Lindustria italiana delle piastrelle di ceramica Fonte:Margherita Russo e Assopiastrelle.

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Lindustria italiana delle piastrelle di ceramica Fonte:Margherita Russo e Assopiastrelle

Produzione italiana 2004 milioni di mq millions of sq. mt. 600 = Equivalenti ad una strada immaginaria, larga 16 mt, che gira intorno al mondo

Produzione italiana *stime/estimates Milioni di mq. Million sq. mt.

Investimenti Milioni di Euro Millions of Euro *stime/estimates

Il portafoglio prodotti 2003 Milioni di mq. Million sq. mt. Grès porcellanato Porcelain tile Monocottura Single fired tile Bicottura Double fired tile Altri Others 329,2 186,9 60,7 28,7

Il ciclo di vita Monocottura Single fired tile Bicottura Double fired tile Grès porcellanato Porcelain tile Altri prodotti Other products

Vendite Vendite Italia Domestic sales Vendite Totali Total Sales Vendite Estero Exports Milioni di mq. Million sq. mt.

Le esportazioni di piastrelle italiane nel mondo 2003

milioni di mq

Il mercato domestico: lItalia Gli intermediari: approccio tradizionale: punti vendita assenza del grossista Caratteristiche salienti: negozio plurimarca piastrelle ed arredobagno

Francia e Germania: i mercati storici Baumarkt Negozi specializzati Centrali dacquisto Germania Francia Rivenditori Grandi superfici di bricolage Negozi specializzati Altri

La produzione mondiale di piastrelle 2003 Cina mil. Mq. (36,7%) Altri mil. Mq. (21,6%) Spagna 624 mil. Mq. (9,6%) Italia 603 mil. Mq. (9,3%) Brasile 534 mil. Mq. (8,2%) Turchia 189 mil. Mq. (2,9%) Messico 166 mil. Mq. (2,6%) India 190 mil. Mq. (2,9%) Indonesia 190 mil. Mq. (2,9%) Iran 110 mil. mq. (1,7%) Tailandia 100 mil. Mq. (1,5%)

Il commercio internazionale della piastrella 2004 Cina 11,1% Italia 24,9% Spagna 20,6% Turchia 5,4%Brasile 7,0% Indonesia 2,1% Altri 28,9%

Il confronto Italia - Cina: la produzione Milioni di mq. Million sq. mt.

Il confronto Italia - Cina: le esportazioni Milioni di mq. Million sq. mt.

Reddito orario per dimensione dimpresa. Scarto da media

Reddito orario per qualifica. Scarto da media

Alcune conclusioni Nel distretto prevalgono le famiglie con due redditi e si tratta in prevalenza di redditi da lavoro. Il reddito equivalente medio nel distretto ceramico è superiore al dato nazionale del 49%, e alla provincia di Modena del 9%. Si discostano nettamente dalla media, relativamente alla provincia di Modena, i redditi dei dirigenti, liberi professionisti e imprenditori, artigiani. Nel distretto è lievemente più elevato il reddito di chi ha una istruzione molto bassa, ed è molto elevato il reddito di chi ha alta istruzione in confronto alle altre realtà territoriali.

prospettive Il settore non è di fronte a una crisi di mercato nazionale e mondiale, ma una forte riduzione dei margini di redditività. Non si intravvedono allorizzonte salti tecnologici capaci di incrementare la produttività (e, anche se ci fossero, forse un aumento della produzione non sarebbe desiderabile nè sostenibile dal territorio). Razionalizzazioni dei costi sono possibili (gruppi dacquisto, outsourcing) ma non tali da invertire la tendenza. I gruppi ceramici stanno studiando localizzazioni alternative, non facili, sia per il costo elevato di uno stabilimento green, sia associabili al rischio del paese ospite. Lo scenario più accreditato suggerisce un futuro di ristrutturazione della presenza del settore nel distretto: rimarranno le funzioni direzionali, il know- how tecnico, commerciale e distributivo, mentre la produzione si avvicinerà ai mercati di sbocco. Il rallentamento della domanda di lavoro, soprattutto quello semi-qualificato, è in corso, e si prevede aumenterà nei prossimi anni, sia pure in modo graduale, investendo anche lindotto.

Implicazioni per il territorio la formazione del capitale umano. Occorre diminuire il numero di abbandoni, elevare la qualità dellapprendimento scolastico e della sua offerta, in modo integrato tra scuola, università, formazione. Lintegrazione della popolazione avviene soprattutto a scuola. Accompagnare la vocazione del territorio il governo del mercato del lavoro. Occorre pensare a rafforzare le politiche attive del lavoro nellarea, in modo da accompagnare la prevedibile ristrutturazione del settore e dellindotto. Si tratta di affiancare in modo professionale persone abbastanza giovani ma senza forti conoscenze o abilità a cogliere nuove concrete opportunità professionali. aiutare le comunità del distretto a crescere più coese, affrontado le sfide di unarea metropolitana con identità e specificità marcate, promuovendo più conoscenza, soluzioni innovative.