diffusa CLASSE 4: laser di potenza. Danni da riflessioni diffuse. Danni alla pelle. Pericoli di incendio puntatori FKT VT

SICUREZZA LASER - PROCEDURE FISIOTERAPIA : CLASSE 3B ambiente confinato da barriere opache (DNRO), assenza di superfici riflettenti all’interno della sala o del box un solo paziente per volta, munito di occhiali uso di occhiali solo se l’ operatore deve restare entro il box chiave di blocco uso della segnaletica a norma di legge per l’individuazione della parte emittente dell’apparecchio e del sito L’ idoneità del sito, della sorgente e dei DPI deve essere verificata dalla U.O. Fisica Sanitaria prima della entrata in esercizio

LASER - DPI (norma CEI EN 207) I 900-910 L5

LASER - SEGNALETICA

Misure sulla radiazione diffusa

Superficie diffondente Metodo di integrazione del picco Nome spettro Superficie diffondente Metodo di integrazione del picco Irradianza (microW/cmq) Spettro1 Controsoffitto in cartongesso bianco Triangolo (x 2) 14 Spettro2 Parete rivestita in PVC Somma 7,4 Spettro3 Lettino di trattamento, carta, cuscini 27,1 Spettro4 Separè con tende in plastica 22,2 Spettro5 Finestra di vetro 4 Spettro6 Lavandino in ceramica con rubinetto lucido 10 Spettro7 Lastra di acciaio brunito 11,5

Risultati L’ uso dei DPI è quindi assolutamente necessario !!! Valori della rad. diffusa di molto inferiori ai limiti del decreto sia per quanto riguarda il danno oculare (50 volte) che alla cute (10000 volte) Valori della rad. diretta incidente sull’ occhio inferiori ai limiti con l’ uso degli occhiali forniti (oltre 20 volte), ma notevolmente superiori ai limiti se il soggetto non li indossa (circa 450 volte) L’ uso dei DPI è quindi assolutamente necessario !!!

… Grazie !!!